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Il Futuro sopravvenuto

Eventi Dal 10 marzo al 14 giugno a Taormina le piĆ¹ interessanti espressioni artistiche e le opere degli artisti di spicco del movimento futurista italiano

Un 2017 sempre piĆ¹ internazionale per Taormina che, in attesa del G7, ospiterĆ  un grande evento che vedrĆ  in esposizione le piĆ¹ interessanti espressioni artistiche e le opere degli artisti di spicco del movimento futurista italiano, Giacomo Balla, Gino Severini, Umberto Boccioni, Luigi Russolo, Romolo Romani, Carlo Erba, Arnaldo Ginna, Carlo CarrĆ , Leonardo Dudreville, Mario Sironi, Arturo Ciacielli, Roberto Marcello Baldessari, Farfa, Ivo Pannaggi, Virgilio Marchi, Julius Evola, Enrico Prampolini, Fortunato Depero, Francesco Cangiullo, Benedetta, Fillia, Gerardo Dottori, Giulio Dā€™Anna, Tullio Crali, Bruno Munari, Anton Giulio Bragaglia, Arturo Bragaglia, Alfredo Gauro Ambrosi, Tato, Elia Vottero, Angelo Rognoni, Riccardo Ricas, Domenico Belli. Dal 10 marzo al 14 giugno nell’Ex Chiesa del Carmine di Taormina arriverĆ  ā€œIl Futuro sopravvenuto – Arte-azione, comunicazione e post-umano nel Futurismoā€, un mostra con 70 opere provenienti principalmente dallā€™archivio Futur-Ism, dalla Collezione Ventura, dalla Collezione Trust Aletta, alcune delle quali esposte nelle mostre storiche organizzate dal movimento futurista in grandi rassegne internazionali dellā€™epoca, come la Biennale di Venezia del 1930 e, dopo lo scioglimento del movimento nel 1944, in alcuni tra i piuĢ€ prestigiosi musei del mondo, come il Centre Pompidou e il MuseĢe dā€™Orsay di Parigi o il Guggenheim Museum di New York.

io noi Boccioni

io noi Boccioni

La mostra, curata da Giancarlo Carpi e Giuseppe Stagnitta in collaborazione con Serena Dellā€™Aira, patrocinata dal Comune di Taormina e voluta fortemente dallā€™Assessore alla Cultura Mario Dā€™Agostino, comprende opere degli artisti di spicco del movimento futurista italiano, ma non vuole ripercorrere l’intera storia del futurismo (1909-1944), bensƬ concentrarsi sul momento in cui i futuristi presero coscienza di una necessaria connessione tra Arte e Vita (1915-1944), che collegherĆ  anche la fine del futurismo con l’arte pop e con informale del dopoguerra. Lā€™importante ā€œComplesso plastico colorato di frastuono + VelocitĆ ā€ di Giacomo Balla, opera riprodotta anche nel Manifesto “ricostruzione dell’universo” del 1915 costituisce il nucleo principale della mostra. Verranno esposti manifesti, prime edizioni firmate del manifesto futuristi di Marinetti, abiti futuristi e unā€™installazione sonora con lā€™intona rumori di Russolo, nella cripta dellā€™ex chiesa, collana ā€œFuturismo, antologia di rumori futuriā€ di Antonio Latanza e Daniele Lombardi. Inoltre per due domeniche al mese saranno presentati eventi collaterali con esperti contemporanei per ogni settore delle Arti Futuriste: Performance Poetica Futurista, Musica Futurista, proiezioni tematiche e Cucina Futurista. In occasione del G7 lā€™artista Geo Florenti illuminerĆ  senza consumo di energia unā€™opera significativa in mostra.

Vernissage venerdƬ 10 marzo ore 18

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