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“Note noir”, quattro le penne siciliane per la settima raccolta Frilli di storie cupe

Libri e Fumetti Ci sono anche il nisseno Roberto Mistretta, la palermitana Valentina Cucinella e i catanesi Roberta Castelli e Giorgio Rizzo, tra i cinquantasei scrittori presenti nell’antologia "Note noir", settima raccolta di racconti in memoria dell'editore genovese Marco Frilli. Il curatore Armando D'Amaro: «Il giallo/noir è oggi il genere che sicuramente riesce a raccontare meglio, nelle sue diverse sfumature, la nostra contemporaneità»

Ci sono anche quattro autori siciliani tra i cinquantasei scrittori presenti nell’antologia “Note noir”, settima raccolta di racconti in memoria di Marco Frilli, presentata in anteprima nazionale lo scorso 3 novembre alla Feltrinelli di Genova. Quattro autori presenti in ordine alfabetico che firmano altrettanti racconti diversissimi tra loro.

Si comincia con la catanese Roberta Castelli, fresca autrice del romanzo “Il delitto di Via Etnea” che ha conquistato il secondo posto all’Etnabook Festival. Roberta Castelli firma “Le cose che hai perso”, un racconto molto serrato che tratteggia con maestria e sensibilità la violenza domestica sulle donne. Stavolta però l’ennesimo femminicidio sarà evitato ma il prezzo da pagare sarà sempre troppo alto.

Roberta Castelli

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A seguire il racconto di Valentina Cucinella, autrice palermitana, che firma “The show must go on”, un racconto che si snoda sulle note della celebre hit dei Queen e racconta un caso di bullismo e persecuzione adolescenziale che finirà in tragedia. Un racconto cupo e fin troppo realistico, calato nei nostri giorni e conta poco se la scuola dove il dramma si consuma sia al sud o al nord. Anche Valentina Cucinella ha da poco esordito con un romanzo ambientato nella capitale: “Nera è la pioggia su Palermo”, sempre targato Frilli.

Valentina Cucinella

Il terzo racconto porta la firma del nisseno Roberto Mistretta, che fa tornare in pista il suo iconico maresciallo Bonanno, col racconto “Taca banda” ambientato nella sua Villabosco letteraria che richiama tanto la medievale cittadina di Mussomeli, dove l’autore vive. Il maresciallo Bonanno riceva la visita dell’editore genovese Marco Frilli che dal terrazzo del B&B nel centro storico, dove alloggia, ha assistito alla classica serenata portata da un innamorato alla sua bella, ma quel che ha visto poi, a notte fonda, mal si concilia con quella plateale profferta d’amore. Se poi nella storia è implicato anche il figlio di un mammasantissima, e compare una pistola, la questione si complica e spetterà al maresciallo Bonanno sbrogliare la matassa.

Roberto Mistretta

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Chiude il poker d’autori siculi Giorgio Rizzo che ambienta a Giarre il suo struggente “Amuri senza amuri”, una storia molto toccante ispirata al duplice assassinio di Giorgio Agatino Giammona di 25 anni e del quindicenne Antonio Galatola che avvenne il 3 ottobre 1980. I due ragazzi si amavano. Giorgio, figlio di madre single, fin da adolescente era etichettato come “puppu cu bullu” perché appena sedicenne era stato sorpreso in auto con uomo a commettere atti sessuali ed era stato denunciato dai carabinieri. I due vennero freddati con un colpo di pistola ciascuno alla testa. Vennero ritrovati mano nella mano. Dal loro omicidio è nato e si è affermato i in Sicilia il movimento Arcigay.

Giorgio Rizzo

Nella raccolta che conta cinquantuno racconti (alcuni autori scrivono a più mani), va segnalato un ulteriore racconto ambientato in Sicilia. Si intitola “Pantalica” e ne è autrice Daniela Domenici che pur non essendo isolana vi ha vissuto per trent’anni, dal 1981 al 2011, per ventisei anni ad Augusta, città natale del marito e per quattro anni a Regalbuto. Si è anche laureata a Catania in Lingue, con una tesi in dialettologia siciliana.
Il suo racconto vede arrivare Marco Frilli e la moglie Nora a Siracusa e si spostano in provincia per visitare i luoghi caratteristici, come appunto la Valle di Pantalica dove una giovane guida li condurrà lungo le sponde dell’Anapo. Ma ben presto una struggente melodia li condurrà a fare una scoperta ben diversa dallo storia millenaria di quei luoghi magici.

Daniela Domenici

Tanti autori e autrici insomma, che dalle sponde del Po alla Sicilia, ancora una volta hanno raccolto l’invito della casa editrice genovese, specializzata in gialli e noir radicati nel territorio, e hanno costruito le loro storie attorno al tema delle note in noir, come già avvenuto in precedenza con le altre antologie anch’esse a tema specifico. E anche per questa antologia parte del ricavato sarà devoluto dalla Frilli Editori alla Fondazione Gigi Ghirotti Genova che si occupa di assistenza socio-sanitaria ai pazienti che necessitano di cure.
I racconti, che si snodano lungo le quasi trecento pagine della raccolta, sono diversi per stile e ambientazione, e catapultano il lettore in contesti suggestivi e realistici dell’italica provincia, caratterizzati da note che risuonano a volte gioiose e a volte sinistre, ma tutte preludono a misteri, rovelli, inghippi, omicidi da risolvere.

E ovviamente compare spesso anche Marco Frilli, sia come spalla se non come co-protagonista o come figura evanescente, a dare ulteriore verve alla narrazione, interagendo coi personaggi e dando anche una mano a risolvere questo o quel caso, con una testimonianza casuale, una battuta o un colpo d’occhio professionale, da esperto di romanzi polizieschi qual è.

L’editore Marco Frilli, al centro fra i figli Carlo e Giacomo, è scomparso nel 2016

Così presenta l’antologia lo scrittore Armando D’Amaro che ne è anche il curatore: «Note e noir, sono questi i due elementi al centro della settima antologia dedicata a Marco Frilli. Melodie di grandi compositori o semplici ‟canzonette” accompagnano questi cinquantuno racconti di talentuosi autori divenendone colonne sonore se non coprotagoniste. Nel cinema fatto di storie cupe e atmosfere inquietanti la musica è elemento essenziale: “Profondo rosso” privo dei suoni allucinati dei Goblin non perderebbe gran parte del suo pathos? D’altronde la composizione di un racconto e quella di una melodia sono in qualche modo simili: in entrambi bisogna trovare il ‟ritmo” giusto che prenda il lettore o l’ascoltatore per condurlo fino al termine del brano. Il giallo/noir è oggi il genere che sicuramente riesce a raccontare meglio, nelle sue diverse sfumature, la nostra contemporaneità delineando un ritratto della società estremamente realistico, fatto anche di disagi e violenza. Come scrisse Leonardo Sciascia: “nel poliziesco il tempo… non più scandito da condizioni e condizionamenti, è come sommerso in una fluida e opaca corrente emotiva…”. La stessa corrente emotiva prodotta, di fatto, da certa musica. Ecco il motivo dell’aver voluto accoppiare i due generi in racconti dove personaggi nati dalla fantasia dei cinquantasei autori (alcuni scrivono a più mani) spesso incontrano l’indimenticato Marco Frilli rendendolo realisticamente e mai retoricamente vivo e nel pieno della sua infaticabile attività».

Armando D’Amaro

Ed eccoli dunque gli autori che hanno prestato le loro penne a questa nuova antologia: Massimo Ansaldo, Adelaide Barigozzi, Alessandro Bastasi, Michela Bellini, Maria Bellucci, Riccardo Besola, Andrea Ferrari e Francesco Gallone, Mauro Biagini, Marco Bonini, Nicola Calleri, Rino Casazza, Roberta Castelli, Maria Rosa Cresci, Valentina Cucinella, Armando d’Amaro, Francesco D’Aniello, Sabrina De Bastiani & Daniele Cambiaso, Emanuele Delmiglio, Maria Cristina Dibari, Daniela Domenici, Elio Esposito, Massimo Fagnoni, Dario Falleti, Morena Fellegara, Luisa Ferrari, Domenico Ippolito, Fabio Livoti, Sabrina Lombardo, Davide D. Longo, Enrico Luceri, Achille Maccapani, Federica Marchetti, Nathan Marchetti, Pietro Celestino Marengo, Maria Masella, Leonardo Massabò, Isa Maurice (Mariavittoria Isaja e Maurizio Miro Gatti), Roberto Mistretta, Sergia Monleone, Roberto Negro, Andrea Novelli, Lorena Poggi, Alessandro Reali & Lorenza Malusà, Nicoletta Retteghieri, Giorgio Rizzo, Irene Schiavetta, Barbara Squassino, Giada Trebeschi, Maria Teresa Valle, Paola Varalli, Laura Veroni, Massimo Villa.

Conclude il curatore: “Un plauso particolare va a Francesco D’Aniello, ragazzo campano di 17 anni”. Il giovanissimo autore ha scritto un noir pregevole, “Le cantanti mute”, ambientato alle falde del Vesuvio, dove due adolescenti innamorati, Matteo e Stefania, restano vittime del maniaco che sfregia la bocca delle donne col coltello.



 

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