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Mater di Matteo Basilè

Arte Per la stagione classica dell'Inda, dall'8 maggio al 15 settembre alla Galleria di Palazzo Bellomo a Siracusa il progetto fotografico/installativo dell’artista sul mondo femminile

Gli scatti dell’artista
Matteo Basilè sono al centro delle tre immagini che la Fondazione Inda ha scelto per ciascuna delle tre produzioni della Stagione 2019 al Teatro Greco di Siracusa: Elena, Le Troiane e Lisistrata. La Fondazione Inda e Civita Cultura Holding che opera a livello regionale attraverso la propria Società Civita Sicilia, presenteranno un’esposizione dedicata all’artista romano che sarà allestita alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo dall’8 maggio (inaugurazione alle ore 11) al 15 settembre.

Matteo Basilè

Matteo Basilè

Mater è il titolo del progetto che Matteo Basilé ha pensato per la sua mostra all’interno del Palazzo Bellomo di Siracusa. Il progetto fotografico/installativo che ruota all’interno della ricerca dell’artista nel mondo femminile sarà una selezione di opere dei cicli Thishumanity del 2010, Unseen del 2014, Pietrasanta del 2016 e del recente lavoro Flora Magnifica del 2018. Un’epopea al femminile che raccoglie storie e identità di donne pronte alla lotta per l’indipendenza e la propria affermazione. Una sorta di ‘Ratto delle Sabine’ al contrario, dove le protagoniste, anziché essere rapite, combattono tra loro per svelare e salvare la propria identità di Mater eterne tra bellezza e mostruosità.

Mater di Matteo Basilè

Mater di Matteo Basilè

Venticinque opere fotografiche che dialogheranno con le straordinarie opere conservate all’interno di Palazzo Bellomo, porteranno lo spettatore ad un percorso senza tempo dove il racconto contemporaneo incontrerà la storia di una civiltà nata da una sola grande
Mater. Basilé possiede la straordinaria capacità di conciliare idee opposte come il bello e il grottesco, reale e surreale, naturale e artificiale. Esplorando le nature dell’essere umano, l’artista sviluppa il suo racconto dividendo il suo lavoro in capitoli: The Saints are Coming, Thisoriented, Thishumanity, Landing, Unseen, Pietra Santa, Viaggio al centro della terra, Stardust: una serie di passaggi indipendenti in cui l’artista negozia la sua percezione dell’esistenza. La ricerca di Basilé è un’interfaccia tra Oriente e Occidente, una dialettica interposta che opera come una collisione situata tra tradizione e modernità, tra sacro e profano.

Leggi la presentazione della 55esima stagione classica dell’Inda

Il glossario di Basilé si basa non solo sui segni e valori senza tempo e multiculturali, ma comprende visivamente un linguaggio totalitario in cui il sogno non è più il soggetto della foto, ma incarna una narrazione del tutto riconoscibile, senza limiti. I suoi (anti eroi) ritratti minuziosi ci rimandano alla storiaclassica, ma contemporaneamente trasmettono lo spirito del nostro tempo. Formalmente, Basilé cancella l’antagonismo tra l’immaginario e il reale, innescando un complesso sistema di porte scorrevoli emozionali. Al contrario di
The Sleep of Reason Produces Monsters di Goya, qui sogno e ragione convergono in un’epifania, dove l’unico e il molteplice sono componenti binomio alla comunione del sensoriale e razionale – la poetica di Matteo Basilé è un universo iconografico, è il frutto della combinazione tra manierismo tecnologico e surrealismo pittorico. I viaggi onirici dell’artista alla fine ci guidano verso diversi piani di comprensione, sia sensoriali che intellettuali, dove ci rendiamo improvvisamente conto di questi aspetti della realtà, che di solito sono nascosti all’interno del nostro io interiore; pertanto, la sua profonda indagine del Sé, l’Altro e l’Altrove finalmente corrisponde alla sua personale esperienza di vita al di fuori del suo ambiente originario, affrontando allo stesso tempo il senso dell’esistenza e nel contesto delle dinamiche confusione inerenti al processo di globalizzazione.

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