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Tra i luoghi più nascosti di Enna grazie a “Le vie dei tesori”

Itinerari Tre weekend, dal 16 settembre all'1 ottobre, per il festival siciliano dei beni culturali che nella città al centro dell'Isola offre ai visitatori 15 luoghi, 5 esperienze, 6 passeggiate d’autore, eventi, spettacoli e degustazioni. Si salirà sulla torre campanaria di un convento abbandonato. Si visiteranno per la prima volta un’autentica torre di guardia. Un programma che entra nel cuore delle Confraternite, e scopre l’unica mummia di Enna

Il festival de “Le vie dei tesori” ritorna a Enna e si visiterà per la prima volta la Torre di guardia di Santa Maria del Popolo dove è esposta la “campana del demone” che, racconta la leggenda, scacciava tempeste e spiriti maligni. Si scoprirà come in un’isola assolata ci sono “neviere” superstiti; si entrerà nel giardino segreto all’italiana della Soprintendenza e ci si lascerà affascinare dal sogno liberty di un barone mecenate. Enna è straordinaria, non si potrà mai esser certi di conoscerla fino in fondo: Le Vie dei Tesori sono partite dalla fascinazione dei luoghi, ma anche dalla devozione dei cittadini; ecco che questa terza edizione del festival – dopo il debutto entusiasmante del primo anno, consolidato nel secondo – può essere facilmente declinata sulla storia delle Confraternite più antiche, ma anche dei luoghi più nascosti che vengono restituiti alla comunità.

Quindici siti visitabili, cinque esperienze e sei passeggiate d’autore, una visita teatralizzata in un palazzo liberty, eventi, spettacoli e degustazioni: un programma immenso che prende il via sabato 16 settembre e cammina, sabato e domenica, fino all’1 ottobre. Tutti gli eventi, i luoghi, le esperienze e le passeggiate legate a Enna su https://www.leviedeitesori.com/enna/.

Enna (con Etna alle spalle) vista dalla torre di Federico

«Ho sempre immaginato lo sviluppo economico ed occupazionale del nostro territorio strettamente collegato al suo sviluppo culturale, ed è per questo motivo che eventi come Le Vie dei Tesori e l’appena concluso concorso internazionale Francesco Paolo Neglia, qui  trovano accoglienza – dice il sindaco di Enna Maurizio Dipietro – Il mio auspicio è che i nostri ragazzi possano scegliere di investire qui, nella loro città di origine, i loro talenti. Le Vie dei Tesori è un’occasione per farci conoscere dall’esterno ma anche per gli stessi ennesi che avranno l’opportunità di visitare luoghi identitari che negli ultimi anni hanno cambiato volto grazie ai numerosi investimenti, che presto interesseranno anche il Castello di Lombardia».

Tre weekend per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza” che racconta l’intera Isola: dieci città in questa prima tranche (con Enna, ecco CaltanissettaBagheriaTermini Imerese e CorleoneMessina, Alcamo, Trapani, Marsala e Mazara del Vallo); dal 7 al 22 ottobre altre cinque città (RagusaScicli e NotoSciacca e Carini); e Palermo e Catania per tutto il mese di ottobre. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani che si uniscono alla squadra di organizzatori, narratori, giornalisti.  «Il festival è un lievito che fa crescere il desiderio di riappropriarsi dei luoghi. Ma proprio a Enna ci siamo resi conto del forte senso di comunità che già dimostra la città, dove siamo comunque riusciti ad aprire luoghi bellissimi, anche inediti o poco conosciuti. Enna da sotto e da sopra, dalle cripte alle torri» dice Laura Anello presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori.

Le Vie di Tesori ogni anno generano una ricaduta economica, in termini di indotto turistico, nelle città che attraversano: come certifica l’Otie, Osservatorio turistico delle economie delle Isole, complessivamente l’anno scorso la Sicilia ha generato un indotto turistico di oltre 6 milioni di euro.

Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti. E costruisce reti: a Enna come nelle altre città, con Unicredit come main sponsor (è intervenuta Nicoletta Pellegriti, responsabile Area Retail di Caltanissetta e Enna), il festival ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. Un progetto che tutto l’anno lavora per generare valore sociale intorno al patrimonio culturale con una costante attività di valorizzazione e di storytelling, con restauri e manifestazioni. E che, tra settembre e ottobre, vive la lunga stagione del Festival, trasformando le città in ecosistemi culturali integrati dove vengono abbattuti i paletti di titolarità dei luoghi del patrimonio. Quest’anno riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.



Il programma di Enna

Arrampicata sui monti Erei, Enna sembra piccina e invece è tra i trenta comuni più estesi del Paese: Le Vie dei Tesori sono arrivate felici due anni fa e già dal debutto è stato un inebriante successo. Per questa terza edizione a Enna – preparata sul campo anche quest’anno da Antonio Messina – è stato messo insieme un programma che punta su visitatori e turisti, certo, ma pensa soprattutto ai cittadini a cui vengono riconsegnati o comunque presentati, luoghi solitamente inaccessibili, terrazze affacciate sulla Sicilia, chiese inattese; e collezioni di manoscritti, visite a cripte nascoste, leggende e spettacoli.

E proprio a Enna la collaborazione con il Comune e la Diocesi è al centro del progetto: il programma porta alla ribalta pieghe importanti legate al lavoro delle Confraternite e al culto della Settimana Santa. Si parte dal simbolo, dal Castello di Lombardia che apre i tre grandi cortili, la Torre dell’harem e la Torre Pisana, da dove si ottiene un panorama mozzafiato su tutta la Sicilia. Poco lontano, le Sette Stanze misteriose, ancora oggi fonti di aneddoti e leggende, dove riecheggeranno le bombe del 1943 visto che furono usate come rifugio antiaereo. Entrando in città, ecco l’Archivio Storico comunale che conserva la memoria, soprattutto del periodo pre e post Unità, e del Regime: per il festival si potrà consultare – in esclusiva e a fianco di un esperto – una selezione di documenti.

Il Castello di Lombardia di Enna

Le chiese sono tante, ma di ognuna verrà svelato un aspetto particolare: dalla visita inedita al convento abbandonato e alla chiesa di San Benedetto (oggi Santuario di San Giuseppe), dove meraviglia il prezioso paliotto argenteo del 1768 di Vincenzo Natoli, restaurato; e dove si salirà per la prima volta sulla torre campanaria. Poi la chiesa e il convento di Montesalvo, ancora abitato dai frati francescani, che conserva in una piccola cappella con i colatoi, l’unica mummia di Enna (sino ad oggi conosciuta) del Venerabile Padre Angelo Lo Musico da Caltagirone che nel 1594 divenne guardiano del convento; sul sagrato un cippo di pietra indica l’Umbilicus Siciliae, il “centro” ideale dell’isola.

La chiesa e il convento di Montesalvo di Enna

Un viaggio nel mondo silenzioso delle Confraternite ennesi: a partire dal museo multisensoriale appena inaugurato, alle stanze di solito non accessibili dell’Addolorata, fino alle “mazze d’argento” custodite dall’Arciconfraternita delle Anime Sante del Purgatorio. Poi l’antico pozzo misterioso della chiesa di Santa Maria la Nuova, unico superstite in un ambiente pubblico; le tele restaurate e riposizionate di San Michele Arcangelo che l’anno scorso aveva riaperto dopo cinque lustri di silenzio. Un passaggio da Palazzo della Cultura e una sosta nel giardino segreto all’italiana, custodito dalla Soprintendenza.

Ed eccoci a palazzo Militello, uno dei tesori meglio nascosti di Enna: un trionfo di vetrate, mosaici, nastri, fiori, arabeschi, putti, modanature, soffitti a cassettoni, tutto nato dalla straordinaria inventiva di Salvatore Gregorietti (che vi lavorò con i figli), fortemente voluto nel 1932 dal barone Giuseppe Greca Militello innamorato degli ornati della scuola di Basile.  Ci sarà spazio anche per una visita teatralizzata.

Palazzo Militello di Enna

Le torri

Quella ottagonale di 27 metri, avvolta da leggende esoteriche, è detta di Federico, per l’incerta attribuzione a Federico II di Svevia o a Federico d’Aragona: con il Castello di Lombardia è tra i luoghi scelti da Italia Romanica, il nuovo percorso di valorizzazione del preciso periodo storico che in Sicilia coincide con l’arabo normanno. Le Vie dei Tesori, Fondazione Isola del Romanico della Sardegna e la Fondazione Lemine di Bergamo collaborano aprendo e narrando un centinaio di siti nelle tre regioni.

La Torre di Federico Enna

Durante il festival si visiterà per la prima volta la Torre di guardia di Santa Maria del Popolo, parte dell’antico sistema difensivo, dove è esposta la “campana del demone” che, racconta la leggenda, scacciava tempeste e spiriti maligni. Tra le esperienze da non perdere, il percorso letterario sulle tracce dello scrittore ennese Nino Savarese e la spiegazione di due esperti (Pietro Colletta e Federico Emma) della rarissima Storia veridica dell’inespugnabile città di Castrogiovanni, redatta nel 1754 da Padre Giovanni dei Cappuccini; una visita esclusiva a un’antichissima neviera a Pergusa con la proiezione di un documentario di Nello Correale; e un’altra alla bottega del maestro restauratore del legno Angelo Scalzo. Per i più piccoli è anche pronta una caccia al tesoro per riscoprire la città.

La Torre di Guardia di Santa Maria del popolo

Le passeggiate ennesi delle Vie dei Tesori

Si visiterà il cimitero monumentale di Enna, si raggiungerà la Riserva naturale vicino Pergusa, si scopriranno le grotte tra le rocce del Castello di Lombardia e si seguirà la Via Sacra sulle orme dei pellegrini; e nella riserva Rossomanno-Grottascura-Bellia, si capirà cosa sono le rocce “ballerine”. Ritorna a Enna il “mummiologo” Dario Piombino Mascali che condurrà un percorso insolito, spiegando il culto dei morti, le regole e le tecniche per l’imbalsamazione, ma anche i rituali e le storie: l’anno scorso la visita andò sold out in poche ore.
Tre le degustazioni: promette sapori e profumi quella al baglio del casaro Paolo Cappa che a Calderai produce il Piacentinu DOP; ci si calerà tra i segreti rivelati raccogliendo il filo della tradizione monastica di Montesalvo recuperata dai giovani cuochi della scuola dei mestieri di Enna. A Villa Zagaria, oggi Libero Consorzio Comunale, il campo di germoplasma che raccoglie e conserva le varietà olivicole di tutti gli Stati del mondo che coltivano l’Olea europaea. Tra gli eventi, un Plauto portato in scena dai giovani dell’Inda, una Euridice della compagnia dell’Arpa, primo passo verso le Demetriadi; note jazz al tramonto sul lago di Pergusa, e per una visita esclusiva a Palazzo della Cultura; i tamburi ancestrali di Davide Campisi sotto le stelle nel chiostro dell’ex convento dei Cappuccini.

Il festival Le vie dei tesori

La prima parte del Festival schiera le prime dieci città che seguono i Borghi dei Tesori che si sono appena conclusi. Da Bagheria che apre la famosa “villa dei mostri”, invita gli innamorati sull’arco sospeso sul mare, ma racconta anche Ignazio Buttitta nella bottega dove scriveva da fanciullo; a Termini Imerese dove si mostrano per la prima volta i depositi del Museo civico, e due chiese di valore inestimabile; un San Gerolamo con l’inedito “forno mistico”, la Biblioteca Liciniana con il chiostro e l’anfiteatro romano; senza contare il Grand Hotel delle Terme, il sito più visitato in Sicilia nella scorsa edizione del Festival. Alla new entry Corleone che condurrà alla scoperta di chiese e conventi dove è palpabile la devozione antica, e ha appena inaugurato una bellissima mostra di simulacri Sei e Settecenteschi della processione del Corpus Domini, dimenticata da mezzo secolo (Bagheria, Termini Imerese e Corleone si possono visitare con un unico coupon, valido anche per Carini e Palermo a ottobre). Eccoci a Caltanissetta che visita le miniere, ritorna nel suo cimitero monumentale, scopre una delle due uniche ghigliottine siciliane e allarga alla vicina San Cataldo; Messina aprirà le porte per la prima volta del Seminario Arcivescovile, e di nuovo quelle della Prefettura, oltre a presentare piccole chiese-gioiello nelle Masse e nei casali vicini alla città. Dall’altro lato dell’isola, si affaccia sul mare Trapani, che scopre un monastero domenicano in una casa privata e si perde tra stucchi barocchi e l’organo più complesso d’Europa; Marsala ritorna nelle cantine e apre imponenti torri vinarie, ma ha preparato anche percorsi e siti archeologici per appassionati; e infine Mazara accoglie un percorso attraverso progetti e atelier di artisti che hanno scelto di vivere in questo lembo di Sicilia. Poi Alcamo che riapre i suoi castelli colmi di leggende, aggiunge un’antica cantina dello Stabilimento Florio, sale sulle cupole, ascolta cantastorie e canti gregoriani.

Come partecipare

Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.com o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città. Un coupon da € 18 è valido per 10 visite, da € 10 per 4 visite e da € 3 è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da € 8. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. I coupon sono validi per le città che fanno parte della stessa provincia. Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare all’ingresso dei luoghi mostrando  la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà solo se ci sono posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Nei luoghi disponibili solo ticket da € 3.



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