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L'”Eroica” stagione del Teatro Biondo. Palermo riapre il sipario

Teatro e opera Dopo sette mesi di chiusura si riapre il sipario in tre spazi suggestivi della città - Palazzo Chiaramonte Steri, Palazzo Belmonte Riso e l’atrio della Biblioteca comunale di Casa Professa - che interagiranno con le drammaturgie dei sei spettacoli in programma dal 4 giugno al 25 luglio

«Eroica perché sopravvissuta a chiusure, cancellazioni, spostamenti. Eroica perché eroici siamo noi che abbiamo coltivato la vita sotto la lastra di ghiaccio del sipario chiuso: tutte le nostre produzioni in prova, lavori in streaming forieri di debutti invernali, teatro di ascolto e voce per le parole che altrimenti sarebbero rimaste a rimbalzare nel silenzio delle stanze chiuse, soprattutto quelle dei nostri più giovani concittadini, esiliati dai loro istituti scolastici. Non è facile assolvere al proprio ruolo di grilli parlanti della società se l’afasia della pandemia tappa la bocca alla cultura; ma noi ci siamo riusciti». La direttrice Pamela Villoresi presenta così, dopo sette mesi di chiusura, la stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo che riapre il sipario in tre spazi suggestivi ed evocativi della città che interagiranno con le drammaturgie dei sei spettacoli in programma: Palazzo Chiaramonte Steri, sede del Rettorato universitario; Palazzo Belmonte Riso, sede del Museo regionale d’arte contemporanea; e l’atrio della Biblioteca comunale di Casa Professa.

Vincenzo Pirrotta e Paolo Briguglia protagonisti di “A noi due”

Il via il 4 giugno a Palazzo Chiaramonte Steri con la prima nazionale di A noi due, ovvero Le menzogne della notte di Gesualdo Bufalino, con la drammaturgia e la regia di Giulia Randazzo; in scena Vincenzo Pirrotta, Paolo Briguglia, Matteo Francomano, Mauro Lamantia, Giuseppe Lino e il musicista Alessandro Librio, autore di una partitura musicale e sonora che il pubblico ascolterà in cuffia. A noi due, infatti, è un’esperienza teatrale innovativa, nella quale lo spettatore è posto al centro di un processo immersivo ispirato al romanzo di Bufalino, un percorso esperienziale pensato per gli spazi dello Steri. L’ex sede dell’Inquisizione diviene metafora di una biblioteca della memoria, dove lo spettatore è invitato a entrare in contatto con la parte più intima del pensiero dello scrittore siciliano. Tra labirintici riferimenti biografici e bibliografici, affiorano frammenti sospesi tra realtà e finzione, che si condensano e, infine, prendono vita in una riflessione sulla morte, o meglio, sugli istanti che la precedono.
Il senso di reclusione e di controllo vissuto dai personaggi plasma lo spazio fisico: nel cortile esterno dello Steri viene ricreata la sensazione di uno spazio interno grazie a un gioco di posizioni tra palcoscenico e pubblico. L’impianto scenico si ispira al carcere panottico ideato nel 1791 da Jeremy Bentham e presente anche nell’isola bufaliniana (identificato come il penitenziario sull’isola di Santo Stefano nell’arcipelago delle isole ponziane, anche se l’autore non lo nomina mai) ma ne inverte le prospettive. Gli spettatori ascolteranno in cuffia il suono dello spettacolo, appositamente realizzato dal musicista Alessandro Librio con la tecnica binaurale, che dà la sensazione di essere immersi in un ambiente tridimensionale. Lo spettacolo replicherà fino al 13 giugno.
Sempre allo Steri, ma nel cortile, dal 15 al 20 giugno andrà in scena Il misantropo di Molière nella messa in scena di Fabrizio Falco. A partire da un classico della letteratura teatrale barocca, che nel corso della storia si è proposto come un’inesauribile fonte di chiavi di lettura, aprendo a un numero infinito di interpretazioni, Fabrizio Falco, con una compagnia di giovanissimi attori siciliani – Costantino Buttitta, Alice Canzonieri, Luca Carbone, Doriana Costanzo, Davide Cirri, Rita Debora Iannotta, Claudio Pellegrini, Cristiano Russo  e lo stesso regista – mira ad utilizzare il gioco di specchi proposto da Molière per invitare a riflettere sul senso e sul valore estetico e morale di cui la società odierna si trova vittima e artefice.

Il misantropo – ph © rosellina garbo 2020

Il 29 e 30 giugno il palcoscenico del Biondo si sposterà a Palazzo Belmonte Riso dove Pamela Villoresi e Mario Incudine interpreteranno La Sicilia come metafora, omaggio a Leonardo Sciascia e agli autori siciliani, con la partecipazione dei musicisti Michele Piccione e Antonio Vasta. A trent’anni dalla scomparsa del grande autore siciliano, il Biondo gli rende omaggio attraverso un viaggio antologico, letterario e teatrale. Lo spettacolo, che riprende quello realizzato per la Fondazione Federico II, dà voce al “coro”, talvolta rimasto inascoltato, di innumerevoli siciliani che cercano quotidianamente il superamento di quella sicilitudine analizzata da Sciascia anche nella sua accezione negativa: un eccesso di identità astratta, inconcludente, parolaia e selvatica, da ribaltare in positivo. In questo “viaggio antologico” il “coro” è guidato idealmente dallo scrittore di Racalmuto, accompagnato da poeti siciliani come Pirandello, Vittorini, Quasimodo, Buttitta, Bufalino e Consolo.

Il cortile di Palazzo Riso ospiterà, dal 3 all’11 luglio, la prima italiana di Bengala a Palermo, un grande affresco di teatro, musica e danza incentrato sulle storie della vasta comunità indiana di Palermo. L’autrice, Daniela Morelli ,e il regista, Marco Carniti, hanno raccolto ed elaborato i racconti della comunità, in particolare di una famiglia bengalese, ed hanno realizzato una drammaturgia polifonica che sarà interpretata da Lucia Sardo, Mario Incudine, Erika Urban, Luigi Tabita, Aurora Cimino, Priyanka Datta, Bandjougou Diawara, Alexsia Edman, Jean-Mathieu Marie, Salvatore Lupo, David Marzi, Giuseppe Provinzano. Mario Incudine ha realizzato le musiche, che eseguirà dal vivo insieme a Lavinia Mancusi e Giovanni Vasta.
Al centro della vicenda è la storia d’amore tra una giovane bengalese e un ragazzo palermitano, una specie di Romeo e Giulietta ai tempi del Covid. Ma è anche un atto d’amore per le tradizioni e i rituali di culture che si confrontano. L’autrice e il regista hanno immaginato una storia corale con diversi personaggi: una famiglia di commercianti bengalesi (Kalua e Ara, padre e madre; la figlia Deeti di ventidue anni; il figlio Basant di venti e Shaila, quattordicenne nata a Palermo); Donna Bibì, un’anziana nobildonna dalla vita movimentata; il giovane puparo Vito; un venditore ambulante africano; un’atletica ragazza siciliana. La danza e la musica, che fin dall’ingresso in platea accolgono il pubblico, fanno da collante dei quadri e delle storie.

Pamela Villoresi e Veronica Bottigliero in “Viva la vida!”

La stagione estiva del Biondo proseguirà nell’Atrio della Biblioteca Comunale di Casa Professa, dal 15 al 20 luglio, con la ripresa di Viva la vida!, lo spettacolo di Gigi Di Luca basato sull’omonimo romanzo di Pino Cacucci che racconta la vita e l’arte di Frida Kahlo, le cui recite erano state interrotte a causa della pandemia. In scena, nel ruolo dell’artista messicana, Pamela Villoresi, mentre la body painter Veronica Bottogliero le dipinge sul corpo i segni dell’arte di Frida e la cantante Lavinia Mancusi dà voce a Chavela Vargas, ultima amante della pittrice.  La stagione si concluderà, dal 23 al 25 luglio, sempre nell’Atrio della Biblioteca comunale, con Squarci d’autore, una messa in scena basata sui testi degli studenti delle scuole medie superiori di Palermo e Provincia, raccolti dal Biondo nei mesi del lockdown ed elaborati dagli allievi registi, drammaturghi e attori della “Scuola di recitazione e professioni della scena”.

Non è previsto servizio di vendita dei biglietti nei luoghi degli spettacoli; le prevendite su www.vivaticket.it e al botteghino del Teatro Biondo cominceranno il 18 maggio. Gli abbonati che hanno rinunciato al rimborso o che sono in possesso dei voucher della stagione 2019-2020, hanno la priorità nella scelta degli spettacoli fino al 27 maggio e fino ad esaurimento dei posti disponibili. I possessori della card “Quasi Eroi” possono convertire la stessa in voucher. Informazioni e prenotazioni al Botteghino e all’Ufficio promozione.

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