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Il fumo, il peso e la poesia postuma di Toni: è questa la raffinatezza da leggere sotto l’ombrellone

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog Variegata la scelta della settimana, dove si fermano gli scrittori siciliani dopo più di due mesi in cui hanno cavalcato l'onda (e le classifiche). Il calcio non manca, si scrive di Pep Guardiola, onore al merito a Il ramo e la foglia edizioni e a Polidoro Editore che pubblicano due maestri straordinari, non sempre riconosciuti da vivi. Copertina con Stuart Evers, Liz Moore e Alberto Toni

Racconti, romanzi, società e architettura, più un postumo del grande poeta Alberto Toni che piazziamo nello speciale poesia con Tempo d’opera, Il ramo e la foglia edizioni. Sono questi i temi pregnanti della nostra prima settimana di luglio. In copertina Stuart Evers, Dieci storie sul fumo per Bollati Boringhieri. In contro copertina un nuovo capolavoro firmato Liz Moore, Il peso, NN Editore. Tornano Francesco Spiedo e Karin Tidbeck. Calcio mito e società nel romanzo tuttista di Alfonso Fasano che racconta più volti dell’ex calciatore di Brescia e Roma Pep Guardiola. Marco Truzzi rappresenta l’inizio di una serie di romanzi che Arkadia ha riservato per l’estate. Dicevamo architettura e non si può che ricordare Gianni Pettena che esce con un volume molto curato per i tipi di Quodlibet. Danilo Kiš per Wojtek e Giuseppe Marotta per Polidoro Editore sono i libri che più appassioneranno? C’è molto dietro la scelta di queste due favolose pubblicazioni. Paulina Chiziane ci parla di poligamia pubblicato per La nuova frontiera. Oligo ormai una grande realtà pubblica un manuale particolarissimo sullo snob, scritto da Gaetano Cappelli. Major: Mondadori esce con Lisa Taddeo. Non manca la chicca ardita e potente al contempo, lo aveva fatto Veronica Tomassini nel 2020, lo fa Paolo Sidoti che non accetta compromessi con strani figuri che orbitano nel mondo editoriale e lo ha fatto anche Stefano Labbia che miscela tante alternative in un mondo che cambia.

Le uscite di martedì 5 luglio

Stefano Labbia, La vendetta di Giasone, Autoproduzione

Il mondo è cambiato. Si è evoluto. Per alcuni in realtà si è involuto: tra morti di fama, invidiosi, truffatori senza scrupoli, ingenui dal cuore buono, piccoli diavoli e imbonitori, l’arte di vivere o meglio di sopravvivere si è trasformata in una bolgia dantesca, sviluppata direttamente sul
pianeta terra. Il Labbia, qui per metà Dante e per metà Virgilio, ci accompagna in un viaggio dritto attraverso la nostra coscienza. Un flusso di immagini, canzoni, chiaroscuri, voluttà e virtù 2.0 messo nero su bianco che ci fa ridere, sognare e arrabbiare con noi stessi. Un piccolo grande manuale del viver nel nuovo millennio.

Lisa Taddeo, Animale, Mondadori

Mentre Joan è in un ristorante a New York in compagnia di un uomo sposato, un altro uomo sposato entra nel locale e si spara in faccia davanti ai suoi occhi. Com’è successo che Joan si sia trovata in questa situazione e perché? Il problema è che Joan subisce la violenza degli uomini da tutta una vita senza mai opporsi. Eppure dinanzi a un simile evento decide di reagire, di lasciare New York e raggiungere Alice, l’unica in grado di aiutarla a dare un significato a ciò che è accaduto in passato. L’American Psycho per la generazione #MeToo secondo il «Times», Animale è un romanzo sulla natura subdola della cultura dello stupro e sulla violenza che gli uomini esercitano sulle donne.

Gaetano Cappelli, Lo snob nella società dello snobismo di massa, Oligo Editore

Eddai su, diciamocelo: c’è qualcosa di più insopportabile di uno snob, di più urticante della sua aria perennemente schifata, il sopracciglio alzato, l’atteggiamento di superiorità sul mondo? Ma allora perché, anche se difficilmente lo confesseremmo, sentir accompagnare il nostro nome a quell’elegante puntuto epiteto non ci dispiace affatto?

L’autore

Gaetano Cappelli ha pubblicato una quindicina di romanzi per Marsilio, tra cui Parenti lontani e La vedova, il santo e il segreto del pacchero estremo che gli sono valsi, rispettivamente, il Premio Internazionale John Fante e il Premio Hemingway. Grazie a Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo è divenuto Chevalier de la Confrérie du Tastevin di Borgogna. I suoi pezzi di costume per il “Corriere della Sera”, “Il Messaggero”, “Il Mattino”, “Panorama”, “Class” sono stati raccolti in Quanto sei cool, piccola guida ai capricci del gusto (Sonzogno).

Paulina Chiziane, Niketche. Una storia di poligamia, La nuova frontiera

«Il cuore del mio Tony è una costellazione di cinque punti. Un pentagono. Io, Rami, sono la prima moglie, la regina madre. Dopo viene Julieta, l’ingannata, che ricopre il posto di seconda moglie. Segue Luísa, la desiderata, come terza moglie. Saly, l’ambita, è la quarta. Infine Mauá Sualé, l’amata, la piccolina, l’ultima arrivata. Il nostro focolare è un poligono a sei punte. È poligamo. Un esagono sentimentale».
Goffredo Fofi, Internazionale: «Chiziane ci regala un libro appassionato, di lettura immediata e assai divertente, che ragiona sul tema della poligamia nel suo Paese mostrandone anche i lati positivi rispetto alla tradizione, ma distruggendo sistematicamente e con compassionevole ferocia la figura del maschio».

Dopo più di venti anni di matrimonio, Rami scopre che suo marito Tony la tradisce con diverse amanti, con le quali ha costituito altre famiglie parallele. Sconvolta, la donna inizia una ricerca febbrile nel disperato tentativo di salvare il suo matrimonio. Comincia così un affascinante viaggio tra gli usi e i costumi sessuali del Mozambico, i misteri dei riti d’iniziazione, le danze erotiche delle promesse spose dell’etnia Macua, gli incantesimi d’amore usati nella regione di Maputo e ancestrali e inviolabili tabù. Rami prenderà coscienza della condizione delle donne del suo Paese, accomunate tutte da un destino di sofferenza e discriminazione e deciderà di tramutare lo scontro con le amanti in una profonda sorellanza, che costringerà il marito a trasformare i piaceri dell’adulterio negli obblighi imposti dalle regole della poligamia.

Giuseppe Marotta, Coraggio, Guardiamo, Polidoro Editore

Continua il progetto della casa editrice Polidoro di riscoperta dello scrittore Giuseppe Marotta, uno dei protagonisti dimenticati del Novecento italiano e vincitore del premio Bagutta nel 1954. In questo romanzo – a metà fra reportage, racconto di cronaca e diario – Marotta si fa testimone e osservatore fedele dell’Italia durante i suoi anni da giornalista in cui si è formata anche la propria coscienza artistica. «Chi è Giuseppe Marotta? Un uomo come voi, né vecchio né giovane, che ha mentito undici volte nel solo 1953 e che ha iniziato l’anno in corso desiderando la donna d’altri!».

Le uscite di mercoledì 6 luglio

Danilo Kiš, L’ultimo bastione del buon senso, Wojtek

Kiš è conosciuto in Italia perlopiù come narratore, grazie a Adelphi che ha pubblicato libri come Clessidra o Enciclopedia dei morti. Ma sono pochi gli scrittori che hanno riflettuto attorno alla letteratura come lui; dagli aspetti sollevati dai formalisti russi, ai problemi dello stile posti da Flaubert e Joyce, passando per le strutture narrative secondo Borges, Nabokov e i fautori del nouveau roman. In L’ultimo bastione del buon senso, una silloge di scritti inediti in Italia e secondo volume della collana Ostranenie di Wojtek, si trovano le riflessioni saggistiche di Kiš dagli anni ’50 fino alla maturità.

Gianni Pettena, Tutto, tutto, tutto… o quasi. Absolutely everything… or almost, Quodlibet 

Gianni Pettena, è stato uno dei fondatori dell’architettura radicale fiorentina degli anni Sessanta e Settanta insieme con Archizoom, Remo Buti, 9999, Superstudio, UFO e Zziggurat, verso i quali ha sempre mantenuto una posizione autonoma. Oltre a criticare il funzionalismo modernista, a frequentare le gallerie, gli artisti e i critici legati a quella stagione, si è distinto per una sua deliberata riottosità progettuale. Per questo può essere considerato L’anarchitetto, per citare il titolo del suo primo libro. In quest’ottica va inquadrata la sua esperienza giovanile negli Stati Uniti e l’assidua frequentazione di (an)architetti come Buckminster Fuller o James Wines, attenti all’ecologia, alle periferie e al “rendere significanti luoghi insignificanti”. Più in generale l’unicità del suo lungo lavoro, anche sul piano storico, consiste nel rifiuto dei codici e canoni consueti della progettazione, nella realizzazione di interventi temporanei e in una costante ricerca di alleanze con l’arte concettuale, il radical design austriaco, la land art e la musica sperimentale. Il volume documenta tutto, o quasi, il suo lavoro e ospita un’ampia antologia dei suoi testi.

Le uscite di venerdì 8 luglio

Speciale poesia, “Tempo d’opera” di Alberto Toni, Il ramo e la foglia edizioni

Al momento della sua scomparsa, Alberto Toni stava lavorando a un nuovo libro di versi, del quale aveva già potuto abbozzare la struttura e decidere il titolo. Quella che congediamo per i lettori è dunque una raccolta che si presenta con una evidente omogeneità e compattezza, com’è nella prassi di questo poeta, anche se l’autore non è riuscito a porvi fine. “Tempo d’opera” è un compendio, forse un testamento; vi sono compresi tutti i principali temi di un incessante interrogarsi attraverso la poesia, dalla natura e dal senso dell’essere alla meditazione sociale e politica, alla visione etica sui problemi del presente, fino ai fragili equilibri del corpo. Sono temi che nel loro insieme dialogano fittamente in una rete inscindibile, venendo così a comporre quell’«opera» che resta, infine, il rapporto privilegiato tra vita e scrittura, tra esperienza e pensiero, tra ascolto dell’altro e lavoro su sé stessi, come accade negli autori votati a una sicura consapevolezza della propria presenza e della propria necessità. A questi valori, nel pieno delle derive postmoderne, Toni non è mai venuto meno, facendo ascoltare la sua voce, restando fedele al lascito dei maestri, da Sandro Penna ad Amelia Rosselli, e affermandosi come uno dei poeti di riferimento a cavallo del millennio, non solo in ambito romano.

Libro copertina, “Dieci storie sul fumo” di Stuart Evers, Bollati Boringhieri

The Guardian: «Ogni racconto è perfetto per portare un po’ di colore e immaginazione nella nostra giornata»; Irish Times: «Vero e scioccante. Ecco un libro che non solo dà più senso alla vita, ma delizia la mente»; Independent on Sunday: «Evers evita il luogo comune e illumina la sua scrittura con scintille di sorpresa»; Marie Claire: «Pene d’amore, perdita e desiderio sono i temi di Evers. Trattati in maniera sobria e potente». 

Sì, sono storie sul fumo, e ci sono indubbiamente molte sigarette in questi dieci racconti di Stuart Evers. Ma più che storie di dipendenza, sono racconti, molto spesso divertenti, sull’amore, sulla solitudine e su come il fumo possa diventare un catalizzatore, il momento in cui quello che c’è prima «va in fumo» per aprire la strada a quello che verrà dopo. Accendere una sigaretta apre una nuova porta, innesca meccanismi inediti, non ancora pensati. Sono storie che ci parlano di fascino, di tradimenti, di nostalgia, di seduzione, e di desiderio; di silenzi rotti dal clic di un accendino; del profumo di un amante; di un ultimo desiderio. Storie che rivelano la dignità delle vite tranquille e la bellezza nascosta negli angoli oscuri. Storie di gioventù fuorviata, di amori perduti e di guarigioni inattese. Storie che sanno andare al cuore delle cose. Con chiari echi di Raymond Carver e Alice Munro, e uno stile asciutto e personalissimo, questi dieci racconti sul fumo hanno rivelato tutta la bravura di Stuart Evers, facendogli assegnare il prestigioso London Book Award.

Marco Truzzi, I segni sulla terra, Arkadia

Nord Italia. I Cantagalli sono una famiglia di piccoli imprenditori come tante altre della zona. E anche loro hanno i propri segreti, i dubbi, le relazioni torbide, alcune omissioni che si portano dietro da anni. Il capofamiglia Luciano, per esempio, sta tenendo nascosti la sua malattia e il progetto di delocalizzare in Bielorussia il grosso della produzione aziendale. Sua moglie, invece, pervasa da una radicata fede cattolica, sospetta che il figlio minore sia omosessuale e per questo si macera di giorno in giorno. D’altra parte, il primogenito Roberto è in procinto di lasciare la moglie e ha stretto rapporti equivoci con un chiacchierato imprenditore edile locale. I segni sulla terra è un potente affresco sulla classe borghese nazionale, sulla sua crisi. Una storia corale narrata in modo magistrale e capace di descrivere un contesto provinciale chiuso, a volte malsano, dominato dalla paura di perdere le posizioni sociali faticosamente ottenute e, a volte, capace anche di sorprendere per imprevedibili moti di generosità estrema. Un mondo che non è solo grigio o bianco, ma presenta varie tonalità e sfaccettature, proprio come la vita reale.

L’autore

Marco Truzzi è nato e risiede a Correggio. Laureato in Filosofia, giornalista pubblicista, è autore del monologo teatrale Tutto quello che è accaduto a Tony Broz da cui è poi nato il libro Caffè Hal, Tel Aviv. Tutto quello che è successo al Signor T.B. Suoi racconti sono apparsi in diversi blog e raccolte, tra cui Palazzo Sanvitale (MUP, 2003), Narratori attraverso (Diabasis, 2007), Cronache dagli anni zero (Perrone, 2010), Granta Italia (Rizzoli, 2011). Ha pubblicato il romanzo Non ci sono pesci rossi nelle pozzanghere (Instar, 2011), con cui ha vinto il Premio Fortunato Seminara e il Premio Bagutta Opera Prima. Tra il 2014 e il 2016, insieme al fotografo Ivano Di Maria, ha realizzato l’inchiesta fotografica Europe around the borders. 2014-2016. Viaggio sui confini dell’Europa che ha ispirato il libro reportage Sui confini (Exòrma, 2017).

Alfonso Fasano, Pep Guardiola, il calcio come rivoluzione infinita, 66thand2nd

Chi segue il calcio sa che Pep Guardiola è un personaggio divisivo, tra coloro che lo considerano un idealista alla ricerca della perfezione e quelli per cui è un’icona non solo sportiva ma anche politica e culturale. In questo saggio Alfonso Fasano ripercorre le tappe professionali e private di Guardiola, i successi e le sconfitte, le contraddizioni e le trasformazioni.

Karin Tidbeck, Jagannath, Safarà

Tra i personaggi che abitano le storie di Jagannath ci sono creature enigmatiche, centralinisti che dialogano con l’Inferno, donne immense aggrovigliate nei paradossi di un giardino in cui il tempo non esiste. Ognuno di questi personaggi vive in mondi dalle leggi impossibili, mondi in cui tutto ciò che si può pensare è anche possibile.

Francesco Spiedo, Non muoiono mai, Fandango

Tre cugini che negli anni si sono visti poco e niente si ritrovano a passare un’estate nella casa della nonna, una vecchia villa di campagna. Ognuno di loro, in realtà, cela un segreto per la propria permanenza nella vecchia villa, così come la nonna, 90 anni da poco compiuti, non solo non è fuori di testa come lascia credere (forse), ma ha tenuto nascosta per tutta la vita una storia d’amore vissuta a cavallo della Seconda guerra mondiale che ora la ossessiona. Una commedia famigliare ironica e struggente, in cui due generazioni. In apparenza lontanissime vengono messe a confronto, su un tema che riguarda tutti noi: quanto bene e quanto a lungo sappiamo mantenere un segreto, e qual è il prezzo che siamo disposti a pagare per difenderlo?

Libro controcopertina “Il peso” di Liz Moore, NN Editore

Guardavo la gente nei ristoranti. Persone che mangiavano sole, perse nel piacere del cibo. Che masticando fissavano un punto lontano. Che pensavano cose che solo loro sapevano. Guardar mangiare gli altri mi dà molta gioia. Ed è l’unico momento in cui riesco a perdonarmi per quello che sono diventato

La vita di Arthur Opp, ex professore di Letteratura, è disegnata dai confini del suo corpo. Incapace di governare la fame di cibo, di amore, di rispetto, Arthur non esce più dalla sua casa di Brooklyn. L’unica persona che gli sta a cuore è Charlene, una ex allieva con cui ha mantenuto per anni una corrispondenza tenera e profonda, ma che da qualche tempo non sente più. Finché un giorno Charlene lo chiama per chiedergli di aiutare negli studi il figlio Kel, giovane promessa del baseball. Arthur prova a contattare il ragazzo senza riuscirci: Kel è in crisi, ha grandi aspirazioni ma poche risorse, e non tollera di vedere sua madre consumarsi nell’alcol e nella depressione. Poco alla volta, attraverso piccoli gesti e umanissime coincidenze, l’amore di Charlene avvicinerà Kel e Arthur, liberandoli dal peso del proprio dolore, e darà loro la possibilità di mostrarsi agli altri senza più disperazione né vergogna. Con una scrittura limpida e magistrale, Liz Moore parla dei vuoti d’amore e di felicità che la vita può scavare nei corpi, vuoti da riempire a ogni costo. E racconta del desiderio di cura e di affetto capace di avvicinare le generazioni, creare famiglie, e scacciare per sempre la solitudine.

Questo libro è per chi legge negli occhi di una persona tutto il suo passato, per chi non può fare a meno di tifare per la dolce Olive di Little Miss Sunshine, per chi trova nel proprio nome un indizio prezioso per conoscersi meglio, e per chi ha vissuto una vita intera seduto in disparte, finché non ha incontrato qualcuno capace di rompere l’incantesimo e aprire la porta del futuro.

L’autrice

Liz Moore è una scrittrice e musicista americana, e insegna Scrittura creativa alla Temple University di Philadelphia. NNE ha pubblicato I cieli di Philadelphia (2020) e Il mondo invisibile (2021).

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