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Ragusa Ibla è la casa senza mura di “Selfie in lockdown” di Mario Incudine

Musica Girato nella città barocca, è on line il video del nuovo singolo del cantautore e attore ennese che anticipa il nuovo album in uscita in autunno. Il brano è la fotografia di questo difficile momento nel quale le debolezze e le incertezze, prima nascoste sotto il trambusto di una vita vissuta in corsa, si mostrano con la violenza tipica di una verità: «“Selfie in lockdown” è il delirio di un uomo qualunque posto di fronte a sé stesso in un universo che ha perso l’epicentro»

Uscito il 30 aprile “Selfie in lockdown” (Borsi Records/The Orchard), è il nuovo singolo di Mario Incudine. Il pluripremiato cantautore e attore ennese, tra gli artisti più trasversali ed eclettici della scena musicale attuale ed esponente di spicco della world music italiana, anticipa così il suo nuovo progetto musicale in uscita in autunno. Il brano vede la produzione artistica e l’arrangiamento di Tony Canto che cura anche chitarre, basso, corde e programmazione. Al brano prendono aprte anche Mauro Refosco alle percussioni e Antonio Vasta alle fisarmonica. Il brano è stato registrato al Sonoria Studio Recording da Vincenzo Cavalli , mix e mastering sono a cura di Pino “Pinaxa” Pischetola. Il video, girato a Ragusa Ibla, vede la regia di Ivan D’Ignoti con la sceneggiatura di Costanza Di Quattro.
“Selfie in lockdown” si colloca in un tempo senza tempo, in un ripetersi cadenzato di eventi che si susseguono nella estenuante routine di una vita sempre uguale a sé stessa. Il nuovo singolo di Mario Incudine altro non è che il riflesso di un animo inquieto, dibattuto nell’eterno, dicotomico interrogativo dell’esistenza. E’ la fotografia di questo difficile momento storico nel quale tutte le debolezze e le incertezze, prima nascoste sotto il trambusto di una vita vissuta in corsa, si mostrano con la violenza che è tipica di una verità. “Sono un uomo inutile” canta l’artista mentre una solitudine devastante gli ruota intorno. Entra ed esce da una casa che non ha mura, perché solo gli spazi immensi riescono a mettere veramente a nudo il silenzio dell’anima e vaga, in un gioco altalenante di entusiasmi e tristezze, cercando la complicità della notte.

«“Selfie in lockdown” è il delirio di un uomo qualunque posto di fronte a sé stesso in un universo che ha perso l’epicentro – racconta Mario Incudine –. E’ la fotografia di chi è alla continua ricerca della propria identità, provando a essere tutto e il contrario di tutto, dell’idealista che vorrebbe salvare il mondo restando seduto sul divano e del giustizialista che non sa rinunciare all’irrefrenabile gusto della trasgressione. Una carrellata ironica (ma neanche troppo) sui comportamenti che in questi mesi hanno dominato e attanagliato l’umanità. È la storia di un uomo apparentemente “inutile” che si inventa mille facce e mille modi per tentare di fregare la solitudine che lo invade. Lui è uno e centomila, ma mai nessuno. Perché basta un selfie per esistere nell’unica realtà possibile, quella virtuale. Anche in lockdown».

L’artista, protagonista di recente del lancio della raccolta “La bella poesia”, ha collaborato con Ambrogio Sparagna nella realizzazione di un album antologico dedicato alla tradizione poetica siciliana, che contiene al suo interno una chicca: un brano inedito di Andrea Camilleri musicato e interpretato dallo stesso Incudine.
L’attore e cantautore ennese si prepara ora a tornare a calcare i teatri della Sardegna con lo spettacolo musicale “Mimì. Da sud a sud sulle note di Domenico Modugno” (dal 17 al 22 maggio a Cagliari, il 23 e il 24 maggio a Sassari e il 25 maggio ad Arzachena), con i testi di Sabrina Petyx e la regia di Moni Ovadia e di Giuseppe Cutino, per un ideale viaggio “verso una terra straniera chiamata palcoscenico”. Un omaggio tra parole e note al grande artista pugliese, con il ritratto di un giovane che ancora sogna di Volare.

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