Tutto fa panza Il presidente di Slow Food Sicilia anticipa il progetto su cui sta lavorando all'interno della “Strada dei Sapori”, associazione che nasce nel Parco dei Nebrodi, in cui convergono tutte le filiere non solo dei produttori agricoli ma anche dell’accoglienza
Si è conclusa con successo la terza edizione del festival del giornalismo enogastronomico a Galati Mamertino, ridente paesino abbarbicato sulle pendici dei Nebrodi, con i tetti e le facciate rivolte a Nord verso il mare di Capo d’Orlando e la veduta delle Isole Eolie. Nella tre giorni dal titolo “Il futuro è social” si è discusso di marketing territoriale, di economia che cambia, di come costruire reti di imprese al tempo di Facebook. In questa località ad alta vocazione “green”, a margine di una tavola rotonda sul tema del valore della filiera corta, dal produttore al consumatore, abbiamo incontrato il presidente di Slow Food Sicilia Rosario Gugliotta, messinese, impiegato in una ditta farmaceutica di prodotti naturali.
Com’è nato il suo impegno per Slow Food?
«Ho una passione per la valorizzazione del territorio, fare volontariato significa impegnarsi per gli altri. Mi vorrei impegnare per valorizzare il territori attraverso il cibo che promuove Slow Food. C’è una strettissima relazione tra cibo e salute, la nostra prima medicina è il cibo di qualità quotidiano. E’ auspicabile, come ultima ratio,utilizzare prodotti naturali anche in campo farmaceutico».
Ci fa il punto sulle identità enogastronomiche dello straordinario territorio dei Nebrodi?
«Il mio punto di vista è legato al concetto di qualità del cibo accessibile a tutti. Fin troppo spesso si sente parlare di prodotti eccellenti, come di eccezionalità dei prodotti. Dobbiamo perseguire invece la qualità quotidiana, cioè fare in modo che tutti possono acquistare un prodotto buono per la propria salute. I Nebrodi sono un territorio tra i più ricchi in assoluto di tutta la Sicilia. Consideriamo che la Banca del germoplasma vivente di Ucria vanta 63 ecotipi di fagioli su 500 in tutto il mondo, e questo è solo un esempio. Questa consistenza di biodiversità è assolutamente unica».
Quali altre specie sono uniche in questo territorio?
«Ad Ucria sono presenti le più grandi varietà di salvia del mondo, l’unicità del suino nero, le provole ed altri prodotti che rappresentano il territorio con qualità uniche come il miele prodotto da ape nera sicula, l’oliva minuta, tutte eccellenze enogastronomiche presidio slow food. Abbiamo unito alla filiera anche molti produttori e ristoratori, alcuni dei quali molto capaci ad utilizzare i prodotti del territorio per mantenere alta la tradizione e il valore aggiunto di appartenenza».
Con quale iniziative contate di promuovere lo sviluppo del patrimonio enogastronomico del parco dei Nebrodi?
«L’iniziativa si chiama “Strada dei Sapori”, una associazione che nasce nel Parco dei Nebrodi, in cui convergono tutte le filiere non solo dei produttori agricoli ma anche dell’accoglienza, ristoratori e albergatori, che vogliono rispettare delle regole di qualità per il territorio, racchiuse nei disciplinari. Come direttore della Strada dei Sapori sto approntando il marchio “Nebrodi Sicily” che renderà riconoscibile la qualità di tutti i prodotti di questo ricco territorio».
Quali sono i disciplinari da rispettare per chi aderisce?
«Il comune denominatore è il rispetto dell’ambiente, coerente con le regole del parco, per ciascun settore salumi, formaggi, prodotti da forno, albergatori. Coloro che hanno aderito hanno partecipato ad una riunione per dare il loro consenso. Il secondo è la territorialità, chi produce deve attingere ai prodotti del territorio. Il terzo è la legalità chi ottiene il marchio Nebrodi Sicily deve sottoscrivere un protocollo in cui si impegna a rispettare il diritto e le regole. Sono già 20 le aziende che hanno aderito. L’obiettivo è quello di incrementare il turismo ecosostenibile nel territorio grazie ai prodotti di qualità».
Questo progetto sarà circoscritto solo al Parco dei Nebrodi o ad altri territori?
«Abbiamo già collaborato con l’Assessorato al Turismo Regionale per poter elaborare degli itinerari che abbiano dentro tre caratteristiche: i beni paesaggistici, architettonici storici ed enogastronomici, su cui abbiamo competenza, per metterli insieme. Inoltre al Salone del Gusto di Torino abbiamo presentato altri trenta itinerari ecogastronomici sparsi in tutto il territori siciliano, consultabili in un volume disponibile nella sede dell’Assessorato.
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