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Morte Giulio Regeni, gli accademici catanesi chiedono una giornata di lutto negli atenei italiani

Giulio Regeni era uno di noi, come cittadino e come studioso. È questo il punto di partenza, dalla società e dal mondo universitario. È sufficiente

Giulio Regeni era uno di noi, come cittadino e come studioso.
È questo il punto di partenza, dalla società e dal mondo universitario.
È sufficiente l’atto di barbarie in sé a farci prendere la parola, ma non a spingerci a interrogarci sul suo contesto e sull’oscurità nella quale rischia di perdersi il futuro delle nuove generazioni e complessivamente della vita civile e democratica dei nostri sistemi sociali.
Nostri, nell’Europa e in tutti i luoghi in cui infuriano guerre e stragi, distruzioni e vite perse, sofferenze di massa e una grande ingiustizia sociale.

Dottorando dell’Università di Cambridge con un’affiliazione con l’Università Americana del Cairo, 28 anni, impegnato, all’indomani delle tragiche vicende che hanno portato al potere i militari di al-Sisi alleato dell’Occidente e dell’Italia in primis, negli studi sui movimenti dei lavoratori in Egitto.
Ma non c’è spazio per la libertà di ricerca e di informazione nei regimi dittatoriali. Chi la può garantire se si accetta che essa venga sacrificata in nome di interessi “superiori”, del controllo di aree considerate di rilevanza strategica? La lotta contro l’ISIS richiede la soppressione dei diritti o, al contrario, il loro pieno riconoscimento?
Si stanno mobilitando studiosi inglesi e gli accademici USA della Middle East Studies Association per chiedere verità, senza infingimenti diplomatici.
Che diremo ai nostri giovani delle sorti progressive dell’Europa e del Mediterraneo? Con quale altro sangue dovremo coprire le nostre debolezze e le nostre contraddizioni?
Cominciamo con il chiedere una giornata di lutto in tutti gli Atenei italiani.
Chiediamo che non vengano tollerate limitazioni ai diritti della ricerca e dell’informazione.
Sono richieste minime, ma oggi possono significare molto.

Antonio Pioletti
Roberto Antonelli (Accademia dei Lincei), Rita Librandi (Università Napoli “L’Orientale”), Arianna Punzi (Università Roma “La Sapienza”), Francesca Rizzo Nervo (Università Roma “La Sapienza”), Massimo Bonafin (Università Macerata), Anna Maria Babbi (Università Verona), Paolo Rinoldi (Università Parma), Antonella Negri (Università Urbino), Giuseppina Brunetti (Università Bologna), Società Italiana di Filologia Romanza

Università Catania: Attilio Scuderi, Mirella Cassarino, Simona Laudani, Luciano Granozzi, Domenico Cusato, Anita Fabiani, Teresa Sardella, Alberto G. Biuso, Andrea Manganaro, Ernesto De Cristofaro, Andrea Rapisarda, Ferdinando Branca, Giorgio Bellia, Sabrina Costanzo, Mirella Clausi, Fulvia Sinatra, Loredana Pavone, Giuseppe Privitera, Salvatrice Ippolito, Rossana Barcellona, Francesca Vigo, Francesco Sciuto, Beate Baumann, Daniele Fisichella, Venera Ferrito, Marco Platania, Rosa La Rosa, Marco Mazzone, Gianni Piazza, Maria Viola, Giovanni Piccitto, Giovanna Fargione, Gemma Persico, Giuseppe Consiglio

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