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A Siracusa Solenghi e Pozzi raccontano l’universo capovolto di Lisistrata

Teatro e opera Dal 28 giugno al 6 luglio, la stagione classica dell'Inda al Teatro Greco ospita la commedia di Aristofane, protagonista Elisabetta Pozzi nei panni dell'eroina protofemminista che sancì lo sciopero muliebre del sesso contro la legge maschile della guerra. Alla regia Tullio Solenghi: «Lisistrata è la prima vera eroina dell’emancipazione femminile»

Una coppia di attori che ha fatto la storia dello spettacolo italiano, Tullio Solenghi e Massimo Lopez, una straordinaria interprete come Elisabetta Pozzi nel ruolo della protagonista e un cast straordinario per una commedia esilarante, graffiante e con una bellissima sorpresa finale. Dopo il grande successo ottenuto dalle tragedie Elena e Le Troiane, la Stagione 2019 al Teatro Greco di Siracusa prosegue con la commedia Lisistrata di Aristofane, uno degli spettacoli più attesi dell’anno, pronta a debuttare il 28 giugno (ore 20.30) per rimanere in scena fino al 6 luglio. La commedia sarà allestita anche al Curium ancient theatre di Cipro, il 12 e 13 luglio, nell’ambito dell’International Festival of Ancient Greek Drama.

Tullio Solenghi e Elisabetta Pozzi nelle prove di Lisistrata, foto M.P. Ballarino

Tullio Solenghi e Elisabetta Pozzi nelle prove di Lisistrata, foto M.P. Ballarino

Il testo, rappresentato per la prima volta ad Atene, alle Lenee del 411 avanti Cristo, ha come protagonista Lisistrata e la sua decisione di convocare le donne della Grecia convincendole a mettere in atto uno sciopero del sesso con l’obiettivo di costringere gli uomini a firmare la pace e porre fine alla guerra. La commedia è stata inserita per la seconda volta nel programma delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa dopo l’edizione del 2010. Con Lisistrata, la Fondazione Inda prosegue la sfida di rinnovare il codice e il linguaggio della commedia riannodando i fili del rapporto tra questo genere e il pubblico contemporaneo.

Elisabetta Pozzi durante le prove di Lisistrata, foto Franca Centaro

Elisabetta Pozzi durante le prove di Lisistrata, foto Franca Centaro

La regia è stata affidata a Tullio Solenghi, al suo debutto al Teatro Greco di Siracusa, sia come regista sia come attore. Interprete versatile, dalla verve comica sicura, formatosi al Teatro Stabile di Genova, diventato famoso grazie all’invenzione del Trio composto con Anna Marchesini e Massimo Lopez, amato da milioni di italiani anche in ragione delle incursioni televisive e soprattutto per una spassosa e originale parodia dei Promessi sposi. Non ha mai trascurato il teatro, Solenghi, tanto che è ritornato a calcare i palcoscenici di tutt’Italia, in queste ultime due stagioni, in coppia con Massimo Lopez, divertendosi e divertendoci in uno show tutto per loro e per noi. Lopez regalerà al pubblico del Teatro Greco un cameo interpretando Pedasta.

Da sinistra Calbi, Lopez, Italia, Pozzi, Solenghi e Sgarlata, foto Ballarino

Da sinistra Calbi, Lopez, Italia, Pozzi, Solenghi e Sgarlata, foto Ballarino

«Lisistrata è la prima vera eroina dell’emancipazione femminile – sono le parole di Solenghi – mi riferisco all’occupazione dell’Acropoli da parte da parte delle donne, atta a confiscare i mezzi finanziari per proseguire la guerra, ma che di riflesso ci mostra un primo intrepido esempio di governo al femminile. Fatto assolutamente non trascurabile se collocato nella Grecia del V secolo avanti Cristo quando lo Stato era organizzato con una netta distinzione di ruoli tra l’elemento maschile e quello femminile. Lisistrata è grande anche e soprattutto per questo, perché con la sua geniale risoluzione riesce a sovvertire, pur se temporaneamente, questo rigido establishment esibendo per la prima volta una sorta di salutare universo capovolto».

A interpretare questo personaggio indelebile è Elisabetta Pozzi, che vanta un lungo percorso all’interno della drammaturgia tragica antica ed è alla sua decima interpretazione al Teatro Greco di Siracusa. Nel cast della commedia oltre allo stesso Solenghi che sarà Cinesia, Federica Carruba Toscano (Cleonice), Giovanna Di Rauso (Mirrina), Viola Marietti (Lampitò), Vittorio Viviani (Dracete), Totò Onnis (Strimodoro), Mimmo Mancini (Filurgo), Tiziana Schiavarelli (Stratillide), Simonetta Cartia (Nicodice), Silvia Salvatori (Calice), Federico Vanni (il commissario), Margherita Carducci (una donna corinzia), Elisabetta Neri (una donna beota), Roberto Alinghieri (Didascalio) Giuliano Chiarello (ambasciatore spartano insieme a Gabriele Manfredi e Roberto Mulia), Franco Mirabella che oltre a essere l’interprete dell’oracolo e uno degli ambasciatori ateniesi insieme a Riccardo Livermore e Andrea Di Falco). In scena anche gli allievi dell’Accademia d’arte del dramma antico, sia della sezione Giusto Monaco che della Fernando Balestra. La traduzione del testo di Aristofane è di Giulio Guidorizzi, le scene e i costumi di Andrea Viotti, le coreografie di Paola Maffioletti, light designer è Pietro Sperduti, Marcello Cotugno è collaboratore alla regia e curatore musicale.

Le note di regia di Tullio Solenghi: «Lisistrata è l’unica delle commedie di Aristofane ad avere per titolo il nome del protagonista, in questo caso della protagonista, fatto assolutamente non casuale visto che si tratta di uno dei personaggi più clamorosamente dominanti di tutto il variegato panorama della commedia attica. La vicenda è stranota, Lisistrata chiama a raccolta tutte le donne greche e propone loro di fare uno sciopero del sesso in cambio della fine della guerra in cui sono ciclicamente coinvolti i loro padri, mariti, figli. Accanto a questa vicenda principale però ne avviene un’altra, a mio avviso ancora più rivoluzionaria, che fa di Lisistrata la prima vera eroina dell’emancipazione femminile, mi riferisco all’occupazione dell’Acropoli da parte delle donne, atta a confiscare i mezzi finanziari per proseguire la guerra, ma che di riflesso ci mostra un primo intrepido esempio di governo al femminile. Fatto assolutamente non trascurabile se collocato nel contesto storico in cui è ambientata la vicenda. Nella Grecia del V secolo a.C. lo Stato era organizzato con una netta distinzione di ruoli tra l’elemento maschile e quello femminile, un assetto che generava una altrettanto rigida divisione di spazi tra esterno e interno, tra civico e domestico. La soglia di casa delimitava le due sfere di competenza, all’uomo era affidata la guida politica, l’amministrazione e la difesa militare dello stato, alla donna, segregata in casa, la cura dell’economia domestica, la crescita dei figli, senza che per questo le venisse riconosciuta alcuna forma di autorità nella società. Lisistrata è grande anche e soprattutto per questo, perché con la sua geniale risoluzione riesce a sovvertire, pur se temporaneamente, questo rigido establishment esibendo per la prima volta una sorta di salutare universo capovolto. Nella lettura che ne voglio dare, questi due binari paralleli corrono costantemente per tutto l’arco narrativo supportati da un meccanismo comico straordinario che deve assolutamente essere restituito in tutta la sua efficacia. Una commedia a tutti gli effetti, con battute, tempi comici, situazioni, caratterizzazioni, degni della miglior tradizione del teatro comico, spesso ingiustamente subordinato a quello drammatico e tragico, che qui ha un’occasione di riscatto fondamentale. Il valore aggiunto di trovarci poi in uno dei luoghi che furono spesso teatro degli eventi narrati, la splendida Siracusa col suo storico Teatro, pur incutendo un iniziale “tremor da vene e polsi”, ci stimola però nel ricercare quella essenziale empatia col pubblico, che vide il suo debutto nel lontano 411 a.C. quando Lisistrata si mostrò per la prima volta con la sua forza comico/rivoluzionaria agli esterrefatti quanto divertiti spettatori di allora».

Prove di Lisistrata, gli arcieri, foto di Franca Centaro

Prove di Lisistrata, gli arcieri, foto di Franca Centaro

Lisistrata

Traduzione Giulio Guidorizzi, regia Tullio Solenghi, collaborazione alla regia e curatore musicale Marcello Cotugno. Scenografia e costumi Andrea Viotti, coreografie Paola Maffioletti, light designer Pietro Sperduti, assistente alla regia Martina Gargiulo, assistente scenografo e costumi Monica Maniscalco.

Personaggi e interpreti in ordine di apparizione: Didascalio Roberto Alinghieri; Lisistrata Elisabetta Pozzi; Calonice Federica Carruba Toscano; Mirrina Giovanna Di Rauso; Lampitò Viola Marietti; Coro di vecchi: Dracete Vittorio Viviani, Strimodoro Totò Onnis, Filurgo Mimmo Mancini: Coro di vecchie: Stratillide Tiziana Schiavarelli, Nicodice Simonetta Cartia, Calice Silvia Salvatori; Donna beota Elisabetta Neri, Donna corinzia Margherita Carducci; Magistrato Federico Vanni; Arcieri: Andrea Di Falco, Daniel Pistoni, Emanuele Carlino, Federico Mosca, Roberto Mulia, Stefano Pavone, Salvatore Ventura, Gabriele Manfredi; Donne che cercano di fuggire dall’Acropoli: Elisabetta Neri, Margherita Carducci; Pedasta Massimo Lopez; Oracolo Simonetta Cartia; Traduttore dell’Oracolo Franco Mirabella; Cinesia Tullio Solenghi; Manete (un servo) Gabriele Rametta; Ambasciatori spartani Giuliano Chiarello, Gabriele Manfredi, Roberto Mulia; Ambasciatori ateniesi Franco Mirabella, Riccardo Livermore, Andrea Di Falco; Pace Elisabetta Neri; Accademia d’arte del dramma antico, sezione Giusto Monaco, coro: Giulia Antille, Emanuele Carlino, Andrea Palermo, Adele Di Bella, Andrea Di Falco, Federica Gurrieri, Giulia Messina, Silvia Messina, Federico Mosca, Roberto Mulia, Daniel Pistoni, Stefano Pavone, Isabella Sciortino, Alba Sofia Vella, Salvatore Ventura, Gabriella Zito, Beatrice Barone, Irene Jona, Gabriele Manfredi, Gabriele Rametta. Accademia d’arte del dramma antico, sezione Fernando Balestra, bambini orfani di guerra: Matteo Bariletti, Gabriele Buonanno, Francesco Cutale, Gabriele De Martino, Mattia Maccora, Pierpaolo Pantano, Riccardo Scalia (Leandro), Giorgio Signorelli (figlio di Cinesia), Nicolò Spada, Ettore Vadala.

Prove del coro di Lisistrata, foto di Maria Pia Ballarino

Prove del coro di Lisistrata, foto di Maria Pia Ballarino

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