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Tornerà in Sicilia il Barbablù restituito dal Getty Museum

Sicilia antica Dopo gli accordi del 2010, ancora una importante restituzione all'Italia da parte del museo californiano. Il 29 tornerà la testa del dio Ade trafugato alla fine degli Anni 70 nei pressi del Santuario extraurbano di San Francesco Bisconti a Morgantina

Dopo l’Atleta di Fano e la Dea di Morgantina un altro ritorno importante per i beni artistici e storici trafugati in Sicilia. Dopodomani tornerà in Italia, per il momento, per far ritorno poi in un secondo momento nella sua terra d’origine, la Sicilia, la Testa di Ade, nota anche come Barbablù, che viene restituita alle autorità italiane dal californiano John Paul Getty Museum di Malibu. La restituzione della preziosissima opera è avvenuta a Los Angeles, alla presenza del Console Generale d’Italia a Los Angeles, Antonio Verde, e delle Autorità giudiziarie e di polizia italiane.

Testa di Ade o Barbablù

Testa di Ade o Barbablù

L’opera era stata rubata nell’area prossima al Santuario extraurbano di San Francesco Bisconti a Morgantina quasi 40 anni fa, per poi essere esportato illegalmente e, quindi, venduto al Getty Museum nel 1985 dal collezionista di New York Maurice Tempelsman per mezzo milione di dollari.

L’identificazione del reperto come proveniente dal sito di Morgantina è stata reso possibile dal confronto con altri materiali e frammenti ritrovati negli scavi di frodo di San Francesco Bisconti, che hanno rivelato quindi compatibilità con la testa del museo californiano.
Raro e pregiato, un unicum nel suo genere, sia per il tipo di materiale utilizzato, assai fragile, sia per le consistenti tracce di policromia, rosso mattone nei capelli e blu nella barba – che valsero alla testa il soprannome Barbablù -, il reperto è una testa in terracotta policroma, di epoca ellenistica, raffigurante molto probabilmente il dio greco Ade.
Pare che la collocazione originaria della Testa di Ade fosse il santuario di Demetra, sito all’interno del parco archeologico di Morgantina. Straordi-naria testa barbuta in terracotta policroma di dimensioni pari al vero, raffigura il dio greco degli Inferi, ed è datata all’età ellenistica, tra IV e III sec. a.C. Dopo gli accertamenti condotti dal 2011 dal Getty in collaborazione con archeologi siciliani e con il supporto del Parco archeologico di Morgantina, diretto da Enrico Caruso, questa ulteriore restituzione si inquadra nel clima degli accordi ratificati nel 2010, quando il Getty ufficializzò il rimpatrio della statua della Dea. La certezza che anche la testa di Ade venisse da furti effettuati nell’area di Morgantina è derivata dal confronto della testa con un gruppo di quattro frammenti appartenenti alla barba e alla capigliatura del dio, ora custoditi al Museo archeologico di Aidone.

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