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Romanzi, attesi ritorni e saggi storici premiano la copertina sull’ebraismo e sul potere che devasta

Blog Tra fiori, sociopatici, velleitari re, venditori di aria in Terrasanta e i ritorni di Gamberale, Foderaro, Pecoraro, Oggero e Arminio, le curiosità più attese sono garanzia. Librocopertina al capolavoro di Raffaele Mantegazza "Elogio dell’ebraismo. Le radici di un’identità e il dialogo con il futuro", pubblicato da Fefè editore e controcopertina a Pier Franco Brandimarte con "La vampa" per il Saggiatore

Settimana da leggere intinta di colori e di generi diversi quella che procede dal 7 al 13 marzo. Diversi i ritorni attesi: da Chiara Gamberale con “I fratelli Mezzaluna” (Salani), a Mónica Ojeda con “Voladoras” (Polidoro editore), da Susan Taubes con “Divorzi” (Fazi) a Simona Baldelli con “Il pozzo delle bambole” (Sellerio). Due giganti fanno trepidare: Franco Arminio con “Sacro minore”, (Einaudi) e Margherita Oggero con “Brava gente” (HarperCollins Italia).

Suscita interesse “Sociopatici in cerca di affetto” di Michele Mellara per Bollati Boringhieri. L’Officina Saggiatore regala una chicca, “Piccolo manuale illustrato per cercatori di fiori”. Omer Friedlander con “L’uomo che vendeva l’aria in Terrasanta” (NN Editore); Giuseppe Foderaro con “Se tutti diventassero re” (Arkadia), Anna Vaught con “Bang Bang Mussolini” (8tto edizioni), Anja Boato con “Madama Matrioska” (Accento), Francesco Pecoraro con “Solo vera è l’estate” (Ponte alle Grazie) e Scott McClanahan con “Crapalachia. Biografia di un luogo” per Pidgin chiudono le nostre proposte. Ops… e in copertina? Tranquilli, non lo dimentichiamo: “Elogio dell’ebraismo. Le radici di un’identità e il dialogo con il futuro” di Raffaele Mantegazza per Fefè editore e controcopertina a Pier Franco Brandimarte con “La vampa” per il Saggiatore.

Tanta e variegata carne al fuoco. Buone letture!

Le uscite di martedì 7 marzo

Mónica Ojeda, Voladoras, A. Polidoro editore

Dopo Mandibula (A. Polidoro editore, 2021), arrivato in finale al National Book Award nel 2022, Mónica Ojeda torna in libreria con un romanzo già accolto positivamente dalla critica (è stato inserito dal «New York Times» nella lista delle dieci migliori opere in lingua spagnola). Voladoras è una raccolta di otto racconti ambientati lì dove la violenza e il misticismo appartengono allo stesso piano poetico. Avvalendosi del gotico andino, Ojeda ci racconta il femminicidio, il lutto, i maltrattamenti sui minori, l’aborto, gli amori proibiti; e indaga la paura, sullo sfondo della cordigliera delle Ande, tra miti e simboli.

Chiara Gamberale, I fratelli Mezzaluna, Salani

A Gabaville nessuno litiga mai e tutti vorrebbero viverci. Tranne Lena e Alen, i gemelli Mezzaluna, figli di Maddy La Matta e nati in una notte di luna spaccata. Lena ha la capacità di fare domande di fuoco che rovistano nei cuori, mentre Alen legge i pensieri di chi gli è davanti. Nessuno sa chi sia il padre. Lena e Alen sanno solo che viveva sulla luna e che un giorno si è perso tra le galassie. Ma quando i gemelli scoprono che la madre gli ha raccontato una bugia, scappano e vengono risucchiati nel Mondo Sottopelle in cui regnano la rabbia, la paura e la vergogna. Ed è qui che i due cambieranno le sorti dei due mondi.

Simona Baldelli, Il pozzo delle bambole, Sellerio

Nell’immediato dopoguerra Nina viene lasciata in un orfanotrofio. Qui le suore fanno la cresta su tutto, e il limite fra disciplina e oppressione è molto labile: punizioni corporali e psicologiche fanno parte dell’iter educativo. Una volta diciottenne Nina raggiunge quel mondo che ha sempre potuto vedere solo dalle mura dell’istituto. Ed è in questo mondo che Nina dovrà iniziare da capo. Il pozzo delle bambole è il racconto di un riscatto sullo sfondo di un’Italia che dalle rovine della guerra va verso gli struggenti anni Settanta.

Susan Taubes, Divorzi, Fazi

Questa storia inizia dalla fine: Sophie Blind viene investita e uccisa mentre sta camminando per le strade di Parigi e per lei è una liberazione. Immigrata in America dall’Ungheria, figlia di uno psicanalista ebreo e nipote di un famoso rabbino, Sophie non crede in Dio né nella psicanalisi. Mentre tenta di ottenere il divorzio da un marito donnaiolo e assente, cerca anche di scrivere un romanzo, ma è continuamente disturbata dalle soffocanti presenze maschili che le girano attorno. Divorzi, pubblicato per la prima volta nel 1969, è l’unico romanzo di Susan Taubes, morta suicida poco dopo.

Margherita Oggero, Brava gente, HarperCollins Italia

Questa storia è ambientata nella periferia nord di Torino, in un quartiere popolare. È qui che vive Deborah, detta Debby, una quindicenne che ha lasciato la scuola per fare la babysitter e la badante e che propone alla madre, un tempo benestante, di uccidere il padre. È qui che vive anche Oreste, adesso camionista, e prima colui che ha dilapidato la fortuna della moglie. Ci vive pure Caterina Mazzacuti, la donna cui Debby fa da badante e anche da spacciatrice. Sono molte altre le esistenze che si avvicendano in questo romanzo che restituisce al lettore la coralità dell’esistenza umana, in tutte le sue quotidiane miseri e improvvisi splendori.

Franco Arminio, Sacro minore, Einaudi 

«La poesia di Arminio nasce tutta nel “qui” dei corpi e della geografia. […] Non potendo vedere ciò che non esiste, Arminio ha costruito con Sacro minore un calibrato e assai originale breviario poetico con l’intento struggente di affermare il sacro unicamente con quello che c’è intorno a noi: un filo d’erba, una lumaca, una radiografia. Così dicendoci che non solo è possibile ripensare il sacro, ma anche imparare a pregare nuovamente. Perché per Arminio la poesia è anzitutto questo: pregare» (Andrea Di Consoli).

Scott McClanahan, Crapalachia. Biografia di un luogo, Pidgin

Crapalachia è un’ode alle persone e alla storia del West Virginia rurale, ambientato durante gli anni formativi di McClanahan trascorsi con personaggi oltraggiosi come lo zio Nathan, la nonna Ruby, Little Bill e una miriade di altri individui strepitosi. In questo romanzo McClanahan decide di mettere il lettore a disagio e al tempo stesso di accoglierlo. Questo è il ritratto di un luogo ritenuto irrecuperabile da chi lo ha visto da lontano senza coglierne il sublime.

Francesco Pecoraro, Solo vera è l’estate, Ponte alle Grazie 

Dopo la raccolta di racconti Camere e Stanze (Ponte alle Grazie, 2021), Pecoraro torna al romanzo con una storia di amicizia ambientata durante i giorni del G8 a Genova. Enzo, Filippo, Giacomo e Biba sono amici. È soprattutto quest’ultima a fare da perno della comitiva. È il 20 luglio del 2001 e in auto lungo la Pontina in direzione del mare in radio passano le notizie su quanto sta accadendo a Genova. Biba si trova proprio lì, partita per capire cosa accade, e diventa testimone delle violenze sui suoi coetanei. Quando fa ritorno a Roma, racconta agli amici ciò che ha visto, con la consapevolezza che nulla sarà più come prima, e nulla cambierà mai sul serio.

Le uscite di mercoledì 8 marzo 

Anja Boato, Madama Matrioska, Accento 

Chi è il vero padre di Sean Penn? Cosa lega il Marione, di cui non si sa il motivo della morte, a Cecilia, presentatrice televisiva; e cosa, a sua volta lega lei ad Alba, la madre di Sean Penn? Nel suo esordio, la vincitrice al Campiello giovani 2015 Anja Boato costruisce una storia piena di rimandi interni e collegamenti simili a una matrioska, appunto, in cui le comparse di un capitolo diventano protagoniste in un altro; e in cui ogni evento ha una causa che lo precede e una che lo segue.

Le uscite di giovedì 9 marzo

Anna Vaught, Bang Bang Mussolini, 8tto edizioni 

In Bang Bang Mussolini, Anna Vaught ripercorre la storia di Lucia Joyce, che dal 1932 fino alla morte trascorse l’esistenza negli ospedali psichiatrici. Ogni suo scritto e documentazione venne cancellata dal nipote nel 1988. Una damnatio memoriae a cui fu costretta anche Violet Gibson che nel 1926 provò a uccidere Mussolini, e così pure altre donne nel corso della Storia, vittime di un marchio che era anche una condanna, quella della follia e dell’isteria.

Le uscite di venerdì 10 marzo

Giuseppe Foderaro, Se tutti diventassero re, Arkadia 

Lypsia è una fiera e nobile spartiate in fuga dagli obblighi civici di uno Stato troppo oppressivo, che sulla sua strada incontra, grazie all’intercessione onnipresente degli Dei, il mercante Balthus, nativo della Beozia, terra ricca di risorse ma anche patria di spudorati avventurieri. In una lunga odissea alla ricerca di nuove opportunità, i due finiscono per creare un sodalizio, accogliendo nella loro casa un assortimento eterogeneo di personaggi raccolti ai margini della società di Atene, città liberale ma anche spietata nei confronti dei poveri e degli emarginati. Coinvolti nel salvataggio di un facoltoso trafficante di sale, viene loro offerta la possibilità di riparare verso l’unica colonia fondata da Sparta, la prosperosa e vivace Taras (l’attuale Taranto). Migliaia di anni dopo le loro vite saranno al centro dello studio del divulgatore scientifico Andrea Saverio Ronchi, costretto suo malgrado a fare i conti con un passato misterioso ma ricco di spunti e con un futuro, per lui, ancora assai incerto. Il nuovo romanzo di Giuseppe Foderaro è un autentico gioco di incastri, un racconto sapientemente costruito dove epoche e personaggi si intrecciano in un mosaico dal forte gusto letterario.

Omer Friedlander, L’uomo che vendeva l’aria in Terrasanta, NN Editore 

Le luci si accendono, il sipario si apre. Il pubblico è un mare di buio.
Inspira a fondo e si prepara a camminare nell’aria

Israele è il paese dove la geografia e la storia sono inscritte in ogni pietra, si respirano in ogni vento e intrecciano inesorabilmente i destini di uomini e donne, capaci di sfuggire alla violenza con un’immaginazione potente e sconfinata. Così, tra i vicoli di Tel Aviv, un truffatore e sua figlia vendono bottiglie di “aria santa” a turisti creduloni per non arrendersi all’evidenza della povertà; in un aranceto di Giaffa un vecchio coltivatore ebreo riconosce negli occhi neri di una donna lo sguardo dell’amico palestinese che ha dovuto tradire; in una Beirut devastata da una guerra logorante, si avverano gli ultimi desideri di tre giovani soldati, per mano di una donna affascinante che si fa chiamare Sheherazade.
L’uomo che vendeva l’aria in Terrasanta è una costellazione di fiabe capovolte in cui la realtà opaca si colora delle tinte accese della fantasia, come in un quadro di Chagall. L’esordio letterario di Omer Friedlander è un libro intenso e delicato, una raccolta di racconti che, sulla scia dei romanzi di Eshkol Nevo, disegna una mappa dell’animo umano, un luogo vulnerabile e imperfetto ma sempre aperto alle possibilità della speranza.

Questo libro è per chi sfida la vertigine per godersi un panorama inaccessibile, per chi non si stanca mai di leggere Le mille e una notte, per chi combatte le proprie paure scrivendole sui post-it, e per chi a volte si rifugia nella sua stanza dei sogni, un luogo minuscolo e fragile con le pareti ricoperte di conchiglie marine, dove sentirsi al sicuro.

Libro copertina, “Elogio dell’ebraismo. Le radici di un’identità e il dialogo con il futuro” di Raffaele Mantegazza, Fefè editore

Quali le radici della “strana” miscela di religione, ritualità, cultura, fede, speranza, arte, letteratura che fanno l’identità del popolo ebraico? Come ha fatto un popolo che sottolinea l’importanza di un’identità “biologica” a generare pensieri di tale universalità, di tale apertura a tutto l’umano? Ribadire la particolarità dell’identità ebraica o lasciarsi contaminare dalle culture dei popoli con cui gli ebrei sono da sempre venuti in contatto? Quanto del pensiero ebraico è comprensibile da un non ebreo? E quanto anche il non capire sia un capire
Io sono un goy. Un goy è un “gentile”, ovvero una persona che non appartiene al popolo di Israele. Un non ebreo. Il che significa che mia madre non è ebrea, dal momento che l’appartenenza al popolo ebraico è matrilineare [..] Quello che è certo è che il mio immenso amore per l’ebraismo non nasce da riti famigliari né da appartenenze religiose né da pedagogie incontrate da bambino. L’ebraismo mi è venuto incontro prima di tutto con il volto dei libri di Primo Levi e di Elie Wiesel; l’ho incontrato, tenace e resistente, al fondo del progetto che lo voleva cancellare dalla faccia della Terra. Ho allora voluto iniziare un percorso di conoscenza, attraverso gli studi e le letture, due viaggi a Gerusalemme, l’apprendimento dell’ebraico biblico e soprattutto la frequentazione del TaNaK, la Bibbia ebraica […] Non posso dire quali emozioni contrastanti mi regala sempre l’ebraismo. […] Oggi mi è stato chiesto di scrivere un elogio dell’ebraismo.Ovviamente non si tratta di una storia, di una teologia o di una filosofia del pensiero ebraico (“non eran da ciò le proprie penne”), ma solamente di alcune riflessioni attorno a nuclei di pensiero che l’ebraismo ha incistato su di me, in particolare sulla mia sensibilità educativa e sulla mia passione pedagogica.

Libro controcopertina, “La vampa” di Pier Franco Brandimarte, il Saggiatore

La vampa è un libro sul potere. Sul potere che costruisce e dissolve ogni cosa: persone, famiglie, imperi commerciali, stati. Al centro del romanzo ci sono due figure, un bambino e suo nonno, Annibale e Riccardo. Riccardo viene chiamato «il fondatore», ha dato vita a una delle maggiori imprese di import-export alimentare in Italia, la Angelini Grani, uno spazio oscuro nei cui successi è possibile leggere la storia segreta, mitologica e criminale del nostro Paese: dalla Resistenza fino a Tangentopoli. Annibale ha sei anni ed è lui a raccontarci questa storia oscura. Possiede, infatti, la capacità di vedere, nel passato e nel futuro, tutto quello che è successo e succederà alla sua famiglia, non lo comprende, non può modificare gli eventi, può esserne solo testimone; questa capacità viene chiamata «la vampa», perché come un fuoco primordiale, lo avvolge, lo distorce dal presente e gli permette di assistere agli omicidi, alle relazioni pericolose, alle parole della mafia, alle promesse dei politici, che, come fiamme, si accendono e si spengono attorno ai suoi famigliari. Finendo, inevitabilmente, per bruciarlo.

Michele Mellara, Sociopatici in cerca di affetto, Bollati Boringhieri 

Qualsiasi passione, se estrema e totalizzante, può diventare ossessione, solitudine. Una raccolta di racconti originali e ironici, nonché esordio letterario dell’autore, in cui le storie sono interconnesse e narrano le passioni e gli amori estremi di una galleria di personaggi insoliti e insieme comici e malinconici.

Officina Saggiatore, Piccolo manuale illustrato per cercatori di fiori, Il Saggiatore

Questo libro è un invito aperto a tutti gli esploratori di prati, giardini e vivai: a chi, sfiorando una corolla o piantando un bulbo, riscopre l’emozione di una giornata primaverile o il ricordo di un profumo lontano. Accanto alle illustrazioni di Marina Lombardi ogni lettore troverà in queste pagine uno spazio bianco in cui conservare i petali dei fiori che ha raccolto nelle sue passeggiate dopo averne scoperto la storia e la simbologia, le tecniche di coltura e i segreti della natura: una piccola guida al prato infinito che si stende ovunque attorno a noi, per smarrirsi tra i suoi colori e odori come dentro una grande avventura.


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