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Lady Florence Trevelyan, la nobildonna inglese che inventò la Perla dello Jonio

Storie La capitale siciliana del turismo deve tanto alla nobildonna inglese approdata in Sicilia alla fine dell'800 dopo il "bando" voluto dalla regina Vittoria, di cui era dama di corte, per porre fine alle mire dell'erede al trono Edward nei confronti della ragazza. Lady Florence, memore delleducazione "green" voluta dalla madre Catherine, trasferì il suo amore per la bellezza floreale nel giardino della villa condivisa col marito, ex sindaco della città ionica, facendola diventare modello di stile

Ogni essere umano alla nascita si incammina lungo il sentiero della vita. Vi sono quelli che scelgono di camminare lentamente, fermandosi spesso ed evitando di impegnarsi. La loro vita è solo un dato statistico. Ci sono poi coloro che amano camminare in avanscoperta, scoprendo nuove vie ed inseguendo progetti anche visionari: vivere la vita per lasciare il mondo un po’ migliore. A quest’ultimo gruppo appartiene una nobile inglese la cui vita sembra uscita da un romanzo: Lady Florence Trevelyan, nata nel 1852 a Newcastle upon Tyne e morta a 55 anni a Taormina nel 1907. Intelligente, colta, ha vissuto per cénso, alla puritana corte della regina Vittoria. Il suo nome anagraficoera Florence Trevelyan Trevelyan. Il padre, sir Edward Spencer Trevelyan, per impedire che la sua unica figlia sposandosi perdesse il cognome di famiglia, al battesimo impose il cognome come secondo nome! Questo sarà il solo ricordo tangibile del padre che morì suicida quando Florence aveva solo due anni. La madre, Lady Catherine Ann Forster, dama di corte e cugina della regina Vittoria, dopo la morte del marito si trasferì nella tenuta di Hallington Demesne. La madre coinvolse nella sua passione per il giardinaggio la piccola Florence che crebbe fra giardini, alberi e animali della tenuta di Hallington.

Lady Florence e la madre Catherine

La regina Vittoria, dopo la prematura morte del principe consorte Alberto, si trasferì con tutta la corte al Castello di Balmoral in Scozia. La natura gioviàle di Florence venne notata dalla regina Vittoria che la promosse a sua dama di compagnia e questo incarico la portò ad essere quotidianamente vicina alla famiglia reale. Anche il principe ereditario Edoardo “apprezzò” le doti di Florence, spesso li si poteva vedere a passeggio o a corte conversare amabilmente. I pettegolezzi per questa “simpatia” del principe, sposato con figli, arrivarono fino alla regina che, per evitare un possibile scandalo ,“invitò” la sua dama di compagnia a prendersi una lunga vacanza lontano dall’Inghilterra. Florence ubbidì all’invito e nel 1879 partì insieme alla cugina Louisa Percival per un tour in Europa cui seguì un viaggio in India, Birmania ed Australia. La “lunga vacanza”, a spese della corona, toccò anche i Paesi del nord Africa: Tunisia, Marocco ed Algeria. Trascorsi quasi tre anni, Florence arrivò in Sicilia dove visitò Taormina. Così la descrive nel suo diario: “La salita per Taormina dona un susseguirsi di piacevoli emozioni per paesaggi di grandiosa, enorme bellezza, con tutta una serie di vedute molto pittoresche dell’Etna, il mare azzurro, le baie, i promontori, le montagne e i villaggi costruiti sulle sommità rocciose. Il tutto diventa indescrivibile, tanto grande e rara è la sua bellezza”. Florence rimase estasiata di Taormina, giurando che un giorno vi sarebbe tornata. Un imprescindibile destino sembrava attenderla per esaudire questo suo proposito. Ritornata in Inghilterra, la vita a corte riprese il suo abituale corso e dopo qualche tempo ritornarono anche i pettegolezzi sulla “simpatia” del principe. Questa volta, per espressa volontà della regina Vittoria, Florence Trevelyan “venne invitata” a lasciare entro due giorni l’Inghilterra per sempre! La corona si impegnava a corrisponderle  per questo esilio a vita un ricco vitalizio mensile che sarbbe stato sospeso in caso di nozze.

Florence decise di andare a vivere a Taormina in un appartamento dell’hotel Timeo, attiguo al teatro Greco. La vita, in compagnia dei suoi 5 cani, scorreva lieve nel dolce clima di Taormina. Un giorno uno dei cani si ammalò e il veterinario del luogo non riuscì a curarlo. Florence disperata si rivolse allora al sindaco di Taormina, professore Salvatore Cacciola, che era medico e parlava inglese. Dopo il suo iniziale rifiuto, Florence riuscì a convincere il sindaco-medico a salvare il suo mastino che grazie alle cure guarì. La profonda ammirazione di Florence Trevelyan per il professore Cacciola era un sentimento che si trasformò in amore reciproco.

Taormina, Hotel Timeo intorno al 1880

Il professore, di famiglia agiata, nel 1890 fece costruire vicino all’hotel Timeo una villa con giardino dove gli sposi andarono a vivere. L’anno successivo naque un figlio che, però, poco dopo morì. Florence, come la madre, reagì al lutto dedicandosi al giardinaggio. Da tempo coltivava un  progetto visionario: trasformare il brullo villaggio di Taormina in un verde “Hallington siculo”. D’accordo con il marito cominciò a comprare lotti di terreno attigui alla villa per ingrandire il giardino, facendo bonificare lotti di territorio delle colline sopra Taormina. Iniziò un grande lavoro impiantando alberi, seminando arbusti ed essenze provenienti anche dall’estero. Reclutò un esercito di 42 operai a cui assicurava mensilmente uno stipendio, insegnando loro il giardinaggio.

Il giardino di Villa Cacciola Trevelyan, oggi Parco Trevelyan, a Taormina, foto Luca Urzì

La coppia siculo-inglese comprò anche lo scoglio al centro della baia di Taormina che trasformò in un gioiello botanico: l’Isola Bella. Lady Florence fece costruire nel giardino della villa, bizzarri edifici esotici che chiamava alveari o “victorian follies”, utilizzando materiali del luogo, seguì personalmente i lavori per far rispettare i suoi progetti. Ogni angolo venne studiato per valorizzare i luoghi ed i panorami che si affacciano sull’azzurro mare o sull’Etna. Istituì, inoltre, un fondo per aiutare a farsi una dote nuziale le figlie dei pescatori.

Anche l’Isola Bella di Taormina deve il suo aspetto oiderno a Lady Trevelyan, foto Luca Urzì

La villa dei Cacciola-Trevelyan diventò un luogo ambito dal bel mondo: diversi nobili, viaggiatori, artisti e poeti sono stati ospitati presso la loro “corte”. Lo zar Nicola, il Kaiser Guglielmo, la regina del Portogallo, Donna Florio, Tina Whitaker o scrittori e pensatori come Oscar Wilde, D.H.Lawrence, Gabriele D’Annunzio, Friedrich Nietzsche solo per fare alcuni nomi, contribuiscono a diffondere la fama di Taormina nel mondo. Nel 1906 venne ospitato anche il re d’Inghilterra Edoardo VII in viaggio con la regina Alexandra; dopo tanti anni, si rividero, ormai anziani, i due “chiaccherati” della corte vittoriana.

Le Victorian Follies di Villa Cacciola Trevelyan, foto Luca Urzì

Florence  Trevelyan morì il 4 ottobre 1907  a causa di una polmonite per un bagno freddo. Come da disposizioni testamentarie venne seppellita in contrada Mendicino sul monte Venere. A questa panoramica contrada si sale attraverso il caratteristico sentiero delle scalazze, da lei progettato verso la casa, ed al mausoleo. Una lunga processione, condivisa anche da stranieri di passaggio, accompagnarono per l’ultimo saluto il feretro che dai giardini di Taormina porta dopo 15 chilometri attraverso “le scalazze” all’ultima dimora.

Taormina, la tomba di Florence Trevelyan, foto Luca Urzì

Nel 1922 il Comune acquisì il giardino di Villa cacciola Trevelyan che divenna la Villa Comunale, dallo scorso anno ribattezzato Parco Trevelyan. Il 3 e il4 ottobre di ogni anno l’associazione onlus “Florence Trevelyan Trevelyan” presieduta dall’architetto Daniele Chirico rinnova con una semplice cerimonia il ricordo di questa nobildonna nei luoghi che l’hanno vista protagonista. Taormina deve molto a questa lady inglese che ha inventato la “perla dello Ionio”, trasformando un piccolo villaggio di pescatori e contadini in un paradiso terrestre.

Taormina, monumento a Florence Trevelyan, foto Luca Urzì

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