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Strega, Book Pride e i ritorni di Orazio Licandro e Sergio Sozi per una settimana stellare

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog Al Premio Strega 2022, ancora un siciliano: è Rosario Palazzolo. L'etneo Orazio Licandro con "Cesare deve morire", Baldini+Castoldi, è il libro copertina; Joyce Maynard con "L’albero della nostra vita", NN Editore si aggiudica la contro copertina. Colpo Morellini con Lucia Tilde Ingrosso in memoria di Anna Politkovskaja. Sorpresa Sozi che torna con un romanzo "rockerolle" per i tipi di Pluriversum

Ci siamo,  si completa la lista dei candidati per Il Premio Strega 2022. Per la seconda volta, sempre con Arkadia e sempre nella collana Sidekar, c’è il palermitano Rosario Palazzolo. Alla fine dell’articolo riepilogheremo l’elenco completo dei 74 candidati che il 31 marzo si ridurranno a 12, scelti dal direttivo che potrà integrarne altri.

Dal 4 al 6 marzo a Milano si terrà la VI edizione di Book Pride – Fiera nazionale dell’editoria indipendente

Quanto ai nostri consigli di Lettura, tripletta per Morellini; doppietta con i saggi di Chiarelettere e il Saggiatore; un titolo cadauno per Carbonio Editore; l’esordio nel nostro blog di PluriverSum, KairosedizioniAnimaMundi e i libri copertina e contro copertina per Baldini+Castoldi e NN Editore.

Scopriamoli e buona scelta e lettura.

Le uscite di giovedì 3 marzo

Paolo Miorandi, “Nannetti. La polvere delle parole”, ExOrma

Questa è la storia del più noto recluso del manicomio di Volterra e del suo libro di pietra.
Paolo Miorandi visita più volte i padiglioni abbandonati dell’Ospedale Psichiatrico, raccogliendo i frammenti con cui ricostruire la vicenda di Oreste Fernando Nannetti. Torna infine a Volterra, assieme al fotografo Francesco Pernigo, per documentare ciò che resta e farsi interprete della straziante banalità dell’istituzione manicomiale e del lavoro compiuto dal tempo, sulle parole di Nannetti e sui volti e i ricordi delle persone, in un luogo sempre più eroso dall’abbandono. Oreste Fernando Nannetti «era una di quelle cose per cui non c’è posto al mondo», uno tra le migliaia di uomini e donne senza voce internati nell’istituto psichiatrico. Aldo Trafeli, che al manicomio lavora come infermiere, si accorge che giorno dopo giorno Nannetti sta trasformando il muro del padiglione Ferri in un immenso libro. Incide con la fibbia del panciotto parole a prima vista indecifrabili e disegni. Aldo è il solo che presta attenzione alla sua voce, poi nel corso degli anni copia e trascrive il graffito, mentre il muro a poco a poco si sbriciola e le parole tornano a essere polvere, pagine strappate da un quaderno di sabbia e calce.

Emiliano Cribari, “Errante”, AnimaMundi edizioni/Emuse

Le poesie si fanno camminando e le fotografie si fanno fermandosi, chiudendo otturatore e occhi, sottraendosi a quel troppo pieno di sé: “Occhi quasi chiusi/ troppo sole troppa estraneità troppa rabbia/ troppa rabbia”, mettere ordine e in ordine le cose, guardando al passato, al vuoto che circonda ciò che resta, all’immane immobilità della natura che avanza. Ordine. Equilibrio tra pieno e vuoto, tra luce e scuro, tra passato e presente, tra volere e dubitare (Grazia Dell’Oro). Ogni parola di questo libro è nata camminando, fra le montagne selvagge dell’Appennino. All’assetata ricerca di tracce e di silenzi. Sono poesie intrise di luce al cospetto di voragini infernali. Intrichi di dubbi e domande, e di risposte affidate alla terra, allo stupore primordiale dello sguardo. Alle parole si affiancano gli scatti, i bianchi e neri con cui Emiliano – fotografo di tempi sommersi – documenta da anni un’Italia solitaria e tremante, ingiustamente marginale, soffocata dall’abbandono e dalla nostalgia. Errante è un diario di viaggio, felicemente macchiato dal fango di migliaia di chilometri a piedi, di incontri e suggestioni. Un omaggio al nascosto, al taciuto, all’incontenibile urgenza di tornare animali.

L’autore
Emiliano Cribari è nato a Firenze nel 1977. Poeta, fotografo, camminatore. Ha pubblicato: La cura degli istanti (Transeuropa, 2019), La vita minima (AnimaMundi, 2020) ed Errante (AnimaMundi/Emuse, 2022). Dal 1999 inizia a sperimentare nel contesto di svariati ambiti artistici: dalla poesia al teatro, dalla fotografia alla regia. Parallelamente matura alcune esperienze professionali anche nel campo dell’editoria e del giornalismo. Vincitore di premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, dal 2015 inizia a sviluppare progetti fotografici di carattere personale, soprattutto su tematiche sociali (dalla vita nelle RSA, alla SLA, alla Trisomia 9 a mosaico). Nel 2019, come Guida Ambientale Escursionistica, dà vita alle “camminate letterarie”, escursioni di gruppo caratterizzate da letture poetiche. Collabora con alcune riviste, per le quali scrive soprattutto su tematiche legate al cammino e allo spopolamento delle aree interne.

Sabrina Carreras, “Ora o mai più. Riprendiamoci la scuola. Le storie di chi ha il coraggio di costruire il futuro”, Chiarelettere

La voce di chi non si è arreso. «Questo libro parla di insegnanti, alunni, presidi e genitori; ma anche di sindaci, imprenditori, pedagogisti, scienziati che hanno intuito, immaginato, sperimentato e stanno già costruendo il futuro». Ci sono due modi di parlare della nostra scuola pubblica. Uno è raccontare ciò che non funziona: gli edifici fatiscenti, gli insegnanti sottopagati, le scarse risorse, l’abbandono precoce. L’altro è quello scelto da Sabrina Carreras, attraverso le storie di piccoli e grandi innovatori che da tempo, con ingegno e dedizione, si adoperano per trovare soluzioni a problemi antichi e sfide inattese. Insegnanti, presidi, amministratori, architetti, pedagogisti che da giornalista d’inchiesta ha incontrato visitando istituti di ogni genere, da quelli di frontiera, deprivati di tutto, persino degli alunni, a quelli più all’avanguardia e tecnologici in Italia e in Europa. Ma la tecnologia non è tutto. Le loro storie d’innovazione parlano anche d’altro: di chi combatte contro la mafia e l’indifferenza per costruire un asilo alla periferia di Palermo; di chi progetta scuole più sicure e sostenibili; di chi sfida le regole per togliere i ragazzini dalla strada; di chi in aula smonta quegli stereotipi che fanno credere che la matematica non sia cosa da femmine e l’insegnamento alla materna mestiere per maschi; di chi studia le nuove scoperte delle neuroscienze per rendere l’apprendimento più efficace. Mai come in questi anni di pandemia l’innovazione della scuola è tornata al centro del dibattito e anche delle nostre priorità. Attraverso testimonianze, statistiche e dati scientifici, questo libro ci racconta che una nuova scuola non solo è possibile, c’è già. Rimane la sfida di metterla a sistema. Ora o mai più.

Roberta Villa, “Dottore ma è vero che…? Covid-19: le risposte alle domande che ci facciamo ogni giorno”, Chiarelettere

Con la collaborazione di Rebecca De Fiore. È vero che le varianti sono provocate dai vaccini? Covid-19 è ormai come un raffreddore o un’influenza? È sicuro vaccinare i bambini? I vaccini sono sieri sperimentali? Siamo vicini all’immunità di gregge? Se sospendessimo i brevetti avremmo più vaccini? Che cos’è lo stress post-pandemico? Il vaccino altera il ciclo mestruale o provoca infertilità? Esistono farmaci per curare covid-19 a casa? È vero che il vaccino indebolisce il sistema immunitario? Ci sarà mai un vaccino contro tutte le varianti? Arriveranno presto nuovi farmaci e cure? Oltre 70 risposte chiare e accessibili a tutti, a partire dalle evidenze scientifiche più recenti, affidabili e solide. Questo libro è rivolto ai tanti lettori che hanno dubbi, domande, perplessità sul virus e molto spesso non sanno come comportarsi, che scelte fare, quali decisioni prendere. Undici capitoli in cui ad alternarsi sono i nostri interrogativi più comuni e quotidiani. Si parla ovviamente di sicurezza dei vaccini (anche sui bambini, in gravidanza o durante l’allattamento, in caso di asma, allergie o altre patologie), dei test anti-Covid e della loro affidabilità, di cure e prevenzione (è possibile non prendere Covid-19 o vale la pena prenderlo e così non fare il vaccino?), varianti, immunità di gregge, long Covid, nuovi farmaci e molto altro. Tutto ciò che in questi due anni abbiamo capito e scoperto su Covid-19 è finalmente raccontato a partire dalle evidenze scientifiche frutto di ricerche e studi realizzati nei più importanti laboratori del mondo. Ogni domanda è seguita da una risposta breve, precisa, documentata. Un porto sicuro nel mare in tempesta della disinformazione in ambito sanitario, grazie anche alla partecipazione della principale istituzione che rappresenta il mondo medico in Italia, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), dalla cui iniziativa è nata la pagina web “Dottore, ma è vero che…?” A partire dai contenuti del sito, in queste pagine Roberta Villa (con Rebecca De Fiore) esplora con accuratezza e competenza gli argomenti più importanti sul virus che ha stravolto le nostre vite. Obiettivo del libro non è offrire verità ultime e definitive, ma presentare le migliori risposte disponibili sulla base di studi scientifici accreditati. Perché, mai come oggi, una buona informazione fa bene alla salute.

Florinda Klevisser, “Fiume”, Morellini

Fiume, in croato Rijeka, è una città bella, frizzante e a misura d’uomo, ma anche un importante polo culturale della Croazia e uno dei centri nevralgici del Paese, grazie al suo porto. Affascina fin dal primo sguardo per la spettacolare posizione geografica: si affaccia sul golfo del Quarnero (Kvarner) in uno specchio di mare incorniciato dalle isole di Cherso (Cres) e Veglia (Krk), dal quale si staglia il massiccio del Monte Maggiore (Učka), parco naturale e da sempre il guardiano della città. Alle spalle di Fiume, a pochi chilometri, iniziano i rilievi boscosi del Gorski Kotar, con angoli di natura incontaminata (tra cui il parco nazionale del monte Risnjak), e scenari resi ancor più belli da magnifici laghi, fiumi e grotte carsiche.
Motivo di interesse per i più curiosi è la storia di questa città, i cui abitanti più anziani hanno fatto parte di molte Nazioni senza mai cambiare casa. Fiume è stata, per un breve lasso di tempo, addirittura Stato libero. La storia la vede sempre a ridosso di un confine, fin dai tempi del limes romano, periodo in cui era sede del comando militare; venne anche da esso attraversata, quando nella città confinavano i Regni d’Italia e di Jugoslavia. Visitare Fiume significa assaporarne anche la storia attraverso i segni che ha lasciato sul territorio: l’architettura mitteleuropea, la cucina mediterranea unita a quella continentale e la multiculturalità.
Questa guida contiene preziose informazioni per esplorare e comprendere questa città, nelle sue bellezze e nei suoi intrinsechi contrasti, e per scoprirne i dintorni: dalla riviera di Abbazia a quella del Vinodol con una capatina sulle isole del Quarnero e sulle montagne del Gorski Kotar. In più, ci sono informazioni per visitare l’Istria, il parco nazionale delle isole Brioni e i laghi di Plitvice.

“Porto. III Edizione”, Morellini

Porto è una città dal grande fascino, ricca di storia, arte e cultura, con ricche incisioni dorate. Il Palácio de Bolsa, risalente al XIX secolo e un tempo mercato azionario, fu costruito per stupire i potenziali investitori europei. Il suo centro storico, sviluppatosi sui fianchi di una collina adiacente al fiume Douro, è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Ma Porto è anche la città del vino omonimo, da scoprire e degustare nelle numerose cantine di Vila Nova de Gaia. Questa guida vi condurrà alla scoperta dell’atmosfera unica di questa città, tra le strette stradine e i caffè del quartiere medievale di Ribeira (che significa “riva del fiume”), segnalandovi i musei e i monumenti più interessanti e i posti migliori dove gustare le prelibatezze della cucina portoghese, nonché le cantine dove degustare il celeberrimo Porto. Comprende anche utili indicazioni per organizzare gite a Braga, Aveiro e Guimarães.

Lucia Tilde Ingrosso, “Anna Politkovskaja. Reporter per amore“, Morellini

«Anna è una persona eroica non perché è morta per le sue parole, ma perché per anni ha subito pressioni per le sue parole. Diffamazione, calunnie, isolamento, isolamento totale per le sue parole» (Roberto Saviano). Romanzo ispirato alla vita tragica ed eroica della giornalista russa uccisa a Mosca il 7 ottobre 2006, a 48 anni, per i suoi reportage sul regime e la guerra in Cecenia. Un romanzo costruito su una vicenda vera. L’amore che si intreccia con l’eroismo. La storia, bellissima e disperata, di una donna che non si è fatta spaventare, che è andata avanti a testa alta. Che non ha ascoltato chi diceva che “le donne devono stare a casa a cucinare”. Che ha sacrificato tutto, pur di fare fino in fondo il suo lavoro di giornalista. Cioè inseguire verità e libertà. Parigi, maggio 2000. In una città tiepida e profumata un uomo e una donna si incontrano per caso in un caffè di Montparnasse. Lei è Anna Politkovskaja, giornalista russa nata a New York. Genitori diplomatici, una sorella bella, un marito spaccone. Alle nozze, lui si è presentato con una bottiglia di vodka. Lei con garofani bianchi fra i capelli e un’idea romantica dell’amore. Poi due figli, la laurea, il giornalismo. Finché Anna scopre la Cecenia, una piccola repubblica devastata da un terribile conflitto. Raccontare quella guerra e combattere il regime che l’ha scatenata diventa la sua missione. Lui si chiama Giorgio, viene da Mantova, è un professionista maturo e affascinante. Con la Russia ha un legame profondo e inconfessabile. Fra lui e Anna è l’inizio di qualcosa che potrebbe cambiare tutto. Passa il tempo. Anna Politkovskaja va in Cecenia oltre quaranta volte, soffrendo fame, sete, freddo. Rischiando la vita. Sacrificando il suo matrimonio. All’estero ottiene premi e consensi. In Russia spesso disprezzo e minacce. Nel 2002 è la negoziatrice nel sequestro al teatro Dubrovka. Nel 2004 tentano di avvelenarla, mentre si consuma la strage di Beslan. Intanto Giorgio avverte sempre di più il peso del suo segreto. Un segreto di cui Anna, anche se lontana, diventa l’unica depositaria. La loro seconda occasione è nel settembre 2005, a Mantova, per il Festivaletteratura, unico evento italiano a cui partecipa Anna, ora reporter di fama internazionale. Saprà l’amore essere più forte del destino?

Il libro è arricchito, in appendice, dai contributi di: Nadezda Azhgikhina, giornalista e attivista russa; Denis Bilunov, giornalista russo; Massimo Bubola, cantautore e poeta; Riccardo Cavallero, editore Sem; Antonio Cipriani, giornalista e scrittore; Lella Costa, attrice e scrittrice; Anna Del Freo, giornalista; Igort, fumettista e molto altro; Tanya Lokshina, giornalista e scrittrice russa; Pierfrancesco Majorino, parlamentare europeo e scrittore; Marilù Mastrogiovanni, Unesco, World press freedom prize “Guillermo Cano”, presidente della giuria; Nicola Nobili, interprete e traduttore, a fianco di Anna a Mantova nel 2005; Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia; Stella Pende, giornalista; Ottavia Piccolo, attrice, interprete di Anna; Andrea Riscassi, giornalista, fondatore di Annaviva; Roberto Saviano, giornalista e scrittore; Marco Taradash, politico e giornalista; Giulio Valentini, attore e autore dello spettacolo “Sulla verticale del potere”; Anna Zafesova, giornalista russa.

L’autrice
Lucia Tilde Ingrosso, milanese, giornalista professionista, e autrice di oltre venti libri. Spazia dai gialli (cinque con protagonista l’ispettore Sebastiano Rizzo) ai manuali, dai libri umoristici ai racconti. Il suo romanzo più recente è il thriller “Una sconosciuta” (Baldini+Castoldi). Spesso scrive in coppia con il marito Giuliano Pavone. Di Anna Politkovskaja si è già occupata nel romanzo per ragazzi “Il sogno di Anna” (Feltrinelli).

Paolo Scardanelli, “In principio era il dolore. Un Faust di meno”, Carbonio

Milano, via Festa del Perdono. Nel cortile dell’Università Statale vengono rinvenuti i corpi di otto ricercatori orribilmente trucidati, disposti a formare una rosa dei venti. Iniziale indiziata è Loredana Robecchi, docente di Estetica, trovata nel cortile maggiore dell’ateneo in stato confusionale, nuda e con mani e bocca insanguinate. A indagare sull’efferato delitto è il commissario Belletti, uomo integerrimo al servizio della giustizia, che ha puntato la sua attenzione su Fabio Pugno, il marito di Loredana. Costui si accompagna a un losco individuo, uno strano essere tra il demone e il saltimbanco, che sembra conoscere le pulsioni più profonde dell’animo umano ed è abituato a stringere patti di sangue da tempo immemore…

Con una storia audace, grunge, maledetta, un po’ giallo, un po’ avventura tragicomica, che prende avvio in un’odierna Milano piena di contrasti per finire tra i megaliti di Stonehenge, Paolo Scardanelli rivisita il mito del Faust. L’autore tratteggia personaggi memorabili, a partire da Fabio Pugno, anima inquieta in balìa della sua implacabile sete di conoscenza, a Marilyn, repellente e scanzonato demonio dal nome ambiguamente evocativo, fino al dürrenmattiano commissario Belletti, incarnazione dell’umana quanto fallace giustizia. Dal principio alla fine echeggia l’eterna domanda: in cosa risiede il senso della vita? Perché è sempre troppo ampia la distanza tra ciò che siamo, ciò a cui aneliamo e ciò che facciamo? Sulla scia dei capolavori di Marlowe e Lenau, di Goethe e Mann, In principio era il dolore è un romanzo di contenuti quintessenziali, che dialoga liberamente con i grandi della filosofia, da Spinoza a Kant, da Schopenhauer a Nietzsche, vivacizzato da botta e risposta serrati di disarmante e spassosa essenzialità tra Pugno e Marylin, che si alternano ai poderosi flussi di coscienza di Pugno. Siamo al cospetto di un’opera che non teme il suo radicalismo – espresso da una tensione argomentativa intensissima e per mezzo di una scrittura voluminosa e ricercata – che diventa atto di verità, cura e difesa dai dolori dell’esistere e dunque vita essa stessa. Una storia fantastica e avvincente e insieme una meditazione metafisica sul conflitto tra umano e divino, sul potere salvifico del femminino, sullo scontro tra Bene e Male che, per via di una fiumana di suggestioni miscelate come mai prima, ha il ritmo di un rave ininterrottamente ipnotico e stordente.

L’autore
Paolo Scardanelli (Lentini 1962), geologo, è autore de L’accordo. Era l’estate del 1979 (Carbonio 2019, in concorso al Torneo di “Robinson” di Repubblica per la categoria ‘miglior romanzo storico 2020’).

Mauro Marcialis, “Roma calibro zero”, SEM

Un noir calato nella Roma dei giorni nostri. Il commissario Gianni Giunti e l’assistente Flavio Fiore ricevono una soffiata che li porta a irrompere – troppo tardi – in uno stabile fatiscente nel quartiere San Lorenzo. L’ennesimo delitto sullo sfondo del ben conosciuto degrado delle borgate di Roma. Il caso sembra risolto in partenza, ma niente è come appare. Il romanzo offre dei risvolti bui tra i vicoli di una città nella quale non si salva nessuno: nemmeno l’élite della «Roma bene». Una storia di affari loschi e conflitti tra gang, traffici di droga e di sesso, tradimenti e vendette, omicidi ed estorsioni, in una Roma sempre più malata e allucinata.

Gianni Cuperlo, “Rinascimento europeo, Il libro dell’Europa che siamo stati, che siamo e che dobbiamo diventare”, il Saggiatore

Che cos’è l’Europa? È un sogno nato durante la prigionia su un’isola, in un momento in cui nessuna speranza sembrava possibile. È un muro abbattuto da una folla festante che si scioglie in un abbraccio atteso da trent’anni. È una generazione di giovani attivisti che riempie le piazze animata dal desiderio di dare un futuro al pianeta. Ma l’Europa è anche il voto della Brexit. È l’affermazione di movimenti guidati da valori opposti all’idea di comunione pacifica nata dalle macerie del conflitto. È la costruzione di barriere là dove non ce n’erano da decenni. È il corpo di un bambino morto in mare mentre cercava di raggiungere le nostre sponde.
Gianni Cuperlo si fa strada in questo intrico in cerca di una visione diversa, vitale dell’Europa: il suo è un racconto appassionato che parte dalle radici della nostra storia condivisa e, attraverso Carlo Magno, Erasmo, Machiavelli, Montesquieu, Mazzini e altri grandi pensatori, arriva a individuare una prospettiva per il prossimo futuro, un orizzonte costruttivo; un nuovo Rinascimento europeo. Quella di Cuperlo è una narrazione di ampio respiro, che costruisce pagina dopo pagina ponti e confronti tra il presente e il passato, tra i momenti di coesione e le pagine più nere: l’accordo di Maastricht e la crisi greca, gli incontri a Trieste tra Svevo e Joyce e il rapporto tra Brecht e Strehler, il pessimismo di Hobbes e la battaglia di Greta Thunberg. Rinascimento europeo è un libro di pensiero e di azione. Una ponderata riflessione sulla natura e sul percorso dell’Europa unita che vuole essere anche un intervento: un invito rivolto in primis alla sinistra perché riprenda in mano le redini di questa entusiasmante e contraddittoria avventura per condurla verso un domani di accoglienza, progresso e uguaglianza.

Nicola Nurra, “Plasticene. L’epoca che riscrive la nostra storia sulla Terra”, il Saggiatore

Pensate a un acquario domestico ricco di decine di specie che avete curato per mesi. Poi un giorno iniziate a introdurre nell’acquario specie nuove, che si alimentano di quelle pre- senti e non hanno nessuno che le predi. In più manomettete la pompa dell’acqua, facendo calare il livello di ossigeno e modificando il pH. Infine decidete di riempire quell’acquario di sporcizie, buste e imballaggi, fino a quando dei pesci presenti all’inizio non saranno sopravvissuti che due o tre. Ecco, per quanto folle possa sembrare, questo è ciò che abbiamo fatto alla flora e alla fauna marina e terrestre nell’arco di poco più di un secolo. Eppure non è troppo tardi per rimediare. Nicola Nurra ci conduce nel Plasticene: la nostra epoca. Un momento storico senza precedenti, in cui un prodotto inesistente fino alla sua introduzione da parte dell’uomo – la plastica –, si è imposto in pochissimo tempo come una tra le più pericolose minacce per la sopravvivenza di specie animali, piante ed ecosistemi. A partire dalla sua esperienza di biologo marino e dagli incontri fatti con scienziati che in- dagano lo scioglimento dei ghiacci polari e la diminuzione della corrente del Golfo, le isole di plastica galleggianti e lo sbiancamento delle barriere coralline, Nurra ci introduce ai preoccupanti scenari climatici di domani; a ciò che irrime- diabilmente succederà se non interveniamo subito. Ma il suo è anche il racconto di chi a questo «irrimediabile» si oppone: di chi da anni fa informazione sul tema; di chi progetta si- stemi di analisi della biosfera sempre più precisi; di chi lotta politicamente per intervenire sulle emissioni inquinanti. Plasticene è una narrazione scientifica allo stesso tempo in- quietante e affascinante. Un campanello d’allarme cui però possiamo ancora dare risposta, riuscendo a salvare, insieme al pianeta, anche quella bizzarraspecie di mammiferi bipedi e onnivori che lo abita da qualche centinaio di migliaia di anni.

Libro copertina: “Cesare deve morire” di Orazio Licandro, Baldini+Castoldi

L’assassinio di Giulio Cesare – evento cardinale nella storia della repubblica romana – è stato studiato e analizzato per secoli: la storiografia moderna sembra concordare sul fatto che i tre cesaricidi abbiano agito per impedire il disegno del generale di instaurare la monarchia a Roma attraverso la dittatura a vita, uno strumento assolutamente inedito e che minacciava di sconvolgere l’ordine istituzionale e sociale costituito. Tuttavia, il recente ritrovamento di una tavola su cui è inciso l’elenco delle liste magistratuali del 45-44 a.C., gli anni in cui maturò e si realizzò la congiura, riapre la discussione: Cesare era infatti stato già nominato dictator perpetuus; ma l’aggettivo perpetuus non significava “a vita”. Se Cesare non voleva farsi re, allora cosa cercavano di impedire Gaio Cassio, Marco e Decimo Bruto? E quale fu il vero ruolo di Antonio? Attraverso un’analisi attenta e dettagliata delle fonti antiche e della storiografia moderna, Orazio Licandro rilegge l’intera vicenda e, scandagliando i fondali oscuri della lotta politica, presta ascolto a un altro grande condottiero, sorta di alter ego di Cesare, ovvero Napoleone: anche lui, infatti, sospettava che ci fosse un’altra ragione dietro l’omicidio di un uomo che, col suo potere e la sua geniale irruenza, avrebbe potuto cambiare il corso della Storia. La sua azione militare, del resto, dopo la conquista esemplare della Gallia, era orientata verso Oriente come a voler ripercorrere le orme di un idolo del passato: Alessandro Magno; come lui, anche Cesare mirava forse a conquistare un vasto impero? Temevano i cesaricidi che tornasse in patria in trionfo, accolto dalla folla come un nuovo sovrano di stampo ellenistico? Partendo da queste domande, e alla luce dei nuovi ritrovamenti e delle nuove scoperte in campo epigrafico, questo saggio ci offre una rilettura approfondita e innovativa di uno dei più interessanti enigmi dell’antichità, una di quelle vicende sulle quali la Storia e la storiografia non smettono mai di interrogarsi.

Libro contro copertina: “L’albero della nostra vita”. di Joyce Maynard, NN Editore

«Chi l’avrebbe mai detto?». Eleanor entrò nella veranda. «I miei tre figli, riuniti nello stesso posto. Quando è stata l’ultima volta in cui è successo?». Rimase ferma per un attimo a guardarli, tutti insieme. La sua famiglia. Era sempre stato il suo più grande desiderio, per tutta la vita, e si era avverato. Solo, non come lei lo immaginava.

Eleanor è una donna giovane e indipendente, fa l’illustratrice di libri per bambini e vive da sola in una bellissima casa di campagna nel New Hampshire. Quando conosce Cam, a fine anni Settanta, è subito amore e sesso e famiglia, e in poco tempo nascono Alison, Ursula e Toby. Cam è un bravo padre ma non sa trovarsi un lavoro; e un giorno perde di vista il piccolo Toby, che ha un incidente dalle conseguenze irreparabili. Eleanor non riesce a perdonare il marito, e innalza un muro di rancori che diventa insuperabile quando scopre un tradimento. Così decide di andarsene, lasciando a Cam e ai figli la casa e la normalità in cui hanno sempre vissuto. Il suo silenzio avrà conseguenze sul rapporto con i ragazzi, che entrano in conflitto con lei e lentamente la abbandonano. Ma grazie alla sua tenacia, Eleanor saprà ricostruire se stessa e riavvicinare le persone che ama. L’albero della nostra vita è la storia di una donna e di una coppia, sullo sfondo di una Storia che si riflette implacabile nella vita di ciascuno: le lotte sociali, l’avvento della tecnologia, la tragedia del Challenger, un filo rosso che lega tutti in un’unica, grande esperienza umana. Con saggezza e compassione, Joyce Maynard ci mostra il potere liberatorio del perdono, l’unica forza al mondo che può rivelarci il significato più puro e creativo dell’amore. Questo libro è per chi non vede l’ora di partire per un epico viaggio alla ricerca della casa dei sogni, per chi ancora conosce a memoria la coreografia del video di Thriller, per chi da piccolo riponeva ogni speranza negli astronauti che conquistavano lo spazio, e per chi immagina la propria vita come una barchetta di legno in balìa della corrente, che sussulta e sobbalza fino a raggiungere il mare aperto.

L’autrice
Joyce Maynard è una scrittrice e sceneggiatrice americana, giornalista per il NewYorkTimes, Vogue, O,The Oprah Magazine, e The New York Times Magazine. Ha pubblicato diciassette libri, tra cui At Home in the World, che racconta la sua relazione da giovanissima con J.D. Salinger. Il suo romanzo To Die For è diventato il celebre film Da morire, così come Labor Day, di prossima pubblicazione per NNE, è stato portato sul grande schermo da Jason Reitman.

Le uscite di venerdì 4 marzo

Antonietta Caruso, “Al di là del buio – L’incredibile storia di una non vedente”, Kairosedizioni

Il libro, che muove i primi passi alla fine dell’Ottocento per narrare le singolari vicende dell’avo, il marchese Pasquale Garofalo, arriva fino ai giorni nostri e ci restituisce l’immagine di una persona vitale che ha affrontato la sua esistenza, non priva di insidie, brancolando nel buio eppure col sorriso sulle labbra, nutrendo costantemente il germe della speranza verso il presente e il futuro.
Antonietta, incapace, per indole, di sottomettersi ai limiti della disabilità, si lancia nell’universo dello sport ricavandone trionfi inaspettati. Campionessa di Torball, di Calcetto e di Judo (Medaglia d’Oro nazionale 2012), approda come timoniere alla Vela in forma agonistica, salendo più volte sul podio del primo e del secondo posto in competizioni tra partecipanti “non svantaggiati”. Nel 2014 ottiene la Laurea di Campionessa regionale di Vela. Nel 2019 riceve dalla FIFA il Premio Fair Play per comportamenti ispirati ai valori di lealtà e correttezza sportiva nonostante le avessero sabotato vele e timone durante una regata nazionale. Tra episodi di chiaroveggenza, magia e situazioni anomale che hanno costellato di mistero le sue giornate, l’autrice si racconta in maniera lucida e a tratti umoristica.

L’autrice
Antonietta Caruso napoletana, classe 1959. A quindici anni apprende di avere ereditato, assieme alle sorelle, una rara e incurabile forma di distrofia maculare, la Stargardt. Vive un periodo di trasformazione e di adeguamento alla malattia, che dai diciotto anni la porta a vedere il mondo a macchie. A vent’anni cala sui suoi occhi il buio completo e definitivo. Conosce nel frattempo l’amore. Dal felice matrimonio con Roberto Maglio nascono Alessandra e Daniela.

Le uscite di lunedì 7 marzo

Sergio Sozi, “Àpeiron”, Pluriversum Edizioni

Italia, primi anni ’90. Stefano Corsi è un giovane sui vent’anni come quelli di oggi e similmente a tutti gli altri si dibatte fra quesiti esistenziali irrisolti e passioni amorose e artistiche – nel suo caso la musica rock, per lui e la sua band ormai una professione. Stefano partecipa con grande intensità alla vita, ma in particolare si pone dei quesiti di carattere mistico e filosofico sulla passione e resurrezione di Gesù Cristo, che gli vengono suggeriti da ripetute e fulminee visioni del Golgota e del Santo Sepolcro. Dopo un concerto, seguìto da un primo episodio clamoroso, il giovane decide di raggiungere una città del Sud in cui sente che i propri dubbi verranno risolti. Da lì si svilupperà una emozionante e coinvolgente serie di avventure, eventi e incontri, tanto reali quanto simbolici, che giungeranno ad un finale inaspettato. Un romanzo unico, soprendente, profondo, emozionante e vivace sull’identità umana e il senso dell’esistenza, espresso nello stile personale e inconfondibile di Sergio Sozi – dietro suggerimento del filosofo Anassimandro, creatore del termine Àpeiron (“illimitato”).

Tutti i candidati al Premio Strega 2022

Gli Amici della domenica, il gruppo storico della giuria del premio, hanno proposto 74 libri di narrativa in lingua italiana pubblicati tra il 1° marzo 2021 e il 28 febbraio 2022 di quest’anno. Spetta ora al Comitato direttivo del premio – composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco (presidente), Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi, Antonio Scurati e Giovanni Solimine – scegliere i 12 titoli che si disputeranno l’edizione 2022, sia tenendo conto delle proposte degli Amici, sia integrando sulla base di valutazioni proprie la lista iniziale. La dozzina sarà annunciata giovedì 31 marzo alle ore 11, in una conferenza stampa che si terrà presso la Camera di Commercio di Roma nella Sala del Tempio di Adriano. L’immagine che accompagna la LXXVI edizione è stata realizzata da Olimpia Zagnoli, artista di fama internazionale: «Ho immaginato una strega contemporanea che nella mia interpretazione è un individuo che racchiude più identità. Questa molteplicità viene enfatizzata dalle linee del disegno che come un’onda creano dei pieni e dei vuoti che la contengono».

Ecco l’elenco dei 74 libri proposti.

  1. Carmine AbateIl cercatore di luce (Mondadori), presentato da Alessandro Masi;
  2. Angelo Airò FarullaPresenza reale(Dei Merangoli Editrice), presentato da Sergio Givone;
  3. Giulia AlbericoLa signora delle Fiandre(Piemme), presentato da Marcello Ciccaglioni;
  4. Marco AmerighiRandagi(Bollati Boringhieri), presentato da Silvia Ballestra;
  5. Viola ArdoneOliva Denaro (Einaudi), presentato da Concita De Gregorio;
  6. Pupi AvatiL’alta fantasia (Solferino), presentato da Paolo Di Paolo;
  7. Fabio BacàNova (Adelphi), presentato da Diego De Silva;
  8. Fabrizio Berruti Il poliziotto e la strage negata(Round Robin Editrice), presentato da Ignazio Marino;
  9. Alessandro BertanteMordi e fuggi(Baldini+Castoldi), presentato da Luca Doninelli;
  10. Federico BonadonnaPierluca Pucci Poppi Rock’n’roll, nazisti e Monty Python (Round Robin Editrice), presentato da Umberto Croppi;
  11. Angela BubbaElsa(Ponte alle Grazie), presentato da Laura Pugno;
  12. Paolo Buchignani, L’orma dei passi perduti (Tra le righe libri), presentato da Simonetta Bartolini;
  13. Dario BuzzolanPerché non sanno(Mondadori), presentato da Paolo Mieli;
  14. Enzo Fileno CarabbaIl digiunatore(Ponte alle Grazie), presentato da Alessandra Tedesco;
  15. Alessandra CaratiE poi saremo salvi(Mondadori), presentato da Andrea Vitali;
  16. Francesco CarofiglioLe nostre vite(Piemme), presentato da Andrea Kerbaker;
  17. Pietro CastellittoGli iperborei(Bompiani), presentato da Teresa Ciabatti;
  18. Silvia CossuIl confine(Neo Edizioni), presentato da Renato Minore;
  19. Concetta D’AngeliLe rovinose(Il ramo e la foglia edizioni), presentato da Paolo Ruffilli;
  20. Elisabetta Darida, Intolleranze elementari (L’Erudita), presentato da Antonella Sabrina Florio;
  21. Mario DesiatiSpatriati(Einaudi), presentato da Alessandro Piperno;
  22. Francesco DezioLa meccanica del divano(Ensemble), presentato da Luigi Manzi;
  23. Costanza DiQuattroGiuditta e il Monsù(Baldini+Castoldi), presentato da Franco Di Mare;
  24. Andrea DonaeraLei che non tocca mai terra, (NN Editore), presentato da Daniele Mencarelli;
  25. Francesca Farina, Liceo Classico (Bertoni), presentato da Vito Bruschini;
  26. Maddalena FingerleLingua madre(Italo Svevo), presentato da Raffaele Manica;
  27. Alessio ForgioneIl nostro meglio(La nave di Teseo), presentato da La Nave di Teseo;
  28. Veronica Galletta, Nina sull’argine, (minimum fax) presentato da Gianluca Lioni;
  29. Alberto GarliniIl sole senza ombra(Mondadori), presentato da Mondadori;
  30. Massimo Gezzi, Le stelle vicine (Bollati Boringhieri), presentato da Massimo Raffaeli;
  31. Giorgio GhiottiAtti di un mancato addio(Hacca), presentato da Sandra Petrignani;
  32. Giovanna GiordanoIl profumo della libertà(Mondadori), presentato da Antonella Cilento;
  33. Andrea IngleseLa vita adulta (Ponte alle Grazie), presentato da Franco Buffoni;
  34. Jana KaršaiováDivorzio di velluto(Feltrinelli), presentato da Gad Lerner;
  35. Roberto LiviSolo una canzone(Marcos y Marcos), presentato da Filippo La Porta;
  36. Nicola Longa, Macaone (Rubbettino), presentato da Marina Valensise;
  37. Marino Magliani, Il cannocchiale del tenente Dumont (L’Orma), presentato da Giuseppe Conte;
  38. Giuseppe Manfridi, Il profeta e la diva (Gremese Editore), presentato da Silvana Cirillo;
  39. Gaia ManziniNessuna parola dice di noi(Bompiani), presentato da Maria Ida Gaeta;
  40. Michela MarzanoStirpe e vergogna(Rizzoli), presentato da Simonetta Fiori;
  41. Annarosa MatteiSogno notturno a Roma 1871-2021(La Lepre Edizioni), presentato da Paolo Portoghesi;
  42. Massimo Maugeri, Il sangue della Montagna (La nave di Teseo), presentato da Maria Rosa Cutrufelli;
  43. Francesco MazzaIl veleno nella coda(Laurana Editore), presentato da Giovanni Pacchiano;
  44. Simona MoraciDuecento giorni di tempesta(Marlin), presentato da Aldo Cazzullo;
  45. Sabatina NapolitanoOrigami(Campanotto), presentato da Renato Besana;
  46. Raffaele NigroIl cuoco dell’imperatore(La nave di Teseo), presentato da Francesca Pansa;
  47. Davide Orecchio, Storia aperta (Bompiani), presentato da Martina Testa;
  48. Rosario PalazzoloCon tutto il mio cuore rimasto (Arkadia), presentato da Alberto Galla;
  49. Benedetta PalmieriEmersione(Nutrimenti), presentato da Alberto Rollo;
  50. Alfredo PalombaQuando le belve arriveranno(Wojtek), presentato da Riccardo Cavallero;
  51. Antonio PascaleLa foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini(Einaudi), presentato da Francesco Piccolo;
  52. Roberto PazziHotel Padreterno(La nave di Teseo), presentato da Massimo Onofri;
  53. Giulio PerroneAmerica non torna più (HarperCollins), presentato da Elisabetta Mondello;
  54. Stefania PieraliceDaniele Tedeschi RadiniCome passeri sui cavi(Smart), presentato da Paolo Ferruzzi;
  55. Claudio PiersantiQuel maledetto Vronskij(Rizzoli), presentato da Renata Colorni;
  56. Gilda PolicastroLa parte di Malvasia(La nave di Teseo), presentato da Romana Petri;
  57. Luca RagagninIl bambino intermittente(Miraggi Edizioni), presentato da Alessandro Perissinotto;
  58. Veronica RaimoNiente di vero(Einaudi), presentato da Domenico Procacci;
  59. Daniele RanieriStradario aggiornato di tutti i miei baci (Ponte alle Grazie), presentato da Loredana Lipperini;
  60. Luca RicciGli invernali(La nave di Teseo), presentato da Guido Davico Bonino;
  61. Lodovica San GuedoroIl mostro di Firenze e altri racconti(Felix Krull Editore), presentato da Franco Cardini;
  62. Vanni SantoniLa verità su tutto(Mondadori), presentato da Edoardo Nesi;
  63. Eduardo Savarese, È tardi!(Wojtek), presentato da Elisabetta Rasy;
  64. Alessandro Scafi, L’uomo con le radici in cielo (SEM), presentato da Laura Bosio;
  65. Ciriaco ScoppettaLa ladra di cervelli. Un Alzheimer in famiglia(Armando Editore);
  66. Maria Rosaria SeloL’albero di mandarini(Rizzoli), presentato da Diego Guida;
  67. Francesca SpadaroUn sogno per vivere (Viola Editrice), presentato da Giuliano Mazzeo;
  68. Giusy Staropoli CalafatiTerra santissima (Laruffa), presentato da Corrado Colabrò;
  69. Giorgia TribuianiPadri(Fazi), presentato da Gioacchino De Chirico;
  70. Giorgio van StratenUna disperata vitalità(HarperCollins), presentato da Giovanna Botteri;
  71. Bruno VentavoliSeimila gradi di separazione. Romanzo in 24 storie(E/O), presentato da Massimo Gramellini;
  72. Pierpaolo VettoriUn uomo sottile (Neri Pozza), presentato da Paolo Mauri;
  73. Alessandro ZaccuriPoco a me stesso(Marsilio), presentato da Helena Janeczek;
  74. ZuzuGiorni felici (Coconino Press), presentato da Valeria Parrella.
Lo scrittore palermitano Rosario Palazzolo

Lo scrittore palermitano Rosario Palazzolo



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