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Bandiere a mezz’asta, la Sicilia è in lutto dopo la strage di migranti

Omnibus L'invito del presidente Anci Sicilia, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ai 390 comuni siciliani: «L'Europa la smetta di comportarsi come Ponzio Pilato e di lavarsi le mani di fronte a queste stragi degli innocenti»

Nel giorno in cui sono stati arrestati 24 trafficanti di esseri umani che avevano le loro basi al Cara di Mineo e al centro di accoglienza di Agrigento, in Sicilia è la giornata del lutto dopo la strage di migranti nel Canale di Sicilia di domenica. Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, ha invitato i sindaci dei 390 comuni siciliani a proclamare il lutto cittadino per la giornata del 20 aprile.

Bandiere a mezz'asta a Palazzo della Aquile a Palermo, dal twitter di Leoluca Orlando

Bandiere a mezz’asta a Palazzo della Aquile a Palermo, dal twitter di Leoluca Orlando

Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta chiede un nuovo accordo europeo per definire nuove modalità di accoglienza dei richiedenti asilo. «Serve una nuova risoluzione, un nuovo accordo tra tutti gli stati membri che possa definire in modo diverso le modalità di accoglienza dei richiedenti asilo che non può avvenire solo sfidando la morte in mare – ha dichiarato Crocetta – . 700 morti sono cifre da guerra, di una guerra sanguinosa che delle organizzazioni criminali del Mediterraneo hanno messo in campo in modo strutturato e preciso con lauti profitti. Rispondere a tali attacchi che causano continue stragi con strumenti come Triton e prima Frontex è semplicemente ridicolo. L’Italia promuova un Consiglio d’Europa a Palermo, la Sicilia paga il prezzo più alto di tale assenza di politica sull’immigrazione e pertanto vuole essere protagonista di una proposta civile, moderna e contemporanea su tali temi».

“Le bandiere dei palazzi istituzionali di Palermo a mezz’asta in segno di #lutto per la #strage #naufragio #migranti” è il tweet delle 13.23 del sindaco di Palermo Leoluca Orlando dal suo profilo twitter ‏@LeolucaOrlando1. «L’Europa la smetta di comportarsi come Ponzio Pilato e di lavarsi le mani di fronte a queste stragi degli innocenti – aveva dichiarato ieri a caldo il sindaco di Palermo -. Bisogna cambiare immediatamente le regole dell’accoglienza dei migranti che favoriscono i mercanti di morte e persone senza scrupoli e bisogna abolire il permesso di soggiorno che è diventato uno strumento di tortura, creando un corridoio umanitario affinché questi disperati abbiamo una possibilità di sopravvivere. È finito il tempo dello scaricabarile: l’Europa deve assumersi le proprie responsabilità. Non può lasciare quest’emergenza solo sulle spalle della Sicilia e dei siciliani».

Poi Orlando ha rivolto un appello ai leader delle religioni monoteiste. «Mi rivolgo a Papa Francesco, nei confronti del quale esprimo apprezzamento per le posizioni da sempre espresse sull’emergenza immigrazione, e agli altri leader delle religioni monoteiste nate nel Mediterraneo – ha affermato Orlando – affinché facciano sentire la loro voce contro gli egoismi di quegli Stati che rimangono indifferenti di fronte a queste immani tragedie».

Alle 18.30 a Palazzo Cefalà, sede della Consulta delle Culture di Palermo, è stata convocata un riunione aperta alle Istituzioni e a tutta la Società civile per discutere di iniziative immediate da assumere dopo la nuova strage di migranti nel Canale di Sicilia. Oltre al presidente Adham Darawsha e di tutti i consiglieri della Consulta delle Culture, saranno presenti il sindaco Leoluca Orlando, il presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando e molti consiglieri comunali. «Ancora una volta – ha detto Adham Darawsha – siamo costretti a registrare una dolorosa strage degli innocenti. E’ ora di dire basta a questo massacro richiamando definitivamente l’Europa alle sue responsabilità».

Anche il Teatro Massimo di Palermo ha aderito al lutto cittadino. Un minuto di silenzio prima della replica di “Toreador” e di “Cavalleria Rusticana” è stato osservato ieri alle 17. “Un’iniziativa doverosa – ha dihciarato il sovrintendente Francesco Giambrone – per ricordare l’enormità della tragedia avvenuta vicino a noi e di fronte alla quale nessuno può restare indifferente”. Sempre in segno di lutto, al Teatro Massimo oggi bandiere a mezz’asta.

E’ lutto cittadino anche a Catania. Il sindaco Enzo Biancoaveva già proclamato il lutto cittadino nell’agosto del 2013, quandosei migranti morirono annegati a pochi metri dalla spiaggia della Plaiadopo che il barcone che li aveva trasportati dall’Africa si era arenatoin una secca. Il 28 maggio del 2014, poi, Catania aveva celebrato unfunerale interreligioso per i 17 migranti morti durante un naufragio aLampedusa alla presenza dell’arcivescovo, dell’Imam e del capo dellacomunità copta. «L’Europa – aveva detto in quell’occasione ilsindaco Bianco – scelga se seppellire con questi uomini, donne e bambinianche la nostra coscienza di uomini civilizzati».
Durante lacerimonia davanti alle sepolture e al monumento eretto per ricordarequelle vittime nel cimitero di Catania, sono state pronunciate preghieredai rappresentanti dei vari culti. Su ogni lapide del mausoleo si trovaun verso della poesia “Migrante” del nigeriano Wole Soyinka, premioNobel per la letteratura nel 1986.
«Spero almeno chequest’ennesima, immane tragedia dei migranti, a più grande a memoriad’uomo, risvegli la coscienza dell’Europa» ha dichiarato ieri a caldo il sindaco di Catania che è anche presidente del Consiglio nazionale dell’Anci. «Troppo a lungo,con un cinismo inaccettabile – ha detto – il nostro Continente e le sueistituzioni si sono voltati dall’altra parte, ignorando un problemaesplosivo. Il dramma dei migranti non è un’emergenza improvvisa; è uncolossale problema con cui ci dovremo confrontarci per anni. Non vaignorato e scaricato sulle spalle delle città e delle regioni difrontiera; questi mesi noi, comunità siciliane, ci siamo sentitidrammaticamente soli».

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