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L’isola (Covid-free) che non c’è

Blog Il neo ministro del Turismo Garavaglia vuole rendere le isole Covid-free, per rilanciare il turismo, sull’esempio greco. In Italia si sono candidate la Sardegna, dal 12 aprile zona rossa, 1 milione e settecento mila abitanti, e la Sicilia, 5 milioni di abitanti, con un comune su tre in zona rossa. Peccato che la Grecia abbia immunizzato tutta la popolazione delle isole sotto i mille abitanti mentre da noi il commissario Figliuolo ha detto stop ai vaccini sotto i 60 anni

“Seconda stella a destra, questo è il cammino / E poi dritto fino al mattino / Poi la strada la trovi da te / Porta all’isola che non c’è”. No, un momento, non volevo farvi ricantare una delle canzoni più riuscite di Edoardo Bennato, la utopica “Imagine” italica dove non si sono né ladri né gendarmi, né guerre, né santi, né eroi. E qui il figlio del Vesuvio Bennato si è fatto prendere la mano superando di gran lunga l’“eroe della classe popolare” Lennon in quanto a sogni irrealizzabili. Non è certo in Italia un’isola senza ladri né gendarmi, né santi, né eroi.

E neanche un’isola Covid-free. Il neo ministro del Turismo Garavaglia ha proposto di rendere le isole Covid-free, prima di tutte, per rilanciare il turismo, sull’esempio greco. E le città d’arte possono aspettare? E le Alpi ce le scordiamo? E la stupenda campagna italiana pure? Bah, che dire… Restando, però, all’idea di Garavaglia va aggiunto anche peccato che la Grecia abbia immunizzato le isole sotto i mille abitanti. E peccato che la Grecia abbia vaccinato a tappeto le popolazioni delle isolette senza considerare l’età dei vaccinati. E peccato che in Italia il commissario anti-Covid Figliuolo abbia deciso che sotto i 60 anni da oggi tutti posso aspettare, perché vanno vaccinati intanto, con i pochi vaccini di cui il Paese dispone, i più anziani, i più fragili.

Peccato che in Italia sentita l’ideuzza del ministro del Turismo si siano candidate la Sardegna, 1 milione e settecento mila abitanti, e la Sicilia, 5 milioni di abitanti. Peccato che la Sardegna in sole tre settimane sia passata da unica zona bianca d’Italia, nella colorazione anti-Covid, a zona rossa, da lunedì 12 aprile. Il “quasi” liberi tutti sardo è stato un fallimento. L’indice Rt adesso è pari a 1,54, il più alto d’Italia. La soglia per passare a zona rossa è di 1,25. E i comuni in lockdown locale sono 16. Non solo, sul fronte vaccinale la regione sta recuperando solo negli ultimi giorni ad una performance da ultima della classe per numero di dosi inoculate rispetto a quelle ricevute: ieri erano, come dice l’Ansa, 289.797 su 402.820 consegnate, quindi il 71,9%. Ovvero la Sardegna terzultima in Italia.
E meno male che la politica sarda da sempre parla di passaporto vaccinale per entrare in Sardegna. Qui il passaporto lo dobbiamo chiedere noi per non andare in Sardegna.

La Sicilia sta meglio? Bah, certamente non siamo in zona rossa, ed è già qualcosa, ma restiamo arancioni fissi, quasi “in riserva”, usando un gergo motoristico, e sempre a corto di carburante. In Sicilia, però, i comuni in zona rossa, attualmente, con l’estensione delle misure restrittive a tutta la città metropolitana di Palermo (l’ex provincia regionale), diventano 126 che sul totale di 391 comuni sono poco meno di un terzo, quasi uno su tre. E non sono pochi. I dati sui morti da Covid non fanno stare sereni perché il riallineamento della Protezione civile sui dati comunicati dalle aziende sanitarie provinciali alla regione siciliana che poi li comunica all’Istituto superiore di sanità ha visto un disequilibrio di ben 258 unità di decessi non contabilizzati. Sui contagi non stiamo certo bene visto che il tesso di positività sui tamponi effettuati sfiora il 5%, quinti in Italia. Anche sul fronte delle vaccinazioni i numeri non sono esaltanti. Secondo il report del commissario nazionale per l’emergenza (aggiornato a stamani) nell’Isola sono state somministrate 896.110 dosi, su un totale di 1.193.875 consegnate (la percentuale di utilizzo è del 75,1%). E di questi ben 304 mila appartengono alla voce “altro”, tanto che la commissione nazionale Antimafia vuole vederci chiaro. Il presidente siciliano Musumeci ribadisce che non c’è nulla di sospetto perché la piattaforma nazionale definisce “altro”, “tutte le altre categorie non specificate (disabili gravissimi, soggetti fragili, caregiver, conviventi, ultra 80 anni, etc.) quindi soggetti che il protocollo nazionale prevede accreditati alla vaccinazione”.

“Seconda stella a destra, questo è il cammino / E poi dritto fino al mattino / Poi la strada la trovi da te / Porta all’isola (Covid-free) che non c’è”.

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