HomeEventi

Bellini International Context, un mese a Catania nel segno del Cigno

Eventi Vincenzo Bellini è uno dei più autorevoli testimonial su cui la Regione Siciliana ha scommesso dando vita, attraverso le celebrazioni belliniane 2023, ad un’iniziativa di promozione del turismo culturale e che si snoda sul Bellini International Context - cartellone itinerante di oltre 30 eventi che si snoderà dall’8 settembre al 6 ottobre a Catania, con significative tappe a Messina e Palermo - e la Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale

Vincenzo Bellini s’impone da quasi due secoli come ambasciatore dell’identità siciliana nel mondo in forza del linguaggio universale della musica. Ed è il richiamo planetario delle sue opere a farne uno dei più autorevoli testimonial su cui la Regione Siciliana ha scommesso con determinazione, dando vita, attraverso le celebrazioni belliniane 2023, ad un’iniziativa di ampio respiro in grado di contribuire ad incrementare la promozione del turismo culturale e che si snoda su due manifestazioni, il Bellini International Context e la Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale.

Jean-François Millet, Ritratto di Vincenzo Bellini, Museo del Teatro alla Scala

Il Bellini International Context, prestigiosa rassegna direttamente promossa e organizzata dall’assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo a partire dal 2021, è riproposta con bella evidenza anche quest’anno nel segno dell’Orfeo dorico, per citare la definizione coniata da Gabriele D’Annunzio. Oltre 30 gli eventi del ricco cartellone itinerante che si snoderà dall’8 settembre al 6 ottobre a Catania, città natale del Cigno della musica, con significative tappe a Messina e Palermo. In particolare, la programmazione prevista nel capoluogo etneo è realizzata in collaborazione con il Comune di Catania nell’ambito del Summer Fest. In primo piano stelle di chiara fama della scena lirica mondiale. Due i nuovi allestimenti operistici: I Puritani realizzati dal Teatro Massimo Bellini di Catania, direttore Fabrizio Maria Carminati, regia di Chiara Muti; e Norma prodotta dall’E.A.R. Teatro di Messina, sul podio Giuseppe Ratti, regista Francesco Torrigiani. Tra gli altri protagonisti del festival spiccano i cantanti Jessica Pratt, Dmitry Korchak, José Cura, José Maria Lo Monaco, Caterina Sala. In programma, inoltre, gala lirico-sinfonici, concerti da camera, oltre a spettacoli in cui si fondono musica e prosa, teatro di figura e arti visive, all’insegna della multimedialità e della multidisciplinarietà. E ancora incontri culturali e tavole rotonde.

Un rigoroso approccio filologico contraddistingue un festival che mira ad inquadrare il sommo operista nell’agone protoromantico europeo, allargando l’orizzonte agli influssi che la sua creatività innovativa avrebbe esercitato sul teatro musicale a venire. Un’indagine affascinante che traccia la linea direttrice da seguire e “contestualizza” scelte artistiche capaci di salvaguardare la tradizione e al contempo aprire a inediti connubi tra la musica e le più varie discipline.La denominazione della kermesse indica che la stessa è appunto costruita intorno ad un “contesto” appunto multidisciplinare. Ne discende una progettualità variegata e composita, così configurata dall’assessorato, che ha catalizzato la partecipazione di magna pars delle maggiori istituzioni musicali, culturali, e religiose dell’Isola: Teatro Massimo Bellini di Catania, Teatro Massimo di Palermo, Teatro di Messina, Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Arcidiocesi di Catania, Università degli Studi di Catania, Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Catania, Conservatorio di Musica “Arcangelo Corelli” di Messina, le Arcidiocesi di Catania e di Monreale.




«Promuovere la cultura, i grandi artisti siciliani e il territorio che li ha visti nascere e formarsi – sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – è uno degli obiettivi del governo regionale. Il Bellini International Context è l’occasione in cui questi elementi si fondono nel nome di uno dei più famosi compositori classici, che merita di essere celebrato nella sua città e in tutta l’Isola, perché è certamente uno dei migliori ambasciatori dell’Identità siciliana nel mondo. Un grande progetto corale che vede la sinergia di tutte le principali istituzioni culturali e musicali della Sicilia».

«Abbiamo fortemente voluto questa terza edizione del Bic, manifestazione inserita tra i grandi eventi promossi dalla Regione – afferma l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata – per proseguire nel percorso avviato tre anni fa. Un’edizione arricchita e migliorata rispetto a quelle precedenti, con la novità fondamentale dell’inserimento in calendario della Settimana internazionale della musica sacra di Monreale. L’obiettivo è quello di allargare la proposta culturale coinvolgendo un sempre maggiore pubblico e sempre più eterogeneo. Abbiamo organizzato un evento facendo sistema tra le varie istituzioni, enti lirici e culturali, accademie, conservatori, arcidiocesi e amministrazioni comunali, senza ragionare a compartimenti stagni, puntando a prolungare la stagione turistica».

Il Bellini International Context sarà pure occasione per scoprire e riscoprire siti storici delle tre città, quali il Teatro Massimo Bellini, Castello Ursino, Cortile Platamone, Teatro Sangiorgi, il Conservatorio a Catania; il Teatro di Messina e il MuMe – Museo Regionale nella città dello Stretto; Piazza Ruggiero Settimo e Palazzo Steri a Palermo. Tutti gli eventi sono ad ingresso libero e, quando non diversamente indicato, avranno inizio alle ore 21.

Il Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania

Project manager delle Celebrazioni belliniane è Gianna Fratta, proficua operatrice culturale oltre che rinomata direttrice d’orchestra, qui chiamata a coordinare i partner di progetto. «Il Bellini International Context – sottolinea – conferma la formula vincente che ha decretato il successo delle due precedenti edizioni: strutturare innovativamente la kermesse come un vero e proprio ‘contesto’ culturale, basato sull’interazione tra i linguaggi dell’arte. I melodrammi e i gala belcantistici si sposano con proposte dal carattere multidisciplinare, costruite ad hoc per rileggere con la sensibilità odierna la lezione belliniana. Questa impostazione ha consentito di intercettare fasce di pubblico giovane e attirare frequentatori non abituali di lirica e classica. Era altresì indicato offrire ai visitatori una proposta variegata a cavallo di settembre e ottobre, in un’ottica di destagionalizzazione ma comunque in continuità con i flussi turistici che approdano nell’Isola in piena estate. Gli stessi criteri che hanno guidato la programmazione nella seconda metà di ottobre della Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale, promossa dalla Regione nell’ambito dello stesso progetto che prevede il Bic».

Le opere

Due le nuove produzioni liriche, i cui titoli non hanno bisogno di presentazione, perché rientrano tra i capisaldi del genere. I Puritani andranno in scena al Teatro Massimo Bellini di Catania il 23 settembre, 188° anniversario della morte del musicista, e in replica pomeridiana il 26 settembre, alle 17.30.   Opera seria in tre atti, la partitura fu salutata con enorme favore dal pubblico e dalla critica fin dalla première del 24 gennaio 1835 al Théâtre des Italiens di Parigi. Sarebbe stato l’ultimo trionfo per il Catanese, destinato trentatreenne ad una prematura fine   nell’autunno dello stesso anno, ma da quel successo già consacrato in vita nell’Olimpo della civilisation europea. Tale era stato il riconoscimento a lui tributato sull’onda dell’entusiasmo acceso da quel capolavoro estremo.  Il libretto di Carlo Pepoli s’ispira a sua volta al dramma storico Têtes rondes et Cavaliers di Jacques-François Ancelot e Joseph Xavier Boniface. Il plot, ambientato sullo sfondo storico della cosiddetta “prima rivoluzione inglese” pilotata da Olivier Cromwell, è incentrato sul senso di giustizia e sulla fedeltà agli Stuart che determinano le azioni del nobile Arturo Talbo. L’azione precipita quando il suo apparente tradimento    annienta di dolore la promessa sposa Elvira, personificazione tra le più intense delle “pazze per amore” di cui sono costellate le vie del melodramma. 

Il BIC utilizza filologicamente l’edizione critica Ricordi a cura del musicologo Fabrizio Della Seta. Sul podio Fabrizio Maria Carminati, mentre Chiara Muti firma la regia che si avvale della scenografia di Alessandro Camera e dei costumi di Tommaso Lagattolla. L’ente lirico regionale etneo schiera le proprie formazioni, Orchestra e Coro, quest’ultimo istruito da Luigi Petrozziello. La distribuzione annovera il tenore Dmitry Korchak (specialista dell’impervio ruolo di Arturo), il soprano Caterina Sala (Elvira), il baritono Christian Federici (Sir Riccardo Forth), il basso Dario Russo (Sir Giorgio), il mezzosoprano Laura Verrecchia (Enrichetta di Francia), Andrea Tabili (Lord Gualtiero Walton), Marco Puggioni (Sir Bruno Robertson).

Il tenore Dmitry Korchak, foto Rabovsky, sarà Arturo ne “I Puritani”

Sotto l’egida dell’ateneo catanese, il BIC ha predisposto per l’occasione Puritani reloaded retrospettiva sugli allestimenti del Teatro Massimo Bellini a cura di Maria Rosa De Luca, Giuseppe Montemagno e Graziella Seminara, con la ricerca iconografica di Marco Impallomeni (20 settembre, ore 18:00, Catania, foyer del Teatro Massimo Bellini).

L’altro capolavoro in cartellone è Norma, tragedia lirica in due atti, celebrata da Schopenhauer per la perfezione della drammaturgia musicale. Il valore della composizione riconduce agli esiti felicissimi del sodalizio che legò Bellini al librettista e poeta Felice Romani. La messinscena è in calendario il 27 e 29 settembre sul palco dell’E.A.R. Teatro di Messina, che ha realizzato la produzione in collaborazione con la Fondazione Taormina Arte Sicilia

Rappresentata per la prima volta alla Scala il 26 dicembre 1831, Norma sbalza a tutto tondo la tormentata vicenda dell’eponima sacerdotessa druidica e dei Galli oppressi dal giogo romano, trovando nel pentagramma una soggiogante sintesi di pathos melodico e dramma guerresco, in un titanico conflitto di doveri e passioni. 

L’Orchestra dell’ente regionale messinese sarà diretta da Giuseppe Ratti, regia di Francesco Torrigiani, scenografie di Francesca Cannavò, costumi di Lisa Rufini, light designer Gianni Pollini. Il Coro Lirico “Francesco Cilea” è guidato da Bruno Tirotta. Nel cast vocale il soprano Klara Kolonits nel title role, il tenore Stefano Secco (Pollione), il basso Gabriele Sagona (Oroveso), il mezzosoprano Alessia Nadin (Adalgisa). Nelle parti di fianco il soprano Oleksandra Ciajkovska (Clotilde) e il tenore Davide Scigliano (Flavio).

Il soprano Klára Kolonits sarà Norma a Messina

In occasione dell’allestimento sulla facciata del Teatro verrà proiettato il video mapping Suoni in estinzione, che vuole restituire la compenetrazione tra uomo e natura, lasciando un messaggio di rispetto dell’ambiente. Intento non secondario è valorizzare il prospetto del monumento, rendendolo vivo e visibile al pubblico, sia turistico che locale, arricchendo le finalità dell’istituzione grazie al ricorso a media immersivi, realtà aumentata e video mapping (27, 28 29 settembre, Teatro di Messina).

Concerti lirico-sinfonici

Ad inaugurare il festival sarà il Gran gala con l’Orchestra del Bellini condotta ancora da Carminati, direttore artistico del Teatro; solisti il soprano Caterina Sala, il mezzosoprano José Maria Lo Monaco e il tenore Ioan Hotea. La soirée è dedicata alla memoria del musicologo Domenico De Meo, sapiente esegeta degli autografi belliniani, scomparso nell’ottobre dello scorso anno. Alle arie e sinfonie operistiche di Bellini – tratte da I Capuleti e i Montecchi, Il Pirata, La sonnambula, La straniera, Adelson e Salvini, Beatrice di Tenda e naturalmente I Puritani – si aggiunge un’autentica chicca, la Sinfonia tratta da Il falegname di Livonia di Giovanni Pacini (8 settembre, Catania, Villa Bellini).

Il soprano Jessica Pratt è la mattatrice di Bellini Revolution, un progetto del Teatro Massimo di Palermo, sviluppato intorno al magistero innovatore – e perciò ‘rivoluzionario’ – del compositore siciliano, selezionando un’antologia che ne ripercorre l’arco creativo, dall’opera prima Adelson e Salvini ai Puritani. L’Orchestra del Teatro Massimo palermitano sarà diretta da Manuela Ranno (9 settembre, Catania, Villa Bellini).

Il soprano Jessica Pratt, foto di Alessandro Moggi, protagonista Catania di “Bellini revolution”

Altrettanto interessante il contributo della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, articolato in due concerti distinti ma tra loro connessi, per esplorare a largo raggio le affinità tra il Nostro e i ‘colleghi’ che lo hanno seguito o preceduto: un vasto excursus che trascorrerà da Bellini a Leoncavallo, da Mascagni a Puccini, da Verdi a Giordano.  Il primo appuntamento è con “Bellini & Friends” che vedrà l’Orchestra Sinfonica Siciliana sotto la bacchetta di Federico Santi, solisti il soprano Maria Tomassi e il celebre tenore José Cura (il 15 settembre a Catania, Villa Bellini; il 17 a Palermo, Palazzo Steri); il secondo con Da Bellini in poi, direttore Gianluca Marcianò e con Alessandra Di Giorgio soprano, Max Jota tenore, Serban Vasile baritono (22 settembre Catania, Villa Bellini; 24 settembre Palermo, Piazza Ruggero Settimo). 

Il Teatro Massimo Vincenzo Bellini propone invece l’Omaggio dei Compositori di Sicilia a Vincenzo Bellini, emblematico della ‘contestualizzazione’ in atto dell’heritage belliniano. Le creazioni ispirate al Maestro portano la firma di Giuseppe Emmanuele, Mario Garuti, Joe Schittino, Giovanni Ferrauto, Luciano Maria Serra, Matteo Musumeci ed Elio Lo Presti, che presenta una prima esecuzione assoluta. Sul podio Elisabetta Maschio (6 ottobre Catania, Teatro Sangiorgi).

Musica da camera

Ad aprire la serie è il Concerto Mio caro Bellini… proposto dal Conservatorio di Catania. In programma musiche di Giovanni Bottesini e Gaetano Corticelli, tra i prolifici autori di parafrasi operistiche in voga nell’Ottocento. Due le formazioni: il duo Carmelo La Manna contrabbasso e Angelo Nssuto pianoforte e il Trio Clementi, ovvero Vanessa Grasso clarinetto, Chiara D’Aparo violoncello, Giulia Russo pianoforte (10 settembre, Catania, Auditorium del Conservatorio).

In collaborazione con il Teatro Massimo Bellini sono stati predisposti altri due concerti cameristici. Il primo s’intitola L’Ottocento operistico nella musica da camera e fa riferimento ai brani in locandina che sono infatti di due illustri operisti come Jakob Meyerbeer e Gaetano Donizetti, che si sono cimentati anche in questo genere strumentale.  Le performance sono del Quartetto d’archi “Vincenzo Bellini”, composto da Alessandro Cortese (violino primo), Giovanni Cucuccio (violino secondo), Luigi De Giorgi (viola), Vadim Pavlov (violoncello). Ensemble integrato da Angelo Litrico al clarinetto (12 settembre Catania, Castello Ursino).

Flauti all’Opera propone la Falaut Flute Orchestra diretta da Paolo Totti; solisti Salvatore Vella al flauto e Stefania Giusti all’oboe. Musiche di Vincenzo Bellini, François Borne, Cecile Chaminade, Domenico Cimarosa, Ennio Morricone, Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi (16 settembre, Catania, Castello Ursino).

Musica sacra

Grazie alla collaborazione con l’Arcidiocesi di Catania, nelle navate del Duomo risuoneranno note intrise di profonda religiosità. Il 23 settembre avrà luogo la Messa di suffragio nella ricorrenza della morte del compositore. Per l’occasione il Coro del Teatro Massimo Bellini diretto da Luigi Petrozziello eseguirà brani di Vincenzo Bellini, Luigi Bottazzo, Giovanni Nicola Campogrande, Luigi Cherubini, Wolfgang Amadeus Mozart, Giovanni Battista Pergolesi (23 settembre ore 10, Catania, Duomo).

La tomba_di Vincenzo Bellini al Duomo di Catania, foto di Giovanni Dall’Orto

Bellini e Pacini: la musica sacra è un concerto che si segnala per le pagine di rara frequentazione. Due brevi brani di Bellini, “Tecum Principium” e “Salve Regina”, precedono significativamente la più corposa Messa funebre in memoria di Bellini, composta da Giovanni Pacini quale tributo al collega – e rivale – prematuramente scomparso trent’anni prima. La revisione è di Sirio Scacchetti che ha pure curato la trascrizione insieme ad Andrea Passanisi. Epifanio Comis sale sul podio dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Catania, istituto di cui è direttore. Il Coro è quello del Teatro Massimo Bellini, istruito da Luigi Petrozziello (27 settembre, Catania, Duomo).

Incroci multidisciplinari tra musica, prosa, video e altre contaminazioni

Come anticipato, la rassegna contempla anche l’apertura alle contaminazioni più audaci. Concerti in cui la musica classica – e belliniana in particolare – dialoga con altri generi, dal jazz all’elettronica. E spettacoli in cui si assiste al connubio tra le diverse Muse e le note si fondono alla prosa o al teatro di figura o alle videoproiezioni, spesso con la complicità delle moderne tecnologie. Ne è compiuto esempio Confidenze alla Luna. Storia e avventure di Vincenzo Bellini, spettacolo-concerto di cui è autore e interprete il drammaturgo, attore e regista Angelo Campolo, novità impreziosita dalle videoproiezioni a cura di Giulia Drogo. Il melos di Bellini si intreccia qui alle composizioni di Michele Amoroso che dirige a sua volta l’Ensemble dell’Orchestra dell’E.A.R. Teatro di Messina; solista il soprano Giulia Greco (9, 10, 11 settembre, Messina, Mu.Me – Museo regionale).

Di sapienti contaminazioni multidisciplinari si nutrono altri tre spettacoli realizzati dal Teatro Massimo Bellini.

Bellini e le sue donne è il titolo del libro dell’insigne storico e critico teatrale Domenico Danzuso da cui Filippo Arriva ha tratto la riduzione teatrale. Lo spettacolo sarà arricchito dalle musiche originali di Giuseppe Giacalone e Adriano Murania eseguite dall’Idyllic Trio, ensemble tutto femminile formato da Giuseppina Vergine (arpa), Laura Farneti (flauto, Elena Sciamarelli (violoncello); voce recitante Evelyn Famà (17 settembre, Catania, Teatro Sangiorgi).

Vincenzo e la Luna, per voce recitante, marionette e musica, è scritto e interpretato da Lina Maria Ugolini, musicologa, poetessa e ‘contafiabe’. Il lavoro nasce da un’idea poetica che diventa idea musicale: il rapporto dell’artista con Selene, una costante vagheggiata dagli spiriti romantici. Sul palco Musicainsieme a Librino Ensemble, orchestra d’archi creata dall’omonima associazione culturale partner di questo evento. Musicainsieme a Librino, attiva da anni nel quartiere periferico di Catania, è nata da un progetto di inclusione sociale che aderisce al metodo di didattica del “Sistema” Abreu. Verranno eseguite le trascrizioni per archi realizzate nell’Ottocento da Cavallini e Pietro Tonassi, fino a quelle odierne di Valentina Caiolo. Sensazioni poetiche, gesti e visioni saranno legate alla leggerezza dei fili della Marionettistica dei Fratelli Napoli (19 settembre, Catania, Teatro Sangiorgi).

Lina Maria Ugolini, foto di Dino Stornello

Nuova versione per Bellini nella musica delle carrozze, viaggio reale e metaforico del compositore, sempre su testo di Lina Maria Ugolini e musiche di Giuseppe Emmanuele, Giovanni Ferrauto, Joe Schittino. Nel cast l’attrice Anna Passanisi, l’Ensemble Sikelikos e Laura Farneti al flauto. Proiezione animata di Alessandro Russo & Alessandro Riccardi (30 settembre, Catania, Teatro Sangiorgi). Sulla stessa scia, tra diversi linguaggi musicali e contaminazioni, si muovono le proposte che i Conservatori di Musica di Catania e Messina porteranno nel capoluogo etneo, ospiti del Palazzo della Cultura (ex Platamone), più esattamente nello spazio en plein air della Corte intitolata all’attrice Mariella Lo Giudice. 

Casta Diva Story, su musiche di Christian Paterniti, schiera l’Orchestra da Camera del Conservatorio “Arcangelo Corelli” di Messina, diretta da Nazareno De Benedetto, mentre l’aspetto visuale è valorizzato dalle videoproiezioni di Giulia Drogo (18 settembre, Catania, Cortile Platamone).

Pure il Conservatorio catanese ha predisposto originali progetti a partire da Suoni la tromba, e intrepido”… “I Puritani” e news e impiega un organico nutrito:  Calamus Clarinet Ensemble,  Italian Brass Band diretta da Salvatore Distefano e  Jazz Sextet. Musiche di Marina Leonardi e Roberto Martinelli (docenti), Yuri Furnari e Giovanni Nicosia (studenti della classe di Composizione), Marco Cernuto e Luigi Chiovetta (studenti della classe di Musica elettronica). Si tratta di composizioni originali e improvvisazioni jazz per solisti, ensemble vari e jazz band, a cura delle classi di Strumenti a fiato, Musica d’insieme, Musica jazz e Composizione (24 settembre, Catania, Cortile Platamone). 

La “Divina”: omaggio a Maria Callas è un dialogo virtuale con il soprano ‘massimo’ di cui ricorre il primo secolo dalla nascita. Si prevedono ascolti originali e interventi musicali degli studenti delle classi di Canto e di Musica Elettronica. Presentazione e guida all’ascolto di Giuseppe Montemagno. Sul palco Stefano Sanfilippo al pianoforte, il Bellini Laptop Ensemble e gli studenti del Corso di Musica elettronica; la revisione tecnico-artistica è di Renato Messina (25 settembre, Catania. Cortile Platamone).

“La notte e il sonnambulismo”: incontro virtuale con Amina comporta esplorazioni sonore, coreografie e arrangiamenti di arie dalla Sonnambula di Bellini per voce ed ensemble di percussioni a cura degli studenti delle classi di Canto, Strumenti a percussione e Musica elettronica, con la partecipazione di danzatori. Si esibiranno il soprano Miryam Carciotto, il tenore Giovanni Abbadessa, i pianisti Stefano Sanfilippo ed Emanuele Schinocca, e l’ensemble Percussio Mundi diretto da Giovanni Caruso.  Musiche di Vincenzo Bellini, Giovanni Ferrauto, Simone Zappalà e degli studenti di Musica elettronica (29 settembre, Cortile Platamone).

Disegno per copertina di libretto, disegno di Peter Hoffer per “La sonnambula” (1954) – Archivio Storico Ricordi

Incontri/concerti con aperitivo

Torna il ciclo “Un Bellini, s’il vous plaît!”, nella cura del quale l’Università di Catania viene affiancata quest’anno dal Conservatorio di Messina. L’ateneo partecipa al BIC attraverso il Dipartimento di Scienze Umanistiche in cui hanno sede la Fondazione Bellini e il Centro Studi Belliniani, coordinati dalle docenti di musicologia Maria Rosa De Luca e Graziella Seminara. Il titolo ammicca al celebre aperitivo, intitolato in realtà non a Vincenzo ma al sublime pittore veneziano Giovanni Bellini, unito al musicista da semplice ma gloriosa omonimia. Per quattro giovedì consecutivi il Teatro Sangiorgi ospiterà specifici approfondimenti. La Princesse ruinée. Scene da un salotto parigino ruota sulla figura di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, fervente patriota risorgimentale e sostenitrice illuminata di straordinari artisti. Con il narratore e studioso Giulio D’Angelo si esibiranno il soprano Angela Nisi, il basso Federico Benetti e Diego Procoli al pianoforte (14 settembre, ore 19:00). 

Il secondo appuntamento s’intitola Vincenzo Bellini e la “Polledra ardente”. Processo postumo a Giulia Samoyloff, la nobildonna ostile all’autore di Norma per via del legame sentimentale che la univa a Giovanni Pacini. Le musiche sono appunto dei due operisti che furono sempre in più o meno sportiva competizione. Testo e regia di Francesco Esposito, costumi di Elena Gaiani. Ne sono interpreti Debora Govoni (Giulia Samoyloff), Veronica Filiberti (Adalgisa), Bryan Sala (Gioachino Rossini / Dalmas), Claudia Ceraulo (Giuditta Turina), Cleonice Bortolotti (Elvira), Francesco Zanlungo (Vincenzo Bellini), Patricia Fodor (Giulietta), Silvia Spessot (Norma), Tong Liu (Flavio). Al pianoforte Alberto Rinaldi (21 settembre, ore 19:00). Tema del terzo appuntamento è “Vissi d’arte, vissi per Maria. Omaggio a Maria Callas nel centenario della nascita”, testo e drammaturgia di Roberto D’Alessandro, con l’Ensemble Musica Civica formato dall’attore Giampiero Mancini e da Marcello De Francesco (violino), Luciano Tarantino (violoncello), Donato Della Vista (pianoforte). La voce registrata di Maria Callas, che con le partiture belliniane strinse un patto privilegiato, è affidata al sound engineer Angelo De Cosimo. Le arie cantate dalla Divina sono tratte dalle opere di Vincenzo Bellini, Umberto Giordano, Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi (28 settembre, ore 19:00). 

Infine Bellini&noi. Il teatro musicale oggi tra ricerca, comunicazione e disseminazione, una tavola rotonda alla quale partecipano Pierluigi Ledda (Archivio Ricordi), Paolo Besana (Teatro alla Scala di Milano), Giuliano Danieli (Teatro dell’Opera di Roma), Dinko Fabris (Teatro San Carlo di Napoli), Carla Moreni (Sole 24Ore), ai vertici tra gli addetti ai lavori (5 ottobre, ore 18).

L’ingresso libero a tutti gli eventi e la prenotazione per alcuni spettacoli

Rendere omaggio a Vincenzo Bellini, scandagliare i dintorni in cui s’inscrive la sua figura, stimolare inedite riformulazioni, valorizzare l’eccellenza siciliana, attirare i flussi turistici: sono queste le finalità del Bellini International Context, promosso e organizzato direttamente dalla Regione avvalendosi, come si è detto, della partnership di  blasonate istituzioni dell’Isola in una rete di sinergie che vuol farsi modello virtuoso. Per dare corso agli obiettivi di promozione e divulgazione che il BIC si prefigge, tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero fino ad esaurimento di posti. Visto il richiamo dei titoli o in base alla capienza dei siti, è richiesta la prenotazione per le recite dei Puritani a Catania (23 e 26 settembre) e di Norma a Messina (27 e 29 settembre), come per le rappresentazioni al Mu.Me di Messina  (9, 10, 11 settembre) e i concerti del 12 e 16 settembre al Castello Ursino di Catania.

Il visual

Per la realizzazione del concept grafico di BIC 2023, Public Adv ha abbracciato un processo di ricerca approfondito al fine di conferire al festival un’essenza unica tra i rinomati eventi affini che si sono imposti sulla ribalta mondiale. Come icona è stato scelto il ‘cigno origami’ che da un lato richiama il carattere internazionale della rassegna e dall’altro simboleggia buon augurio, felicità e pace. Vincenzo Bellini era del resto definito il “Cigno catanese” per la sua bellezza e soprattutto per quella delle sue musiche. La grafica adottata è caratterizzata da freschezza, modernità e leggerezza, lasciando spazio alle informazioni cruciali. L’obiettivo principale: definire il Bellini International Context in modo inequivocabile.

La Settimana di Musica Sacra di Monreale (14 – 22 ottobre)

La Regione Siciliana-Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, nell’ambito delle celebrazioni belliniane, sostiene due manifestazioni fra le più rilevanti del panorama musicale non solo italiano: il Bellini International Context e la Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale. Si valorizza così la strategia di promozione del turismo attraverso i grandi eventi culturali, con una vettorialità che lega la Sicilia orientale a quella occidentale.

Sotto la volta del Cristo Pantocratore, dal 14 al 22 ottobre 2023, nel Duomo della città normanna andrà in scena la 65ª edizione di una delle rassegne più antiche d’Europa, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Monreale, la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana e la Fondazione Teatro Massimo di Palermo. Il programma sarà animato da orchestre, ensemble, direttori e solisti di chiara fama, tra i quali Ton Koopman, Sergej Krylov, Mario Brunello. Tra le formazioni orchestrali spiccano Amsterdam Baroque Orchestra, Academy of Ancient Music di Cambridge, La Cetra Barockorchester & Vokalensemble Basel (Basilea, Svizzera), Lithuanian Chamber Orchestra, I Solisti Filarmonici Italiani, Accademia dell’Annunciata. Il cartellone verrà presentato nei dettagli il prossimo 21 settembre nella sede dell’Arcidiocesi monrealese.




Condividi su

Commenti

WORDPRESS: 0

SicilyMag è un web magazine che nel suo sottotestata “tutto quanto fa Sicilia” racchiude la sua mission: racconta quell’Isola che nella sua capacità di “fare”, realizzare qualcosa, ha il suo biglietto da visita. SicilyMag ha nell’approfondimento un suo punto di forza, fonde la velocità del quotidiano e la voglia di conoscenza del magazine che, seppur in versione digitale, vuole farsi leggere e non solo consultare.

Per fare questo, per permettere un giornalismo indipendente, un’informazione di qualità che vada oltre l’informazione usa e getta, è necessario un lavoro difficile e il contributo di tanti professionisti. E il lavoro in quanto tale non è mai gratis. Quindi se ci leggi, se ti piace SicilyMag, diventa un sostenitore abbonandoti o effettuando una donazione con il pulsante qui di seguito. SicilyMag, tutto quanto fa la Sicilia… migliore.