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Milici e Vespertino “play” Morricone”, la magica intesa tra linguaggi dell’arte

Recensioni L'omaggio in musica e parole al grande compositore romano, portato in scena quartetto dell'armonicista Giuseppe Milici e dall'attore Sergio Vespertino al Teatro Agricantus di Palermo, è stato pregno di una spontanea familiarità

Ha debuttato dall’1 al 3 ottobre al Teatro Agricantus di Palermo lo spettacolo “Giuseppe Milici Quartet e Sergio Vespertino play Morricone” con il quartetto dell’armonicista palermitano Giuseppe Milici (con lui Nicola Pannarale alle tastiere, Filippo De Salvo al basso e Saverio Petruzzellis alla batteria) e l’attore, anch’egli palermitano, Sergio Vespertino. Sul palco del teatro, riempito solo in parte per motivi sanitari, vi è stato l’omaggio al grande Ennio Morricone, artista scomparso appena un anno fa.

Giuseppe Milici

La musica è stata la vera protagonista della performance, perfetta nel mix di colonne sonore immortali arrangiate con abilità (da Gabriel’s Oboe dal film “Mission”, a Once Upon a Time in America di “C’era una volta in America” fino a Cinema Paradiso). Una scelta dei brani vincente, interpuntati dalla vis teatrale di Sergio Vespertino che, quasi come in un gioco, ha condotto il pubblico per mano lungo la storia del cinema. L’attore palermitano ha fatto ridere il pubblico ma lo ha anche fatto emozionare con la sua lettura lieve e sdrammatizzante, parlando di cinema e di sentimenti, dove le immagini acquisiscono forza proprio nella musica per rimanere per sempre nell’animo degli spettatori, fino a diventare parte della storia personale di ciascuno.

Sergio Vespertino – ph Vincenzo Zaffuto

Il fotografo Vincenzo Zaffuto ha realizzto un bellissimo video con una sequenza di scatti rubati ad una prova dello spettacolo: sulle note di “Nuovo Cinema Paradiso” riesce a raccontare dell’intesa che magicamente scatta tra intelletti che parlano lo stesso linguaggio dell’arte.
Non sappiamo se non si conoscevano da prima, ma è stato bello osservare (quasi dal buco della serratura) la spontanea familiarità che tutti i protagonisti di questa performace, fatta di musica e parole,  hanno esibito sul palco, e che ci ha fatto conoscere un pugliese che mangia come un siciliano, un pianista che suona anche con la testa ed un armonicista le cui labbra necessitano del ristoro di un burro cacao. La presenza di Vespertino ha legato il tutto, riconfermando tra la molteplicità dei suoi talenti, anche quella capacità che va oltre la recitazione attoriale e lo fa diventare un affetto familiare, che nessuno vuole toccato perché “vero vanto di famiglia”.

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