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Pokerissimo siciliano con Arimatea, Burgio, Ficarra e Zito

Blog Sicilia tra autori, editori e collane editoriali sul gradino più alto del podio assieme all'omaggio di Roberto Besana con i contributi di 67 tra amici e familiari a Pietro Greco, scrittore, giornalista, comunicatore di scienza scomparso prematuramente, e alla guarigione attraverso l'Arte dell'Anima, proposta da Marcello Riccioni

La settimana di consigli alla lettura divisa tra novembre e dicembre si apre con un affascinante pokerissimo siciliano con quattro autori, due editori e una collana targate Trinacria. Dal fronte Palermo arriva Michele Burgio e il suoMondo è statoper Ianieri (uscita e presentazione oggi pomeriggio, alle 17.30, alla Libreria Spazio Cultura di Palermo) e Davide Ficarra con “Palazzo Leoni per la collana Sidekar (per due terzi siciliana) di Arkadia Editore. Sul fronte Messina, la giornalista e scrittrice Giusi Arimatea esce con l’incandescenteDi donne, di ieri, per la peloritana Pungitopo edizioni. Sul fronte Catania, dal territorio acese arriva Roberto Zito e il suoChiodo della terra“, per Scatole Parlanti. Per la quarta settimana di fila in anteprima, A&B, la casa editrice del gruppo Bonanno guidata da Pina Labanca, non si ferma più: porta in squadra tutti fuoriclasse che scrivono di eccellenza, stavolta col saggio di Anna Maddalena Belcaro La lanterna magica di Leibniz, Kant e Schopenhauer. Avventure filosofiche.
In copertina vanno Roberto Besana che ha curato, per Oltre edizioni, L’Acqua, dialogo fotografia parolaomaggio al giornalista Pietro Greco scomparso prematuramente, e Marcello Riccioni conArte terapia dell’anima. Guarisci te stessoper Fefè editore. Completano i nostri consigli il gruppo Les Flaneurs con cinque titoli (una editata da Fides), Chiarelettere Edizioni e Oligo Editore con due titoli cadauno, e ancora Giazira e Morellini. Curiosità per la novità di struttura Bach di Pedro Eiras per Il ramo e la foglia edizioni.

Speciale Sicilia

Michele Burgio, Mondo è stato, Ianieri 


Come mai a Serrapriola, immaginario paese siciliano, un crocifisso restaurato con le offerte dei fedeli non è più tornato al suo posto in chiesa? Una delle devote, l’ottantenne zia Nannina, pungola un giornalista in disarmo affinché talloni il parroco, padre Ramacca. E cosa succede nel gruppo di adolescenti detti I megli, ossia Gesualdo, Luca e i fratelli Rosario e Kevin? Vivono la noia, le prime esperienze mature e forse anche una storia d’amore, mentre comincia a circolare, insidiosa, la droga. Qualcosa sta sfuggendo al controllo di don Orazio Scuderi, boss della zona? Un giorno il giovane Luca scompare. Il maresciallo Maira e il sostituto procuratore Ammirata dovranno scegliere tra due strade opposte per arrivare alla verità. Fuori dal classico schema del giallo che vede un “eroe” risolvere l’enigma, qui è ciascuno dei protagonisti – e l’intera comunità dietro di loro – che alla fine giunge a conclusioni. Tutte diverse. Il libro viene presentato oggi alle 17.30 alla Libreria Spazio Cultura di Palermo. Con l’autore dialoga Alessandro Buttitta.

Leggi l’intervista a Michele Burgio

Michele Burgio e l’avventura nerissima di “Mondo è stato”: «Si legge con il sorriso sulle labbra e l’inquietudine nel cuore»

Giusi Arimatea, Di donne, di ieri, Pungitopo edizioni

Tre esistenze lungo l’arco temporale d’un secolo che si dispiegano, accavallandosi, al richiamo della memoria. Sullo sfondo una Sicilia dissennata, animosa, magica, retriva, ospitale e scomoda, luminosa e lugubre, ineguagliabile impasto di terra e mare. Innanzi agli occhi una Milano composta, elegante, generosa, cautamente affabile, dai cieli grigi e dalle infinite sfumature. Il lungo monologo, che trova nell’armonizzazione di elementi propri di un registro letterario e dei toni autenticamente colloquiali una personale soluzione stilistica, schiude una galleria di anime e confeziona il quadro espressionistico di un mondo lontano da scrutare con gli occhi dell’anima. La protagonista del romanzo, scovando i ricordi annidati nell’unico luogo in cui, uno a uno, avrebbe potuto disseppellirli, tesse la tela screziata della storia familiare dentro alla quale ritrovarsi. E lì magicamente rinviene gli elementi di quel magnifico intero che è l’universo al femminile cui deve la forza, l’indipendenza, l’adattabilità. La morte è relegata al ruolo di mera comparsa. Sono piuttosto i copiosi riverberi delle esistenze, ombre e orme in quel mare inquieto di imponderabilità che è la vita, a ridisegnare un nuovo orizzonte. Al tentativo di trattenere i ricordi dentro alle mura di casa, per schivare il dolore, subentra pertanto il coraggio di vivificare le anime una volta di più, di confonderle col vento, di respirarle ancora e ancora, poi di lasciarle andare.

Roberto Zito, Chiodo della terra, Scatole Parlanti

“Chiodo della terra” il racconto di una delle più devastanti eruzioni mai avvenute nella storia dell’Etna. Un cataclisma che si consuma nell’arco di una notte, quando un’esplosione squarcia la cima del vulcano, seguita da una tempesta di lapilli che blocca i superstiti tra i boschi ridotti in fiamme. Un’apocalisse vista attraverso l’ottica di sei personaggi, sei percorsi che si intrecciano tra loro. È la storia di Luca, un ragazzo fuggito a Milano per sottrarsi alla violenza del padre Giuseppe, un uomo brutale e fanatico, incapace di accettare un figlio omosessuale. Appresa la notizia del disastro sull’Etna, Luca cercherà di tornare a Catania per salvare sua madre Agata, intrappolata sul vulcano insieme al marito, ormai accecato dalla sua stessa follia. Il loro destino si incrocia con quello di Matt e Lisa, una coppia di turisti inglesi dispersa tra i sentieri dell’Etna durante un’escursione notturna, e con quello di Carmine, un ambizioso politico con alle spalle un’oscura tragedia personale. Ognuno di loro cercherà un modo per sopravvivere, e allo stesso tempo dovrà perdonarsi per le colpe del proprio passato. Un passato che rischia di rimanere seppellito dalla furia dell’Etna, trascinando con sé il carico di tormenti e rimpianti che ogni persona cela nell’animo.

Davide Ficarra, Palazzo Leoni, Arkadia

Palazzo Leoni si trova nel Villaggio Santa Rosalia, un quartiere popolare di Palermo. E un condominio degli anni Sessanta del Novecento, un casermone si direbbe, ma gli abitanti dei suoi appartamenti lo definiscono orgogliosamente “palazzo”. In questo dedalo di scale e portoni, si muove un’umanità che rispecchia fedelmente tutte le nostre virtù e debolezze. Nelle sei storie che compongono il libro – a tratti surreali e grottesche – si incrociano personaggi di ogni tipo, carichi delle loro speranze e delusioni, di momenti comici e di quelli drammatici. Ma, anche se improbabili, le storie di Palazzo Leoni potrebbero essere ambientate ovunque e ogni lettore potrà immedesimarsi. Così Ipazia Mazzara, Sabrina Monteleone, l’albero di pompelmo rosa, la casa dimenticata, l’avvocato, i dolci della pasticceria Di Benedetto, per quanto frutto dell’immaginazione assumono, lungo il racconto, una consistenza reale, si ricoprono durante lo scorrere delle pagine di una patina di possibilità che rende le vicende meno inverosimili. Forse esiste veramente da qualche parte un Palazzo Leoni e probabilmente le sue storie vere sono ancora più incredibili di quelle raccontate in questo libro.

Anna Maddalena Belcaro, La lanterna magica di Leibniz, Kant e Schopenhauer. Avventure filosofiche, A&B Editrice

I sistemi filosofici di Leibniz, Kant e Schopenhaur sono presentati nello sfondo di situazioni romanzate, che danno la possibilità ai tre filosofi di incontrarsi e di discutere le loro differenti prospettive di interpretazione del mondo, della conoscenza e della morale. Le loro vite si incontrano in un paesaggio tra il realismo e il magico. Un quarto personaggio ha la funzione di unire i vari aspetti delle tre filosofie in una prospettiva ulteriore. La filosofia attende ancora di aprirsi all’intellettualità della donna. Le donne che hanno osato sfidare la filosofia non possono smentire la tesi superficiale che un tale sapere appartenga a un mondo di uomini.

Le uscite di martedì 29 novembre

Pedro Eiras, Bach, Il ramo e la foglia edizioni

Strutturato non in capitoli convenzionali, ma in quattordici sezioni, il libro parla di tutto ciò che ruota attorno alla figura del compositore tedesco: la musica in primis, a cui si aggiungono il ricordo di Bach attraverso la lettera della seconda moglie, Anna Magdalena, del 1750, la lettera di Gustav Leonhardt all’amico Nikolaus del 1973, il montaggio cinematografico di Straub e Huillet nel 1968 (dove Leonhardt ha interpretato Bach), Lisboaleipzig di Maria Gabriela Llansol; il ricordo di Anna Magdalena Bach nella biografia romanzata di Esther Meynell; i dibattiti musicali intrapresi da un gruppo di tecnici del suono newyorkesi; il silenzio della musica durante i viaggi della deportazione, tra cui quello di Etty Hillesum; il tema universale della vita e della morte e l’effetto catartico della musica celebrati nelle varie sezioni. La scrittura fluida, ora di impronta moderna, ora contemporanea, abbinata a un meticoloso e filologico approccio testuale e ad affascinanti intrecci intertestuali, rappresentano la cifra stilistica di Pedro Eiras che permette al lettore di lasciarsi trasportare in spazi e tempi diversi, solo apparentemente lontani tra loro.

Edith Wharton, La pienezza di vita, Oligo editore

La pienezza di vita è un racconto giovanile scritto nel 1891, che fu tra i primi ad essere pubblicato sullo “Scribner᾽s Magazine” nel 1893, riscuotendo una buona accoglienza da parte dei lettori. Considerato dall’autrice Edith Wharton (1862-1937), prima donna a vincere il premio Pulitzer nel 1921 con il romanzo L’età dell’innocenza, «un lungo grido di protesta», cioè una prova giovanile un po’ sopra le righe. È una ghost story sui generis, in cui compaiono temi che ritroveremo nella successiva produzione dell’autrice, come l’ironica metafora sulla natura della donna, le particolareggiate descrizioni di luoghi d’arte italiani che Wharton, da appassionata di storia dell’arte qual era, conosceva molto bene, oltre che il concetto di coscienza dopo la morte.

Stefania Limiti, Potere occulto, Chiarelettere

Tre libri fondamentali (L’anello della Repubblica, Doppio livello, La strategia dell’inganno) pubblicati tra il 2009 e il 2017 e ora raccolti in un unico volume con il raccordo di una nuova introduzione. Tre inchieste che rivelano protagonisti e trame sotterranee di quell’opera di destabilizzazione che ha interessato la nostra nazione da Portella della Ginestra fino ai delitti eccellenti di Falcone e Borsellino e la nascita della Seconda repubblica, passando per piazza Fontana, l’Italicus, piazza della Loggia, l’uccisione di Aldo Moro, la P2, Gladio. Le prove della sotterranea opera di manipolazione esercitata sulle sorti della nostra fragile Repubblica da una struttura occulta e parallela nata in continuità con il fascismo.

Nicola Biondo e Sigfrido Ranucci, Il Patto, Chiarelettere

“In queste pagine trovate il racconto di un uomo di mafia – Luigi Ilardo infiltrato nella sua stessa organizzazione, che già a partire dal 1993 aveva rivelato l’esistenza di una trattativa, proprio mentre questa si stava dipanando. Ilardo racconta, come leggerete, che dietro le stragi e gli omicidi eccellenti non c’era solo la mano della mafia, c’era anche quella dei servizi segreti, della massoneria deviata e della destra eversiva” (S.R. Dal saggio introduttivo dell’edizione aggiornata).

Le uscite di mercoledì 30 novembre

Roberta Yasmine Catalano, La vertigine del possibileOligo Editore

Una saga familiare ispirata a una storia vera e declinata al femminile, che parte dal terremoto calabrese del 1894 e si articola lungo un secolo. Conosceremo la storia di una madre e di una figlia, Maria e Rosa, contrapposte per indole ma accomunate dal medesimo destino: essere intrappolate da uomini meschini ed egoisti. Tra confronti e scontri generazionali, Rosa troverà una via di fuga in una dimensione esoterica, circondandosi di preziosi amici immaginari. Madre e figlia si ribelleranno al giogo delle convenzioni del loro tempo e oseranno pretendere il proprio affrancamento. Rosa lascerà la sua Calabria per sentirsi finalmente libera, accanto all’uomo perfetto. Ma esiste davvero?

«Molti autori trascorrono la vita nella serena persuasione di essere i padroni dei propri scritti, di essere cioè loro a scegliere le storie da raccontare. Un po’ ne invidio la convinzione, un po’ mi fanno tenerezza. In realtà siamo solo pedine. Burattini in mano ad altre entità. Io l’ho visto coi miei occhi con questo romanzo. Sono le storie che ti vengono a cercare, e non vanno per il sottile. Ti si parano davanti, mani sui fianchi in stile cowboy, aria prepotente, occhi conficcati nei tuoi, e ti intimano: “Adesso tu racconti di me”. A quel punto, puoi anche cambiare strada, tornare indietro, o fingere di non aver visto, ma te le ritroverai più avanti, la punta del piede che tamburella, l’attesa nervosa. E non avrai scampo». (dall’introduzione)

Le uscite di giovedì 1 dicembre

Patrizia Gesuita, Il segreto di Esther, Fides Edizioni

«… l’autrice indaga l’animo femminile, la sua forza, le sue debolezze, descrive la bellezza di Bari dei suoi paesaggi marini, della sua cucina, delle sue tradizioni, con elegante semplicità e garbo che intriga il lettore. Il romanzo è avvincente: si resta attaccati alle pagine, in attesa della conclusione…»
Cosa può custodire una casa? Che segreto si cela nella sua soffitta? La routine quotidiana della vita di Sara è scossa dopo aver ricevuto in eredità la casa della nonna paterna, figura enigmatica che, nel primo ventennio del secolo scorso, si era trasferita con la sua famiglia a Bari. Sara si ritrova a vivere mesi vorticosi tra un incontro casuale con l’affascinante Federico, astrofisico e docente universitario, i lavori di restauro della nuova abitazione, la malattia del padre e il mistero che avvolge la figura di sua nonna. Il romanzo, ispirato a una storia vera, con un segreto conservato nella casa di nonna Esther, potrà rispondere in parte alle tante domande di Sara: chi è stata davvero quella donna bellissima che Sara ha conosciuto solo in una foto? Quali misteri si celano dietro la sua storia sentimentale e la sua morte?

Antonella D’Eri Viesti, Dialoghi con L’ES, Les Flaneurs Edizioni

I dialoghi tra due spiriti liberi che hanno conosciuto il vero amore e non hanno permesso a nessuno di sporcarlo, neanche a se stessi. Mia è una scrittrice, una donna libera, curiosa, sempre alla ricerca della bellezza. Roberto è un creativo, un uomo libero, un viaggiatore che non smette mai di sperimentare. Insieme percorrono un tratto di strada, l’uno accanto all’altra ma lontano dagli schemi delle relazioni convenzionali, dai condizionamenti dell’Ego e dai retaggi del Superego, cercando invece di vivere l’amore come un mezzo per espandersi. Ma l’Es non sempre è allineato con i nostri piani, e persino due anime libere e affamate di vita come. Mia e Roberto dovranno fare i conti con le rispettive pulsioni e contraddizioni. Quali sono dunque i confini di un sentimento assoluto? Fin dove può spingersi, l’essere umano, nella sua ricerca di perfezione?

Nicola Argenti, Di uomini e di mostri. Brevi cronache dal mondo, Les Flaneurs Edizioni

Scrittori fobici dell’immaginazione, vicini di casa troppo distanti, vedove tormentate dalle assenze, antieroi asserviti agli animali domestici, compagni di viaggio assonnati, eroinomani alle prese con la dipendenza affettiva. Misteriose consapevolezze che irrompono improvvise a squarciare il cielo di carta del tetto coniugale, ingombranti reminiscenze dei tempi andati, dolenti attese alla finestra, eredità segrete affidate alla scrittura, esiti imprevedibili di bocciature prevedibili, atti di ordinaria mostruosità, riflessioni ontologiche e indagini impossibili. Di uomini e mostri è una raccolta di microstorie legate fra loro dalla “poetica della miopia”: portando in primo piano i dettagli apparentemente insignificanti e gli aspetti residuali dell’esistenza, attraverso la lente di una raffinata ironia, l’autore ci mostra le verità che si nascondono sotto il nostro naso.

Emma Saponaro, Se devo essere mela, Les Flaneurs Edizioni

Un romanzo in cui specchiarsi e rispecchiarsi con ironia alla ricerca di sé e di uno sguardo nuovo e disincantato sul mondo Rebecca è una moglie mansueta e remissiva, regina indiscussa della casa divenuta nel tempo una rassicurante prigione dorata nella quale seppellirsi rinunciando a qualsiasi velleità. La sua vita scorre tranquilla, tra fornelli e aneliti sopiti, mansioni da svolgere e orari prestabiliti finché un commento apparentemente innocuo non farà esplodere all’improvviso la bolla che la tiene sospesa fuori dal mondo, disvelando la reale natura del marito: Leopoldo, l’autorevole professore di Filosofia, altro non è che un pantofolaio noioso, maschilista, dall’ego ipertrofico e dalla vitalità di un ectoplasma. Inizia così per Rebecca un viaggio alla scoperta di se stessa e del mondo circostante, attraverso l’incontro con una galleria di personaggi bizzarri e la scoperta delle infinite possibilità racchiuse nel mondo inesplorato della rete.

Daniele Cellamare, Gli artigli del drago. La seconda guerra dell’oppio, Les Flaneurs Edizioni

Sono passati cinque anni dalla notte in cui, in fuga da Nanchino per ricostruirsi una nuova vita, Maylin ha visto il suo Shaoran cadere nelle acque nere del porto, abbattuto dal fuoco di un Taiping, i fanatici Adoratori di Dio che stanno insanguinando il Regno di Mezzo per abbattere la dinastia Qing. Devastata dal dolore ma non rassegnandosi mai all’idea che il suo Piccolo Lupo sia morto, la giovane donna si mette in cammino per raggiungere Shanghai e portare in salvo suo figlio. E mentre l’esercito imperiale fatica a soffocare l’avanzata dei Taiping, favorita dalle conseguenze della Guerra dell’oppio, le potenze occidentali puntano a espandere il loro dominio sulla Cina e a legalizzare il commercio della terra nera, e chiedono al governo di Pechino la revisione dei trattati. Di fronte al rifiuto dell’imperatore Xianfeng di negoziare, la Gran Bretagna e la Francia assediano il porto di Canton prendendo a pretesto l’uccisione di un missionario francese e l’arresto dell’equipaggio della nave Arrow, accusato di pirateria, dando avvio a un nuovo conflitto, mentre infiammano le ribellioni antidinastiche dei Nian e dei musulmani, e la Cina prova ad avviare un processo di modernizzazione.

Le uscite di venerdì 2 dicembre

Libro copertina: “Arte terapia dell’anima. Guarisci te stesso” di Marcello Riccioni, Fefè editore

Tutti noi davanti a un’opera d’arte possiamo ricevere stimoli capaci di portarci dentro al nostro sé. Rieducarsi al sentire, al provare sensazioni e interpretarle, a intuire i messaggi nascosti, sono le tecniche necessarie per ottenere il massimo. Questo saggio esamina 10 opere d’arte con tavole a colori a tutta pagina; di ciascuna dà una lettura emotiva oltre che storico-critica. Un manuale studiato in funzione di studenti di liceo e università, di visitatori di musei e collezioni, di seminari e incontri d’arte.

Le uscite di lunedì 5 dicembre

Onofrio De Carne, Novanta Nove Uno. Storia di un venditore per bene, Giazira

“Se hai le idee chiare sui tuoi obiettivi, è la vita stessa, assieme a ciascun episodio, a connettersi col tuo volere, aiutandoti a realizzarlo”. Una vita trasformata in romanzo. Un’aspirazione che si fa racconto. La storia di un’impresa svelata attraverso episodi, incontri e personaggi che hanno dato forma a un percorso di vita, prima ancora che di successo. In questa autobiografia Onofrio De Carne mostra il volto umano che pulsa dietro la figura dell’imprenditore. Mette in primo piano la sua persona, convinto che prima di numeri, bilanci e proiezioni di lungo periodo, venga il senso del quotidiano. La storia che state per leggere è esattamente la ricerca di questo senso. Un viaggio nel quale si inseguono domande e risposte, con un finale tutto da scrivere. Chissà, magari insieme al lettore più intraprendente.

Bea Buozzi, L’anno delle parole ritrovate, Morellini

«È tornata l’ora di sentire, di sognare e di ascoltare com’era prima che tutta questa bellezza fosse seppellita nei ricordi. Riscoprirne il suono e distribuzione gesti al mondo senza stancarsi mai di ripetere che, qualunque cosa accada, la vita è un dono, ma è una sola. E allora non permettete che nessuno ve la rubi e, avanza scendere ma a patti, abbracciatela anche nei giorni più impietosi. Perché è meravigliosa, nonostante tutto». Il libro racconta le vicende degli inquilini del palazzo di corso di Corso Buenos Aires alle prese con una misteriosa lettera che viene lasciata nella guardiola della portineria, scatenando la curiosità degli inquilini. Non mancheranno, così, nuove avventure che coinvolgeranno Diana e Regina, Agnes, Buk, Bea e il chihuahua Rimbaud, la vedova Merlizzi e la sua gatta Papillon, il dottor Bronte e il resto della compagnia del Macondo a cui si aggiungeranno nuovi adorabili personaggi.

Un ulteriore mistero avvolgerà il palazzo: chi racconta le vite nel podcast “Le voci del condominio”? Dopo “L’anno dei nuovi inizi”, torna la compagnia ironica e travolgente di palazzo Ranieri. Sullo sfondo di una Milano che riparte, le vicende di un anno che non dimenticheremo: il conflitto in Ucraina, il giubileo della regina Elisabetta, le elezioni presidenziali. Silvia Zucca: “Bea Buozzi ha la capacità di prenderti per mano e accompagnarti nella Storia e nelle storie dei suoi personaggi mostrando il volto più vero e sincero di Milano, fatto di comunità chiassose e multiculturalità. L’anno delle parole ritrovate è un romanzo da leggere e tenere caro per lo spaccato sociale che riesce a dipingere della nostra epoca”.

Libro controcopertina: “L’acqua, dialogo fotografia parola”, a cura di Roberto Besana, Oltre edizioni

Questo libro è uno sguardo sull’acqua, come siamo certi lo avrebbe pensato e voluto Pietro Greco, scrittore, giornalista, comunicatore di scienza scomparso troppo presto. Un invito a esplorare l’acqua, elemento vitale e poliedrico, che assume mille forme senza averne una propria. L’acqua è allo stesso tempo impalpabile e dura come roccia, inesauribile fonte di scoperte, emozioni e poesia. Un’occasione per ammirare l’acqua nelle sue infinite realtà, per svelarla e raccontarla con le parole e lo sguardo fissato sulle immagini, in modo da offrirci una visione d’insieme sulle diversità, i punti di vista e le conoscenze dell’Uomo.

Da un’idea di Roberto Besana, autore delle fotografie, che ha cercato la penna di chi non ha potuto partecipare al precedente volume intitolato Il Paesaggio. Il libro si fermava a 65 contributi, come gli anni di Pietro quando ci lasciò, nel dicembre 2020. Oggi ne compirebbe 67 e non a caso sono 67 gli autori di questo libro, donne e uomini di cultura e scienza, amici e colleghi di Pietro, che lo hanno profondamente stimato. Un’eredità simbolica, perché è così che semina un buon maestro. Di seguito i 67 contributori: Marco Motta, Mario Tozzi, Ferdinando Cotugno, Bruno Arpaia,  Giuseppe Conte, Lorenzo Ciccarese,  Fulvia Mangili, Stefano Sandrelli, Gigliola Foschi, Valerio Calzolaio, Patrizia Maiorca, Elisabetta Tola, Marco Armiero, Antonio Ereditato, Gian Italo Bischi, Claudio Lucchin, Simona Maggiorelli, Davide S. Sapienza, Gabriela Scanu, Emanuele Ferrari, Daniela Palma, Roberto Alinghieri, Sandro Fuzzi, Romualdo Gianoli, Gaspare Polizzi, Rossana Cecchi, Valentina Fortichiari, Marco Pantaloni,  Gianni Zanarini, Vincenzo Mulè, Elena Gagliasso, Sergio Buttiglieri, Nello Rossi, Francesco Aiello, Eva Benelli, Francesca Boccaletto, Fabrizio Rufo, Francesca Buoninconti, Lilly Cacace, Roberto Camporesi, Paola Catapano, Andrea Cerroni, Liliana Curcio, Domenico D’alelio, D. Alessandro De Rossi, Alberto Diaspro, Marco Fratoddi, Roberta Fulci, Fabio Lagonia, Edo Passarella, Ugo Leone, Canio Loguercio, Roberto Lucchetti, Anna Luise, Oscar Luparia, Federica Manzoli, Giovanni Paoloni, Angelo Mojetta, Margherita Asso, Stefano Moretto, Nico Pitrelli, Cristiana Pulcinelli, Rossana Valenti, Maria Luisa Vitale, Franco Borgogno, Silvano Fuso.



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