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“Era d’estate”, il film su Falcone e Borsellino all’Asinara

Video In concomitanza con l'anniversario della Strage di Capaci, arriva al cinema il 23 e il 24 maggio il film di Fiorenza Infascelli con Giuseppe Fiorello nei panni di Paolo Borsellino e Massimo Popolizio in quelli di Giovanni Falcone sul mese che i due magistrati in segreto passarono all'Asinara per motivi di sicurezza

“Era d’Estate” di Fiorella Infascelli, già presentato in pre apertura alla Festa del Cinema di Roma 2015, arriverà nelle sale italiane il 23 e il 24 maggio distribuito da 01 Distribution; si tratterà di una speciale uscita evento in concomitanza con la commemorazione del XXIV anniversario della strage di Capaci. Nel cast del film Giuseppe Fiorello, che interpreta Paolo Borsellino, Massimo Popolizio, che interpreta Giovanni Falcone, Valeria Solarino, nei panni di Francesca Morvillo, Claudia Potenza, nei panni di Agnese Borsellino. Il film si svolge all’Asinara, nel 1985. In una notte come tante sbarcano sull’isola Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con le proprie famiglie. Il trasferimento è improvviso, rapido, non c’è nemmeno tempo di fare i bagagli, d’altronde la minaccia, intercettata dai Carabinieri dell’Ucciardone, è grave: un attentato contro i due giudici e i loro familiari partito dai vertici di Cosa Nostra. È un’estate calda, come non se ne vedevano da tempo, e nella piccola foresteria di Cala D’Oliva, i due magistrati e le loro famiglie vivono completamente isolati dalla piccola comunità di civili dell’Asinara, controllati a vista da una pilotina e dalle guardie penitenziare.

Una condizione che non tutti riescono a sopportare. Così accade che Lucia, la figlia più grande dei Borsellino, cada lentamente in uno stato di così grande malessere che dovrà essere riportata a Palermo, dove Paolo, imponendosi ai suoi superiori, la accompagnerà. Così accade che Manfredi, scosso anche da quello che è successo alla sorella Lucia, si avventuri in una fuga senza meta alla scoperta dell’isola, e verrà ritrovato in mezzo ai detenuti che distribuisce nutella e racconta barzellette. Passano i giorni, ci si organizza, i rapporti a poco a poco fra tutti diventano più intimi, ed è come se quella vacanza obbligata desse modo ad ognuno di scoprire l’altro. Così trascorre un mese fatto di notti insonni, di sorrisi, di scherzi, di pensieri, una lunga, inaspettata tregua in attesa di riprendere il lavoro, in attesa che il ministero fornisca le carte per continuare la stesura dell’ordinanza-sentenza del maxi processo, il capolavoro di Falcone e Borsellino che affermerà una volta per tutte che la mafia esiste e ha un nome “Cosa Nostra”. Finalmente le carte arriveranno, Paolo e Giovanni ricominceranno a lavorare giorno e notte e una nuova, sconosciuta armonia sembra nascere in quell’angolo di mondo, un’inedita serenità familiare che potrebbe durare anche per sempre. Invece poi succede che rientrato il pericolo, arriva l’ordine di tornare di nuovo a Palermo. E, nello stesso modo improvviso in cui erano partiti, così all’improvviso devono ripartire. Tornare verso Palermo. Tutti verso l’inesorabile sorte che li colpirà nel 1992.

 

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