Recensioni Molto apprezzata la locandina in programma, dalla solennità d’apertura di Haendel con “Music for the Royal Fireworks in re maggiore” HWV 351 alla brillante vezzosità di Ciaikovskij lungo i brani della suite “Lo schiaccianoci” op. 71 a, attraverso un excursus operistico di Rossini e Borodin arricchito da “Le patineurs valse” op.183 di Emile Waldteufel
Lieta prosecuzione per l’itinerario di “Natale al Bellini” col concerto svoltosi sabato scorso al Teatro Massimo Bellini di Catania, che ha visto esibirsi l’orchestra dell’ente ben condotta dalla direttrice Carmen Failla. Un altro tassello di graduale ripresa per il teatro catanese dopo la nomina a Sovrintentende del Maestro Giovanni Cultrera. Molto apprezzata la locandina in programma, dalla solennità d’apertura di Haendel con “Music for the Royal Fireworks in re maggiore” HWV 351 alla brillante vezzosità di Ciaikovskij lungo i brani della suite “Lo schiaccianoci” op.71 a (eseguita nella seconda parte della serata), attraverso un excursus operistico di Rossini e Borodin (dal repertorio di quest’ultimo l’Ouverture da “Il principe Igor”) arricchito da “Le patineurs valse” op.183 di Emile Waldteufel.
Un’armoniosa eleganza ha innervato l’intera esecuzione dell’orchestra, che sin dalle squadrate misure barocche del Settecento haendeliano con incisiva sonorità dei fiati, ha fruito del perentorio gesto della bacchetta di Failla, fra accortezza di accenti e tempismo di attacchi, nonché oculate misure espressive e una bella fluidità d’eloquio, come trapelava in particolare dall’Ouverture rossiniana del “Guglielmo Tell”: di rilevante effetto suggestivo sono state le sortite solistiche dei violoncelli in dialogo cameristico, dopo l’introduzione di Vadim Pavlov, e non da meno il contrappuntare di flauto e corno inglese, che precedono il travolgente crescendo a conclusione del brano.
Estrapolata dall’omonimo balletto ciaikovskiano (su coreografie di Marius Petipa, tratto dal racconto di Ernest Theodor Amadeus Hoffmann “Schiaccianoci e il re dei topi” nella riduzione francese di Alexandre Dumas) si è distinta per l’intrigante susseguirsi delle danze la “Suite dal Balletto op. 71 a” tra ritmi di scansione marziale, tocchi argentini di celesta e glockenspiel (Danza della Fata confetto), mestizia di sapore orientale (Danza araba),tintinnio di flauti (Danza cinese) e il carezzare melodico nel conclusivo Valzer dei fiori.
Al plauso reiterato di una festosa platea i musicisti e la Failla porgevano “A Christmas Carol” un vivace collage di note melodie natalizie, tra le quali Joy to the world, Jingle bells, Venite adoremus, Stille nacht.
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