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Cinquanta sfumature di munnizza

Blog Vedere una città come Catania ormai devastata da una gestione scandalosa della raccolta dei rifiuti e ora pure devastata dall’arrogante “emergenza” amministrativa che ha deciso un netto aumento delle tariffe della tassa sui rifiuti (ben il 18%), sa ormai di rapporto sadomasochistico. Dominio e sottomissione: i cittadini invece di protestare e fare una class action pubblica, in tempi di campagna elettorale favoriscono nei sondaggi i partiti che ci hanno massacrati e ci massacrano tutt’ora

Undici anni fa la scrittrice inglese E.L. James divenne famosa per aver scritto “Cinquanta sfumature di grigio”, primo romanzo di una nota trilogia “cromatica”, seguirono nel giro di un anno il rosso e il nero, un concentrato puro di sadomasochismo legato alla sessualità, da cui fu tratto un famoso film e che in Sicilia ebbe pure una parodia con le “50 sfumature di minchia”, e-book del nostro Ottavio Cappellani che sintetizzava così: nella coppia siciliana l’uomo ha sempre picchiato la sua donna, erano di tendenza senza saperlo.

“Cinquanta sfumature di grigio”, il film

Vedere una città come Catania ormai devastata da troppo tempo dai rifiuti raccolti a spizzichi e bocconi, dagli ingombranti mai raccolti che ormai sono arredi urbani permanenti, dalla raccolta differenziata che soprattutto nelle zone centrali delle città è ancora lettera morta, dalle strade e le aiuole pubbliche mai spazzate e mai pulite preda dei rifiuti e delle cacche canine che nessuno racoglie, e ora pure devastata dall’arrogante “emergenza” amministrativa (togli le emergenze in Italia e sparisce l’Italia stessa) che all’ultimo minuto dell’ultimo giorno disponibile ha deciso un consistente aumento delle tariffe ai fini della tassa sui rifiuti (ben il 18%), bene tutto questo sa ormai di rapporto sadomasochistico dove c’è un “master” che non fa nulla per non far soffrire i propri cittadini, ed i cittadini stessi, i “servant”, che non dicono nulla contro l’angheria amministrativa continua. Anzi, in tempi di campagna elettorale, favoriscono nei sondaggi i partiti che ci hanno massacrati e ci massacrano tutt’ora.

Ordinaria indecenza da rifiuti a Catania

Il partito che i sondaggi danno vincente alle prossime elezioni nazionali, Fratelli d’Italia, ha pure la faccia tosta di candidare al Senato l’ex sindaco di Catania Salvo Pogliese, sospeso dalla legge Severino perché condannato in primo grado per le spese pazze quando era deputato regionale. Capisco che per la legge nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio, ma questo a mio giudizio si chiama sfregio al buon senso.

Non è rassicurante la nota di Palazzo degli Elefanti che dice che quest’aumento “potrebbe essere completamente neutralizzato dal trasferimento di risorse nazionali da parte della Regione Siciliana, destinate ai contribuenti di tutta la Sicilia, annullando l’impatto dell’incremento del valore tariffario”. Quello che va sottolineato è che il perverso sistema della politica non ha capito che i servizi che gli enti locali devono ai cittadini vanno prima erogati, e di qualità, e dopo si può parlare del loro costo pubblico. Il Comune di Catania, che ha messo in piedi una assurda gara settennale sui rifiuti divisa in tre lotti con tre gestori diversi, non può lamentarsi oggi dell’aumento dei costi dell’energia e dei carburanti se non è in grado di assicurare un servizio paritetico a tutta la città. Noi come cittadini pretendiamo a Catania, che ha già tariffe altissime, la pulizia che c’è in Svizzera o in città del Nord Italia, e solo dopo possiamo parlare di soldi da pagare. Non prima. Chi compra a scatola schiusa un prodotto se lo trova difettoso ha diritto ad essere risarcito o rimborsato. Per i servizi pubblici non è così, intanto paghi e poi l’ente locale se il servizio non lo garantisce non viene penalizzato e il cittadino non viene risarcito.

Rfiuti: sono più nei cassonetti o a terra?

Se non è sadomasochismo, questo… Recita la Treccani che il masochismo è quell’anomalia psichica che riguarda sia la sessualità, con il bisogno di associare il piacere a condizioni di sofferenza fisica e di mortificazione, sia un tratto del carattere proprio delle persone che ricercano maltrattamenti e umiliazioni.

E i catanesi invece di coalizzarsi e mettere in piedi una gigantesca class action – altro che pagare aumenti di triffe per un servizio scarsissimo – per essere ripagati dei danni materiali e morali subiti dall’immondezzaio a cielo aperto che è diventata purtroppo la normalità, stanno alla finestra e piuttosto promettono favori elettorali a chi li vuole male. La class action andrebbe estesa anche alla Regione Siciliana, nascosta dietro l’idea populista di nuovi inceneritori, ma nei fatti incapace in questi anni di mettere in piedi un piano di rifiuti degno di questo nome. Il risultato è che ancora oggi siamo appesi alle sorti volatili delle varie discariche, sia di indifferenziato sia degli ingombranti, che un giorno sì e l’altro pure ovviamente si dichiarano sature oltre ogni misura concepibile.

Certo, la metà e più di una città come Catania la tassa dei rifiuti non la paga e non l’ha mai pagata. Quindi di protestare non gliene può fregare di meno. Anzi, sono gli stessi che non vogliono la differenziata e non vogliono alcun controllo sui loro mille piccoli abusi quotidiani. E chissà perché questa massa di persone non tende a diminuire neanche un po’. Mai. Io un sospetto ce l’ho…

E la metà dei cittadini onesti paghiamo per tutti. Cornuti e mazziati.

Il paradosso: cassonetti vuoti, ingombranti in strada

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