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Il mio nome è James

Blog E’ un assassino, James Ford, per aver in passato ucciso una donna, o un eroe, per averne salvata un'altra da morte sicura durante l'attacco terroristico di London Bridge? Anche Gesù sollevò una donna dai suoi vecchi peccati perché poi aveva molto amato. E James Ford resta un agente con licenza di essere uomo

E’ sulle prime pagine di tutti i giornali: omicida in libertà vigilata, uno degli eroi che hanno fermato il terrorista sul London Bridge. Viene raccontata come la storia nella storia di un uomo, James Ford, che diversi anni fa aveva sgozzato una ragazza, poi preso e arrestato e, forse, anche salvato da se stesso, ché aveva manifestato tentativi di suicidio. Ora James Ford ha cercato di difendere una donna sul London Bridge. Se si fosse tolto la vita, forse un’altra vita sarebbe scomparsa.

Ma le domande da giudici, che nostro malgrado siamo, continuano sulla reazione dei parenti della ragazza uccisa da James Ford. Per loro, James Ford rimane un assassino. Cioè: ha sbagliato e a nulla vale il gesto sul London Bridge, mosso certamente da un sentimento di compassione verso la donna minacciata dal terrorista. Un sentimento del tutto umano, anzi il primo a distinguerci dagli altri animali. E’ un assassino, James Ford, o un eroe, dunque?

James Ford, l’eroe di London Brige

I versi di Luca evangelista, a proposito di una donna peccatrice, che aveva accolto Gesù con baci ai suoi piedi e attenzioni amorevoli, riportano una frase dello stesso Gesù: “Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco”.

Quando Mario Calabresi decide di incontrare chi ha organizzato l’assassino di suo padre, il commissario di Polizia Luigi Calabresi, e va a Parigi a parlare in un caffè con Giorgio Pietrostefani, passa prima da sua madre, che gli ripete tre volte questa frase: “Digli che io ho perdonato, sono in pace e così voglio vivere il resto della mia vita”.

L’ultimo sentimento che si dovrebbe sperimentare, prima di lasciare questa vita, Roberto Vecchioni, che da non cattolico ha cercato ugualmente e ripetutamente il dialogo con Dio, lo canta nel suo album da uomo verso la fine: “Non c’è niente nella vita di un uomo più grande di un perdono”.

James Ford sta pagando il suo debito con la giustizia degli uomini e avrebbe potuto guardare soltanto o girarsi e andarsene, niente si sarebbe aggiunto alla sua pena. Invece è rimasto e ha fatto un gesto da uomo, che nulla toglie alla sua pena. Ma al suo cuore sì, certamente. Perché lui adesso è James, James Ford, agente con licenza di essere uomo. Ancora.

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