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Fabrizio Escheri inaugura la collana Dalie Nere di Ianieri, Giusy Sciacca parla delle “Virità” delle donne

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog Una settimana quella da giovedì 15 a mercoledì 21 aprile che propone uscite editoriali sulla scia delle difficoltà del vivere, per cause e impegni, politici, sociali, d'abbandono, ma anche il risvolto al femminile del 'libro copertina' di Giusy Sciacca (Kalós) e la speranza del 'libro contro copertina' di Sara Rattaro (Sperling&Kupfer). Nasce la collana 'Le dalie nere' di Ianieri Edizioni con il palermitano Fabrizio Eschieri e il festival Etnabook diventa libro per NO_NAME.

Scopriamo i titoli in uscita da giovedì 15 a mercoledì 21 aprile che abbiamo scelto per voi, iniziando dal battesimo di nuova collana curata da Raffaella Catalano e Giacomo Cacciatore. Conosciamoli…

Giovedì 15 aprile diamo il benvenuto alla nuova collana “Le dalie nere” di Ianieri Edizioni che debutta con La strantuliata del palermitano Fabrizio Escheri. 

La strantuliata è un giallo ambientato nella Sicilia del latifondo a metà degli anni ’30 del Novecento. Il protagonista è l’autista della corriera che va da Licu a Sperlinga. La sua vita monotona sarà sconvolta dal rinvenimento, lungo la strada, del cadavere di Don Tano, sovrastante del barone di Chibbò. Da allora, gli eventi trascineranno l’autista al centro di un’intricata vicenda, portandolo a svelare i fili invisibili che legano nobili potenti, uomini di Stato e donne passionali, tra affronti, ricatti e vendette. Il suo senso di giustizia gli impedirà di restare indifferente, ma a caro prezzo, mentre sullo sfondo una pletora di contadini, curva sul raccolto, finge di non accorgersi di nulla. L’autista si ritroverà invischiato nell’omertà, con tutti i paradossi, le insensatezze e i disvelamenti a sorpresa che ne conseguiranno. Quel delitto sarà proprio una strantuliata, uno scossone inaspettato.

Fabrizio Escheri
(Palermo, 1966), dottore commercialista, coltiva due passioni: la Storia e le storie. Nelle lente serate estive trascorse nel suo rifugio di Gangi, sulle Madonie, al centro della Sicilia, ha raccolto i racconti degli anziani che vissero l’epopea dei briganti che infestavano quelle campagne prima che Cesare Mori, il prefetto di ferro, assediasse il paese per stanarli. La strantuliata è il suo romanzo d’esordio.

Marco Pappalardo, Non chiamatelo ragazzino. Rosario Livatino, un giudice contro la mafiaPaoline
A trent’anni dall’assassinio in Sicilia del giudice Rosario Livatino per mano della mafia, questo libro ne racconta ai ragazzi, ai giovani, ai loro educatori la vita, il lavoro, l’impegno, la fatica, i sogni, la fede, il coraggio, la testimonianza, il sacrificio. Lo hanno chiamato “giudice ragazzino” quasi per dire che non fosse all’altezza della lotta alla criminalità organizzata, ma a quasi 38 anni – altro che “ragazzino” – ha dimostrato con la sua esistenza e con la tragica morte che la mafia lo temeva molto. In queste pagine parlano di lui e per lui la sua città, alcuni oggetti personali, i luoghi di studio e di lavoro, i simboli della fede e della giustizia, dei testimoni. Raccontano – riportando in corsivo le parole del coraggioso magistrato – una vita semplice ma intensa, una professione vissuta in modo coerente, un uomo dalla profondissima fede e dall’altissimo senso del dovere. In ogni capitolo, poi, si trovano alla fine alcune brevi riflessioni per aiutare il lettore a comprendere che Livatino oggi è un modello vincente per essere donne e uomini di speranza, nelle piccole cose di ogni giorno e nell’impegno contro ogni mafia.

La Prefazione è del magistrato Sebastiano Ardita, componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Il libro, arricchito dalle illustrazioni di Roberto Lauciello, è pensato in particolare per ragazzi dai 10 ai 15 anni e per l’utilizzo nelle scuole, come testo per le ore di Educazione Civica, di Narrativa, di Religione e per i progetti sulla Legalità.

Sante Notarnicola, L’evasione impossibile, Odradek (nuova edizione)
Sante Notarnicola è un uomo che ne ha viste tante, questo libro traccia le avventure con la banda Cavallero che lo portano dalla FIAT al carcere. Le lotte, il clima pesante, il padronato che opprime e i compagni che si dividono. Il fulcro del libro non è tanto il giudizio morale nei confronti dell’autore, bensì il contesto di lotta che ha partorito la banda. Il carcere che, da luogo di punizione e repressione, viene reso sede di opposizione politica viva e fertile.

Dimitri Bortnikov, Il cibo dei morti, Tunué
Il cibo dei morti ci mostra dapprima un’infanzia felice, un Eden contadino ai confini della steppa, ma la fine dell’età dell’innocenza scaraventerà il protagonista in una serie di avventure picaresche: un cerchio infernale che passa attraverso gli amori senza speranza delle prostitute, l’esperienza della milizia, il contrabbando di diamanti, fino a tornare all’infanzia, al dolore, alla morte. Su tutto aleggia il fantasma di un figlio forse perduto: una specie di ultima, innocente crudeltà della vita, un’agghiacciante risata bambina che tutto pervade. La narrazione, di ispirazione autobiografica, si inabissa di continuo in una corrente sotterranea traboccante di storie e verità nascoste. In questo romanzo, morte, sesso e decomposizione ci lanciano addosso la loro beffarda risata come in un Rabelais postmoderno. La voce del cantastorie dietro al Cibo dei morti non parla: singhiozza, ringhia, scatarra. E se il riferimento iniziale è il Dostoevskij delle Memorie del sottosuolo, ben presto si viene inghiottiti dalla crudezza di un Céline, irretiti da un linguaggio che scava nel dolore e nella sporcizia umana senza il minimo pudore ma con una bellezza inusitata di sintassi e ritmi.

Jennifer L. Armentrout, Rabbia e rovina. The harbinger series. Vol. 2, HarperCollins Italia
Trinity e Zayne, il Guardiano gargoyle incaricato di proteggerla, stanno combattendo insieme ai demoni per salvare il mondo dall’apocalisse che minaccia di abbattersi sull’umanità, ma concentrarsi sulla missione non è affatto semplice, perché ciò che provano l’uno per l’altra, anche se la natura del loro legame lo proibisce, si sta inesorabilmente trasformando in amore. Così, cercando di tenere a bada il desiderio che cova sotto la cenere, ogni notte i due ragazzi pattugliano le strade cercando tracce del Messaggero, la misteriosa entità che nessuno ha mai visto e che sta uccidendo Guardiani e demoni senza distinzione… e soprattutto senza alcuna logica. Quando Trinity e Zayne si rendono conto che da soli non possono farcela, chiedono rinforzi a un alleato a dir poco particolare: Roth e la sua coorte. Poi, mentre il numero dei morti continua a salire, viene alla luce un sinistro complotto che coinvolge la scuola locale e una persona molto cara a Zayne, e Trinity si rende conto di essere stata ingannata e manipolata per un qualche oscuro fine. Allora la rabbia esplode, i sentimenti sfuggono al controllo… e questo potrebbe essere la rovina per tutti loro. Secondo capitolo della serie The Harbinger, “Rabbia e rovina” è un urban fantasy romantico.

Il Festival Internazionale del Libro e della Cultura della città metropolitana di Catania diventa libro: debutta l’Ass. No_Name nell’editoria con una antologia che raccoglie diversi candidati al premio annesso ‘Etnabook – Cultura sotto il vulcano’ dell’anno 2020, cui tema era ‘Le metamorfosi. Plauso allo staff diretto egregiamente dal visionario Cirino Cristaldi.

AA. VV., Etnabook, No_Nome

Il cambiamento è un passo avanti verso l’aggiunta di qualcosa di nuovo, non è mai una perdita, ma porta con sé tutti i segni della trasformazione che ogni individuo affronta. Le metamorfosi – Evoluzione e Rivoluzione è stata la tematica della II edizione di Etnabook.  Lo sforzo emotivo della trasformazione richiede energia che dà valore a ogni azione. Il mondo della letteratura nazionale e internazionale ha sempre dato ampio spazio alla ricerca del sé, al processo di formazione e al rinnovamento interiore ed esteriore. Per questo motivo, evoluzione e rivoluzione, fasi ultime di una metamorfosi individuale e collettiva, sono state al centro del dibattito del primo grande Festival del libro di Catania, dando voce a autori, librai, lettori e artisti. Un argomento che ha in qualche modo anticipato questo particolare momento storico. E se è vero, da una parte, che l’emergenza Covid-19 sta rivoluzionando totalmente il modo di vivere, dall’altra sta attuando una metamorfosi a livello globale e individuale.

Nel 2020, questo evento si è pregiato per il secondo anno della realizzazione del Premio Letterario “Etnabook – Cultura sotto il vulcano”. Un premio divenuto presto ambito a livello nazionale, grazie alla partecipazione corale di “penne” di livello assoluto, molte delle quali presenti in questa raccolta antologica, che rappresenta un vero fiore all’occhiello per la squadra di lavoro della kermesse etnea. Etnabook Festival è organizzato dall’associazione culturale NO_NAME presieduta da Cirino Cristaldi.

Mario Melis, Il presidente dei sardi, Arkadia Editore
Mario Melis, nella storia recente della Sardegna, ha rappresentato un punto di riferimento per il sardismo più autentico. Per gli avversari politici, e non erano pochi, rappresentava invece un mondo che voleva allontanarsi da Roma, ma senza traumi, evitando fughe in avanti senza costrutto, definendo un ampio perimetro di azioni che avrebbero permesso alla Sardegna di emanciparsi, economicamente e culturalmente, dal “contesto coloniale” entro il quale era confinata. E pure questi avversari, dei più disparati schieramenti, avvertivano in lui questa vis che lo faceva emergere in statura politica e umana. Per tale motivo, al di là delle divisioni di schieramenti, fu sempre uomo stimato e rispettato. Ecco, forse anche quest’ultima cifra andrebbe recuperata nel panorama politico moderno, un maggior rispetto per le tesi altrui, una maggiore apertura per chi dissente dal proprio convincimento, una più leale adesione alla realtà, al sano pragmatismo che può condurre, senza ipocrita concordia, alla formulazione sì di modelli politici differenti, ma tutti riconducibili all’unico scopo di cui si occupano gli scranni del potere, quello di fare gli interessi del popolo e della terra che si amministra.

Liz Moore, Il mondo invisibile, NN Editore
Ada Sibelius ha dodici anni, non ha mai conosciuto sua madre e vive con il padre David, un genio dell’informatica che dirige un importante laboratorio nella Boston degli anni Ottanta, dove si lavora su ELIXIR, un programma per replicare il linguaggio umano. Per Ada David è tutto, la sua infanzia trascorre tra la casa e il laboratorio del padre, e la sua fantasia è affascinata dall’esattezza di formule e codici. Ma quando la mente di David inizia a vacillare, Ada viene affidata a una collega, Liston, che la cresce insieme ai suoi tre figli. Ada scopre così la vita normale da cui è stata protetta fino a quel momento, e cerca di adattarsi senza tradire quel padre eccentrico e sfuggente, sulla cui identità inizia a emergere più di un dubbio. Anni dopo, ormai adulta e professionista insoddisfatta nella Silicon Valley, Ada riprende la ricerca della verità su di sé e sulla propria famiglia, una verità nascosta in un codice enigmatico che David le ha affidato.
Dopo I cieli di Philadelphia, Liz Moore torna con un libro profondo e appassionante che si legge d’un fiato.
E ci parla dell’infinito potere dell’amore, capace di infondere una misteriosa tenerezza persino al rapporto tra uomo e tecnologia, e di travalicare i limiti e le inesattezze della vita.

Dario Borso, Ostaggi d’Italia. Tre viaggi obbligati nella Storia, ExOrma
Tre diari di soldati semplici, che cercano di tornare a casa dopo mesi e anni di guerra e prigionia, e tre disfatte di Stato: Adua, Caporetto e l’armistizio dell’Otto settembre. Testimonianze autentiche che illuminano mezzo secolo di Storia italiana, dal 1896 al 1945.
L’alpino di Belluno, il granatiere e il marinaio trevisani, scrivono in modo elementare, claudicante, a volte sgrammaticato ma riescono a farci rivivere in pieno la loro condizione, la trincea, la paura, la sconfitta, lo spaesamento, la volontà di sopravvivere. Dario Borso, che si è occupato per molto tempo di Storia e di guerra, ci mostra il valore della microstoria dei casi singoli, e quale rilevanza abbia per la comprensione dei fatti. “Io un caso singolo ce l’avevo in casa: mio padre, morto nel 2000 senza aver detto una parola sul suo passato di partigiano”. Ci racconta come ciascuno di questi brevi testi sia venuto alla luce e ne ricostruisce con grande attenzione storico-critica le successive trascrizioni e gli interventi di revisione, integrazione, riscrittura di Giovanni Comisso, attore e regista anche delle loro vicende editoriali. Giovanni Comisso, che diventa il riferimento imprescindibile dell’indagine, agli snodi del secolo breve fu sempre presente e partecipe (Grande Guerra, fascismo, Seconda guerra mondiale, dopoguerra, boom economico) e la sua si rivela in questo caso una forma modernissima di perfomance letteraria: “stimolava i subalterni a parlare e soprattutto a scrivere, facendogli si direbbe ora da editor”, come è stato nel caso del marinaio trevisano internato in più lager tedeschi dopo l’armistizio. I diari autografi sono corredati da foto di repertorio, di oggetti personali e manoscritti (sono riprodotti, ad esempio, gli oggetti custoditi ancora nel vecchio baule d’ordinanza della Prima guerra mondiale del granatiere Giuseppe Giuriati). Sono pagine inedite che attraversano le zone più intime di vite modeste, persone ostaggio di guerre certamente non volute, gettate d’autorità sul campo di battaglia, nei luoghi della disfatta.

Andrea Bellandi Saladini, Il mondo nuovo. Manuale di educazione civica digitale, FVE editori
Come nasce e quali canali utilizza il linguaggio dell’odio per diffondersi in rete oggi? Chi si nasconde dietro al profilo troll o al cyberbullo? Com’è mutato il paradigma della violenza nell’era digitale? Analizzando i nuovi fenomeni che vanno affermandosi nella nostra contemporaneità – dal Revenge Porn al Cyberstalking, dalle Fake news ai falsi account – il Manuale indaga e chiarisce, con un approccio formale e trasversale, i modi in cui l’Hate Speech è divenuto, in breve tempo, la forma più ricorrente di attacco per esprimere un dissenso. La risposta che il libro propone a questi allarmanti fenomeni è quella dell’Hate Management, la “gestione dell’odio e delle relazioni sociali online”, metodo educativo in grado di far luce su ogni zona d’ombra dello spettro del digitale. È, al contempo, come ogni analisi che tenga conto della complessità di questo “mondo nuovo”, una ricognizione attenta e puntuale sui rapporti di potere che stanno alla base di una vasta gamma di problemi legati alla digitalizzazione delle nostre vite, problemi interconnessi che diventano questioni: quella dell’identità, del genere, della discriminazione nelle sue multiformi manifestazioni (Body Shaming, Cyberbullismo, Hate Group…) e della post-verità, sistema di pensiero in cui la verità dei fatti perde d’importanza e credibilità a favore di una realtà narrata, in grado di far leva sull’emotività e sulle convinzioni personali. Il mondo nuovo è un libro unico nel suo genere, prima ricognizione su quell’umanità digitale che fino a pochi anni fa apparteneva all’immaginario visionario del cinema e della letteratura distopica e che adesso è l’ambiente naturale nel quale siamo immersi, paesaggio da comprendere e salvaguardare perché il presente sia una terra abitabile e il futuro una scommessa ancora possibile, un dialogo gentile del domani.
Andrea Bellandi Saladini (Milano, 1993) è il direttore e fondatore di Accademia Civica Digitale, ente virtuoso che si occupa delle tematiche afferenti all’Educazione Civica Digitale. Ha fondato e dirige i giornali culturali «Lo Sbuffo» e «Elzevirus». Per la Casa dei Diritti del Comune di Milano, ha gestito lo sportello antidiscriminazione legato al Progetto Trevor, con lo scopo di offrire aiuto e sostegno legale e psicologico alle vittime di discriminazione e violenza (situazioni in special modo legate alle questioni di genere).

Emma Donoghue, L’influenza delle stelle, Sem – Società editrice milanese
Dublino, 1918. In una città devastata dalla guerra e dalla pandemia, l’infermiera Julia Power gestisce da sola un minuscolo reparto dove sono ricoverate donne incinte e in quarantena, affette dai sintomi dell’influenza spagnola. Ad aiutarla arrivano una giovane orfana e una dottoressa ricercata dalla polizia: le tre, nell’arco di pochi giorni, vedono morire molte delle loro pazienti, ma allo stesso tempo lottano per far nascere – in un mondo che spaventa – nuove vite.

Arsenio Frugoni, Lo storico e il poeta. Quattro saggi su Dante e la Divina Commedia, Marietti1820
Nell’ottobre 1301 Dante fa parte dell’ambasceria che si reca da Firenze a Roma per incontrare papa Bonifacio VIII, animato da una febbrile e insidiosa volontà di dominio. Il Poeta, infastidito dalla plebe rozza e incivile, colpito dalle rovine degli acquedotti e da una campagna arida e giallastra, osserva la città eterna, medita la lezione dell’iconografia politica, assiste allo spettacolo di una sacralità profanata. L’immagine della nuova Gerusalemme, custode del messaggio evangelico, è cancellata dagli intrighi e dalla vergogna della corte e della curia. Lo sguardo di un grande storico avvicina i ricordi romani di Dante e si confronta con tre canti della Divina commedia: il X dell’Inferno, dove gli eretici scontano la loro pena e il Poeta incontra Farinata degli Uberti e Cavalcante de’ Cavalcanti; il III del Purgatorio, dove le anime dei morti scomunicati attendono di poter iniziare la loro purificazione (tra questi Manfredi, figlio di Federico II), e l’ultimo del Purgatorio, dove le anime che hanno compiuto l’espiazione attendono l’accesso al Paradiso.

Arsenio Frugoni (1914- 1970), tra i maggiori storici italiani del Novecento, ha insegnato Storia medievale alla Scuola Normale Superiore di Pisa e all’Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni: Arnaldo da Brescia nelle fonti del secolo XII, pubblicato nel 1954 e in seguito riproposto da Einaudi, Storia di un giorno in una città medievale (con Chiara Frugoni, Laterza 1998), Incontri tra Medioevo e Rinascimento (Scholé 2018) e La storia, coscienza di civiltà (Scholé 2020).

Enrico Orlandi e Gaia Cardinali, La leonessa di Dordona, Tunuè
La materia dei poemi cavallereschi rivisitata per un fantasy moderno. Questa la sfida de La leonessa di Dordona, graphic novel in uscita per Tunué il 15 aprile.Sceneggiato da Enrico Orlandi e disegnato da Gaia Cardinali, gli autori danno immagine e colori alla storia d’amore tra Bradamante e Ruggero ispirandosi liberamente all’ Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.Al centro una figura femminile forte, coraggiosa, determinata a prendere in mano il proprio destino. Un racconto di crescita e di ribellione di una giovane donna tra storia, epica e magia con un finale diverso e inaspettato. Bradamante, erede dei conti di Dordona, paladina dell’imperatore Carlo Magno, è innamorata di Ruggero, comandante dell’esercito di Agramante e tra i più valorosi cavalieri del mondo arabo. L’amore tra la guerriera cristiana e il prode saraceno è al centro del graphic novel che riadatta uno degli episodi più noti dell’Orlando Furioso di Ariosto.

Roberta Di Pascasio, L’equilibrio è un’antica vertigine, Augh!
Non manca di encomi Roberta Di Pascasio, che col blurb del grande Sandro Bonvissuto, che di seguito riportiamo: “Roberta Di Pascasio allude a un altro tempo, non lineare, quello che i greci chiamavano cairologico; sono quegli istanti della vita nei quali si prendono decisioni cruciali, dove si guarda negli occhi la sorte e si cambia il proprio destino”, esce con il nuovo romanzo per i tipi di Augh!

Una torrida sera d’estate, due fratelli della Roma bene, Filippo e Orlando, investono e uccidono una donna e una bambina; alla guida Filippo, sotto effetto di alcol e droga. La storia si concentra sulle conseguenze per i colpevoli, psicologiche, sociali, economiche, attraverso la voce narrante di Orlando, per cui la tragedia è al contempo l’occasione di un intenso e dolente percorso di elaborazione e discussione della sua vita e della sua famiglia. Ad accompagnarlo in questo difficile viaggio interiore la vicina di casa, una nobile sessantenne, spirito ribelle e libero, difettosa quanto lui, vissuta sul limitare di una vertigine. Ognuno dovrà pagare i propri conti, perché i ricordi non hanno tempo, come le colpe e i rimpianti. Attraverso una prosa ricca ed elaborata, struggente e fruibile, l’autrice ci accompagna nel complicato mondo della coscienza, in cui il lato oscuro dell’animo umano cerca un catartico riscatto nell’accettazione della propria natura, seguendo l’imprevedibile filo del destino.
Roberta Di Pascasio, una laurea in Lettere moderne alla Sapienza di Roma e una specializzazione in Editoria, è responsabile dell’officina letteraria “Ponte di carta” e conduttrice del programma La magia delle storie su Info Media News. Ha pubblicato: Le porte di Cocteau (Giulio Perrone Editore, 2010), e-mozioni da poco (Edimond, 2012, Premio “Città di Castello”), L’amore si impara (Giovane Holden Edizioni, 2015, Premio “Bukowski”), Ricordami la colpa (Alter Ego Edizioni, 2016); il racconto Le seduzioni del passato è presente nell’antologia Abruzzesi per sempre (Edizioni della Sera, 2019).

Pierangelo Dacrema, L’economia di Clara. breve viaggio nell scienza del quotidiano, Rubbettino
«Mi chiamo Clara e ho finito la quinta elementare (…). La mia estate l’ho trascorsa a prendere appunti su un argomento che mi interessa sempre di più: l’economia. Non sono capace di spiegare in poche parole che cosa l’economia è, ma perché m’interessa sì. L’economia attraversa la vita di tutti, e quindi anche la mia. Da quando mi sveglio la mattina fino a quando mi addormento la sera l’economia non si ferma, è sempre viva. E non smette mai di intrecciarsi con quello che faccio. Sembra incredibile ma è così, ogni giorno e ogni ora del giorno. Bevo latte e miele, vado a scuola, torno a casa, guardo la televisione, mangio una mela, mi comprano un vestito, prendo l’autobus o mi accompagnano in automobile: tutti fatti economici. Sì, proprio così, una vita piena zeppa di fatti economici».

Che cos’è il denaro? Perché ci sono i poveri e le disuguaglianze? Come funziona una banca? Che cos’è l’efficienza? In sette brevi capitoli Pierangelo Dacrema, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari, spiega anzi fa spiegare alla piccola Clara, una bimba di 10 anni, che cos’è l’economia attraverso esempi tratti dalla storia e dalla vita quotidiana. L’economia di Clara risponde a quesiti specifici (che cosa è la moneta? che cosa sono i prezzi? che cos’è il capitalismo?) o di ordine generale (che cos’è un’economia di mercato? perché c’è un divario tra ricchi e poveri? perché un dipinto può valere più di un altro?) e chiarisce il ruolo dei grandi pensatori dell’economia (Marx e Keynes). L’economia, sostiene l’Autore, non è una materia specifica del nostro tempo, legata al denaro, ma accompagna l’essere umano da quando è comparso sulla terra. Sì, ci spiega Clara, l’economia esisteva anche nel Paleolitico e non è legata ai soldi bensì ai gesti e al comportamento umano. Dice Clara: «“Mamma, in che senso c’è povertà e povertà? Vuoi dire che qui da noi è povero chi non può comprarsi l’automobile mentre c’è chi in Africa, in Asia o nell’America Latina soffre la fame e non beve acqua potabile?”».

Pierangelo Dacrema, docente di lungo corso, tratta l’economia come una scienza dello spirito. Nato nel 1957, laureato in Bocconi nel 1980, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari dal 1993. Ha insegnato all’Università Bocconi di Milano, all’Università Cattolica di Milano, all’Università di Bergamo e di Siena, alla Nuova Accademia di Belle Arti (Naba) di Milano e all’Università di Messina. Insegna attualmente all’Università della Calabria, nel Dipartimento di studi umanistici. Vanta diverse pubblicazioni non accademiche per Rubbettino, ETAS Rcs, 2008; Excelsior 1881, Jaca Book, e ha tradotto (con B.Bruno) l’inedito di J.M Keynes Le mie prime convinzioni, per Adelphi.

Venerdì 16 aprile esce ciò che scegliamo come ‘Libro copertina’: Giusy Sciacca, Virità femminile singolare-plurale, Kalós

Qual è la verità? Domanda sbagliata. La verità non è mai solo singolare, ma di certo è femminile. Così le protagoniste di questi venti racconti, stanche di essere spesso dimenticate o travisate, prendono la parola per narrare loro la storia e spiegare al lettore la propria versione dei fatti. Alcune abitano sull’Isola dai tempi del mito, altre sono partite per poi ritornare, altre ancora sono arrivate in epoche più moderne, fino a giungere agli albori del Novecento. Sono dee, artiste, nobildonne, talvolta sante, ma anche rivoluzionarie, eretiche, scienziate. In una parola, donne. E non aspettano altro che essere ascoltate. Il volume – che è il risultato dell’intreccio di queste singole voci, scelte e filtrate dalla scrittura dell’autrice – diventa così plurale. Come la parola virità, femminile singolare-plurale.

Giusy Sciacca, nata a Lentini, vive tra Roma e Siracusa. È controllora del traffico aereo, autrice di racconti, romanzi e testi teatrali. Scrive di libri per diverse testate giornalistiche – “La Sicilia”, “SicilyMag” e “La Voce di New York” – e ha fondato il blog Parola di Sikula, dedicato ai libri e alla cultura. È inoltre ideatrice e curatrice del Premio Nazionale di Poesia Sonetto d’Argento Jacopo da Lentini.

Le eroine silenziose di “Virità”. Giusy Sciacca: «Parola alle donne»

Angelo Battiato, Accussì, Youcanprint
Libro di poesie in lingua siciliana che esprime cultura, identità, passioni, emozioni, ricordi e modi di essere e di vivere di una comunità. La lingua costituisce il segno distintivo e di riconoscimento di un popolo per comprendere il passato e per guardare il futuro.

Martedì 20 aprile tre uscite tutte al femminile: Camilla Boniardi e Julia Quinn per Mondadori e Sara Rettaro per Sperling & Kupfer, su quest’ultima la scelta del ‘Libro contro copertina’

Camilla Boniardi, Per tutto il resto dei miei sbagli, Mondadori
Romanzo d’esordio di una scrittrice di talento che ha fatto della sua esperienza di vita materia pulsante, vivida, e soprattutto universale. Marta vive ogni giorno in preda a uno strano e costante senso di inafferrabilità: anche le scelte più semplici, le decisioni più ovvie sembrano sempre un passo più in là di ogni suo sforzo. Non sfugge a questa sua irrequieta condizione nemmeno l’amore, che sembra volersi arrendere allo stesso senso di inadeguatezza: mai abbastanza affascinante, mai sufficientemente intelligente, mai all’altezza o idonea a soddisfare le aspettative dei partner. Trovare il modo per ovviare a quelle che ormai ritiene siano delle sue mancanze, diventa per Marta quasi un’ossessione. La sua vita si trasforma in uno slancio sofferto, a tratti agonistico, verso la perfezione, una ricerca continua e a volte dolorosa di quell’immagine che gli altri hanno costruito su di lei, fatta di empatia, ironia, leggerezza e seduzione. Nel suo percorso verso una nuova consapevolezza, Marta scoprirà quanto sia sottile e tagliente la lama che la separa dall’etica dell’imperfezione. In questo difficile cammino il tempo sarà suo alleato. La vita, come questa storia, non è altro che una lunga battaglia contro la sindrome dell’impostore. Ritroviamo un po’ di Jane Austen e un po’ di Sally Rooney nel racconto di Marta, che parla d’amore senza mai dimenticarsi della realtà, dove, mentre ondeggiano tra lacrime e sorrisi, i personaggi si abbandonano a profonde riflessioni e a coinvolgenti momenti di autoanalisi.

‘Libro contro copertina’: Sara Rattaro, Una felicità semplice, Sperling & Kupfer

Sara Rattaro

Un giorno come tanti, Cristina entra in un negozio sotto casa per fare la spesa. Un saluto veloce all’ingresso, i gesti automatici di sempre, qualche pensiero per la testa. Poi, all’improvviso, un uomo la afferra alle spalle e le punta qualcosa alla schiena. E così quella commissione insignificante diventa un momento cruciale, uno spartiacque tra un prima e un dopo, o addirittura tra la vita e la morte. Proprio in quell’attimo, ostaggio di una rapina, Cristina percepisce l’essenza di tutto, come se le si squarciasse un velo davanti agli occhi. E si vede per quella che è davvero: una madre che non ha ancora sanato la frattura profonda che la divide da sua figlia, e una figlia che non sa comprendere il desiderio di sua madre di rifarsi una vita; una vedova chiusa in un dolore indicibile, e una donna che crede di avere già amato abbastanza – forse, di non avere nemmeno più diritto alla felicità. È un istante sospeso, tra mille variabili e mille possibilità: una fatale follia o un soccorso insperato; un futuro da cancellare o un nuovo inizio per rinascere.

Julia Quinn, A Sir Phillip con amore. Serie Bridgerton. Vol. 5, Mondadori
Sir Phillip si aspettava che Eloise Bridgerton, come tutte le zitelle, fosse bruttina e pronta a tutto pur di accasarsi. Ma si sbagliava! La giovane donna che gli si presenta è determinata e soprattutto bellissima. È lei però ad avere qualche dubbio, soprattutto quando scopre che Sir Phillip non è affatto un gentiluomo, e per di più ha due figli pestiferi che avrebbero proprio bisogno di una madre.

Chiusura settimanale mercoledì 21 aprile con il ritorno di Salvatore Conaci e il caso di Evie Benson.

Salvatore Conaci, Cosa accadde davvero a Evie Benson, Bookabook
Evie Benson è un’agente letterario di successo. È bella, ha una carriera brillante e dei fedeli amici di vecchia data. Un giorno, però, la vita che le ha dato così tanto si riprende alcune cose. È il 2015: su un social network conosce Liam, un uomo affascinante e misterioso. È raffinato, colto, la ama, ma ha sempre una scusa per non incontrarla di persona. Evie scivola inesorabilmente tra le spire di un amore ingannevole, pericoloso. Un amore fatto di messaggi, bugie e tormenti. I suoi amici provano ad aiutarla, ma lei, ormai plagiata da Liam, li allontana, prendendo decisioni che fanno cadere a pezzi la sua vita. Solo dopo aver toccato il fondo Evie torna da loro. Dopo un percorso riabilitativo di due anni, li riunisce in un posto in cui festeggeranno i vent’anni della loro amicizia. Ma lì, in una sfarzosa villa turistica del Maine, il passato va a cercarla. Rancori e ossessioni che sembravano sepolti per sempre tornano a galla senza perdono, rivelando un terribile segreto.

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