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A Palazzo Sangiuliano una mostra rimette le donne al loro posto

Società Prorogata fino al 22 marzo “Vite di donne nella storia. Anche la cancellazione è violenza” che il Collettivo femminista Rivoltapagina ha donato al Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Catania

Cos’è violenza? Le botte, uno schiaffo, uno spintone, un’offesa…. anche. Ma non solo.
L’oblio, la censura, l’essere dimenticate, volutamente cancellate dalla storia personale e collettiva, è una violenza altrettanto micidiale e altamente diffusa tanto che il Collettivo femminista Rivoltapagina ha ritenuto opportuno stimolare una riflessione a riguardo attraverso la mostra “Vite di donne nella storia. Anche la cancellazione è violenza” visitabile dallo scorso 6 marzo nei locali del Palazzo Sangiuliano di piazza Università, a Catania, e prorogata fino al 22 marzo.

Il taglio del nastro che ha inaugurato la mostra: da sinistra Emma Baeri, Elena Brancati, Stefania Arcara, Adriana Di Stefano, Mariagiovanna Chiavaro e Maria Grazia Nicolosi

Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno solo nel periodo 1 gennaio – 5 marzo 2023 in Italia sono state uccise 20 donne, e di queste 18 hanno trovato la morte in ambito familiare o affettivo. Un dato allarmante e in continuo aumento davanti al quale è necessario pensare e provvedere (in fretta) ad una “ri-educazione” del rapporto tra sessi.
I materiali esposti a Catania fanno parte di una collezione donata al Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Ateneo lo scorso 25 novembre e affidati alla cura del Centro Interdisciplinare di Studi di Genere Genus. La mostra, nel respingere l’idea della “donna vittima” e distogliendo volutamente per un attimo lo sguardo dalle violenze quotidiane, intende intervenire sulla incivile eredità culturale della violenza, raccontando in breve la vita di alcune delle moltissime donne che, fin dai tempi più lontani, hanno inventato, scoperto, progettato, scritto, ma il cui contributo per diverse ragioni è stato dimenticato.

Alcuni pannelli esposti a Palazzo Sangiuliano

La violenza, infatti, è l’espressione estrema dell’asimmetria di potere tra i sessi, di una cultura che la costruisce, la giustifica e la trasmette in modo invisibile nella famiglia e persino nelle istituzioni, soprattutto in quelle educative, a partire dalla cancellazione delle donne dai testi scolastici, quindi dal senso comune.

Con questa mostra il Collettivo Rivoltapagina ha voluto restituire alla memoria l’orgoglio di avere simili antenate, consentendo di disinnescare quella dilagante sensazione di onnipotenza maschile. La mostra è quindi un invito, uno stimolo alla riflessione quotidiana, sul passato e sul presente, che rompa il velo delle censure, dei silenzi, dell’oblio che ci ha erroneamente restituito una storia popolata solo di uomini nell’arte, nella scienza, nella politica.

La mostra “Vite di donne nella storia. Anche la cancellazione è violenza” è visitabile tutti i giorni, dalle ore 9 alle ore 13, fino al 22 marzo, oppure on line https://rivoltapaginacatania.wordpress.com

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