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Carrellata di qualità con la filosofia di Austin e Sgalambro

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog Settimana contraddistinta dalla filosofia, riproposta da Marietti1820 e Carbonio con John L. Austin e Manlio Sgalambro e dall'idea di "vergogna" con Mondadori e Rizzoli che pubblicano due interessanti volumi della Foer e della Marzano. Speciale editoria con La nave di Teseo. Copertina a Nicola Dal Falco per Marietti 1820. "Chicago Blues" di Marilena Migiani e Angelo Fabbri (WM Edizioni) libro controcopertina

Spettacolare settimana con uscita di livello altissimo. La copertina va a Marietti 1820 con Un viaggio alla Scarzuola. La città ideale di Tomaso Buzzi di Nicola Dal Falco; contro copertina per Chicagho Blues di Marilena Migiani e Angelo Fabbri, pubblicato da WM Edizioni. Speciale edizioni a La nave di Teseo, che propone 4 titoli, tra questi l’autore francese più tradotto al mondo: Guillaume Musso con La sconosciuta della Senna. Torna Sveva Casati Modignani in casa Sperling&Kupfer e ancora Mondadori e Rizzoli rispettivamente con Drusilla Foer e Michela Marzano, hanno in comune la “vergogna”. La psicologia e i suoi danni… divertenti nel libro che si ispira al film e alla serie TV: Tutta colpa di Freud, per Einaudi, di Paolo Genovese. La filosofia domina la scena: ripubblicato da Carbonio, Contro la musica di Manlio Sgalambro; Austin, padre e maestro indiscusso di grandi filosofi moderni è riproposto da Marietti 1820. In casa Castelvecchi c’è Madri, il nuovo romanzo di Marisa Fasanella, Oligo edizioni propone il nuovo libro di Younis Tawfik, La sponda oltre l’inferno.

Ma sono tantissimi i libri della settimana dal 5 all’11 ottobre: non rimane che conoscerli. Buona lettura.

Le uscite del 5 ottobre

Drusilla Foer, Tu non conosci la vergogna. La mia vita eleganzissima, Mondadori

«Da grande vorrei essere come lei, elegan-zissima» queste sono le parole che una piccola ammiratrice rivolse a Drusilla Foer qualche anno fa, ispirandole il titolo per il suo primo spettacolo teatrale con lei come protagonista indiscussa. Dopo questo spettacolo è nato il desiderio di raccontare qualcosa di più a quella piccola ammiratrice: dirle chi è Drusilla Foer, come si è formata, qual è stata la sua vita, spesso non facile da affrontare. Una vita che lei stessa definisce «randagia e spregiudicata». Esce in libreria tra le super novità di ottobre il libro della grande attrice e interprete Drusilla Foer, per conoscere la sua vita e la parola vergogna.

Michela Marzano, Stirpe e vergogna, Rizzoli

Michela Marzano intreccia il passato familiare alle pagine più controverse della storia del nostro Paese. Michela non sapeva. Per tutta la vita si è impegnata a stare dalla parte giusta: i fascisti erano gli altri, quelli contro cui lottare. Finché un giorno scopre il passato del nonno, fascista convinto della prima ora. Perché nessuno le ha mai detto la verità? Era un segreto di cui vergognarsi oppure un pezzo di storia inconsciamente cancellato? “Sono stata pure io complice di questa amnesia?” si chiede Michela dopo aver ritrovato una vecchia teca piena di tessere e medaglie del Ventennio. Inseguendo il filo teso attraverso le vicende della sua famiglia, tra il nonno Arturo e il nipotino Jacopo, l’autrice ridisegna il percorso che l’ha resa la donna che è oggi, costellato di dubbi e riflessioni: il rapporto complicato con la maternità, il legame tra sangue, eredità e memoria, e quel passato con cui l’Italia non ha mai fatto davvero i conti. Il risultato è uno spietato autoritratto che va molto al di là del dato personale, in questo Paese di poeti, di eroi, di santi e (così pare, ad ascoltarne i nipoti) di milioni di nonni partigiani, mettendo in luce la rimozione collettiva dell’humus fascista in cui affondano le radici di molti alberi genealogici. Tra romanzo e memoir, un libro dalla voce schietta e incalzante, che pur sospendendo il giudizio non smette di interrogarci e di invitarci a coltivare la memoria, perché “solo così si può sperare che certe cose non accadano più”.

Sveva Casati Modignani, L’amore fa miracoli, Sperling&Kupfer
Nel suo gruppo di amiche, Gloria è sempre stata la più equilibrata, tanto che in vent’anni non ha mai messo in discussione il rassicurante rapporto con il suo Sergio. Finché l’infarto che ha colpito suo padre non le ha fatto incontrare Bruno Arconati, un affascinante cardiochirurgo che ha salvato la vita del genitore, ma ha complicato la sua, perché i due si piacciono e si desiderano. Per quanto Gloria si sforzi di prendere le distanze da lui, il destino ha deciso altrimenti e le serve il bel chirurgo su un vassoio d’argento durante un congresso medico. Gloria riuscirà a respingerlo? A complicare la sua situazione e quella delle sue amiche del cuore, sulla scena mondiale si presenta un virus feroce che semina morte e dolore, e non risparmierà neppure un protagonista di questa storia. Per fortuna, la voglia di vivere ha il sopravvento. Andreina sta per diventare mamma, ma non ha ancora deciso se svelarlo al padre del bambino, un manager americano ignaro della sua gravidanza. Mentre Maria Sole, la più giovane e sprovveduta del gruppo, dopo il naufragio del suo matrimonio conosce finalmente l’amore, quello vero. E Carlotta, la brillante avvocatessa che ha vissuto mille avventure sentimentali senza prendersi troppo sul serio, sbalordirà le amiche con una rivelazione clamorosa. A dimostrazione che l’amore fa miracoli. Dopo “Festa di famiglia” e “Segreti e ipocrisie”, le quattro giovani protagoniste vanno incontro a nuovi batticuori, in un romanzo brillante che rispecchia la realtà e i sentimenti delle donne di oggi.

Paolo Genovese, Tutta colpa di Freud, Einaudi
Uno psicanalista specializzato in terapia di coppia e tre donne affette dalla malattia piu diffusa al mondo: l’amore. Una storia che è già diventata un film e una serie tv. Dopo un anno passato a New York, Sara sembra avere trovato la compagna ideale: è pronta a sposarla, ma la loro storia finisce e si ritrova sola. Decide cosi di tornare in Italia e, a trentun anni, di vivere da eterosessuale. Marta, invece, è una sognatrice sempre attratta da uomini irraggiungibili; quando dalla sua libreria nel centro di Roma spariscono alcuni volumi si mette sulle tracce del probabile ladro, un ragazzo sordomuto e schivo che si rivela molto affascinante. Quanto a Emma, diciottenne prossima alla maturità, ha una storia con Alessandro, premuroso, sensibile, quasi perfetto, se non fosse che ha cinquant’anni ed è sposato da cinque. Situazioni non semplici, ma il vero caso disperato è quello di Francesco Taramelli, lo psicanalista che deve occuparsene. Si, perché Sara, Marta ed Emma sono le sue figlie, le ha cresciute da solo dopo essere stato abbandonato dalla moglie, e anche se non è deontologicamente corretto, le aiuta a risolvere i problemi di cuore dalla poltrona del proprio studio.

Giovedì 7 ottobre, pioggia di libri con La nave di Teseo a farla da padrona con 4 titoli

Joyce Carol Oates

Joyce Carol Oates, La notte, il sonno, la morte e le stelle, La nave di Teseo

Crudo, lirico e spietato, il nuovo romanzo di Joyce Carol Oates affronta in modo esemplare i temi a lei più cari: il lato oscuro dell’America, il razzismo, i traumi familiari, la lotta di classe. Venerdì 15 ottobre l’autrice sarà ospite del Salone del Libro di Torino (in collegamento).

John Earle McClaren, ex sindaco e padre di cinque figli, viene colpito con il taser da due agenti mentre cerca di fermare il pestaggio di un sospetto. Finisce in coma e muore. Per la sua famiglia inizia un percorso di trasformazioni, spesso imprevedibili. Il primogenito, erede del piccolo impero editoriale e pubblicitario di John Earle, è deciso a far emergere la verità occultata dalla polizia… Un’avvincente indagine sull’America contemporanea attraverso il prisma di un dramma familiare: quando un genitore potente muore, ciascuno dei suoi figli adulti reagisce in modi sorprendenti e inaspettati, e la sua vedova in lutto nel modo più sorprendente di tutti.

Guillaume Musso, La sconosciuta della Senna, La nave di Teseo

Arriva finalmente in Italia, il nuovo romanzo dell’autore francese più venduto al mondo, sempre al vertice delle classifiche internazionali. A Parigi, in una notte nebbiosa, qualche giorno prima di Natale, una ragazza viene salvata dalle acque della Senna. È nuda, non ricorda nulla, ma è ancora viva. La donna misteriosa viene accompagnata in ambulanza al pronto soccorso, ma riesce a scappare e a far perdere le proprie tracce. Gli esami del dna rivelano la sua identità: è la pianista Milena Bergman. Ma qualcosa non torna, perché la famosa musicista risulta morta in un incidente aereo più di un anno prima.È una indagine per l’ufficio affari non convenzionali della polizia di Parigi, l’occasione che Roxane, un’ispettrice messa in disparte dai suoi capi, aspettava per prendersi la rivincita che merita. Quando la sua inchiesta intreccia il destino dello scrittore Raphaël Batailley, l’ex fidanzato di Milena, i due si trovano catapultati in un enigma inquietante: è possibile essere al tempo stesso vivi e morti?
Il nuovo romanzo di Guillaume Musso è un noir a perdifiato sulle tracce di una donna misteriosa, e dei segreti che la sua vita porta con sé.

Yanis Varoufakis, Un altro presente, La nave di Teseo

In una cornice romanzesca, la visione di un nuovo mondo, un mondo senza banche. Senza mercati azionari. Senza giganti della tecnologia. Senza miliardari. In un libro che trascende i generi uno dei più importanti economisti e politici della nostra epoca mette il lettore davanti alla domanda più difficile: siamo in grado di costruire una società migliore, nonostante i nostri difetti?
Costa è un ingegnere informatico di origini cretesi, che, in un futuro molto prossimo, ha costruito un’interfaccia in grado di creare una realtà virtuale in cui tutti i desideri di una persona si realizzano. Ma, durante un test apre involontariamente un portale verso questa dimensione parallela, l’Altro Presente. Costa inizia subito a comunicare con il suo alter-ego, Kosti, che gli spiega come, dopo la crisi del 2008, nel suo mondo sia stato abbattuto il capitalismo creando una società senza banche commerciali, senza sfruttamento dei lavoratori, senza manipolazione dei Big Data da parte di colossi informatici, senza segreti di Stato, senza povertà, senza inquinamento selvaggio. Costa coinvolge nel dialogo con l’Altro Presente le vecchie amiche Eva (un’economista scottata dalla crisi finanziaria del 2008 e Iris (un’antropologa di estrema sinistra e femminista radicale), offrendo loro la possibilità di andare a vivere in quella dimensione alternativa che avevano sempre sognato insieme a lui. Cosa sceglieranno le due donne? Un nuovo mondo è davvero possibile?

Michael Žantovsky, Vaclav Havel, Una vita, La nave di Teseo

“Una nuova biografia intima. Uno splendido ricordo di Havel.” Wall Street Journal Martedì 5 ottobre l’autore sarà ospite della Milanesiana d’autunno, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi. Václav Havel (1936-2011), poeta, drammaturgo, filosofo, dissidente, politico, è stato uno dei grandi personaggi che hanno segnato in profondità la storia del Novecento europeo. Protagonista di una parabola esistenziale che neppure lui – drammaturgo dell’assurdo – avrebbe mai pensato di scrivere: incarcerato dal governo cecoslovacco come dissidente sino a pochi mesi prima della Rivoluzione di velluto del 1989, divenne poco dopo il presidente della repubblica del suo Paese. Žantovsky ripercorre la vicenda biografica e intellettuale di Václav Havel, segnata da grandi dissidi politici e alti risultati culturali: una figura che per intransigenza e coraggio è stata punto di svolta non solo nelle vicende del suo Paese, ma per l’Europa tutta. Il profondo rapporto di amicizia che l’ha legato a Havel fino alla sua morte avvenuta nel 2011, fa di Michael Žantovsky un testimone d’eccezione della vita e del pensiero di questo grande personaggio della storia del Novecento.



Le altre uscite del 5 ottobre

 

Manlio Sgalambro, Contro la musica, Carbonio (Nuova edizione – Nuova pubblicazione)

«Contro la musica», il pamphlet che suscitò grandi discussioni alla sua uscita e che fu foriero della lunga collaborazione tra Manlio Sgalambro e Franco Battiato. “Un fantasma si aggira tra noi. Il fantasma della musica. Una opprimente melassa, un indistinto in cui si trova di tutto, musica da camera e musica da piazza, per pochi e per molti, buona e cattiva musica”, Il filosofo, in effetti, non si scaglia qui contro la musica tout court, ma svolge kantianamente una critica dell’ascolto. Un ascolto subìto, dove l’ascoltatore inciampa nella musica ed è obbligato ad ascoltarla, anche quando non lo vuole, come quando entra in un negozio per comprare un paio di mutande e, oltre a pagare, deve pure sorbirsi un sottofondo musicale, sia esso un quartetto d’archi o una canzone da stadio. “Un rozzo ascoltatore, senza ethos alcuno, si è impadronito della musica (come una volta si diceva che la musica si impadroniva dell’ascoltatore). Essa lo segue ipnotizzata e sprigiona suoni dai suoi stessi fan. Dalle loro orecchie spalancate suona la musica che essi vogliono ascoltare. In realtà in un ascolto giusto l’ethos impone di ascoltare nei suoni la dissoluzione del mondo. Per un momento esso non c’è più. La promessa della città d’utopia s’è adempiuta dal lato peggiore. Gli angeli che suonano la tromba non somigliano agli angeli”. E così chiude Manlio Sgalambro, “Chi ascolta veramente, ascolta l’ascolto. Chi ascolta veramente, ascolta la fine del mondo”.

Younis Tawfik, La sponda oltre l’inferno, Oligo Edizioni

Il mare è un mostro. È malvagio. Un polpo con tentacoli senza fine. Un’affascinante bestia mitologica con la pelle liscia e morbida come seta. Ti avvolge dolcemente, ma ti divora quando è arrabbiata. È un essere senza pietà.

Quante vite si perderanno ancora nel Mediterraneo? E cosa sarà dei migranti giunti sulla sponda oltre l’inferno? In questo nuovo avvincente romanzo Younis Tawfik, iracheno di nascita e tra i maggiori esperti di Medio Oriente in Italia, pone al lettore queste e tante altre domande. E lo fa attraverso cinque destini, cinque vite di superstiti di un naufragio al largo della Libia che si incontrano seduti in cerchio sotto la luna di Lampedusa. I protagonisti, quattro uomini e una donna provenienti da diversi paesi dell’Africa, si sono conosciuti in un centro di detenzione alle porte di Tripoli, ultima tappa dei micidiali viaggi della salvezza. Insieme hanno rischiato di morire per mano di crudeli carcerieri, sotto i colpi della fame, il dilagare delle malattie e, infine, fra le onde del Mediterraneo. Un racconto polifonico, umanissimo e straziante, dove la reciproca testimonianza diventa catarsi e restituisce a uomini e donne feriti la loro dimensione di essere umani.

L’autore
Younis Tawfik è nato a Mosul, in Iraq. Nel 1979 si trasferisce a Torino dove nel 1986 si laurea in Lettere, per poi dedicarsi alla divulgazione della letteratura araba (traducendo autori quali Gibran) e collaborare come opinionista a testate come “Repubblica”, “Il Mattino” e “Il Messaggero”. Attualmente presiede il Centro culturale italo-arabo di Torino “Dar al-Hikma” ed è membro della Consulta islamica in Italia. Ha pubblicato libri di poesia e vari saggi e romanzi, soprattutto per Bompiani, tra cui ricordiamo L’Iraq di Saddam (2003), Il Profugo (2006), La sposa ripudiata (2011) e La straniera, vincitore del Premio Grinzane Cavour, pubblicato nel 2000 e riproposto nel 2021. Da questo libro nel 2009 è stato tratto l’omonimo film con la regia di Marco Turco.

Jean-Christophe Grangé, L’altare della paura, Garzanti

Nella cappella alsaziana di Saint-Ambroise si riesce ancora a udire il fragore che ha accompagnato il crollo improvviso della cupola e la morte del vescovo Samuel, il cui corpo giace ormai senza vita sotto le macerie. A un primo sguardo, parrebbe trattarsi di un semplice incidente. Ma da alcuni dettagli non è possibile escludere l’ipotesi di un omicidio. E questo che pensano il detective Pierre Niémans e il suo braccio destro, Ivana Bogdanovi?, non appena visitano la scena del disastro. E scoprono che il luogo appartiene a una piccola comunità anabattista chiusa al resto del mondo. I suoi membri si fanno chiamare «vendemmiatori di Dio» perché vivono dei soli proventi di un vasto vigneto e si considerano gli unici emissari di un messaggio divino di purezza e integrità religiosa. Eppure, dietro una facciata di rettitudine e devozione, si cela una storia di rapporti coercitivi e malsani. Di promesse e giuramenti che non lasciano scampo. Di sacrifici che vanno oltre l’immaginabile e trovano la loro origine in un’interpretazione promiscua delle Scritture. Più Niémans e Bogdanovi? entrano in questa realtà fuori dal tempo, più si rendono conto di quanto sia difficile stabilire un confine tra bene e male, tra fede e fanatismo. Ma i due detective sono disposti a tutto pur di scoprire la verità. Anche a offrirsi come vittime sacrificali se serve a risparmiare vite innocenti ed evitare ulteriori spargimenti di sangue. Torna il maestro del grande thriller con un nuovo episodio della serie che ha avuto inizio con “I fiumi di porpora”, poi diventato un film con Jean Reno e Vincent Cassel. Nell'”Altare della paura”, Jean-Christophe Grangé accompagna i lettori nel cuore di una comunità apparentemente senza peccato, dove sembra impossibile individuare un movente o trovare un colpevole. Perché quest’ultimo potrebbe essere l’unica vera anima innocente.



Marisa Fasanella, Madri, Castelvecchi

Nei vicoli storti, fuori e dentro le mura del manicomio, Lena si appunta su foglietti di carta le storie che ha udito, per non dimenticarle, e le custodisce in una borsa di tela rossa. L’uomo che suonava l’organetto sotto le finestre del manicomio la aspetta sul molo. Ti racconterò una storia, gli sussurra lei all’orecchio, e poi un’altra e un’altra e ancora un’altra…
Sono 
storie di confino, dal luogo dove rinchiudono le donne che urlano per le strade e non si lavano e non si pettinano; storie di uomini che vogliono le donne come proprietà, animali per figliare, serve per accudire. Sono storie di morti e nascite violente, di caseprigioni.

Undici più una, in cui Marisa Fasanella squarcia la normalità di vite ordinarie e rivela conflitti e non detti; rivisita gli stereotipi e li trascende, raccontando la mancanza e l’urgenza di una solidarietà propriamente umana. Con una scrittura tesa e disincantata Fasanella disegna questi dodici ritratti di madri sviscerati fin nei loro risvolti più corporei, con stile diretto eppure permeato da una potente vischiosità espressionista.

La madre ha litigato forte col suo Dio, dopo la morte di papà, lo ha minacciato di legarsi al demonio se non le avesse dato da vivere anche gli anni del morto. Non le avrebbe torto un capello, il suo Dio, prima di vedere grande l’orfana. E quando sono cresciuta, ogni volta che il suo Dio ha bussato, lei gli ha risposto: No. Chiede di accompagnarmi al trapasso, non sono ancora pronta a lasciarla andare, e sono zitella, neanche un uomo sono riuscita a incatenare alla promessa dell’altare. E intanto sfodera dall’armadio il vestito buono e restringe taglia e ricuce con la vecchia Singer. Così non la trova mai pronta. Come la casa, il vestito ha subito i tagli e i cuciti della madre. Sui soffitti cerco i segni dei muri abbattuti, hanno lasciato gobbe e spazi più chiari. Il suo Dio si è affacciato nella stanza e l’ha vista nuda e gli occhi della madre sono diventati pupille. L’ho vista sbiancare e guardare la finestra: chiudi le tende, ha gridato.

John L. Austin, Senso e sensibilia, Marietti 1820

Quest’opera, pubblicata postuma nel 1962, raccoglie le note sui problemi della percezione e sui temi fondamentali della conoscenza, della certezza e della realtà. Austin le preparò, a partire dal 1947, per le sue lezioni e per i famosi Saturday Mornings, incontri settimanali informali ai quali intervennero e si formarono coloro che sarebbero diventati, negli anni Sessanta, i più noti filosofi del linguaggio ordinario: Grice, Pears, Strawson, Urmson e Warnock. Sotto un titolo che rinvia ad Aristotele e, in modo parodistico, a Sense and Sensibility della scrittrice Jane Austen, queste pagine, tra le più leggibili del filosofo, sono un classico sui temi della percezione e un’esempio ineguagliato di lucida esposizione teorica in una brillante forma argomentativa.

L’autore
John Langshaw Austin (1911-1960) è il più rappresentativo tra i filosofi analitici di Oxford. Formatosi sui testi di Aristotele, è stato tra i maggiori esponenti della cosiddetta «filosofia del linguaggio ordinario», corrente di pensiero nata tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, che ha autonomamente sviluppato idee analoghe a quelle diffuse da Wittgenstein a Cambridge nello stesso periodo. Di Austin il catalogo Marietti 1820 propone anche Come fare cose con le parole.

Libro copertina: Nicola Dal Falco, Un viaggio alla Scarzuola. La città ideale di Tomaso Buzzi, Marietti 1820

“Se dovessi scrivere il mio epitaffio
alla maniera di Stendhal, suonerebbe così:
Milanese/visse, disegnò, amò.
Quest’uomo detestava
il Diavolo, Mussolini e l’aglio”.
(Tomaso Buzzi)

“L’architetto volante” Tomaso Buzzi (1900-1981), milanese, progettista di grande notorietà e collaboratore di Gio Ponti, ha costruito la sua città ideale nella natura umbra. Per meglio dire, in una piega del paesaggio francescano che troppo gentile non è, ma selvaggio, severo, adatto al viandante medievale, al frate appunto, al mercante, al soldato, al pastore, al lebbroso. La Scarzuola è un luogo appartato dove, una volta entrati, si rimane sorpresi, tale e tanta è la meraviglia – e la bizzarria – delle fabbriche che incalzano la vista.Nella mente del suo ideatore, la Scarzuola doveva nascere e finire come rovina. Il non finito, alla stregua dell’analogia e del simbolo, appartengono a un pensiero che si affida al potere dell’illuminazione più che al ragionamento deduttivo. Per questo è simile a un esercizio di respirazione, alla declamazione di versi, a un passo di danza.
Nicola Dal Falco ha scritto reportage di viaggio tra l’Europa dell’Est e il Sahara, poesie e racconti. Un suo saggio sulle sirene compare nella collana Indoasiatica, edita da Venetian Academy of Indian Studies, mentre con la germanista Ulrike Kindl si è occupato della riscrittura dei miti ladini delle Dolomiti. Ha vinto il Premio Montale Fuori di Casa 2016, sezione poesia di viaggio.
Fabrizio Foti è docente di Disegno Tecnico Progettuale all’Accademia di Belle Arti di Siracusa. Giancarlo Consonni, poeta e urbanista, è professore emerito al Politecnico di Milano.

Venerdì 8 ottobre il libro contro copertina: Marilena Migiani, Angelo Fabbri, Chicago Blues, WM Edizioni

Chicago anni Trenta: nascita della musica blues, ma anche proibizionismo, violenza razziale, malavita. Tina Sanpaoli, figlia d’immigrati italiani, ha una torbida relazione con Chet Halliday, un sassofonista nero che suona al “Blues Serenade”, locale gestito dal mafioso Vito Lo Cascio, mentre suo fratello Micky, di alcuni anni più giovane, comincia una promettente carriera di pugile. Incinta di Chet, Tina, viene aggredita e violentata da due scagnozzi della banda rivale di Teo Mancuso. Salvata fortunosamente da Paddy O’Really, un immigrato irlandese che lavora nel circuito del “Blues Serenade”, perde però il bambino. Lo stupro potrebbe essere l’inizio di una sanguinosa guerra tra le bande rivali, ma lo stesso O’Really, con l’aiuto di padre Murray, parroco della zona e amico di famiglia, convince ad intervenire il capitano della polizia Rocky Malone, referente di entrambe le gang. Gli stupratori di Tina vengono barbaramente uccisi dagli uomini di Lo Cascio, e all’omicidio partecipa anche la ragazza. Tra spaccio di alcolici e gli albori del nascente blues la vita sembra riprendere, e tra Tina e Paddy si instaura una appassionata e sofferta relazione, ma il sindaco Johnson, intenzionato a stornare l’attenzione dell’opinione pubblica dalle sue speculazioni edilizie
per vincere le imminenti elezioni, stipula un patto con Rocky Malone e il sindacalista corrotto Jimmy Hoffman per garantirsi l’appoggio delle due bande al fine di seminare il panico in città. Per suscitare la reazione della parte più povera della popolazione decidono di sabotare una vecchia acciaieria, con il consenso del proprietario, ma l’incendio si estende e distrugge una baraccopoli adiacente, provocando diverse vittime. O’Reilly sospetta la matrice dolosa, e per questa sua intuizione Hoffman vorrebbe eliminarlo, ma né il sindaco né il capitano Malone ritengono opportuno in quelle circostanze il suo omicidio. Vito Lo Cascio convince Tina a proteggere il suo amante facendolo nascondere in un luogo segreto. Tina accetta, ma poi capisce che una volta calmate le acque O’Reilly verrà comunque ucciso. Chiede aiuto a padre Murray, che decide di farlo rimpatriare in Irlanda tramite alcuni suoi contatti con l’Irish Republican Army. Durante il percorso verso il porto, avviene l’attesa imboscata da parte della banda di Mancuso e degli uomini di Malone, ma l’IRA, con un’azione militare, riesce a metterlo in salvo. Nello scontro rimane però ucciso accidentalmente anche Micky mentre sta rientrando a casa e Tina, sconvolta dalla morte del fratello, decide di rompere ogni rapporto con Paddy e parte per un viaggio solitario attraverso gli States che durerà un anno. Al suo ritorno Vito Lo Cascio, intenzionato ad entrare in politica, le offre di rilevare il Blues Serenade. Passano gli anni e O’Reilly, diventato in Europa uno scrittore di successo con “Chicago Blues”, racconto romanzato delle vicende di quell’epoca, torna a Chicago per la presentazione del libro negli USA e qui insperatamente ritrova Tina, che grazie a quel romanzo capisce e finalmente riesce a perdonarlo.



 

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