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A Palermo la scena dirompente di Calcinculo

Teatro e opera Mercoledì 25 settembre a Palermo lo spettacolo di Babilonia Teatri

Mercoledì 25 settembre al Mercurio Festival di Palermo sbarca Babilonia Teatri, il gruppo veneto vincitore del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, che si contraddistingue nel panorama teatrale italiano per una lingua scenica dirompente, in scena con Calcinculo alle ore 21:00, allo Spazio Franco. Alle 22:00, Haus der Kunst ospita il progetto Bookjockey frutto della collaborazione tra i festival spagnoli IN-Sonora e Fiebre Photobook.

Calcinculo

Calcinculo approda sulla scena italiana dopo un lungo percorso artistico che ha consacrato il linguaggio “pop, rock, punk” di Babilonia Teatri presso la critica italiana. Candidato ai premi Ubu 2018 come miglior novità italiana di ricerca drammaturgica e come miglior progetto sonoro per le musiche originali, questo spettacolo dirotta lo stile eclettico di Enrico Castellani e Valeria Raimondi verso il musical: i due performer infatti vanno in scena sulla drammaturgia musicale di Lorenzo Scuda dando vita a un confronto tra musica e parole del tutto nuovo e irriverente, che coinvolge come una giostra e investe come un uragano. Le contraddizioni e le ipocrisie del nostro tempo vengono sciorinate vertiginosamente sul palcoscenico con diretta espressività e, insieme, con la leggerezza tipica della musica pop che fa di Calcinculo uno “spettacolo concerto”.

“Il teatro e i testi di Babilonia Teatri sono sempre stati musica – scrive Lorenzo Scuda – . Incessanti, martellanti, ritmici. E io ne sono sempre stato un grande fan. E ho sempre pensato che valesse la pena provare a trovare una via musicale/cantata per dare a queste parole ancora più forza. Ne abbiamo parlato ogni tanto. Per mesi. Poi abbiamo preso il via. Calcinculo è questo. Il tentativo di fare deflagrare esponenzialmente quelle parole.Tutto è al servizio di quelle parole. Rarissimamente le abbiamo piegate a logiche musicali. E così suonano. Strazianti, martellanti, urgenti, folli. Irregolari. Come folli e irregolari sono i colori musicali che abbiamo scelto. Elettronica, muri di chitarre, muri di voci sovrapposte. Mitragliate di parole. Sonorità che vanno dall’indie più crudo, al reggae, al pop contemporaneo, alla EDM, sempre con un approccio POP.
Con la voglia di NON essere intellettuali, snob, ricercati. Con la voglia di essere soprattutto contemporanei.In questo approccio c’è totale affinità, l’universo Oblivion e l’universo Babilonia sono mondi così diversi ma in fondo così affini. C’è affinità generazionale innanzitutto.C’è grande devozione al lavoro e passione maniacale per il dettaglio.C’è voglia di mettersi sempre alla prova in situazioni e linguaggi nuovi, impensabili. C’è voglia di stupire, sbalordire, di non essere prevedibili. C’è voglia di parlare a tutti. In modo diretto ed efficace. Ne è venuta fuori una pulsazione animale, vitale anche quando è più distruttiva o semplicemente annoiata”.

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