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Il canto delle sirene

Teatro e opera Venerdì 5 luglio a Catania la riduzione in forma scenica del racconto "La sirena" di Tomasi di Lampedusa con Pippo Pattavina

Venerdì 5 luglio alle 21, al Chiostro di Ponente del Monastero dei Benedettini per “Porte aperte UniCt”, va in scena lo spettacolo “Il canto delle sirene“, con Pippo Pattavina, Debora Bernardi e Ezio Donato, che cura anche l’adattamento teatrale. Musiche di Matteo Musumeci eseguite dal vivo alla fisarmonica da Gianni Amore.

Il testo è costituito da un trittico, composto dai libri X e XII dell’Odissea di Omero a cui fanno seguito “L’ultimo viaggio” di Giovanni Pascoli e “La Sirena” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: due capolavori della letteratura del Novecento che ruotano intorno ai mitici lidi della Sicilia e alla metafora dell’incanto e dell’inganno delle sirene.

Pippo Pattavina

Pippo Pattavina

Nella riduzione in forma scenica del racconto postumo “La Sirena“, più noto con il titolo “Lighea”, che fu scelto dalla vedova di Tomasi di Lampedusa, la narrazione fiabesca, sospesa tra realismo e dimensione fantastica, ruota intorno ad un anziano professore di greco che rivela ad un giovane amico il segreto di un magico amore, vissuto nell’estate in cui, ventisettenne, si era ritrovato in una località marina siciliana, diviso tra l’attrazione del mare e lo studio del greco per il concorso a cattedra. In questo frangente sarebbe esplosa in lui la passione ricambiata per una bellissima sirena, Lighea, il cui richiamo ha continuato a cadenzare i ritmi della sua vita.

Nel poema “L’ultimo viaggio“, tratto dai Poemi Conviviali di Giovanni Pascoli, un Ulisse già vecchio racconta le sue peripezie attorno a una fantastica Trinacria, luogo di straordinari incontri, nella dimora di Eolo, fra Scilla e Cariddi, con la dea Calypso.

Il mitico eroe di Omero e la sua Sicilia diventano, nell’immaginario letterario di narratori e poeti, dall’antichità fino a Dante e poi Pascoli, Saba e i contemporanei, la rappresentazione del conflitto eterno fra il desiderio alimentato dalla curiosità e le frustrazioni che i limiti dell’agire umano, avvertiti come insormontabili, impongono.

“Il canto delle Sirene” diventa l’occasione per parlare della Sicilia e del suo rapporto con le altre culture antiche e contemporanee, ma anche del rapporto Nord-Sud. Le sirene, presenti in tutti i mari del mondo, sembra che in Sicilia trovino sempre un fertile terreno di seduzione degli uomini.

Lo spettacolo fa parte del ciclo “Un classico moderno”: dal mito al dramma moderno, passando per i cantori di sentimenti universali le cui pagine sono diventate immortali. La modernità e l’attualità dei testi classici risiede nella narrazione senza tempo delle tematiche universali che riguardano l’Umanità, i suoi vizi e le sue virtù. Grandi lezioni di vita che attraversano i secoli e arrivano al pubblico contemporaneo in tutta la loro intensità.

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