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Fabio Abate: «Nada, Ivana e Celeste, tre donne per due feste della musica senza tempo»

Musica Il cantautore catanese sarà il direttore artistico di due eventi a ingresso gratuito organizzati da Radio Delfino che si terranno all'Anfiteatro di Zafferana Etnea, venerdì 29 luglio, protagonista sul palco Nada, e giovedì 4 agosto, protagonista Ivana Spagna. Lo stesso Abate e la giovane cantante agrigentina Celeste Caramanna apriranno con i loro show le due serate: «Abbiamo lavorato affinché il pubblico possa venire e sentirsi senza tempo, accolto con divertimento e spensieratezza»

Save the date, si dice in inglese: sarebbe meglio dire dateS, al plurale. Sono due, infatti, gli eventi musicali sotto i riflettori, creati con la direzione artistica di Fabio Abate e che avranno luogo venerdì 29 luglio, protagonista sul palco Nada, e giovedì 4 agosto, protagonista Ivana Spagna, all’Anfiteatro Falcone Borsellino di Zafferana Etnea in occasione della 24° edizione della rassegna musicale “Etna in Scena” creata in collaborazione con il Comune di Zafferana e Radio Delfino.

Per saperne di più, per entrare nella mente dell’ideatore della serata, parlo con Fabio Abate, direttore artistico ma anche artista, cantautore, video-maker e molto, molto altro: cosa bolle in pentola?
«Tanto. Venendo da un periodo così difficile in cui una pandemia aveva imposto un segnale di stop perentorio soprattutto nel mondo dello spettacolo, noi artisti abbiamo dovuto affrontare non un rallentamento ma un vero e proprio stallo; la voglia di ripartire c’era da tempo e finalmente adesso abbiamo potuto mettere in pratica le idee immagazzinate durante il lockdown. Abbiamo concepito il nostro spettacolo… anzi, i nostri spettacoli – perché oltre questo di giorno 29 ce ne sarà un altro giovedì 4 agosto con Ivana Spagna – con alla base un’idea che direi sia innovativa: abbiamo trovato una chiave nostra per questi eventi che sono soltanto i primi di una serie. L’idea da cui nascono i nostri eventi consiste nel mettere in piazza ospiti di rilievo nazionale o internazionale insieme ad artisti meno conosciuti, che magari lavorano, per così dire, nel sottobosco, e che invece varrebbe la pena ascoltare e far crescere».

Fabio Abate

Le due serate sono affidate all’apertura di Celeste Caramanna. Nada è stata ed è un’icona della musica italiana dagli anni Sessanta fino a ora, Celeste è una giovane scoperta, anche se si esibisce nei palchi di tutto il mondo da un po’ di anni. Come mai le hai volute con te?
«Bellissimo, pensare che sul palco avremo delle diversità sonore di tale rilevanza. Nada, come ben sappiamo, non ha bisogno di presentazioni. Ha segnato un lungo periodo in cui l’Italia voleva farsi sentire in tutte le sue sfaccettature armoniche e di vita, specialmente in musica con i grandi cantautori e interpreti, e lei rientra in pieno all’interno di questo insieme così vasto e notevole spessore culturale. Prendi per esempio un brano come “Ma che freddo fa”, un pezzo sempre attuale e che per questo piace ai giovani e meno giovani… come tanti altri, in fondo. Adesso non voglio disperdermi nel ventaglio della produzione di Nada, mi perderei! Ma durante lo spettacolo avrete la possibilità di rinfrescarvi la memoria. Ed è per questo che per noi, essere riusciti a coinvolgerla nei nostri eventi, è una gioia incontenibile».

Nada

«Per quanto riguarda Celeste – prosegue Abate -, lei è una giovane artista la cui l’età (25 anni, ndr) non le ha precluso di aver già calcato i palchi di tutto il mondo. É una siciliana (è nata a Canicattì, nell’Agrigentino ndr) che vive a Londra: da lì ha cominciato a farsi conoscere dal pubblico inglese, olandese, portoghese e soprattutto quello brasiliano, perché la sua produzione artistica è profondamente influenzata dal bossanova, genere comunemente prodotto in lingua brasiliana, e aggiunto, in Celeste, alle tonalità dei generi sudamericani. Quindi ci piaceva l’idea di accostare le musicalità internazionali di una giovane cantante a quelle invece più classiche di Nada in modo da creare un connubio che includesse chiunque ami la musica a prescindere dal genere o dall’età, e abbiamo diretto i nostri sforzi in tale direzione.

Celeste Caramanna

Per quanto riguarda invece Ivana Spagna, altra icona predominante della storia del pop nazionale e internazionale, qual è la motivazione che ti ha spinto a volerla per esibirsi, sempre nel contesto dell’Anfiteatro di Zafferana Etnea, giovedì 4 agosto?
«Dopo una consultazione con gli amministratori di Radio Delfino, bravissimi divulgatori nonché intenditori di musica, abbiamo pensato a lei perché volevamo creare una diversità tra i due eventi. Nada è una cantautrice dalle sonorità e dal profilo molto intimo, leggiadro, armonico, mentre Spagna è una personalità con alle spalle un successo prorompente che risuona almeno dagli anni Ottanta, un successo di stampo notevolmente diverso rispetto a quello ottenuto da Nada. Come dicevo prima, la nostra visione ci ha portato a operare, attraverso questi eventi, al  fine di creare atmosfere sempre nuove e per questo non escludiamo di chiamare a raccolta anche artisti di rilievo internazionale (traguardo raggiunto nel 2020 quando Fabio Abate suonò insieme a Cristiano Godano  dei Marlene Kuntz e Glen Mattlock, bassista dei Sex Pistols ndr).

Ivana Spagna

Cosa ti aspetti da questi eventi, cosa prevedi e quali sono le tue paure?
«Prima di tutto mi aspetto divertimento puro e sano. Abbiamo lavorato affinché il pubblico possa venire e sentirsi senza tempo, accolto con divertimento e spensieratezza; per questo abbiamo messo l’accento sulla gratuità dei due eventi, in modo da non pesare ulteriormente sulle tasche di chi vuole godersi un buon spettacolo all’interno di una cornice naturale quale quella dell’Anfiteatro Falcone Borsellino. Vogliamo che questi due concerti siano in realtà due feste, in cui ci sarà l’occasione di incoronare queste due grandi icone della musica italiana, Nada e Ivana Spagna, come meritano, adesso come allora, in allegria». 

Ad abbellire ulteriormente le serate contribuirai anche tu con le tue esibizioni. C’è qualche anteprima che vorresti dare ai lettori di SicilyMag?
«Sì, anche io mi esibirò in entrambe le date ma secondo due progetti diversi: in questo di venerdì, avrò con me una formazione ridotta con Corrado Neri al pianoforte e Giuseppe Nicotra, il mio fidato chitarrista che mi segue da quando ho mosso i primi passi… per la prima volta canteremo e suoneremo insieme dopo tanto tempo che ci conosciamo e che ci ripromettiamo di esibirci insieme e finalmente sta succedendo, e Giuseppe Nicotra alla chitarra, come sempre. Per l’evento con Ivana Spagna invece sarà presente una formazione più completa, con un approccio diverso: sarà uno spettacolo molto più rock, che è poi l’unica parola che mi viene in mente per descrivere Ivana Spagna nel suo complesso, no?! Sia venerdì che giorno 4 presenterò gran parte dei pezzi del mio ultimo disco, “A km zero”, per poi aggiungere anche dei classici di repertorio». 

C’è qualcos’altro che stai pianificando, per il futuro… Soprattutto dopo l’uscita del tuo secondo album, “A km zero”?
«Dopo la stagione estiva, per cui stiamo già programmando altre date, l’obiettivo mio è di pubblicare il nuovo disco. Sono quasi in dirittura d’arrivo: ho già steso le prime tracce dei brani e ne prevedo il lancio intorno al mese di ottobre – non vedo l’ora! –. Oltre, ovviamente, che continuare con i concerti, perché quello a cui miro veramente è di raggiungere gli ascoltatori a livello fisico, affinché possiamo essere visti e ascoltati dal vivo, al naturale, sopra un palco a suonare, così che ci si possa rendere conto di chi suona, cosa racconta e tutto il resto, anche. Quindi ciò che importa, alla fine, è questo: produrre musica, fare dischi e, contemporaneamente, produrre dischi. È questo il nostro iter, perché oggi è difficile pensare di pubblicare un disco e pensare di fare un lancio decente. Al giorno d’oggi, l’offerta è aumentata di molto rispetto che in tempi passati, il che rende più arduo, l’inserirsi all’interno di un ventaglio di personalità già esistenti. Mentre con questa nostra idea, diamo l’opportunità agli esordienti, agli artisti locali che magari non hanno ricevuto la notorietà che invece meritano, di affiancare artisti di notevole rilievo e impacchettando il tutto in modo che i singoli elementi tra loro si incastrino nel migliore dei modi».  

Quindi non ci resta che aspettare davvero molto poco per tornare indietro nel tempo all’epoca di canzoni che hanno segnato la vita di ognuno di noi e viverle al confronto con sonorità e voci di un’atmosfera musicale nuova.

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