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I solisti della Berliner Philharmoniker

Musica Lunedì 4 febbraio a Caltanissetta Martin Lohr e Marie-Pierre Langlamet

Lunedì 4 febbraio alle ore 19.30 saliranno sul palco del Teatro Regina Marghertita di Caltanissetta per la stagione organizzata dall’Istituto superiore di studi musicali Vincenzo Bellini di Caltanissetta, e diretta dal M° Angelo Licalsi, quest’anno inserita all’interno della stagione teatrale organizzata dall’Amministrazione comunale e diretta artisticamente da Aldo Rapè, il violoncellista tedesco Martin Löhr e l’arpista francese Marie-Pierre Langlamet, entrambi solisti della Berliner Philharmoniker, la più importante orchestra sinfonica tedesca, e una delle più importanti del mondo intero, fondata nel 1882., che ha visto avvicendarsi alla sua direzione il gotha della storia della musica di tutti i tempi, dal leggendario Hans von Bülow a Wilhelm Furtwängler, da Herbert von Karajan a Claudio Abbado.

il violoncellista tedesco Martin Löhr e l’arpista francese Marie-Pierre Langlamet

E proprio a questi ultimi due direttori risale la scelta di inserire nell’orchestra i due artisti che si esibiscono al Teatro Regina Margherita in un singolare duo: il violoncellista Martin Löhr, formatosi alla Musikhochschule di Amburgo come alla Juilliard School di New York, è rinomato sia come solista sia come componente del Trio Jean Paul; mentre l’arpista Marie-Pierre Langlamet, originaria di Grenoble, ha studiato al Conservatorio di Nizza e al Curtis Institute di Philhadelphia. Due eccellenze del camerismo internazionale, adesso attive anche in campo didattico come docenti all’Universität der Künste di Berlino e all’Accademia Herbert von Karajan dei Berliner Philharmoniker.
Particolarmente ricco di suggestioni è il programma della serata, diviso in parti uguali tra una prima sezione dedicata al primo Romanticismo tedesco e una seconda al repertorio francese tra Otto e Novecento. I due musicisti eseguiranno, nelle trascrizioni per violoncello e arpa, alcune gemme del repertorio cameristico, a cominciare dai Phantasiestücke op. 73 di Robert Schumann e l impromptu op. 90 n. 2 di Franz Schubert nella trascrizione per arpa sola. Sarà poi la volta di un omaggio alla produzione di Gabriel Fauré e di Claude Debussy: il primo rappresentato da alcuni suoi capolavori come Élégie op. 24, Romance op. 69, Sicilienne op. 78; il secondo dalla Sonata in re minore, scritta nel 1915 per inaugurare un ciclo di sei componimenti rimasto incompiuto: una pagina immaginata seguendo i canoni dell’antica suite, particolarmente cara all’autore per la preziosa ricerca dell’equilibrio delle proporzioni.Il programma si concluderà con alcune pagine per arpa sola di compositori francesi: Marcel Tournier “ Vers la source dans le bois “ e di C. Debussy “ Passapied “ estratto dalla suite bergamasca.

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