Libri e Fumetti Lo scrittore catanese Salvatore Massimo Fazio è in corsa per il premio nazionale di filosofia indetto dall’Associazione Professionisti Pratiche Filosofiche di Certaldo
Lo scrittore catanese Salvatore Massimo Fazio è in corsa per il concorso nazionale di Filosofia “Le figure del pensiero”, indetto dall’Associazione Professionisti Pratiche Filosofiche di Certaldo (FI), giunto alla sua 11° edizione. Si tratta di un premio prestigioso, nato dal desiderio del filosofo Mario Guarna di dare visibilità a quelle forme filosofiche occidentali e orientali, che spesso non vengono prese in considerazione dalla filosofia tradizionale. E quale altro luogo naturale per il filosofo Fazio, outsider per definizione? Amante del jazz e personaggio poliedrico, l’autore è noto a livello nazionale per essere, infatti, fautore di un fervido antiaccademismo e del libero pensiero, sciolto da qualsiasi forma di potere e da qualsiasi etichette, nonché per essere il capostipite, insieme a Davide Bianchetti, della nuova corrente del nichilismo cognitivo.
Appena ritornato in libreria con “Regressione suicida – dell’abbandono di Emil Cioran e Manlio Sgalambo” – titolo complesso sul quale ha creduto fermamente Bonfirraro editore – ha già riscosso per tutta la penisola acclamati responsi da parte di critica e di pubblico, che lo ha affiancato numeroso in tutti gli appuntamenti. È nel nuovo saggio che ricrea un confronto unico, acceso e irripetibile tra due mostri sacri della filosofia contemporanea, ma rigorosamente, anch’essi, “outsider”: Emil Cioran, di origini romene, e il siciliano Manlio Sgalambro, che al grande pubblico è conosciuto come l’autore delle liriche più belle, passate alla storia della musica italiana attraverso la voce di Franco Battiato.
E, dunque, perché mai questa scelta, dopo che con gli argomenti di Insonni (così si intitolava la pubblicazione precedente) aveva destabilizzato la critica accademica, vagando dalla musica, all’Università, dal lavoro, all’amor/timor divino, fino alla critica spietata verso chi usa e consuma droghe salvando con cinismo invece il produttore?
In effetti, quello che lo lega ai due “sommi” è un rapporto atavico che gli ha inevitabilmente influenzato la vita: si racconta, infatti, che il confronto tra Cioran e Sgalambro, tema base della tesi di laurea di Fazio, gli valse la mancata lode in sede di seduta di laurea, a causa dell’aperta polemica con il correlatore di commissione: Regressione suicida diventa così il “riscatto” del filosofo, che tiene a ribadire le sue origini “de- costruenti” con l’intento di distruggere una filosofia sistematica, e di scuotere il lettore su una riflessione che ricerchi un senso, un tentativo, seppur estremamente vano e difficile da raggiungere secondo l’autore, di quelle che costituiscono da sempre le domande etico-ontologiche dell’uomo.