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Trionfano l’amore con il ricordo della moglie di Roberto Saporito, e la pace con l’antologia di Montanari e Boch

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog Felicità, pace, amore, ricordi, mare, poesia, pedagogia, narrativa contemporanea, è tutto questo che la settimana dal 14 al 20 giugno ci propone grazie ad editori arditi quali Iperborea, Les Falneurs, Oltre, Oligo, Marietti 1820, A&B Editrice, Fefé, Animamundi, Einaudi

Diverse le uscite editoriali della settimana, tra queste ne abbiamo scelte alcune che toccano temi diversi: dal nuovo di De Cataldo al gradevole manuale sulla felicità di Luciana De Palma, da Tove Jansson alla pedagogia con Giovanna Alatri, dai racconti di mare per Marietti 1820 alla musica con Biagio Bagini, per Oligo. Chiosa finale l'”Annuario della Poesia in Italia — 2021″, per Oltre Edizioni. Pace e memoria in copertina: Roberto Saporito con In nessun luogoper la siciliana A&B Editrice, omaggia l’amata moglie scomparsa prematuramente due anni fa; Moreno Montanari e Sara Oliva Boch curano l’antologiaVerrà la pace e avrà i tuoi occhi. Piccolo vademecum per la pace”, per i tipi di Anima Mundi Edizioni.

Le uscite di martedì 14 giugno

Giancarlo De Cataldo, La svedese, Einaudi

Roma non ha piú un padrone, ognuno può prenderne un pezzo. Lei lo ha fatto. Era una ragazza di borgata come tante, con sogni nemmeno troppo grandi. Poi ha afferrato un’occasione, ed è diventata la Svedese. Sharon, detta Sharo, poco piú di vent’anni, bionda, alta, magra, la faccia sempre imbronciata; non una bellezza classica, eppure attira gli uomini come il miele le mosche. Vive in periferia con la madre invalida e ha bruciato un bel po’ di lavoretti precari sempre per la stessa ragione: le mani lunghe dei capi. Poi una misteriosa consegna portata a termine per conto del fidanzato, un piccolo balordo, cambia la sua esistenza. Con la protezione di un annoiato aristocratico, Sharo inizia la sua irresistibile ascesa criminale. Ma la mala che conta, quella che controlla il mercato della droga, si accorge di lei e comincia a tenerla d’occhio, a guardarla con rispetto, con timore, con odio. Lí, in quell’ambiente, nella zona oscura della città, nessuno la chiama piú con il suo nome. Per tutti è la Svedese.

Le uscite di mercoledì 15 giugno

Luciana De Palma, Piccoli inconvenienti prima della felicità, Les Flaneurs Edizioni
Il percorso di riscatto di una donna in un secolo feroce, tra grandi gioie e inevitabili dolori. Ha solo cinque o sei anni Titina quando sente dire dalla sua vicina di casa che morirà con l’ago in mano. Eppure nessuno prima di allora l’aveva mai vista cucire. Lei piuttosto è convinta di morire da maestra in pensione anche se è stata costretta a lasciare la scuola per un anno. Nata all’alba della Prima Guerra Mondiale, vive i dissidi di un secolo feroce, gli orrori e le attese delle notizie dal fronte, le gioie dei figli e i dolori delle grandi perdite. Orgogliosa e spavalda, Titina si rimbocca le maniche e lotta per ogni sua singola conquista, anche quando i sogni cambiano di fronte alle esigenze della vita. Anche quando l’età avanza e l’oblio inizia a prevaricare sulla memoria. Lei prende carta e penna per segnare date, nomi, avvenimenti da raccontare ai nipoti affinché qualcosa di lei resti anche quando non ci sarà più.

L’autrice

Luciana De Palma è nata nel 1976 a Corato (BA), è insegnante di scuola primaria. Ha pubblicato le raccolte di poesia La candela rossa, edita dalla casa editrice indiana IICCA, in italiano e testo inglese a fronte, Risacche, Secop edizioni, tradotta in serbo, Sassi e comete, edito da Lineeinfinite. Ha pubblicato due romanzi: “Il melograno”, Città del Sole edizioni, e “Il mulino blu”, Florestano edizioni. Piccoli inconvenienti prima della felicità è il suo terzo romanzo.

Tove Jansson, Campo di pietra, Iperborea

Dall’autrice de “Il libro dell’estate” uno straordinario romanzo sulla scrittura, il linguaggio e le parole. Per il giornalista Jonas, una breve vacanza con le figlie tra i boschi, il mare e le pietre brulle delle isole Åland è un’occasione per lavorare in pace alla biografia di un detestato magnate dei media chiamato semplicemente «Y»: vero e proprio corruttore di parole, pronto a usarle per creare scandali e facile patetismo, è la nemesi di Jonas, che per tutta la vita le ha curate, perché fossero sempre chiare, aderenti ai fatti, inscalfibili, come la pietra del misterioso campo dietro la casa estiva. Eppure, come il campo, quell’ossessione per la parola rischia di diventare arida e sterile: ha ormai allontanato Jonas dalla famiglia e dagli altri, che lui ha sempre vessato perché fossero precisi e non si ripetessero. Vedovo, con la moglie aveva già rotto da tempo, di amici non ne ha e solo le due figlie, Karin e Maria, cercano ancora di avvicinarlo, invitandolo in vacanza con loro. E se in quei giorni non riesce a scrivere come vorrebbe, una quotidianità più leggera e più semplice può comunque aiutarlo a schiarirsi le idee, a interessarsi finalmente alla sensibile Maria, a trovare spazio per l’amicizia dopo una vita in isolamento. Il manoscritto della biografia che si porta sempre dietro diventerà così lo specchio in cui osservare se stesso, i propri errori e i propri fallimenti, per provare, tardivamente e senza sapere come, a fare ammenda. Identificandosi con lo sguardo del suo protagonista, Tove Jansson racconta della solitudine degli scrittori e della vocazione che si fa ossessione, della ricerca delle parole più giuste e della lotta contro il loro abuso.

“I limoni. Annuario della poesia in Italia — 2021”, a cura di Francesco De Nicola, Oltre Edizioni

Era il 1994 quando uscì il primo numero di un singolare e utilissimo annuario della poesia italiana, intitolato montalianamente I limoni: per fare intendere che non si volevano celebrare i “poeti laureati” e che il gusto sano e un po’ asprigno di quel frutto non sarebbe mancato da quelle pagine. Ne erano stati artefici Giuliano Manacorda, il primo storico della letteratura italiana contemporanea, e Francesco De Nicola, ancora quasi giovane docente di questa materia nell’Università di Genova. L’annuario era articolato in due sezioni: nella prima erano ospitati brevi saggi che trattavano argomenti relativi alla poesia e ai poeti sotto le più diverse angolazioni e nella seconda erano raccolte decine di recensioni, dunque non rapide schede, sui libri di poesia usciti nell’anno precedente. Accolto con grande favore, l’annuario visse fino all’inizio del nuovo secolo (e fu interrotto perché i due fondatori si diedero alla creazione di un’impegnativa antologia della poesia italiana del Novecento). Ma ora I limoni rinascono, suggeriti dall’esigenza di favorire un rinnovato e maggiore interesse per la poesia attraverso gli argomenti che saranno affrontati nella prima parte e attraverso un’utile informazione che sarà data dalle decine di recensioni e di notizie offerte nella seconda parte. Diretto da Francesco De Nicola e con una redazione di specialisti di sperimentata competenza, l’annuario sarà in libreria e on-line a giugno 2022.

Il curatore

Francesco De Nicola, nato a Genova nel 1946, è entrato nel 1972 nella locale Università (dove si era laureato), insegnando come Ricercatore confermato Storia della Lingua Italiana e Storia della critica alla Facoltà di Magistero, per passare nel 1994 alla Facoltà di Lingue per insegnarvi Letteratura Italiana Contemporanea (dal 2002 come Professore associato) fino al 2020. All’Università di Genova ha fondato e diretto dal 2010 al 2019 la Scuola di lingua e cultura italiana per stranieri e, dopo aver insegnato come visiting professor nel 2000 all’Università di Aix-en-Provence, dal 2015 è docente nel master Lenguas Y culturas modernas dell’Università di Granada. Studioso soprattutto di scrittori e problemi della letteratura italiana dell’’800 e del ‘900, è autore di numerosi saggi monografici (Introduzione a Fenoglio, Laterza 1989, Introduzione a Vittorini, ivi 1993, Neorealismo, Bibliografica 1995, Gli scrittori italiani e l’emigrazione, Ghenomena 2008 e Dante tra noi, De Ferrari 2020), di antologie (La Liguria dei poeti, ivi 1996, 43 poesie per Genova, Gammarò 2018 e A 30 anni dal “congedo” di Giorgio Caproni, ivi 2021) e ha curato l’edizione di importanti opere rare (Sull’Oceano di De Amicis, Mondadori 2003; La giovinezza di De Sanctis, Ed. Riuniti 2011) e la raccolta di poesie di Bruno Lauzi Ricomporre armonie (Oltre, 2020). Ha pubblicato il saggio-antologia, scritto con M. T. Caprile, Gli scrittori italiani e la Grande Guerra (Ghenomena 2014) e le Lettere dal fronte a Mario Puccini di Ungaretti (Archinto 2015). Dal 1974 svolge attività giornalistica e dal 2001 è Presidente del Comitato di Genova della “Dante Alighieri”.

Libro controcopertina, “Verrà la pace e avrà i tuoi occhi. Piccolo vademecum per la pace”, a cura di Moreno Montanari e Sara Oliva Boch, AA.VV.,, Anima Mundi Edizioni

Etty Hillesum: “Non credo più che si possa migliorare qualcosa nel mondo esterno senza aver prima fatto la nostra parte dentro di noi. È l’unica lezione di questa guerra: dobbiamo cercare in noi, non altrove” 

Siamo davvero capaci di pensare la pace? Siamo in grado di concepirla come una condizione diversa dal semplice intervallo tra due guerre? Questo libro, nato dalle sollecitazioni sopraggiunte in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, sceglie di partire dalla testimonianza di quanti, in tempi e in situazioni di guerra, hanno dedicato la loro vita alla pace. I brani antologici, i contributi critici e le poesie attorno ai quali il testo si sviluppa, articolano infatti un’idea di pace che, contro i pregiudizi e gli stereotipi di cui è spesso vittima, si fa pensiero incarnato in grado di confrontarsi seriamente con il male del mondo e dell’essere umano al quale, però non lascia l’ultima parola. Così concepita la pace si rivela una “profonda” presa in carico della conflittualità, interiore ed esteriore, alla ricerca di una nuova etica che elabori il conflitto che domina la psiche anziché proiettarlo fuori di sé (Erich Neumann), si dimostra “l’intelligenza della tragedia” condizione esistenziale che non vuole misconoscere ma comprendere e affrontare, valorizzandone le capacità generative (Alfred North Whitehead); si fa impegno umanitario indiscriminato che non cede alla logica contrappositiva dell’amico o nemico (Thích Nhất Hạnh), sforzo costante di “essere il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo” restando fedeli alla forza amorevole della verità (Mahatma Gāndhī), si trasforma in instancabile impegno etico per avverare una giustizia sociale davvero degna di questo nome (Martin Luther King), scelta di partire da sé, piantando e coltivando nell’abisso, semi di un’umanità che non si lasciano annichilire dall’odio, affinché chi verrà dopo di noi possa raccoglierne i frutti (Etty Hillesum), lucida denuncia della mostruosità di quel “suicidio per delega” che chiamiamo guerra (J.-P. Racamier, Lao-Tzu, K. Jaspers), ricerca di dialogo finalizzato alla comprensione e non alla contrapposizione (Francesco d’Assisi, Raimond Pannikar), capacità di ideare e promuovere una pedagogia della pace (Aldo Capitini, Maria Montessori, María Zambrano, Daisaku Ikeda, Johan Galtung), di sognare e provare a realizzare una società migliore (Socrate, Nelson Mandela) nella quale ciascuno, prima di agire, sappia pensare all’altro (Maḥmūd Darwīsh) e salvaguardarne la dignità (Primo Levi), non solo umana (Luce Irigaray). Così vissuta la pace si rivela il punto più alto e concreto di ogni spiritualità (Thomas Merton, Papa Francesco) e al tempo stesso “la più grande rivoluzione di specie” (Mariangela Gualtieri), capace di perdono e di nuovo cominciamento (Hannah Arendt).

I loro insegnamenti permettono di orientarci in un mondo che sembra aver perso la bussola della pace e smarrito la propria umanità, tracciano la mappa di un mondo possibile, cartografata da strade realmente battute, sebbene poco frequentate, e chiedono a noi di raccoglierne l’eredità aprendone di nuove, se necessario, capaci di attraversare i territori irti dell’esistenza di ciascuno e della comunità vivente.

Gli autori

Thích Nhất Hạnh, Moreno Montanari, Erich Neumann, Martin Luther King, Cristina Arcidiacono, Ilaria Rigoli, Mohāndās Karamchand Gāndhī, Roberto Mancini, Maḥmūd Darwīsh, Ivan Carlot, Paolo Bartolini, Antonio Catalano, Etty Hillesum, Domitilla Melloni, Mariangela Gualtieri, Sara Oliva Boch, Alessandra Filannino Indelicato, Ivan Paterlini, Lao-Tzu, Marco Guzzi, Karl Jaspers, Fabiola Falappa, Susanna Fresko, Antonio Ferrara, Papa Francesco, María Zambrano, Romano Màdera, Boris Vian, Maria Montessori, Aldo Capitini, Simona Gasparetti, Giuseppe Conoci, Claudia Baracchi, Elena Petrassi, Italo Calvino, Raimon Panikkar, Massimo Diana, Chiara Mirabelli, Daisaku Ikeda, Luce Irigaray, Hannah Arendt, Lorenzo Gobbi, Nicole Janigro, Wisława Szymborska, Johan Galtung, Cristina Bellemo.

Le uscite di giovedì 16 giugno

Libro copertina, “In nessun luogo” di Roberto Saporito, A&B Editrice

È la storia di un sopravvissuto, indeciso se continuare a vivere o anche solo sopravvivere, oppure di smettere di vivere o di sopravvivere, se continuare a soffrire o farsene una ragione e fare un passo in avanti verso un possibile futuro o anche solo un esile presente fatto di piccoli passi, perfino verso una direzione ignota, incerta, oscura e un po’ paurosa. Forse un romanzo di formazione minima, una bizzarra educazione sentimentale che nasce dalla perdita della moglie e da un dolore troppo grosso per essere veramente sopportato. Un viaggio fatto di false partenze, ripensamenti e dubbi, anche fisico, in giro per l’Europa, in luoghi ricchi di passato e di ricordi. Mentre i non-luoghi, come gli aeroporti e gli alberghi, diventano terre di mezzo che danno una sorta di consolazione, che non obbligano il protagonista a delle vere scelte, a procrastinare qualunque decisione, a cercare risposte dove però ci sono solo domande.

Roberto Saporito

Roberto Saporito

L’autore

Roberto Saporito, nato ad Alba nel 1962, ha diretto una galleria d’arte contemporanea. Autore prolifico, ha scritto racconti e romanzi: “Harley Davidson” (Stampa Alternativa, 1996), che ha venduto quasi trentamila copie, “Il rumore della terra che gira” (Perdisa Pop, 2010), “Il caso editoriale dell’anno” (Edizioni Anordest, 2013), “Come un film francese” (Del Vecchio Editore, 2015), “Respira” (Miraggi Edizioni) e “Jazz, rock, Venezia” (Castelvecchi Editore, 2018). Suoi racconti sono stati pubblicati su antologie e su innumerevoli riviste letterarie, anche lui come una serie infinita di autori di Perdisa Pop è entrato nel Sidekar di Arkadia con “Come una barca sul cemento” e subito la collana ha trovato una impennata non indifferente. Ha collaborato con “Satisfiction” e, attualmente, scrive per il blog letterario “Zona di Disagio”.  Una curiosità: l’autore albese, appare in un cameo nel racconto “Distonie” dell’antologia “Siciliani per sempre” (Edizioni della Sera, 2021), curata da Giusy Sciacca.

Giovanna Alatri, “Maria Montessori, Maria Maraini, due donne, due scuole, un’amicizia”, Fefè Editore

Agli inizi del Novecento si afferma in Italia un combattivo movimento femminile che vede impegnate in molti settori della vita culturale e sociale numerose signore dell’aristocrazia e dell’alta borghesia, tra cui Maria Maraini Guerrieri Gonzaga. Nel 1908, al primo Congresso delle donne italiane, nella Roma del sindaco Ernesto Nathan, fucina di grande innovazioni sociali, Maraini incontra e ascolta la giovane Maria Montessori. Lì inizia tra le due donne una collaborazione che presto sfocia in un’amicizia solidale durata molti decenni. Quello tra Maria Montessori e la marchesa Maria Maraini Guerrieri Gonzaga fu un intenso rapporto complesso e solidale, che coinvolse la loro sfera pubblica e privata e si protrasse lungo la vita di entrambe, quasi coetanee. Era la Roma del sindaco Ernesto Nathan, che vide quasi un decennio di straordinario sviluppo sociale, artistico, culturale, edilizio, a cui  entrambe le signore parteciparono attivamente. Un lungo periodo di inizio ’900, assai interessante, che vide svilupparsi una corrente progressista che coinvolgeva le forze migliori in Italia e a Roma, sia in ambito scientifico e didattico che politico. Da quel fortunato periodo in avanti è anche la storia delle “due Marie” che è ricostruita in questo libro.

L’autrice

Laureata in pedagogia, già docente montessoriana, da anni collaboratrice del Museo storico della didattica “Mauro Laeng” di Roma (Università Roma Tre) e dell’Opera Nazionale Montessori, Giovanna Alatri ha promosso molte iniziative culturali e realizzato mostre didattico-documentarie curandone i cataloghi. Ha scritto e continua a scrivere articoli e saggi su vari aspetti dell’educazione, privilegiando i primi decenni del XX secolo.

Biagio Bagini, “Swinging Stravinsky”, Oligo Editore

L’incontro tra il compositore russo Igor Stravinsky e il clarinettista americano Benny Goodman. Un viaggio da San Pietroburgo a New York. Sullo sfondo, la nascita del jazz americano. In mezzo, tra i salotti di Coco Chanel e i film dei Fratelli Marx, un coro di mille anime che hanno il volto dei balletti russi e delle prime orchestre sui battelli. A 140 anni dalla nascita di Stravinsky, un romanzo sulla nascita del jazz. Dichiara l’autore: «Questa storia è nata trent’anni fa come nascono le operazioni creative, cioè per la volontà di scrivere a partire da una pista iniziale. Mi sono lasciato sedurre dal fascino della complessità dei linguaggi musicali, dall’altisonanza dei nomi e dalla prospettiva, che trovavo stimolante, di mettere a confronto mondi apparentemente lontani per trovare un punto di fusione. E ho trovato, lì nel mezzo delle partiture musicali, una figura diabolica e insieme umana, che cercava disperatamente di fare da deus ex machina.»

L’autore

Biagio Bagini è stato autore radiofonico per Rai2 e come scrittore di libri per l’infanzia ha pubblicato per le maggiori case editrici del settore. La spiccata sensibilità animalista e l’attenzione ai temi ambientali ha orientato la sua produzione più recente, volta a un’originale narrativa con trama saggistica e taglio umoristico. Grande appassionato di musica, oltreché suonatore di verdure nel Conciorto, ha pubblicato raccolte di racconti sul pop e sul jazz, con divagazioni nella storia musicale del Novecento.

Le uscite di venerdì 17 giugno

Roberto Mussapi, La voce del mare. Storie di viaggi, isole e naufragi, Marietti 1820

Viaggi in mare, vele spiegate al vento, sirene, tempeste, naufragi, pirati, isole. La metafora della navigazione è quella che esprime con maggiore potenza la nostra avventura umana nel mondo e la natura metafisica della letteratura: andare oltre, verso terre lontane, per tornare e restituire l’esperienza vissuta in forma di racconto. Da Ulisse a Moby Dick, da Sindbad a Robinson Crusoe, dalla Tempesta di Shakespeare all’Isola del tesoro di Stevenson, la voce del mare consente un’autentica  esplorazione dei nuclei forti della nostra civiltà, del suo desiderio di scoperta, di avventura e di ritorno a casa. Perché solo il ritorno consente racconti, memoria, narrazione.

L’autore

Roberto Mussapi, nato nel 1952, vive a Milano. Poeta e drammaturgo, è anche  autore di saggi, di traduzioni da autori classici e contemporanei e di opere narrative. La sua opera poetica è stata raccolta nel volume Le poesie, prefazione di Wole Soyinka, saggio introduttivo di Yves Bonnefoy (Ponte alle Grazie 2014). In seguito, tra i volumi recenti di poesia, I nomi e le voci. Monologhi in versi (Mondadori 2020), Lirici greci (Ponte alle Grazie 2021). Tra le opere in prosa, Il sogno della Luna (Ponte alle Grazie 2019), Villon (teatro, La Collana 2019).

Le uscite di lunedì 20 giugno

Gianni Mattencini, Taceranno anche i passeri, Les Flaneurs Edizioni

Un giallo avvincente, un suicidio misterioso, un maresciallo ostinato e un tenace procuratore sullo sfondo del nuovo Regime. Gaetano Innamorato, schivo e solitario impiegato delle Ferrovie, trasferito a Bari per punizione disciplinare, viene trovato impiccato in ufficio una mattina d’aprile del 1926. Benché lo sventurato non abbia lasciato neppure un biglietto che chiarisca le ragioni del gesto, gli inquirenti non dubitano che si tratti di suicidio. La perquisizione del modesto appartamento abitato dall’uomo non offre nulla di rilevante per le indagini, eccezion fatta per una voluminosa e singolare collezione di fotografie, e così il caso si appresta ad essere archiviato. Malgrado l’apparente assenza d’indizi di reato, però, l’ostinato maresciallo Albino Casati e l’intraprendente sostituto procuratore del re, Alcide Saponaro, si inducono a non trascurare pur labili ipotesi. Quando il loro percorso investigativo incrocerà la personale indagine dell’integerrimo capo operaio Gennaro Loiacono, impegnato a salvare la bella Annina dalle malie dell’occultista Altavàn, emergerà la chiave del movente del suicidio e il marciume che ancora resiste alla proclamata “aria pulita” del nuovo Regime.

L’autore

Gianni Mattencini magistrato per oltre quarant’anni, oggi vive e fantastica fra Bari, Gioia del Colle, le nuvole e Borgodivalle. Ha pubblicato i romanzi “Nel cortile e poco oltre” (2013), “I segreti degli altri” (2016), “L’onore e il silenzio” (2018).

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