Sugnu Sicilianu Scompare a 64 anni l'attrice palermitana, uno dei volti storici dela scena teatrale del capoluogo siciliano. Si era fatta conoscere grazie a Teatès, il teatro e scuola di teatro fondato e diretto da Michele Perriera. Tra i tanti registi e drammaturghi con cui ha lavorato Franco Scaldati, Claudio Collovà, ed Emma Dante che la ricorda così: «Serena Barone è stata un'attrice capace di provocare la catarsi, la purificazione, sia a teatro che al cinema»
Addio all’attrice palermitana Serena Barone, a 64 anni muore uno dei volti storici del teatro del capoluogo siciliano. Si era fatta conoscere grazie a Teatès, il teatro e scuola di teatro fondato e diretto da Michele Perriera, palcoscenico condiviso con attori, registi e autori del calibro di Gigi Borruso, Adriano Giammanco, Gianfranco e Giuditta Perriera e Ester e Maria Cucinotti. Tra i tanti registi e drammaturghi con cui ha lavorato Serena Barone Franco Scaldati, Claudio Collovà, Emma Dante. Franco Scaldati la indirizzò nella recitazione in dialetto siciliano, il dialetto poetico tipico del teatro di Scaldati.

Franco Scaldati e Serena Barone
Questo il messaggio di cordoglio del regista e autore teatrale Gianfranco Perriera, figlio di Michele Perriera, espresso sui social: «Ci sono anime delicate che custodiscono un’irriducibile inquietudine. Sanno trasformarla in una grazia seducente ed in una intensissima qualità artistica. Così era Serena Barone. Indimenticabile attrice, ci testimonia la cura che dovremmo alle virtù immaginifiche. Un abbraccio a tutti i suoi cari».
Il messaggio di cordoglio del Teatro Biondo: «Siamo increduli e profondamente addolorati per l’improvvisa scomparsa di Serena Barone. Talentuosa interprete di numerose produzioni del Teatro Biondo, Serena si è sempre distinta per la sua sensibilità, professionalità e gentilezza. Siamo vicini alla famiglia, agli amici e alla comunità teatrale tutta».

Nella foto di Rosellina Garbo, Serena Barone in “Delitto e castigo” con la regia di Claudio Collovà andato in scena nel 2023 al Teatro Biondo di Palermo
Il messaggio di cordoglio del Segesta Teatro Festival: «Con profonda commozione, il Segesta Teatro Festival, con il direttore artistico Claudio Collovà, saluta Serena Barone, attrice intensa e indimenticabile interprete del teatro contemporaneo. Formatasi alla scuola Teatès di Michele Perriera, Serena ha attraversato con sensibilità e rigore alcune tra le esperienze più significative della scena teatrale siciliana e nazionale, collaborando, tra gli altri, con Franco Scaldati e intrecciando, negli ultimi anni, un’intensa e fertile collaborazione con il nostro direttore artistico. La sua voce, il suo sguardo, la sua presenza restano patrimonio vivo per chi ha avuto la fortuna di incrociarla sul palco e nella vita. Alla sua famiglia e ai suoi cari va il nostro pensiero più affettuoso».

Serena Barone
Scrivono dal Piccolo Teatro Patafisico: «Ci lasci così, senza parole. Grazie per la tua dolcezza e per la tua ironia. Grazie per la cura e la grazia con cui ti avvicinavi alla scena. Grazie per l’amore, il sorriso e il sostegno che ci hai elargito in questi anni. Rimarrai tra le tavole del nostro palcoscenico. Ciao dolce Serena Barone!».
Sentito il ricordo della regista Emma Dante: «Per Artaud, il corpo dell’attore non è semplicemente uno strumento per interpretare un personaggio, ma un luogo di manifestazione della verità e della sofferenza umana, il cui scricchiolìo delle ossa rivela l’essenza più intima e dolorosa che sta in ognuno di noi. Questo è stata Serena Barone, un’attrice capace di provocare la catarsi, la purificazione, sia a teatro che al cinema. Ho avuto il grande privilegio di starle accanto in un pezzo del nostro cammino e ho sentito il rumore delle sue ossa spezzate, ho sentito il suo dolore, la sua risata diabolica e dolcissima, il suo talento straordinario, la sua immensa ironia, la sua capacità di pronunciare parole che in bocca sua sembravano nuove, sconosciute. Non dimenticherò mai il boato di 1500 persone che battevano mani e piedi al teatro greco di Siracusa, quando lei, piccola, nei panni del suo Anfitrione, spingeva le ruote della sua carrozzina verso la cavea. Nella mia versione di Eracle, Serena interpretava Anfitrione sulla sedia a rotelle perchè durante le prove si era rotta la caviglia, e decidemmo che lo stesso avrebbe incarnato quel personaggio. Di quell’handicap lei si servì per cercare l’anima di un vecchio padre addolorato. E la trovò.

Serena Barone (in carrozzina) è Anfitrione nell'”Eracle” di Euripide con la regia di Emma Dante, andato in scena al Teatro Greco di Siracusa per la stagione classica del 2018
«Come trovò l’anima di Lia, la sorella Macaluso più pazzarella, che a teatro e al cinema fece vedere i sorci verdi a tutte e a tutti. Era unica, estrema, irripetibile, insostituibile» prosegue la nota di Emma Dante.

Serena Barone, terza da sinistra, è Lia nella versione teatrale de “Le sorelle Macaluso”
«In una delle scene più potenti del film – conclude la Dante -, ricordo le riprese del litigio tra lei e la sorella più grande, interpretata da Donatella Finocchiaro, dove nell’ultimo take si ruppe il polso. la ingessarono l’indomani ma non disse niente. Quando lei recitava faceva sul serio e le sue ossa scricchiolavano davvero. Oggi non muore solo Serena ma per me muore Lia, Anfitrione e mille persone che lei ha incarnato, e ognuno di noi non piange solo lei ma con lei accompagna dolorosamente un corteo di sorelle, padri, figlie, eroi e derelitti di cui lei si è presa cura nella vita, dando a tutti un’anima eterna».

Serena Barone e Donatella Finocchiaro nella versione cinematografica de “Le sorelle Macaluso”
Il messaggio di cordoglio dell’attrice e autrice teatrale Sabrina Petyx: «Ho i pensieri ferti, sanguinanti, il cuore infranto, Serena, Serella, Seruzza, amica, sorella, figlia, maestra immensa, sempre. Io non riesco a pensare che tu possa non esserci più. Anima gentile, tenace, generosa, aperta al mondo, fragile e invincibile, immensa artista, che più di te non riesco ad immaginare. Serena Barone, beati gli occhi che hanno avuto il privilegio di ammirarti e i cuori che col tuo si sono incrociati. Dai, Sere, basta scherzare, torna adesso, per favore».
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