“Anthropocene” di Alessio Deli e la povertà del capitalismo globale
Si inaugura sabato 12 giugno, alle ore 20.00, al MacS (Museo di Arte Contemporanea Sicilia) di Catania, diretto da Giuseppina Napoli, la mostra personale “Anthropocene” di Alessio Deli. Introdotti da Giuseppina Napoli, interverranno i curatori Adriano Pricoco (Accademia di Belle Arti di Catania) e Daniele Raneri (Storico dell’arte). L’ingresso (gratuito per l’inaugurazione) sarà contingentato secondo le vigenti normative. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 16 luglio.
In esposizione una selezione di sei sculture (Anthropocene, Summer awakening, Figura Femminile, Donna della Preghiera, Donna del Cuoio Blu e Clipeata), realizzate tra il 2010 e il 2019, che rappresentano una sintesi del lavoro svolto dall’artista negli ultimi dieci anni. Profetiche creazioni quelle di Deli. Basti pensare che la scultura (con tanto di maschera in volto) dalla quale prende il titolo la mostra (Anthropocene) è stata realizzata nel 2018, prima che il mondo fosse stravolto dalla crisi pandemica. Una mostra ma soprattutto un momento di grande forza simbolica, di fiduciosa apertura per l’intera città invitata a partecipare. Per l’occasione la Direttrice del MacS Giuseppina Napoli ha ideato e disposto la realizzazione di videoproiezioni (preziosi “docufilm” a cura di Filmkam di Vladimir Di Prima e Alfio Vecchio) che permetteranno ai partecipanti di prolungare la visita vivendo dall’esterno (e in assoluta sicurezza) le suggestioni interne del Museo MacS. “Sarà un’ulteriore occasione per stare insieme, per socializzare – dichiara la Napoli – per riflettere sulle proposte artistiche di Deli anche all’aperto come si fosse all’interno della struttura museale”.
La ricerca artistica di Alessio Deli, infatti, indaga la dimensione temporale dell’arte attraverso le potenzialità espressive che scaturiscono dal reimpiego di oggetti trovati e manufatti scartati. Il recupero di materiali poveri per la creazione di opere nuove gli permette di raggiungere due obiettivi: da una parte l’artista compila una sorta di campionatura del reale tramite ciò che è stato rifiutato dal sistema del consumo, mentre contemporaneamente sottrae gli stessi oggetti dall’oblio per reinserirli nel flusso del tempo umano; dall’altra la conseguenza di questo processo scaturisce in un’analisi profonda del rapporto dell’uomo con il tempo, nella sua dimensione personale e collettiva (la memoria e la storia), fino a risalire all’essenza primordiale – all’inizio, all’incipit – dell’opera d’arte stessa.
Giuseppina Napoli – Direttrice MacS: «Le figure femminili a cui Deli affida la sua prosa vengono dal passato e si portano dietro e dentro le mutilazioni e la corrosione della storia umana e la violenza dell’uomo sull’uomo. Narrano la povertà che il capitalismo globale ha creato nel nostro tempo e le conseguenze dello sfruttamento spietato del pianeta. Ci parlano della sopraffazione di una piccola parte dell’umanità sulla parte rimanente, oggi acuita dal culmine nel dramma di una pandemia senza precedenti. Con Anthropocene, la prima mostra nell’etere luminifero del MacS, le principesse di Alessio Deli con la ruggine nel cuore e le lacrime secche per l’orrore, si mettono in cammino, pellegrine senza nome e senza patria, alla ricerca della “cura”. Grazie ad Alessio Deli per il suo straordinario apporto artistico e umano alla cultura internazionale».
Adriano Pricoco – curatore della mostra, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania: «L’opera di Alessio Deli che accresce la già notevole collezione del MacS, è come un ponte fra la storia (il passato) e il presente (contemporaneo); un ponte fra un presente insostenibile e un futuro sostenibile. La solennizzazione di un’entità sensibile o sovrasensibile, non scandisce il trionfo dell’artificiale (come fosse un feticcio) sebbene finisca per affermarsi come una universalità astratta, prescinde da qualsiasi legame con una forma determinata e si riappropria di una dimensione immaginifica, che quasi debitrice ad un contesto onirico, crea quel ponte che sublima (o forse istintivamente produce) un processo catartico».
Daniele Raneri – curatore della mostra, storico dell’arte: «La Bellezza muliebre delle sculture di Deli, sebbene inficiata dalla natura terrena o dai rivolgimenti sociali, rimane imperturbata per giungere alla contemplazione. Eterea e intrisa di malinconia può trascendere il finito per giungere a un livello superiore che non è rintracciabile nel mondo delle cose e che va al di là del tempo e dello spazio terreno. Veramente in queste opere si coglie il più alto valore della Scultura quando questa si pone l’obiettivo di nobilitare l’esistenza e perseguire l’aumento del livello di consapevolezza dell’umanità. Ogni essere umano (e la società nel suo insieme) dovrà prepararsi e ristrutturarsi, se vuole evitare di stagnare nell’inarrestabile cammino involutivo. Quale modo migliore si può intraprendere se non il riscoprimento delle forme femminili di spiritualità, delle immagini dimenticate dalla nostra società patriarcale che vanno recuperate».
Alessio Deli, nato nel 1981 a Marino, nel 2004 si diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Attualmente vive e lavora a Roma. Tra le principali mostre personali: 2007 “Metamorphosis”, Museo Civico Umberto Mastroianni, Marino; 2009 “Ars Minor”, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, Roma; 2009 “Sulle Strade della Multiculturalità”, Camera dei Deputati, Palazzo di Montecitorio, Roma; 2012 “Odusia”, Polo Museale S. Agostino, Cortona, e Museo dell’Agro Veientano, Palazzo Chigi, città di Formello; 2013 “Re-cycle”, RvB Arts Gallery, Roma; 2014 Antologica alla III Biennale Internazionale di Grottaglie, Taranto; 2016 “La Bellezza e la Ruggine”, Sala Santa Rita in Campitelli, Roma; 2017 “Immutabile Dea”, Galleria Gagliardi, San Gimignano, Siena; 2019 “Korai, Incipit Memoria”, Palazzo Valentini, Roma. Tra le principali esposizioni collettive: 2009 “Sursum Corda”, Galleria Interno Ventidue Arte Contemporanea Roma; 2010 “Fabula”, Seconda Edizione: Museo di San Salvatore in Lauro Roma; 2011 The Affordable Art Fair (AAF): Stand – RvB Arts Milano; 2012 Biennale Internazionale di Grottaglie 2012 Taranto; 2012 Asta Bandita da Christie’s; 2012 Invitato alla 42 Edizione di Forme nel Verde, S. Quirico d’Orcia; 2012 The Affordable Art Fair (AAF): Stand – RvB Arts Roma; 2013 Arte Fiera Reggio Emilia; 2013 “Natura”, Galleria SMAC, Roma; 2013 Selezionato per la mostra “In Viaggio con Calvino”, Casa dell’Architettura, Roma; 2016 Inaugurazione Collezione Artisti Italiani, MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia), Catania; 2016 “In Vanitas Vanitatum”, Macro (Museo Arte Contemporanea Roma), Roma; 2018 “Empatia”, Triphè Gallery Roma; 2018 “M.A.N.I., Narrativa, Armonia, Narrazione, Italiana”, RvB Arts Gallery Roma; 2020 “Incontri a Sutri. Da Giotto a Pasolini”, Palazzo Doebbing Sutri. Le sue opere figurano tra numerose collezioni permanenti di musei come il MacS (Museo d’Arte Contemporanea Sicilia), Catania, il Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti, Rende, Cosenza, il MAM Museo Arte e Mestieri della Provincia di Cosenza, la Raccolta Civica d’Arte Contemporanea, Palazzo Simoni Fè, Bienno, Brescia, il Palazzo Municipale di S. Quirico d’Orcia, Siena e presso la Sede Generale TV 2000 Roma, l’Università degli Studi di Roma La Sapienza Roma, la Basilica S. Maria in Aracoeli Roma e la Nuova Chiesa S. Pietro Apostolo Cosenza. Al suo lavoro Arte Rai ha dedicato il documentario La Scultura Ecologica di Alessio Deli del 2013.
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