Territori Il paesaggio dell'Isola nel cuore del Mediterraneo, contraddistinto dai muretti a secco in pietra lavica, in ragione della forte storicità, integrità e significavità è entrato a far parte del registro del Ministero delle Politiche Agricole Agroalimentari e Forestali finalizzato ad orientare le future misure del Piano di sviluppo rurale
Il “Paesaggio della pietra a secco dell’Isola di Pantelleria” è entrato a far parte del Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici. Il Registro è uno strumento del Ministero delle Politiche Agricole Agroalimentari e Forestali finalizzato ad orientare le future misure del Piano di sviluppo rurale in funzione delle esigenze delle aree in cui è ancora presente un’agricoltura tradizionale. L’iscrizione di un paesaggio nel Registro determina una serie di vantaggi: aumenta la visibilità delle aree rurali, favorisce lo sviluppo di un turismo culturale d’eccellenza, offre la possibilità di usufruire di un marchio di qualità (“Paesaggio rurale storico”) per i prodotti coltivati nell’area e anche, in futuro, di usufruire di fondi speciali. Dal 2017 i vigneti, gli uliveti e i cappereti dell’isola, coltivati su terrazzamenti, sono ufficialmente patrimonio rurale da tutelare. Il Ministero delle Politiche Agricole Agroalimentari e Forestali ha accettato la candidatura di Pantelleria in ragione della forte storicità, integrità e significatività del paesaggio rurale pantesco, inserendo nel Registro circa 2.200 ettari compresi tra le contrade di Bukkuram, Bugeber, Sibà, Monastero, Rekhale, Barone, Ghirlanda, Mueggen, Cala Cottone.

Muretti a secco di Pantelleria
«Pantelleria e la sua viticoltura di tradizione, insieme alle altre coltivazioni tipiche dell’isola, hanno reso il paesaggio un giacimento unico e identitario. L’introduzione nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici della pietra a secco di Pantelleria è un riconoscimento alla capacità dei contadini locali, veri architetti dell’isola». Coldiretti Sicilia commenta così l’annuncio del Ministero delle Politiche Agricole dell’iscrizione dei muretti a secco dell’Isola tra le sei aree new entry della bellezza agraria italiana. «La particolarità dei terrazzamenti – continua Coldiretti Sicilia – testimonia come le condizioni ambientali abbiano determinato lo sviluppo di tecniche colturali in grado adattare le necessità dell’uomo ad un ambiente difficile producendo scorci straordinari abbinati ad una alta qualità dei prodotti e di grande valenza turistica. Chilometri di pietre accatastate ospitano viti ad alberello, olivi potati per crescere a poche decine di centimetri da terra, capperi e agrumi, in un contesto dal grande valore estetico».

Pantelleria,Bugeber – ph Lavinia D’Agostino
«Pantelleria e la sua viticoltura di tradizione, insieme alle altre coltivazioni tipiche dell’isola, hanno reso il Paesaggio un giacimento unico e identitario – ha detto Benedetto Renda, presidente del Consorzio Volontario di Tutela dei vini DOC dell’isola di Pantelleria –. Con l’inserimento nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del “Paesaggio della Pietra a secco dell’isola di Pantelleria” si compie un altro importante passo avanti nel processo di valorizzazione e promozione dell’agricoltura dell’isola che aveva già avuto lo straordinario riconoscimento Unesco per la Pratica Agricola della Coltivazione della Vite ad Alberello. Il tessuto produttivo, ora ha il compito di fare sistema e di aprire nuovi scenari di condivisione e sviluppo che vedano agire insieme singoli agricoltori, piccole aziende e grandi marchi. Il patrimonio storico culturale e naturalistico di Pantelleria, insieme al suo sistema rurale, ai vini passiti, alla coltivazione del cappero e degli ulivi, rappresentano un unicum importante di attrazione per quel turismo enogastronomico e naturalistico che muove, già oggi, centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. Il nostro compito è quello di intercettarne i flussi e rendere Pantelleria una meta privilegiata e di alto significato culturale. L’iscrizione di Pantelleria nel Registro – spiega il Renda – è il risultato importante raggiunto dalle istituzioni dell’isola e non può essere vissuto come una medaglietta ma deve ancora di più convincerci ad aprire un nuovo scenario. Le politiche di convergenza dell’Unione Europea, e il Piano di sviluppo rurale particolare, devono trovare sull’isola, in Sicilia e nel resto del paese un’unità di intenti che, come avvenuto per il riconoscimento Unesco, sia in grado di assicurare risultati significativi e diffusi. Il Consorzio Volontario di Tutela dei vini DOC dell’isola di Pantelleria vuole esserne un attore coerente e totalmente consapevole»