Il sindaco di Catania Enzo Bianco ha proclamato per martedì 18 agosto il lutto cittadino per ricordare i 49 migranti morti soffocati nella stiva d

Lo sbarco dei migranti al Porto di Catania
Il sindaco di Catania Enzo Bianco ha proclamato per martedì 18 agosto il lutto cittadino per ricordare i 49 migranti morti soffocati nella stiva di una “carretta del mare” sabato scorso e sbarcati ieri nel porto etneo in un container refrigerato. «Invito i Catanesi – ha detto il sindaco – ciascuno con le modalità che riterrà opportune, a esprimere solidarietà nei confronti di queste persone che hanno trovato la morte fuggendo dalle guerre e dalla fame e inseguendo un sogno. La cultura dell’accoglienza e della solidarietà, d’altronde, fanno parte del patrimonio genetico della nostra città».
Oggi, dunque, le bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea negli uffici pubblici saranno esposte a mezz’asta e saranno sospese tutte le manifestazioni pubbliche.
Bianco aveva già proclamato il lutto cittadino in altre due occasioni: nell’agosto del 2013, quando sei migranti erano annegati a pochi metri dalla spiaggia della Plaia dopo che il barcone che li aveva trasportati dall’Africa si era arenato in una secca, e il 19 aprile di quest’anno, il giorno dopo la strage del mare del Canale di Sicilia, dove annegarono tra sette e novecento migranti con solo 27 superstiti, poi portati a Catania.
Il 28 maggio del 2014, inoltre, Catania aveva celebrato nel Palazzo della Cultura, alla presenza dell’arcivescovo, dell’Imam e del capo della comunità copta, un funerale interreligioso per i 17 migranti morti durante un naufragio a Lampedusa.
Un’altra cerimonia si svolse davanti alle sepolture e al monumento successivamente eretto per ricordare quelle vittime nel cimitero di Catania. Su ogni lapide del mausoleo si trova un verso della poesia “Migrante” del nigeriano Wole Soyinka, premio Nobel per la letteratura nel 1986.
L’ultimo funerale interreligioso si è svolto il 7 luglio scorso nel Palazzo dei Chierici per 13 delle vittime della strage del mare del 18 aprile. I corpi furono recuperati dalla Marina militare italiana sui fondali del tratto del Canale di Sicilia teatro della tragedia.