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Il premio internazionale “Rising Stars of Light” al giovane scienziato catanese Andrea Cordaro

Formazione e ricerca L'ex studente dell’ateneo catanese e della Scuola Superiore dell’Università di Catania, attualmente dottore di ricerca all’University of Amsterdam, si è aggiudicato il prestigioso premio “Rising Stars of Light” per i giovani scienziati più brillanti nei campi legati all’ottica/fotonica

Andrea Cordaro, ex studente dell’ateneo catanese e della Scuola Superiore dell’Università di Catania, si è aggiudicato il prestigioso premio “Rising Stars of Light” per i giovani scienziati più brillanti nei campi legati all’ottica/fotonica. Il premio è organizzato dalla rivista scientifica “Light: Science & Applications” del gruppo Springer Nature in collaborazione con iCanx talks, la piattaforma cinese online che ha registrato oltre 30mila contatti in occasione della cerimonia di premiazione che si è svolta nei giorni scorsi.
Andrea Cordaro, attualmente dottore di ricerca all’University of Amsterdam, si è aggiudicato la sezione del premio “PhD Candidate Track” insieme con Liang Shi del Massachusetts Institute of Technology e Hansen Zhong dell’University of Science and Technology of China. A comporre la giuria del premio per PhD Candidate Track”, particolarmente prestigioso e competitivo in Cina, i docenti Chaoyang Lu dell’University of Science and Technology of China, Nicholas Fang dell’University of Hong Kong, Martin Booth dell’University of Oxford, Na Liu dell’University of Stuttgart e da Igor Aharonovich dell’University of Technology Sydney.

Andrea Cordaro

Il giovane ricercatore nella sua ricerca affronta la questione della domanda crescente di efficienza di elaborazione numerica di dati e equazioni in svariati campi applicativi e di ricerca fondamentale che suggerisce l’esplorazione di percorsi alternativi all’attuale paradigma di digital computing. «La velocità di elaborazione e l’efficienza energetica dell’elettronica standard sono diventati fattori limitanti per le nuove dirompenti tecnologie che entrano nella nostra vita quotidiana tra cui l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico e la visione artificiale – spiega il ricercatore -. In questo contesto, i recenti progressi nel campo dei metamateriali e delle metasuperfici hanno aperto nuove opportunità per schemi di computazione completamente ottici data la possibilità di modellare i campi elettromagnetici in modi estremi in spessori minori della lunghezza d’onda. Le metasuperfici per computazione analogica traggono vantaggio dalla velocità e dal basso consumo energetico dell’ottica essendo allo stesso tempo una tecnologia integrabile su chip che consente l’elaborazione ibrida (ottica ed elettronica) di dati su un singolo chip».
«L’idea di utilizzare la luce in combinazione con le nanostrutture per eseguire specifici tipi di computazione presenta numerosi vantaggi in termini di velocità, parallelizzazione ed efficienza energetica» aggiunge il dottor Cordaro.

Il lavoro di ricerca, dunque, contribuisce a definire il campo di ricerca della computazione ottica tramite metasuperfici, mostrando diverse piattaforme compatte e implementabili su chip che sono oggetto di diverse pubblicazioni scientifiche. «La possibilità di integrazione nella tecnologia microelettronica, a sua volta, offre interessanti opportunità per la computazione ibrida analogico-digitale che opera a velocità più elevate e con un consumo di energia inferiore» conclude il ricercatore.

Il dottor Andrea Cordaro in passato ha lavorato nel gruppo del professore Francesco Priolo concentrando le attività di ricerca sulla Plasmonica e, inoltre, ha collaborato con il gruppo del professore Andrea Alù (UT Austin negli Stati Uniti) per la realizzazione di metasuperfici basate su nano-strutture di silicio con una funzione di trasferimento opportunamente ingegnerizzata per eseguire operazioni matematiche su un’immagine in ingresso, consentendo, ad esempio, il rilevamento dei bordi in un’immagine (edge detection). Un’operazione, quest’ultima, alla base di moltissime applicazioni di realtà aumentata e più in generale di computer vision. Il giovane ricercatori, recentemente, in collaborazione con il gruppo del prof. Nader Engheta dell’University of Pennsylvania negli Stati Uniti, si è occupato dell’ampiamento del concetto di computazione ottica-analogica alla soluzione delle equazioni integrali di Fredholm del secondo tipo.

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