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Tra la V di Etnabook e i nuovi di Lorenzo Marotta e Fiorenzo De Vita, una copertina all’insegna della filosofia

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio dal 19 al 30 settembre 2023

Blog Con la presentazione de "La sperta e la babba" di Giovanna Di Marco e con i fondatori di Legolize si apre oggi la V Edizione di "Etnabook - Festival Internazionale del Libro e della Cultura di Catania". Libro copertina è "Oltre la strada. Filosofia di viaggio" di Fiorenzo De Vita, edito da Mursi, controcopertina alla filosofa e saggista spagnola María Zambrano narrata dal giornalista Lorenzo Marotta

Apriamo i consigli alla lettura delle prossime due settimane con la V edizione di Etnabook Festival del Libro e della Cultura di Catania che ogni anno si svolge a settembre dalla sua prima edizione. Cinque giorni di livello altissimo e un programma ricco di onorificenze e premi per grandi nomi della cultura, dello spettacolo, della musica e di tutte le arti eccellenti che rinvigoriscono l’anima e il cuore.

Basta la parola, Etnabook si affida all’essenza della comunicazione

Clicca sulla locandina per leggere il programma di Etnabook

Etnabook si apre oggi alle 18 alla Mondadori del centro commerciale Katanè di Gravina di Catania con la presentazione de “La sperta e la babba” di Giovanna Di Marco (Caffeorchidea). La Di Marco dialogherà con Grazia Pulvirenti e Giulia Cacciatore. A seguire l’attesissimo evento “Dillo con… Legolize” incontro con Samuele Rovituso e Pietro Alcaro fondatori di “Legolize”, la più grande community di vignette umoristiche che hanno come protagonisti i personaggi della Lego, i quali dialogheranno con Antonio Musumeci.

Giovanna Di Marco e quelle due anime di “sperta” e di “babba”: «Sto dalla parte della babba»

Ma proseguiamo con i libri in uscita che consigliamo da oggi, martedì 19 settembre fino a sabato 30 settembre. La copertina  è per Fiorenzo De Vita, con “Oltre la strada. Filosofia di viaggio”, edito da Mursi, mentre la controcopertina è dedicata alla filosofa e saggista spagnola Maria Zambrano per mano del giornalista Lorenzo Marotta, pubblicato per Mimesis. La Sicilia non sta ferma ed ecco i nuovi titoli di Paolo Di Paolo per Einaudi e di Damiano Scaramella per NN Editore che fanno da apripista per altre novità come il debutto di Simone Salmoni per Alter Ego alla cascata di libri de Il Saggiatore fino a giungere al tradotto in Italia Montserrat Roig da Arkadia approdando alla filosofia illustrata di Michael F. Patton e Kevin Cannon con “La filosofia a fumetti” per Blackie edizioni… e ancora, tanto, tanto, tanto altro, per una chiusura di Settembre esplosiva!

Buona scelta e buona lettura!

Le uscite di martedì 19 settembre

Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani, Feltrinelli

Mauro Barbi cammina da solo lungo le rive di un enorme lago tedesco. Si è messo in viaggio all’improvviso e ha con sé un post-it tutto stropicciato con una strana lista di nomi. È alla ricerca di persone che non vede da molto tempo con la pretesa di riprendere i rapporti interrotti, di far coincidere i ricordi altrui con i suoi. Un’impresa che è una piccola era glaciale privata, tale da averlo lasciato solo, e ora vuole sapere perché. Questo grande lago a cui ha dedicato anni di studio forse può essere la risposta. Immagina il ghiaccio che lo copriva quattro secoli prima, nel 1573. Un anno straordinario; com’è che la gente se ne uscì allora da quel freddo? E come ne può uscire Barbi?

Alberto Coco, Case rosse, Luoghi Interiori

Cambiare casa significa costringere gli occhi, la testa e il cuore a riscrivere da zero il centro del proprio universo, soprattutto da bambini. Il mondo di Berto è in tumulto, pieno di parole nuove e complessi avvenimenti che nessuno dei “grandi” sembra mai avere il tempo e la pazienza di spiegargli. Così, a partire dalle concise spiegazioni che riceve, si costruisce una realtà tutta sua, plasmando e interpretando ciò che lo circonda con l’ingenuità che appartiene alla sua età ma anche con una spiccata intelligenza, che lo porta a pensare fuori dagli schemi. Le Case rosse sono il suo microcosmo, un piccolo spaccato della società italiana negli anni Sessanta e Settanta, di cui il mondo esterno non è altro che l’estensione. Vivendo nelle Case rosse il piccolo Berto imparerà sulla propria pelle come la vita possa essere ora gentile, ora crudele, come possa circondarlo di bulli spietati o di amici fidati con cui stringere legami profondi, sentendosi finalmente un po’ meno diverso e un po’ più speciale.

Bell Hooks, Comunione. La ricerca femminile dell’amore, Il Saggiatore

È stato un amore inespresso, costretto, sottomesso: nel cor- so dei secoli l’amore declinato al femminile è stato una mi- stificazione, un sentimento che ha alimentato le strutture su cui si regge la società patriarcale. Nelle pagine di Comunio- ne, bell hooks ne indaga la natura e invita ogni donna a ri- vendicare con coraggio la ricerca di un nuovo tipo di amore come il viaggio eroico che bisogna scegliere per sentirsi ve- ramente libere. La vita intima di ogni donna, scrive l’autri- ce, comincia dal sé. Per amare è necessario amarsi, accettare il proprio corpo e la propria anima così come sono, senza cercare di cambiarli, senza lasciare spazio ad alcun tipo di condizionamento esterno. Secondo bell hooks il femmini- smo, nella sua ricerca dell’uguaglianza dei generi, ha trala- sciato l’amore. La piena libertà per una donna arriva solo quando si rende conto del valore privato e pubblico dell’a- mare senza aspettare conferme da parte di alcun uomo. Dopo Tutto sull’amore, questo libro parla alle donne che si sono sempre chieste in silenzio come coniugare femmini- smo e intimità, azione politica e sentimento.

Viola Ardone, Grande meraviglia, Einaudi

Questo romanzo di Viola Ardone chiude un’ideale trilogia del Novecento, assieme a Il treno dei bambinie a Olivia Denaro. Elba è il nome di questa protagonista che ha vissuto la sua infanzia in manicomio insieme a sua madre. Poi quest’ultima è scomparsa e a Elba non è rimasto che diventare grande, proprio lì in quel posto tra medici e pazienti. Finché uno psichiatra, Fausto Meraviglia, non decide di tirarla fuori dal manicomio, anzi di eliminarli, i manicomi; in fondo, è quanto prevede la legge Basaglia, entrata in vigore neanche da qualche anno. Il dottor Meraviglia porta Elba a casa sua, la tratta come una figlia e con lei impara la forza e il peso della paternità, lui che un buon padre non lo è mai stato. Con Grande meraviglia, Ardone scrive un romanzo di formazione e racconta il rapporto di una ragazzina con l’uomo che decide di liberarla.

Katerina Poladjan, La musica del futuro, Sem

L’11 marzo 1985 Mikhail Gorbaciov diventa segretario generale del Partito comunista dell’Urss. Quello è l’inizio di una svolta epocale che nessuno sospetta. Nella distesa siberiana, migliaia di chilometri a est di Mosca, nonna, madre, figlia e nipote vivono in un piccolo e fatiscente edificio comunitario. Tutti tirano a campare e vivono una quotidianità immutabile, ferma in un eterno presente. L’ingegnere della porta accanto cerca di dare ordine alla propria esistenza dividendo tutti i suoi averi in varie scatole; Varvara, da quasi trent’anni, aiuta a far nascere i bambini; Maria lavora in un museo e sogna di fare carriera, di viaggiare e di innamorarsi; Janka ama la musica, una musica che sua nonna non capisce, e tiene piccoli concerti nella cucina di casa. La musica del futuro è la storia di quattro vite, sul punto della svolta, affacciate su un nuovo inizio.

Nada Malanima, Come la neve di un giorno. Una visione, Atlantide

Elba, il cui nome un tempo era Domenica, vive in un luogo lontano, separato dalla vita, un luogo che lei chiama Villa Incanto e che è senza tempo, perché tutto accade lentamente e insieme immediatamente: qui Elba ripercorre la propria storia e da qui, in un modo tanto naturale quanto apparentemente impossibile, continua a parlare con l’adorata sorella più piccola, Elena; da qui segue il padre, chiamato da tutti «il professore», e Jonathan, l’unico uomo che abbia veramente desiderato; qui infine, nella musica del pianoforte di lei, rincontrerà sua madre, una celebre pianista da cui non si è mai sentita compresa né amata.




Le uscite di mercoledì 20 settembre

Guadalupe Nettel, La vita altrove, La nuova frontiera

Dopo La figlia unica (La Nuova Frontiera, 2020), arriva in libreria, in anteprima mondiale, il nuovo libro di Guadalupe Nettel. In questa raccolta di racconti, i protagonisti si ritrovano improvvisamente scacciati dalla loro vita e per ragioni diverse: l’amore, il lavoro, la famiglia, il clima, ma anche solo per caso. Il risultato è sempre uguale: la realtà è messa sottosopra e loro sono costretti a piegarsi a circostanze inaspettate. Un’adolescente incontra in ospedale un parente che si era allontanato e scopre un segreto che la riguarda; in piena crisi professionale, un attore ruba la vita di un rinomato regista teatrale; un uomo scopre una misteriosa porticina rosa vicino casa e, da quel momento, il suo matrimonio cambia irrimediabilmente.

Le uscite di giovedì 21 settembre

Gabriela Ponce, Sanguigna, Cancellada edizioni

“Sanguigna” di Gabriela Ponce narra, dalla prospettiva del suo corpo, la crisi di una donna che si è appena separata, funestata dal ricordo del fratello, morto in un incidente stradale, e affetta da una particolare forma di avversione-ossessione per i buchi. I fluidi, il godimento, il dolore sono il centro e l’origine di tutto il romanzo, scritto con una prosa viscerale e vertiginosa, che attinge a piene mani dal body horror, viatico per esplorare temi femministi attraverso la narrativa, tipico della letteratura latino-americana contemporanea.

Le uscite di venerdì 22 settembre

Stefano Valenti, Cronache della sesta estinzione, Il Saggiatore

Questo libro è il racconto di una rinascita, la storia di un uomo che, come un Robinson Crusoe, sua chimera letteraria, vive solo e senza niente. Cionondimeno anche lui troverà la forza per fuggire dall’isola di solitudine su cui è finito. Stefano Valenti, tra gli autori italiani contemporanei più interessanti del panorama letterario, nonché vincitore di numerosi premi fra cui anche il Campiello Opera prima, ha lavorato a questo libro per quasi dieci anni, un romanzo per noi sopravvissuti alla crisi e pronti, dopo la “sesta estinzione”, per una nuova vita.

Montserrat Roig, La guglia d’oro, Arkadia

Un viaggio a Leningrado, la rievocazione di un sanguinoso assedio, l’incontro con personaggi particolari in un romanzo mai tradotto prima in Italia. Arriva nel nostro Paese la letteratura di Montserrat Roig, capace di leggere il mondo del passato e quello moderno con una introspezione straordinaria che trasuda da ogni sua pagina.
Nel 1980 Montserrat Roig viaggia a Leningrado su invito delle Edizioni Progresso di Mosca, per scrivere un libro sull’assedio della città durante l’occupazione nazista. Durante il suo soggiorno a Leningrado – l’attuale San Pietroburgo – realizza una serie di pungenti interviste ai sopravvissuti di quella tragedia. Conosce la città e i suoi abitanti, che la affascinano. Da questa esperienza lavorativa e personale nasce l’opera, un libro di viaggio che è allo stesso tempo il racconto di un’intima relazione con la storia del XX secolo e i suoi protagonisti.

Le uscite di lunedì 25 settembre

Libro copertina, “Oltre la strada. Filosofia di viaggio” di Fiorenzo De Vita, Mursia

«Così si va, annusando un profumo d’aria nuova, come seguendo un presagio, un istinto. Si va sentendosi perduti nel mondo e allo stesso tempo, segretamente, salvi. Così comincia un viaggio trasformativo, accorgendosi di essere già in viaggio»

In un’epoca caratterizzata da una crisi profonda di certezze e riferimenti, la ricerca del proprio posto nel mondo da parte dell’uomo contemporaneo diventa sempre di più ricerca di senso; una ricerca soggettiva che impone un percorso di trasformazione e cambio radicale di prospettive, un nuovo modo di «sentirsi» nel mondo. Il tema del viaggio è quello che descrive meglio questa condizione esistenziale, affrontata in “Oltre la strada” (il nuovo Tracce pag. 238, euro 18,00 Mursia) a partire da un viaggio a piedi realmente compiuto dall’autore.
“Oltre la strada” non è un saggio filosofico “classico” ma una testimonianza e, insieme, l’invito a una “pratica filosofica”. Non intende affermare verità assolute ma incoraggiare a intraprendere un viaggio che, più che il mero spostamento da un luogo a un altro, è un vero e proprio percorso trasformativo: un andare oltre i luoghi conosciuti, oltre la strada già tracciata o immaginata. Esorta a riscoprire la propria vita come un cammino.
Dalla premessa dell’autore: «Le considerazioni racchiuse in questo scritto nascono da un viaggio a piedi che ho fatto davvero, le cui tracce raccolsi in un diario che scrivevo quotidianamente alla fine di ogni giorno di cammino. Quel che leggerete in questo libro, dunque, è un distillato di quelle pagine che in fondo erano null’altro che l’impronta fisica, carnale, incarnata del mio essere in movimento, in vita, in cammino; ne segue il tragitto, le esperienze, gli incontri, i mutamenti. Le tappe attraverso cui procedo nell’esposizione – essere polvere, diventare corpo, diventare mondo, diventare casa, essere nessuno – ricalcano esattamente il percorso di quel che ho vissuto attraverso il viaggio, perciò l’intenzione di queste pagine non è quella di un mero esercizio retorico o stilistico, ma di consegnare a chi le leggerà una testimonianza. […] Fu un viaggio che iniziò con una condizione di crisi interiore, e da tale ventre nasce questo scritto. Perciò mi auguro che sappia invitarvi alla coscienza vera, quella che si fa – e non che si legge – tra le pieghe di un’esistenza vissuta. In tal senso, mi auguro che questo sia un racconto autenticamente filosofico. Troppo, ancora, io credo, siamo vittime di un’idea di sapere legato all’accumulazione quantitativa di nozioni che si risolve in ultima analisi a una sterile celebrazione del già dato, già noto, già digerito; un’idea di sapere che si risolve tutto nella mente e in cui, purtroppo, la stessa idea di filosofia ha smarrito il senso. […] La filosofia è una cosa che si fa, non che si dice. Fare filosofia è diventare consapevoli dell’esistenza, e questo è qualcosa che non può che cominciare da se stessi, dalla propria esistenza, che certamente non è fatta solo di mente (la quale ne è, anzi, una parte piuttosto marginale). La filosofia è la saggezza di vita che si radica nella nostra vita e che, per questo, ci aiuta a meglio viverla».

Fabrizio Guarducci, La partita delle emozioni, Lorenzo de’ Medici Press

Un professore assegna ai propri studenti un compito del tutto inaspettato: che cosa sono per voi le emozioni? Da questa novità prende il via un confronto e uno scambio di opinioni che coinvolge ragazze e ragazzi della classe intera. Parallelamente, gli stessi studenti si sfidano in una partita di pallavolo che dovrà stabilire chi sia il più forte: i maschi o le femmine? Anche qui le strategie si confrontano e le diverse maniere in cui i ragazzi e le ragazze interpretano la partita porteranno verso un finale a sorpresa che chiude il racconto.
Ancora una volta Fabrizio Guarducci si interroga sui più delicati meccanismi dell’interiorità e ci invita a considerare la vita quotidiana e la realtà di tutti i giorni con un occhio diverso. «Quando le sensazioni sono condivise, quando ne parliamo, quando le scambiamo nel dialogo, solo allora siamo veramente ‘noi’ e le sensazioni diventano emozioni. Così almeno le gioie aumentano e i dolori, almeno, si dividono, mentre ci sosteniamo a vicenda nel dialogo continuo. Quelle emozioni diventano sentimenti, la cosa più importante che ci lega l’uno all’altro. Vorrei insegnare loro come pensare e non solo obbligarli a ricordare nozioni che si trovano nei libri di testo o nelle parole che dico a lezione e che scrivo alla lavagna. Questo dovrebbe succedere nelle nostre scuole: abituarci a educare al sentimento, a ritrovarlo, a ricordarlo per poterlo riproporre. Oggi lo stiamo perdendo e questo si riflette anche nella società. Penso che lo studente dovrebbe essere spinto a ricordare la sorgente soggettiva del proprio pensiero e avvertirla profondamente. Dobbiamo riscoprire e ricordare i processi emotivi. Sarebbe bello che la scuola potesse trasmettere una propria educazione al sentimento. Oggi purtroppo lo abbiamo confuso con dei percorsi materiali regolati da canoni di attrazione: la bellezza degli occhi, la bellezza del corpo, la meccanica del sorriso… Purtroppo queste sono cose che fanno scattare un alfabeto emozionale che non si trasformerà mai in qualcosa di profondo ma solo nella ricerca di una immediata soddisfazione dei sensi».




Le uscite di martedì 26 settembre

Beatrice Lorenzi, Il cammino dei ciliegi. Le donne nel manga, Il Saggiatore

Occhi enormi, gambe lunghissime, forme prosperose e perfette: l’universo dei manga e degli anime evoca un imma- ginario popolato da figure femminili sempre fortemente caratterizzate dal punto di vista fisico. Al di là dell’aspetto, però, nel corso del tempo le donne di carta hanno assunto caratteristiche psicologiche più delineate e profonde, diven- tando personaggi autonomi, determinati, ribelli, tutt’altro che semplici rappresentazioni estetiche o erotiche.
Il cammino dei ciliegi racconta, sin dalle origini, la storia e lo sviluppo del manga evidenziando il percorso di eman- cipazione femminile che questo genere ha significato per intere generazioni di lettrici, raggiungendo un successo in- ternazionale che influenza milioni di coscienze. Da Osamu Tezuka, il «padre del manga», che agli inizi degli anni cin- quanta con la sua Principessa Zaffiro disegna per la prima volta un personaggio femminile innovativo, fino alla pri- ma Super Saiyan di Dragon Ball, passando per le eroine del Gruppo 24 e delle CLAMP, che hanno infranto ogni stereo- tipo di genere o barriera sessuale.
Beatrice Lorenzi utilizza la lente del manga per raccontare come le pagine di Sailor Moon, One Piece, Tomie, Evan- gelion e molti altri abbiano condizionato lo sguardo sul femminile e favorito la rivoluzione culturale in cui siamo immersi.

Antonio Schiena, Chiodi, Fazi

«Chi fa le cose per rabbia non ha paura». Marco frequenta le medie e non ha mai conosciuto suo padre. È un ragazzino chiuso e molto solo che si sente brutto e incapace di fare qualsiasi cosa: anche per questo, forse, i suoi compagni lo prendono in giro. Ogni giorno che passa, la rabbia cresce e Marco riesce sfogarla solo prendendosela con un Pinocchio di legno lasciato dal padre e scontrandosi spesso con sua madre, da cui non si sente capito. Quando in classe lo sfidano a entrare di notte nel cimitero del paese per il tradizionale rito di passaggio che spetta a tutti i ragazzini del luogo, Marco accetta la provocazione, ma la sfida non va come previsto. Un romanzo di formazione cupo e drammatico.

Cristina Annino, L’udito cronico, Graphe.it

Paura della solitudine… Così stiamo. Ma a volte il cane ha gesti indifferenti, passa con la sua morte, e non siede

Questa agile ma sorprendente raccolta di Cristina Annino comparve nella collettanea Nuovi poeti italiani 3 a cura di Walter Siti nel 1984. Mai apparsa di seguito in un volume a sé stante, viene qui riproposta nella sua versione originale. Anche in quest’opera, intitolata L’udito cronico, il canto della compianta autrice toscana si contraddistingue per la sua forza impersonale, eversiva, tinta di un sarcasmo pungente, mai banale. Nella lunga e originale traiettoria compiuta, Annino è difatti sempre rimasta fedele al proprio “fare poesia”, in senso per davvero materico, e in questa silloge ancora una volta la sua scrittura si fonda su una commistione di interessi sia visivi (fu anche originale pittrice) che lirico-musicali, divenendo così un preciso cesello meta-realistico, un patchwork del linguaggio in continua tensione. Si può dunque parlare di poesia pseudo-dadaista, come anche di poesia civile, di un civile però votato al suono, dove il tono affabulatorio e la messa in scena di un irriverente teatrino ritmico-verbale danno vita a una poesia di elementi che giocano in maniera quasi distopica sul tavolo dell’esistenza, in cui l’io (spesso declinato provocatoriamente al maschile) è un automa perennemente in bilico tra evoluzione e disfacimento. Un canto elettrico che sorprende per la sua luminosità prosodica coinvolgendo direttamente il lettore nell’attenzione del mondo tramite l’enunciazione dell’avvenimento, che non è mai qui mera meta-cronaca, bensì concatenazione di possibili realtà, configurazione astrale e terrestre di significato e mistero.

Paulo Coelho, L’Alchimista. Graphic novel, La nave di Teseo

È stato tradotto in ben 56 Paesi e ha venduto oltre cento milioni di copie in tutto il mondo: stiamo parlando di uno dei libri più famosi degli ultimi anni: L’Alchimista. Grazie a DreamMaker No. 9, un gruppo di disegnatori guidati dalla cinese Liu Xiaoying, il romanzo di Coelho si fa graphic novel. Qui il disegno dal segno orientale si unisce alla forza ispirazionale dell’opera originale, per rivivere il viaggio dell’indimenticabile Santiago, il protagonista creato da Coelho.
Illustrazioni a cura di DreamMaker No. 9.

 Michael F. Patton e Kevin Cannon, La filosofia a fumetti, Blackie edizioni.

Se pure voi avete amato la serie di Storia a fumetti firmata da Enzo Biagi, allora apprezzerete questo libro. Raccontare idee difficili con semplicità: è ciò che fa La filosofia a fumetti. Da Socrate a Spinoza, fino a Nietzsche e a Turing, sono gli stessi protagonisti a narrare le loro idee, le più importanti del pensiero occidentale.

Simone Salomoni, Operaprima, Alter Ego

“Operaprima” è il titolo della prima opera, appunto, di Simone Salomoni, fra gli altri, docente della Bottega di narrazioni fondata da Giulio Mozzi. A essere narrata qui è la vita di un pittore quarantenne, in attesa della grande svolta che arriva quando Marie Bertrand, avvocata francese, diventa sua dirimpettaia e affitta per l’estate una porzione della casa. Con lei vive Simone Salomoni, nato da una relazione passata e non ancora maggiorenne. Marie resta affascinata dal pittore, tenta di sedurlo ma senza successo, e dopo l’acquisto di alcune opere, gli commissiona il ritratto del figlio Simone. Tra il pittore e il ragazzo si instaura poco alla volta un rapporto di complicità e confessioni: i conflitti con la madre, la carriera che non parte, la passione per la scrittura, ma anche gli abusi e l’autolesionismo di Simone sono alcuni degli argomenti affrontati. Il pittore pare voler diventare guida per il ragazzo, ma alle prese con l’ossessione di ritrovare l’ispirazione artistica, istigherà Simone a sfigurarsi il bellissimo volto, convinto così di diventare al tempo stesso artista e opera.

Le uscite di mercoledì 27 settembre

Sabrina Gabriele, Quattro giorni o sempre, Edizioni E/O

Siamo a una festa di matrimonio newyorchese. Fra gli ospiti ci sono Vittoria, venuta da Londra insieme alla sfacciataggine della sua giovinezza, ed Elettra, triestina, borghese, con una vita coniugale consolidata. Già dal momento delle presentazioni tra le due nasce un amore assoluto, primitivo ed eterno. Il tempo delle due amanti si dilata quindi nelle distanze, attraverso le maggiori capitali europee, si insinua fra le persone coinvolte nelle loro vite, si snoda in un prima e in un dopo.

Maria Sardella, La culla sull’abisso, Transeuropa

L’innalzamento delle acque rimpicciolisce le nazioni che chiudono le frontiere ed espellono tutti gli stranieri. Carlo è costretto a tornare in Italia. Anche la vita del suo paese è mutata: si vive difesi e, nello stesso tempo, assediati dalla linea che separa la terra dal mare. Un incubo costante in cui però a Carlo succede di innamorarsi di Aziza e di incontrare un bambino a cui presterà il suo aiuto, sicuro che la vita va preservata fintanto che c’è.

Le uscite di venerdì 29 settembre

Cliff Eisen, Il vero Mozart, Il Saggiatore

Cliff Eisen firma una concisa e autorevole biografia criti- ca che delinea di Mozart un ritratto spoglio da mitologie. Quest’opera circoscrive la personalità del genio con precisione e sintesi, ponendo i suoi componimenti in rapporto a eventi e momenti centrali della sua esistenza, su tutti un precoce cosmopolitismo. Se il suo talento infatti è tale da portarlo a soli sei anni a esibirsi davanti al re di Francia, Luigi XV, è anche vero che sin da giovanissimo Mozart è un uomo moderno, sensibile e ricettivo ai cambiamenti del mondo che lo circonda.
Questo libro racconta gli anni dei viaggi in Europa e il rapporto col padre, la vita a Salisburgo e infine il periodo viennese, intrecciando una descrizione accurata della produzione musicale, l’evoluzione dello stile del compositore, la sua ricerca e la sua capacità di adattamento alla vita musicale di Vienna. Alternando racconto e immagini – persone, luoghi e partiture –, Il vero Mozart fa risplendere l’incontenibile bagliore dell’artista attraverso una narrazione brillante ma solidamente ancorata ai documenti, che riconferma e attualizza la centralità di una delle personalità più importanti della storia della musica.

Norman Manea, L’ombra in esilio. Romanzo collage, Il Saggiatore

“L’ombra” in esilio è il romanzo più radicale di Norman Manea: una riflessione sull’identità e sul senso inconciliabile di sradicamento che avvolge l’esistenza degli esuli del mondo. C’è un uomo di origini ebraiche al centro di questa storia, un sopravvissuto. È sopravvissuto all’Olocausto e al regime di Ceaușescu, alla fuga che lo ha portato fortunosamente a Berlino, superando il Muro, e alla perdita di tutti i suoi affetti. Si fa chiamare Nomade Misantropo, perché – come quella del leggendario Ebreo Errante – la sua vita sembra destinata a un esilio senza fine. Nel percorso che lo condurrà a trovare una nuova casa negli Stati Uniti, sul suo volto appariranno i volti delle persone incontrate per la via, la sua voce diventerà un mosaico di quelle attraversate, la sua ombra l’insieme di quelle lasciate dalle luci altrui. “L’ombra in esilio” è il racconto di questo viaggio in cui si uniscono le storie maggiori e minori del Novecento. Un viaggio che viene vissuto dal Nomade sul piano reale e in quello letterario, intervallando l’orrore dei gulag ai romanzi di Robert Musil, il volto di Thomas Mann a quello della statua di George Washington, l’11 settembre alle poesie di Eugenio Montale. Un “romanzo collage”, in cui Manea ripercorre i temi che hanno caratterizzato la sua ricerca narrativa fondendo assieme autobiografia e invenzione, storia e letteratura, la condizione di apolide con la “colpa” dei sopravvissuti, fino a giungere sulla soglia degli interrogativi centrali dell’esistenza umana: ma io, io che ho barattato l’intero mio passato per avere un futuro, io che oggi parlo e scrivo con una lingua diversa da quella che avevo, io chi sono?

Damiano Scaramella, Come in cielo, NN Editore

A Badia, un paesino in Sicilia ai piedi dell’Etna, c’è una grande villa bianca che tutti conoscono: è quella di zu Pippo Puglisi, che l’ha costruita in anni di sacrifici. Alla villa si organizzano feste di compleanno, battesimi e cerimonie, l’unica fonte di reddito per i Puglisi. Salvatore è il più grande dei nipoti di zu Pippo, ma è più bambino degli altri: il suo mondo è fatto di visioni, sentimenti e paure che non può spiegare. Una sera, durante una festa alla villa, Salvatore rivede Beverly, l’ex ragazza di Tano, giovane delinquente. Salvatore prova qualcosa per lei da sempre e mentre ballano insieme si fa trascinare da uno dei suoi sogni e perde contatto con la realtà. Cercando di allontanarlo, Beverly cade e muore. Il vecchio zu Pippo prova a tenere nascosto l’accaduto, ma a Badia basta una scintilla per distruggere l’equilibrio delle cose: la notizia si diffonde e Tano con i suoi scagnozzi si scatena contro Salvatore, il “mostro” colpevole dell’omicidio. A porre fine al crescendo di minacce e violenze è Orsu, il boss della zona, crudele come il Dio dell’Antico Testamento, che impone a zu Pippo il più terribile dei sacrifici, per riparare i torti di un mondo arido e ferino, dove l’innocenza è il peggiore dei peccati.

Tommaso Pincio, L’evento nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, il Mulino

Aldilà delle spudorate aspirazioni del titolo, frutto di un’incoscienza di gioventù, quello che segue non è né vuole essere un saggio filosofico e neanche letterario. Parla sì anche di Walter Benjamin e di temi che ha affrontato – della fotografia soprattutto – ma va considerato un esperimento di memoria o per meglio dire di fotografia della mente. È stato pensato a lungo, sebbene la sua stesura sia durata ventuno giorni soltanto. Un tempo deciso in partenza, come il tempo di esposizione quando si scatta una foto.

Libro controcopertina, Lorenzo Marotta, María Zambrano e il pensiero dell’Occidente, Mimesis

La filosofia, per la pensatrice spagnola María Zambrano, deve nutrirsi di vita, di ogni sua parte, farsi attraversare dalle viscere, sentime il palpito, ricercare l’invisibile tra le pieghe nascoste del reale. Si tratta di rimediare alla separazione tra logos e poesia operata dai filosofi greci, Platone e Aristotele, con il recupero teoretico del valore delle-ros, del femminile, come fondante l’Essere e l’esserci. Riconsiderare il pensiero dell’Occidente condizionato e distorto dal primato del razionale, inteso come ordine, maschile, volontà di dominio, per riconoscere l’originario principio dell’Eros, dell’Amore, di cui il femminile è l’espressione più compiuta. Il femminile come categoria fondante la conoscenza e la dimensione generativa della creatività.




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