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Pippo Virgillito: «Un sogno, ho portato la cultura a Sferro»

Sugnu Sicilianu L'anziano avvocato è riuscito nell'intento di creare una biblioteca a Sferro, minuscola frazione agricola di Paternò. Il Comune ha messo i locali, lui, grazie alla rete culturale di SiciliAntica, ha procurato i libri, frutto di donazioni e l'ha intitolata a Salvatore Quasimodo che a Sferro, da bimbo, aveva vissuto. Ora i libri sono 6 mila e ci vogliono nuovi scaffali

Nella vita i sogni che hanno una dimensione ideale necessitano di un impegno tenace per vederli realizzati. E non v’è alcun limite di età per creare idee e trasformarle in realtà effettuale. E’ quello che è accaduto a Pippo Virgillito che a 78 anni ha raggiunto una nuova meta, quella di far nascere una biblioteca a Sferro, un piccola frazione di Paternò. Nel borgo rurale vivono soltanto 50 dei 50 mila abitanti della città delle arance che sorge ai piedi dell’Etna. Nell’immaginario collettivo Sferro è dunque solo un piccolissimo quartiere di Paternò. Quando più di un anno e mezzo fa l’avvocato Pippo Virgillito, appassionato di storia ed antropologia, esponente di SiciliAntica, lanciò l’idea della biblioteca davvero in molti lo considerarono un visionario. Ma Virgillito non si è demoralizzato, e nel giro di poco tempo spostandosi continuamente dal centro urbano in piena campagna (più di 10 chilometri dalla città) è riuscito a far nascere una biblioteca in un immobile concesso dal comune di Paternò.

Piazza Grippa a Sferro (foto Pietro Nicosia www.yvii24.it)

Piazza Grippa a Sferro (foto Pietro Nicosia www.yvii24.it)

Lui è stato il primo a donare libri alla biblioteca ma non si è fermato a questo. Ha lanciato un appello, fatto girare anche da SiciliAntica, con la finalità di riempire di libri la biblioteca. Ed ha superato ogni più rosea previsione: sono già giunti più di 6000 libri. Talmente tanti che non bastano più le librerie per contenerli. Ce ne vogliono di nuove. Virgillito, studioso di tradizioni locali, una vita dedicata alla cultura, in passato assieme ad altri ha contribuito a far nascere in città il Museo della Civiltà contadina ed il Museo Archeologico. Ma quello della biblioteca nella frazione di Sferro è un sogno tutto suo. Partiamo dalla genesi del progetto. Racconta Virgillito: «Alcuni giovani universitari residenti a Sferro mi esposero con tristezza che non avevano alcun luogo di incontro culturale, e vivevano questa condizione come un segno di abbandono da parte delle istituzioni locali. Pensai che nella piazza Grippa, il centro della piccola comunità, dovesse sorgere una biblioteca».

I volumi della biblioteca di Sferro (foto Pietro Nicosia www.yvii24.it)

I volumi della biblioteca di Sferro (foto Pietro Nicosia www.yvii24.it)

Proprio in quella piazza che è un punto di ritrovo per agricoltori, produttori, contadini, e nel fine settimana per appassionati della campagna, turisti, che vengono da Catania e dalla provincia di Enna, poteva nascere un luogo di cultura. Virgillito inizia a fare riunioni con i locali, coinvolge amici di SiciliAntica e gli estimatori di Sferro. Il progetto ha bisogno di un luogo fisico e viene presto individuato. Si tratta di un immobile ristrutturato con i fondi europei. Virgillito si impegna con tenacia, lancia l’idea di una biblioteca di quartiere, e chiede al comune di Paternò di dare la disponibilità dell’immobile ristrutturato per farlo divenire una biblioteca. Ma mancavano i libri. E qui gli viene in aiuto la sua lunga esperienza nel volontariato culturale, lancia un appello tramite SiciliAntica. E nel suo ruolo di scrittore e saggista mobilita altri intellettuali.

Pippo Virgillito e Salvatore Quasimodo (foto Pietro Nicosia www.yvii24.it)

Pippo Virgillito e Salvatore Quasimodo (foto Pietro Nicosia www.yvii24.it)

La risposta positiva non tarda ad arrivare, da diversi luoghi della Sicilia giungono tanti libri. Virgillito è raggiante, dall’inaugurazione ad oggi è un continuum di libri in arrivo, e «così la biblioteca ha superato quota 6000 testi». Un giovane studente di ingegneria elettronica lo aiuta a fare l’inventario. Virgillito spiega: «E’ importante che l’elenco di tutti i testi sia su internet, così le persone del vicino confine ennese potranno far diventare questa biblioteca il loro punto di riferimento culturale. Abbiamo già organizzato incontri culturali, dibattiti, conferenze, dialoghi con gli scrittori, faremo anche delle mostre». E per l’assenza dei bibliotecari? Virgillito aiutato dagli abitanti della frazione ha risolto anche questo problema. «Si è pensato ad una turnazione volontaria».

Gli esterni della Biblioteca Quasimodo di Sferro

Gli esterni della Biblioteca Quasimodo di Sferro

Virgillito è un fiume in piena: «Non solo dibattiti culturali e conferenze, ma anche mostre d’arte, vogliamo che Sferro divenga un luogo di confronto multidisciplinare». La biblioteca è stata intitolata a Salvatore Quasimodo, e non a caso. Lo studioso ricorda: «Qui il premio Nobel della letteratura visse un breve periodo. Era piccolissimo. I genitori lo portavano con lui ad ogni spostamento, come è noto suo padre era un capostazione. Questo luogo immerso nelle campagne di agrumi, che magari avrà rivisto da grande, sembra di poterlo cogliere appieno in alcune sue poesie. In particolare i paesaggi di aranceti e la zagara». Virgillito chiosa: «Giungono attestati di stima da diverse parti dell’Isola, ma l’emozione più forte l’ho provata dopo l’inaugurazione, quando una persona semplice mi ha detto: ‘Lei con la biblioteca ha dato una nuova dignità a questi luoghi, grazie ai libri ci sentiamo meno soli’».

Virgillito e un collaboratore nella biblioteca di Sferro

Virgillito e un collaboratore nella biblioteca di Sferro

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