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Une île à soi

Eventi Dal 4 marzo al 2 aprile a Palermo la personale di Anne-Clémence de Grolée sulla Sicilia

Apre al pubblico sabato 4 marzo, nello spazio espositivo della Galleria d’arte moderna di Palermo, Une île à soi – Anne-Clémence de Grolée: vent’anni di ricerca in Sicilia, a cura della storica dell’arte Giulia Ingarao, è un progetto di ruber.contemporanea realizzato con la collaborazione dell’Institut français Palermo e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Racalmuto, della Fondazione Sicilia e di Planeta
Racconta la Sicilia come fonte d’ispirazione primaria dell’artista, attraverso installazioni, opere grafiche, fotografie e sculture, che documentano le diverse fasi del suo percorso di ricerca durante i vent’anni di permanenza nell’Isola. Una ricerca che trova origine nel suo incontro con la terra, intesa sin da subito come paesaggio – teatro di incanti ed eccessi, come lei stessa lo definisce – e come luogo del mito.

Anne-Clémence de Grolée, Esodo (2010) e Clandestino (2011)

Anne-Clémence de Grolée, Esodo (2010) e Clandestino (2011)

La mostra nasce dal desiderio di raccontare un percorso artistico che ha inizio nel 1996, quando Anne-Clémence viene invitata dal Centro Culturale Francese di Palermo come Artista in residenza presso la Fiumara d’Arte in provincia di Messina, e che, nel dialogo fisico e interiore tra Francia e Italia, è diventato scelta esistenziale. La Sicilia, il femminile arcaico che essa rappresenta, i suoi scenari mitici e l’orizzonte negato dall’abusivismo edilizio, diventano per l’artista le coordinate di un discorso profondo su cui si radica la sua ricerca creativa.
«Da artista francese che opera in Sicilia – spiega de Grolée – vivo in una situazione ambivalente di ospite ed osservatore, ossia partecipe ed insieme testimone di una cultura familiare eppure a me estranea come quella siciliana. In quest’ossimoro risiede proprio il lieve distacco che rende possibile il dialogo tra questa e la mia cultura d’origine». Un’appartenenza mista ai due luoghi che ormai è diventata identitaria nelle sue opere dove, come lei stessa afferma, leggiamo il fascino e lo stupore per una diversità spesso assordante ma densa di stimoli creativi.
Une île à soi (Un’isola tutta per sé) si articola in tre sezioni: femminile, paesaggio e esodo. Una produzione sfaccettata che svela meccanismi creativi e ossessioni tematiche di un’opera complessa e raffinata in cui convergono tutti i temi cari all’artista: dalle problematiche legate al corpo e all’identità femminile, al degrado ambientale e all’ immigrazione, fino a temi più recenti come quello della memoria individuale e collettiva.

Anne-Clémence de Grolée, Ante nate

Anne-Clémence de Grolée, Ante nate

Una ricerca che spesso parte da frammenti, sassi, elementi del paesaggio, stilemi architettonici, che poi diventano installazioni con un lento lavoro di ricostruzione che punta a ricontestualizzarli.
Altro tema che torna spesso nei lavori di Anne-Clémence è quello dell’abitare, come lei stessa descrive: «Nel verbo “abitare” mi piace sentire anche il riferimento all’ “abito”. Per me l’abito, nel suo significato più profondo, è casa, città, organismo, corpo. C’è un legame molto forte tra la mia ricerca sul vestito come seconda pelle, l’abito appunto, e sulla casa come involucro. Così come “Le mie capanne”: hanno forme che chiaramente rievocano il seno, la donna, il grembo materno ma evocano allo stesso tempo le cupole arabeggianti delle chiese di Palermo. Sono sagome che ti avvolgono, un intreccio fra il frammento del corpo femminile e l’habitat primordiale: igloo, capanne, dove ci si protegge e ci si ripara; casa, ma anche corpo e abito…».

Anne-Clémence de Grolée, Si le gran meurt

Anne-Clémence de Grolée, Si le gran meurt

Anne-Clémence de Grolée/biografia
Nata a Parigi nel 1963, Anne-Clémence de Grolée si laurea presso l’Ecole Régionale des BeauxArts di Nantes nel 1989.
Vive e Lavora in Italia dal 1994, quando si trasferisce a Bologna per sviluppare un progetto di ricerca realizzato col sostegno del Ministero della Cultura francese.Lo stesso anno vince il premio del Salon Jeune Peinture- Paris.
Nel 1996 è invitata dal Centro Culturale Francese di Palermo come Artista in residenza presso la Fiumara d’Arte (Messina), con una borsa dell’A.F.A.A. Decide poi di stabilirsi a Palermo dove la sua ricerca, incentrata su problematiche legate al corpo e all’identità femminile (installazioni, opere grafiche, libri d’artista), si apre a varie questioni irrisolte del Meridione: degrado ambientale e abusivismo edilizio, gestione dell’ immigrazione e disgregazione della memoria collettiva. Negli ultimi anni ha realizzato diverse residenza d’artista, in particolare in Sicilia (FARM Cultural Park) e in Francia (La Non-Maison, Aix-en-Provence): un modo di confrontare il proprio percorso con situazioni e stimoli inediti. Partecipa inoltre attivamente all’organizzazione di scambi tra artisti europei attraverso mostre o conferenze, con un interesse particolare per il libro d’artista, e porta avanti progetti sperimentali di didattica dell’arte indirizzati a ragazzi e bambini.

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