Recensioni I Black Eyed Peas, uno dei gruppi più rappresentativi dell’hip hop statunitense, sbarcati giovedì 28 luglio alla Villa Bellini per il Catania Summer Fest, la stagione di eventi estivi del Comune etneo, e per il Wave Summer Music Festival, organizzato da Giuseppe Rapisarda Management, non hanno deluso le aspettative degli oltre 6.000 spettatori che affollavano il giardino pubblico dei catanesi
I Black Eyed Peas, uno dei gruppi più rappresentativi dell’hip hop statunitense, sbarcati giovedì 28 luglio alla Villa Bellini per il Catania Summer Fest, la stagione di eventi estivi del Comune etneo, e per il Wave Summer Music Festival, organizzato da Giuseppe Rapisarda Management, non hanno deluso le aspettative degli oltre 6.000 spettatori che affollavano il giardino pubblico dei catanesi. L’unica data italiana del gruppo americano ha fatto confluire da tutta la nazione soprattutto giovani, ma anche alcuni afroamericani provenienti dalla vicina base militare di Sigonella. Settantacinque minuti di musica scanditi da diciotto tracce che hanno ripercorso la carriera di uno dei gruppi più influenti della scena mondiale.
E’ stato un susseguirsi di grandi hit proposti dai tre guru della crew musicale che ha collezionato in carriera sei Grammy Awards tra performance e album. Ed ecco il medley proposto da Taboo (ovvero Jaime Luis Gomez) con “Smells Like Funk” e “Love Tonight”, a seguire quello di apl.de.ap (al secolo Allan Pineda Lindo) con “Mabuti” e “Bebot”, e per concludere la straordinaria perfomance di Will.i.am (al secolo William James Adams Jr.) con le leggendarie “This is Love”, “That Power”e “Scream & Shout”, forse il momento più intenso dell’intera esibizione caratterizzata da un crescendo ritmico notevole.
Ma gli occhi e le orecchie erano puntati sulla vocalist filippina Jessica Joy Seria Reynoso in arte J. Rey Soul, dal 2020 cantante della formazione con l’album “Translation”, a cui è toccata farsi conoscere dal vivo, e ad evitare confronti con la carismatica Fergie, storica componente dei Black Eyed Peas che ha duettato dal vivo con mostri sacri come Jagger e Bono e ha intrapreso una brillante carriera solista.
Ma la 21enne Rey non ha deluso, mostrando personalità e sex appeal sul palco, una versatilità canora non indifferente, soprattutto con le più recenti hit della band che hanno aperto la prima parte del concerto, “Let’s Get It Started”, “Boom Boom Powa”, “Ritmo (Bad Boys for Life)”, “Mamacita” e “Pump It”. In mezzo tanti effetti scenici, con fiamme libere e coriandoli, atti preparatori per il gran finale con i pezzi più iconici degli artisti americani.
Pubblico in visibilio quando partono le note di uno degli inni musicali del pacifismo contemporaneo, “Where is love”: “Ma se ami solo la tua razza allora lasci spazio solo alla discriminazione, e la discriminazione crea solo odio e quando si odia si finisce con l’arrabbiarsi e la follia ne è la conseguenza, ed è proprio così che funziona la cosa man, c’è bisogno d’amore solo per iniziare a sistemare tutto, dobbiamo essere padroni della nostra mente, meditare e lasciare tutti che le nostre anime gravitino attorno all’amore…”.
La trascinante “I’ve gotta feeling” è l’ultima scossa adrenalinica prima del congedo a riscaldare ulteriormente una calda serata catanese indimenticabile.
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