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A Catania una mostra sulle architetture fortificate celebra il “Premio Salvatore Boscarino”

Beni culturali L'allestimento, a Palazzo Sangiuliano, raccoglie le tesi vincitrici, dal 1998 al 2018, di studenti che hanno concentrato le sintesi dei loro percorsi accademici sui temi del restauro, della conservazione e della valorizzazione del patrimonio castellano e difensivo in Sicilia

Sessantasei tesi di laurea esaminate, 50 architetture fortificate studiate con rigore e sperimentazione, 58 tavole e un catalogo per 23 lavori esposti. Sono i numeri del ventennale del Premio ‘Salvatore Boscarino’, celebrati con una mostra inaugurata a Catania negli spazi di Palazzo Sangiuliano. L’iniziativa è stata organizzata dall’Istituto italiano dei Castelli – Onlus sezione Sicilia con il patrocinio dell’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana della Regione Siciliana e delle Università di Catania, Palermo, Messina e ‘Kore’ di Enna.

L’allestimento espositivo raccoglie, dal 1998 al 2018, le tesi vincitrici di studenti che hanno concentrato le sintesi dei loro percorsi accademici sui temi del restauro, della conservazione e della valorizzazione del patrimonio castellano e difensivo in Sicilia. Il Premio è stato intitolato nel 2001 all’illustre studioso Salvatore Boscarino, ingegnere e professore ordinario di restauro in diversi atenei.

Il rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, nel suo intervento di saluto ha ringraziato l’Istituto italiano dei Castelli per l’iniziativa «che permette  di ricordare degnamente un nostro grande docente, il professore Salvatore Boscarino, che ha dedicato la sua attività al patrimonio culturale e architettonico del nostro territorio. Il premio a lui dedicato è inoltre un’occasione per valorizzare il lavoro di tesi di molti nostri studenti e docenti, mettendolo a disposizione dei tanti cittadini che vorranno visitare la mostra».
«Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta dell’Iic – ha detto  Germana Barone, delegata al Sistema museale di ateneo Unict – sia perché è tradizionalmente noto l’interesse della nostra Università verso il patrimonio culturale, anche attraverso numerosi e specifici progetti di ricerca, sia perché offre la giusta visibilità all’impegno di ricerca e progettazione che viene svolto nei dipartimenti e nei corsi di laurea».
«Anche in questa occasione è stato proficuo il dialogo che la Soprintendenza catanese ha instaurato con l’Università, e che ha già portato all’organizzazione di numerose iniziative – ha sottolineato  Irene Donatella Aprile, soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Catania -. Il lavoro che gli studenti hanno realizzato in particolare sulle architetture fortificate è importante e può servire da stimolo alla presentazione di progetti per il loro recupero e la loro valorizzazione, per i quali auspichiamo sempre più cospicui finanziamenti».
Soddisfatta Michaela Marullo Stagno d’Alcontres, presidente nazionale dell’Istituto Italiano dei Castelli, che in apertura ha ricordato Giovanni Ventimiglia di Monteforte: «Proseguiamo nel segno della sua visione e del lavoro promosso dal precedente consiglio direttivo. Grazie a lui è stato istituito il Premio ‘Salvatore Boscarino’. Apprezziamo quanto ci è stato consegnato, ma guardiamo anche al futuro. Stiamo lavorando, dopo gli anni di stop causati dalla pandemia, per organizzare una nuova edizione e per riprendere l’idea di costruire un osservatorio culturale di monitoraggio e di divulgazione dei patrimoni architettonici fortificati, che guardi al Mediterraneo e si interfacci con le organizzazioni culturali di altre nazioni. Sono valori come la condivisione e la bellezza che generano cultura e con la cultura i Paesi si uniscono. La mostra – ha ricordato Michaela Marullo Stagno d’Alcontres – è un’iniziativa per fare conoscere ai giovani i beni che abbiamo in Sicilia, con la speranza che si appassionino e che scelgano di dedicare i loro studi per regalare ancora futuro a tutto ciò. Ringrazio, infine, il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo per l’ospitalità e le sinergie create in questi anni con l’ateneo, il presidente regionale del nostro Istituto, Francesco Cultrera di Montesano, l’architetto Fulvia Caffo, la professoressa Maria Vittoria D’Amico per l’importante e impegnativo lavoro di organizzazione. La collaborazione con le università siciliane è per noi importante. La mostra, dopo Catania, sarà ospitata dall’Università di Messina».

«Dal 1998 il Premio con le sue 12 edizioni, 66 tesi di laurea esaminate, le 50 architetture fortificate studiate è diventato sinonimo di qualità, rigore, sperimentazione per dare valore al patrimonio fortificato, particolarmente esposto al grande pericolo di scomparsa, avendo perso l’originaria funzione militare – spiega la curatrice della mostra e del catalogo, l’architetto Fulvia Caffo -. La mostra è un viaggio che ripercorre i luoghi, gli ambienti, i paesaggi, della Sicilia fortificata da scoprire, salvare, valorizzare. La rassegna delle 23 tesi esposte fornisce, inoltre, un’analisi delle variazioni, nel tempo, dell’approccio ai temi conservativi, sempre più orientati alla valorizzazione, alla fruibilità sostenibile, ai rapporti tra il manufatto e il contesto paesaggistico, ambientale, socioeconomico del territorio di riferimento».

All’inaugurazione, erano presenti il rettore dell’Università di Catania, professore Francesco Priolo; il Soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Catania, Irene Donatella Aprile; la presidente nazionale dell’Istituto italiano dei Castelli, Michaela Marullo Stagno d’Alcontres; il presidente della sezione Sicilia dell’Istituto Italiano dei Castelli, Francesco Cultrera di Montesano; Germana Barone, docente dell’Università di Catania e delegata al Sistema museale dell’ateneo catanese; l’architetto Fulvia Caffo, curatrice della mostra e del catalogo; la professoressa Maria Vittoria D’Amico, vicepresidente sezione Sicilia dell’Istituto Italiano dei Castelli, delegata e curatrice del Premio ‘Salvatore Boscarino’.
Inoltre, Martina Boscarino, nipote del professore Boscarino, in rappresentanza della famiglia; Vittoria Ventimiglia di Monteforte, vedova di Giovanni Ventimiglia di Monteforte, compianto ex presidente dell’Istituto italiano dei Castelli; i docenti Bruno Messina e Maria Rosaria Vitale, rispettivamente docente della Struttura didattica speciale di Architettura (Siracusa) dell’Università di Catania e delegata del professore Fausto Carmelo Nigrelli, presidente della Struttura didattica speciale di Architettura (Siracusa) dell’Università di Catania; Claudio Marchese, docente dell’Università di Messina; il professore Angelo Salemi dell’Università degli Studi di Catania; le professoresse Maria Teresa Campisi e Carmela Canzonieri dell’Università ‘ Kore’ di Enna; il professore Federico Fazio della Struttura didattica speciale di Architettura (Siracusa) dell’ Università di Catania; Claudia Guastella, docente Università di Catania; Franco La Fico Guzzo, dirigente della Soprintendenza dei beni culturali e ambientali di Catania; Attilio Denaro, presidente ‘Genius Loci Katàne’ e diversi autori di tesi che hanno partecipato alle varie edizioni del Premio.

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