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Art on Loan

Eventi Sarà inaugurata il 28 febbraio la prima mostra ospitata al Collegio dei Gesuiti di Alcamo, la struttura Seicentesca è un nuovo museo dedicato all'arte contemporanea siciliana

Anche nella terra di Ciullo d’Alcamo c’è spazio per l’arte contemporanea, e la nascita di un museo ad essa dedicato rende ancor più ricca l’offerta culturale e turistica di tutto il territorio. Sette anni per riportare il Collegio dei Gesuiti al suo splendore e un’idea vincente, il Creative LAB, progetto finanziato con fondi europei e condotto in partnership con l’Università di Palermo, il Comune di Alcamo e cooperative locali, per trasformarlo in un’importante istituzione d’arte contemporanea.

Il collegio dei Gesuiti di Alcamo, oggi Museo di arte contemporanea

Il collegio dei Gesuiti di Alcamo, oggi Museo di arte contemporanea

“Art on loan” è il titolo della prima mostra che sarà inaugurata sabato 28 febbraio alle ore 18 nella struttura seicentesca che già ospita la biblioteca comunale. Dal significato letterale di “arte in prestito”, la prima esposizione curata dal direttore artistico Enzo Fiammetta riempie il nuovo museo con opere appartenenti ad importanti istituzioni culturali dedicate all’arte contemporanea siciliane, come la Fondazione Orestiadi di Gibellina, e di altre regioni italiane, componendo per Alcamo un ordinamento scientifico originale articolato in tre sezioni allestite all’interno delle celle del Collegio.

Carla Accardi, vasi in ceramica invetriata, 1994

Carla Accardi, vasi in ceramica invetriata, 1994

La prima sezione è “La luce e il suo opposto. Il bianco, il nero e le ombre”. Prende spunto dalla presenza dello scultore Giacomo Serpotta ad Alcamo, con opere come quelle di Turi Simeti, tridimensionali e a metà tra pittura e scultura. Simeti, alcamese, è uno tra i più importanti rappresentanti dello “Spazialismo” in Italia. “La scrittura, i segni e il suono della parola” è la sezione legata alla figura di Ciullo D’Alcamo, autore duecentesco del Contrasto, prima opera in volgare italiana. Al suo interno le “cancellature” di Emilio Isgrò, le ceramiche di Carla Accardi, le “calligrafie” del tunisino Nja Madaoui e opere dell’algerino Hakim Abbaci e di Alighiero Boetti. La terza sezione intitolata “Fiber art: la superficie morbida” è un omaggio alle ricamatrici di Alcamo e ospita anche l’artista britannica Yvonne Kohler.

Hakim Abbaci, Scritture 2003

Hakim Abbaci, Scritture 2003

«Ciullo D’Alcamo, Serpotta e la tradizione del ricamo – sottolinea Enzo Fiammetta – sono uno spunto per legare la storia all’arte contemporanea. Lo stesso corridoio costituisce una sezione della mostra chiamata simbolicamente “Attraversamenti”. Propone artisti che si confrontano sul tema del superamento di un limite, che sia fisico, geografico o mentale come Alfonso Leto, Toti Garraffa, Carlo Lauricella, Andrea Cusumano, con le loro istallazioni e pitture. E in riferimento al tema delle migrazioni c’è la video istallazione dell’americana Susan Kleinberg sui messicani che tentano di attraversare il confine con l’America».

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