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Carmelo Chiaramonte chef-stregone nel video di “Scunciuru” dei Talèh

Video Il cuciniere errante presta il suo volto a "Scunciuru (ppi cu' nun vô corna)" il nuovo video del gruppo etnofolk ragusano tratto dall'ultimo album "Mistera"

‘U Scunciuru (lett. lo scongiuro) è il rito alchemico di un cuciniere-stregone (il cuciniere errante di Modica Carmelo Chiaramonte) alle prese con la preparazione di una pozione magica che toglie la malizia a una donna promessa sposa. Un rito magico che nel suo incedere produce demòni-musicisti figure allegoriche di un sapere popolare che trovava nel mondo esoterico l’unica soluzione agli inestricabili problemi d’amore.

Il brano è la porta d’ingresso di “Mistera”, nuovo lavoro discografico dei ragusani Talèh, che a distanza di 6 anni da “Ratapuntu”, affrontano questa volta tematiche esoteriche e religiose legate alla superstizione e al rito magico della fitta tradizione popolare siciliana.

Carmelo Chiaramonte è un cuoco e non cuoco da sei lustri, autore televisivo, performer teatrale e scrittore di libri. Il suo progetto ” Cuciniere errante” lo porta a macinare instancabilmente chilometri in giro per l Italia e l’ estero posseduto da una sete inappagabile di espressionismi gastronomici e utopie culinarie. Vincenzo Cascone, regista, si occupa di teoria del cinema e produce documentari. Nel 2001 fonda Extempora, casa di produzione indipendente con cui ha realizzato diverse inchieste e progetti sul sociale. Questo il suo commento su facebook all’uscita del video: “Cari amici, ecco gli ingredienti per una ricetta che può sconvolgere l’indole di una cuoca e di un cuoco: una nidiata di uova, 4 fiori di ginestra, semi di canapa, peli di monaco consacrato, sesamo e acqua benedetta. Benedetti Talèh che mi avete toccato a fondo l’anima mediterranea in movimento sussultorio. Felicità”.

I Talèh sono un gruppo di musica popolare fondato a Ragusa nel 1996 per iniziativa di 2 amici che, infuocati dalla passione per le radici sonore della propria terra , decidono di rielaborarle filtrandole attraverso una consolidata sapienza musicale. La loro è una musica che rifiuta etichette e confini, costantemente tesa alla ricerca di risonanze mediterranee mantenendo però le antiche suggestioni del passato fatte di proverbi, ricordi e un pizzico di genialità surreale esaltata dalla scrittura di Gianni Guastella e dalla voce di Turi Dipasquale.
Fondamentale per il gruppo è stato l’incontro con Vincent Migliorisi: musicista e produttore siciliano che trasforma il progetto in una vera e propria band, che alla musica popolare aggiunge il marchio autoriale.
Nasce così il primo disco “Ratapuntu”, primo lavoro ufficiale della band. Il nome racchiude in sè la storia di questo incontro infatti Ratapuntu, in siciliano, è la rifinitura che si fa con la macchina da cucire a completamento della cucitura; una metafora della trama artistica dell’album, che proprio come la accurata e delicata confezione di un “capo” sartoriale, accoglie l’esperienza di un ensemble che in dieci anni ha raccolto la tradizione popolare gente e l’ha regalata per le strade e le piazze siciliane.

I componenti:
Salvatore Dipasquale: – Voce, marranzano
Vincent Migliorisi: -Chitarre, mandolino, percussioni, voce
Andrea Chessari: – Percussioni, tamburi a cornice
Giuseppe Sarta: – Fisarmonica, voce
Giovanni Guastella: – Chitarra, Voce
Rino Taverna: – Basso elettrico, basso tuba

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