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Gli scatti poetici di Primo Vanadia alla 58a Biennale di Venezia

Fotografia Dall'11 maggio al 24 novembre, il fotografo palermitano racconterà la Sicilia nel padiglione della Repubblica Araba Siriana

Per la prima volta nella sua breve (ma prolifica) carriera artistica, il fotografo Primo Vanadia esporrà un corpo di opere a uno dei più importanti appuntamenti con l’Arte Contemporanea di tutti i tempi: la 58esima Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, che quest’anno interesserà l’intero territorio lagunare dall’11 maggio al 24 novembre 2019.

Primo Vanadia - ph Andrea Sferrazza Papa

Primo Vanadia – ph Andrea Sferrazza Papa

Per tutta la durata della kermesse, Vanadia racconterà la sua terra d’origine, la Sicilia, attraverso le vedute che ritraggono astrazioni e orizzonti. Lo farà nell’ambito del Padiglione della Repubblica Araba Siriana, nell’amena località dell’Isola di San Servolo a Venezia: una scelta dettata da una vera e propria comunanza di intenti tra le scelte stilistiche dell’artista e quelle del curatore, Emad Kashout. Come dimostra l’esposizione “Syrian Civilization is Still Alive”, infatti, l’arte in Siria riflette le esperienze di un mondo vivacissimo. Ciò è anche dovuto al fatto che la Siria non ha ufficialmente adottato o incoraggiato una corrente piuttosto che un’altra. Gli artisti siriani sono inclini alla ricerca, alla sperimentazione e all’innovazione, ispirati come sono dalla propria ricca tradizione come da quella di Paesi stranieri. Il background molto vario degli artisti siriani, l’ampiezza dei loro contatti con altre esperienze artistiche in giro per il mondo, acquisite con la partecipazione ad eventi artistici di respiro internazionale, hanno contribuito a rendere unica l’arte prodotta in questa regione.

E così, come succede agli artisti in Siria, anche Primo Vanadia (che esporrà assieme a Saad Yagan, Abdalah Abouassali, Saed Salloum, Giuseppe Biasio, Chen Huasha e Xie Tian) metterà qui in mostra la sua continua ricerca sul paesaggio, geografico e umano, della sua terra natale. Una terra, per altro, che proprio come il Paese del Medio Oriente è da sempre crocevia di popoli e persone, culture e tradizioni, in un incontro/scontro di sedimentazioni umane che lasciano il proprio segno sulla terra che occupano.
Di lui la curatrice Marzia Spatafora ha detto: “Le sue foto sono piene di poesia e spesso indugiano sull’oggetto scelto per cogliere quei particolari tipici di un pittore. Infatti talvolta Primo sembra un astrattista , altre volte invece diventa un vero e proprio paesaggista. Indubbiamente Primo è attratto dalla bellezza e vuole catturarla a tutti i costi, in tutte le sue forme e soprattutto vuole cogliere quella luce tipica della sua terra che forse solo la foto può rendere così vivida”.

Primo Vanadia, Inner blue, also blue horizon

Primo Vanadia, Inner blue, also blue horizon

Primo Vanadia Nato a Palermo il 4 dicembre 1990, è laureato in comunicazione, media e pubblicità all’Università IULM di Milano, dove poi ha frequentato il Master Social Media Communication presso la Sole24Ore Business School. Nonostante la sua giovane età, Primo Vanadia ha all’attivo diverse pubblicazioni su riviste d’arte online e cartacee, quali ArteRivista e ArteIn, oltre che una lunga esperienza in campo artistico. Nel 2015 partecipa alle esposizioni collettive di Milano (alla ricerca dello scatto bianco) e Brescia (Nutrirsi d’arte), mentre nel 2016, conseguentemente alla pubblicazione del libro Primo Vanadia incontra Bye Bye Blues della collana Effusioni di gusto di Maretti Editore, espone le sue opere nella sua prima personale Buona la Prima!, a cura di Giuseppe Carli e con una ripetizione dell’esposizione a Imola. È del 2017 l’ingresso nella fondazione SACS del Museo Riso, esperienza, questa, che lo porta a partecipare a una residenza d’artista presso Ustica con successiva esposizione alla mostra, curata da Chiara Donà delle Rose e portata dalla direttrice Valeria Li Vigni al Museo di Arte Contemporanea di Palermo. Di poco successiva è la sua seconda mostra personale sperimentale, Lines, a cura di Giuseppe Carli, mentre nello stesso anno verrà esposta una sua fotografia a tema Rosalia nell’area delle partenze presso l’Aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo. Nel 2018 Primo Vanadia viene selezionato dalla Biennale di Arte Sacra Contemporanea BIAS a cura della fondazione WISH e Chiara Donà Delle Rose, che trova il luogo d’ esposizione al Museo Riso di Palermo. Alla fine dello stesso anno, e sotto la curatela di Ombretta Zora, viene inaugurata la sua terza una personale, Trame, che indaga appunto le “trame” del mondo marocchino allo spazio Phos Graphè di Palermo.

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