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Musicisti europei riuniti a Catania per la creazione della prima Orchestra folk d’Europa

Musica La prima residenza artistica del progetto europeo "Nu-Folk Global Connections" culminerà nel live che domenica 24 novembre vedrà insieme sul palco i siciliani Oi Dipnoi e gli ungheresi Yukatengi

Inizia a muovere i primissimi passi l’Orchestra folk europea e multiculturale che nascerà a Catania grazie al progetto “Nu-folk Global Connections” ideato dalla catanese Associazione Darshan, una delle poche realtà isolane con una visione europeista e internazionale, che ha superato a pieni voti la rigida selezione del Programma Cultura di Europa Creativa, lo strumento principale della cooperazione culturale dell’Unione Europea.
Sono appena arrivati nella città etnea, infatti, gli ungheresi Yukatengi, i primi musicisti professionisti coinvolti nel progetto di cui l’Associazione Darshan è capofila, che fino a lunedì 25 novembre prenderanno parte alla prima delle due residenze artistiche previste nel progetto che coinvolge altri 5 partner europei (il management ungherese MediaEvent, il festival belga Dranouter, il collettivo spagnolo di musicisti Miramundo, il festival danese Halkær e il management culturale lettone Lauska).

Gli Oi Dipnoi e i Yukatengi insieme sul palco di Alkantara Fest

Il duo magiaro Yukatengi ovvero Indi Fekete (violino e voce) e Krisztian Almasi (percussioni) per quattro giorni vivranno e lavoreranno a Catania, peer to peer, con i siciliani Oi Dipnoi (Mario Gulisano percussioni, marranzano e voce, Marco Carnemolla, basso, e Valerio Cairone organetto e zampogna) per dare vita a un processo creativo che getterà le prime basi dell’Orchestra folk europea che risentirà inevitabilmente dal bagaglio culturale di ogni musicista partecipante, oltre che delle suggestioni che l’isola siciliana sa trasmettere.
Il frutto di questa prima settimana di lavori
sarà presentato al pubblico con “Nu-folk Global Connections – Kickoff concert” domenica 24 novembre alle ore 21, un live in cui le armonie mediterranee dei siciliani Oi Dipnoi si uniranno ai ritmi e alle melodie balcaniche degli ungheresi Yukatengi: sul palco del Centro Zo di Catania ci saranno Indi Fekete (violino e voce), Valerio Cairone (organetto e zampogna), Marco Carnemolla (voce e basso), Mario Gulisano (bodhran, marranzano e voce) e Krisztian Almasi (batteria e tapan, il tamburo macedone).

Il progetto “Nu-folk Global Connections” – presentato in Finlandia in occasione del Womex 2019 – coinvolge alcuni musicisti professionisti provenienti da Belgio, Danimarca, Spagna, Ungheria e Lettonia, oltre che dalla Sicilia, nella creazione di un’Orchestra folk multiculturale che rielaborerà le tradizioni musicali dei paesi partner attraverso arrangiamenti moderni e attuali.

Il secondo step del progetto prevede che i musicisti coinvolti in “Nu-folk Global Connections” si ritroveranno ancora nella città dell’Etna, dal 6 al 14 gennaio 2020, per perfezionare quella che sarà l’Orchestra folk europea e il loro repertorio, che presenteranno in anteprima martedì 14 gennaio sempre al Centro Zo di Catania, prima di partire in tour per i più prestigiosi festival folk europei che li terranno impegnati per tutto il 2020: il Babel Night di Barcelona (Spagna) il 25 aprile; l’Halkaer Festival in Danimarca il 7 giugno; lo Sviests Festival in Lettonia l’11 giugno; il Babel Sound in Ungheria il 25 luglio; l’Alkantara fest in Sicilia il 3 agosto e il Festival Dranouter, in Belgio, il 9 agosto.

Dai live dell’Orchestra “Nu-folk Global Connections” sarà prodotto un esclusivo CD – pubblicato e distribuito dall’etichetta discografica di uno dei Paesi partner – che sarà distribuito gratuitamente al Womex 2020, l’esposizione internazionale di world music organizzata ogni anno in Paese diverso d’ Europa, che nel 2020 sarà ospitato dall’Ungheria.
Contestualmente, saranno presentati i
risultati della ricerca bilingue (italiano e inglese) commissionata all’Università di Catania e coordinata dall’esperto di Audience development Francesco Mannino nell’ambito del progetto “Nu-folk Global Connections”, con la quale si cercherà di dare una o più risposte a diversi quesiti legati all’importanza e all’impatto della musica tradizionale in Europa. Alla domanda “La musica popolare ha un valore nel mercato della musica attuale?” si tenterà di dare risposte plausibili in merito all’audience development, alla formazione di nuovo pubblico e alle possibili ricadute economiche sul tessuto sociale e sui flussi turistici dei paesi partner. I risultati dello studio, che sarà condotto sul piano sociale, musicale e della fruizione da parte del pubblico, sarà reso disponibile per i professionisti del settore e per le ricerche universitarie correlate ai fenomeni culturali e turistici.

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