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Il ritorno a casa

Eventi Paolo Graziosi protagonista del dramma di Harold Pinter al Teatro Verga di Catania dal 4 all'8 marzo

Scritto da Harold Pinter nel 1964, è uno dei primi testi della maturità artistica del drammaturgo. Il dramma, caustico e feroce, racconta il disgregamento di legami familiari fondati sull’ipocrisia e sulle cancrene che dolori ed esperienze interne ed interiori hanno maturato nel tempo.

Fattore scatenante è il ritorno a casa di Teddy, dopo anni di lontananza. L’uomo porta con sé la moglie Ruth, unico elemento femminile in un universo di uomini. Il suo arrivo avrà effetti sconvolgenti e per certi versi inaspettati: accolta come elemento estraneo verso cui sfogare la propria misoginia, Ruth viene accettata e inserita in un gioco al massacro in cui appare allo stesso tempo come vittima e carnefice: sarà il marito Teddy ad andarsene da solo.

Pinter è tra i più complessi e originali scrittori teatrali della sua generazione. Le sue opere sono basate su situazioni psicologiche che hanno come temi la coesistenza nella medesima persona di violenza e sensibilità, o il mistero dell’animo femminile. Tutti argomenti che ritornano con insistenza in molte delle sue opere, in cui l’intreccio è talvolta quasi assente e lo svolgimento è affidato al dialogo, con cui egli sa creare intense atmosfere.

Il ritorno a casa

Il ritorno a casa

Abisso animalesco o fonte di tenerezza? Legami ipocriti ed incancreniti o catene d’affetto e di dolcezza? Cos’è in realtà la famiglia? Si pone questi interrogativi “Il ritorno a casa”, dramma, caustico e feroce, del geniale drammaturgo inglese Harold Pinter, premio Nobel per la Letteratura nel 2005. Ospite del Teatro Stabile di Catania, diretto da Giuseppe Dipasquale, lo spettacolo è proposto nella versione del regista tedesco Peter Stein, maestro del panorama teatrale europeo, che sceglie il suo cast di qualità da un altro suo capolavoro, “I Demoni”, maratona scenica durata dodici ore. Si tratta di Paolo Graziosi, Alessandro Averone, Elia Schilton, Antonio Tintis e Andrea Nicolini, a cui si è aggiunta l’unica donna, Arianna Scommegna. Proposto nella traduzione di Alessandra Serra, la pièce sarà sul palco alla sala Verga, dal 4 all’8 marzo, ed è frutto di un’efficace coproduzione, realizzata tra il Teatro Metastasio Stabile della Toscana e “Spoleto56 Festival dei 2Mondi”. La scenografia è firmata da Ferdinand Woegerbauer, i costumi da Anna Maria Heinreich, le luci da Roberto Innocenti.

Peter Stein racconta: «Sin da quando ho visto la prima londinese, quasi 50 anni fa, ho desiderato mettere in scena “Il ritorno a casa”. È forse il lavoro più cupo di Pinter, che tratta dei profondi pericoli insiti nelle relazioni umane e soprattutto nel rapporto precario tra i sessi. La giungla nella quale si combatte è, naturalmente, la famiglia. I comportamenti formali, più o meno stabili si tramutano in aggressività fatale e violenza sessuale. Tutte le ossessioni maschili in questa famiglia di serpenti si proiettano sull’unica donna presente. Nelle fantasie degli uomini, e nel loro comportamento, viene trasformata in puttana e non le rimane che la possibilità della vendetta, assumendo quel ruolo e soddisfacendo la loro bramosia più del previsto. La famiglia comporta logiche dei quali non si discute, non si può discutere, perché i rapporti contemplano aspetti naturali ma quasi “animaleschi”, dei quali è difficile anche solo parlare…»

«L’iniziativa di questo allestimento è partita dai membri del cast de “I Demoni” che era abituato ad un lavoro di stretta interazione – continua a rivelare il regista- Durante il dramma si scorge che il malessere reciproco dei protagonisti li fa soffrire tutti, ma nello stesso tempo è ciò che li tiene uniti, insieme. L’elemento davvero conclusivo, l’uscita drammatica da quel groviglio, è solo in quella vistosa abdicazione dei maschi rispetto all’unica donna. D’altra parte, anche se pieni di caratteri insopportabili, quei personaggi sono nello stesso tempo anche commoventi. Penso proprio che Pinter abbia preso questa caratteristica da Cechov: anche lì i personaggi sono sempre degli illusi e velleitari, quasi patetici, ma è impossibile non commuoversi per loro, e per i loro irrealizzabili desideri».

di Harold Pinter, traduzione Alessandra Serra, regia Peter Stein, con Paolo Graziosi, Alessandro Averone, Elia Schilton, Antonio Tintis, Andrea Nicolini, Arianna Scommegna

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