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Quello che le donne dicono (e cantano), la musica ritrova Adriana Spuria

Musica Sono passati più di 10 anni dal primo album, ed ecco finalmente il secondo lavoro discografico della cantautrice siracusana che porta il suo nome e cognome, un modo per sottolineare con forza l'identità con la nuova raccolta di canzoni, pubblicate come singoli, e che venerdì 17 marzo viene pubblicata come album: «Dedico questo mio obiettivo raggiunto a mia madre, per ripagarla di tutti gli sforzi che ha fatto per sostenermi durante la sua presenza ma anche ora in sua assenza»

Sono passati più di 10 anni dal primo album “Il mio modo di dirti le cose”, ed ecco finalmente il secondo lavoro discografico della cantautrice siracusana Adriana Spuria che porta semplicemente il suo nome e cognome, un modo per sottolineare con forza l’identità con la nuova raccolta di canzoni che venerdì 17 marzo viene pubblicata in tutti gli store digitali e piattaforme di streaming. Questa la tracklist: L’attimo sospeso”, “Fragile”, “Veroamore”, “Restless”, “Vuci amica”, “I fiori del male”, “December”, “I fiori del male” (remix). Otto brani in tutto, dei quali due in inglese ed uno in dialetto siciliano per un album che ha influenze che vanno dal jazz al pop (“L’attimo sospeso”, “Veroamore”), dall’elettronica al folk rock (“I fiori del male”, “Fragile”, “Restless”, “I fiori del male” remix) dal pop-folk dialettale a sonorità intime, acustiche e malinconiche (“Vuci amica”, “December”). Gli arrangiamenti spaziano dall’uso di chitarre elettriche a pianoforti, da basi interamente elettroniche a chitarre acustiche viole e violini suonati.

La copertina di “Adriana Spuria”

«Finalmente è uscito il mio album, ed è stata una bella sfida, compreso il fatto che oggi sia venerdi 17 ma la superstizione non mi appartiene – commenta l’artista siracusana -. Sono felicissima di questo traguardo raggiunto e ho una bella lista di persone da ringraziare, che mi hanno permesso con il loro lavoro di realizzare questo obiettivo. In cima alla lista sento di mettere Gaetano Capitano non solo per aver collaborato con me scrivendo i testi in alcune canzoni dell’album ma anche per aver lavorato in esso agli arrangiamenti in ben 4 brani. Sopra ogni cosa, però, voglio ringraziarlo per essermi stato vicino ed avermi incoraggiato a continuare nei momenti durissimi che ho vissuto in questi tre anni di pandemia, anni che hanno visto la dipartita di mia madre. Credo che senza la vicinanza e il sostegno artistico di Gae non sarei mai riuscita a portare a termine questo mio progetto. Ringrazio per il testo di “Vero amore” un altro grande autore, Luca Viviani, sono proprio felice che ci sia in questo album. Ringrazio Lorenzo Coriglione fonico dei mix dei brani ma anche musicista nell’album. Grazie a lui, durante il lockdown, ho imparato l’uso di Cubase e le riprese audio e questo mi ha permesso di crearmi il mio piccolo angolo di studio in casa dove ho registrato alcune parti dell’album e poi con i miei “fogli chirurgici ” gli ho reso il lavoro di editing molto meno pesante.Siamo riusciti a fare miracoli. Un’altra persona fondamentale per la riuscita dell’album è stato Claudio Giussani, ingegnere del suono per il mastering, uno dei migliori sulla scena italiana. Ma nondimeno sono grata a tutte le persone che hanno suonato in questo progetto».

Ascolta i brani di “Adriana Spuria”

L’attimo sospeso

Il brano narra la realtà osservata e vissuta nel quotidiano da una donna che, in un flusso di coscienza della durata di 4 minuti, poeticamente descritto nel testo dalle quattro mani di Adriana Spuria e Gae Capitano, sospende l’attimo rendendolo infinito. Il brano, registrato alla LaFabbrikamusiclab è stato composto dalla Spuria e scritto insieme con Gae Capitano che ha curato anche l’arrangiamento, oltre ad aver suonato pianoforte, tastiere e strings programming. Max Mungari suona la chitarra acustica ed elettrica. Antonio Polidoro ha curato i missaggi, Claudio Giussani in mastering.

Fragile

La vita viaggia attraverso lande deserte e sconfinate, conosce il sapore amaro dell’abbandono e della solitudine ma poi si rigenera con fiducia e amore ancora una volta ed esulta di gioia e di forza, con rinnovata bellezza. E’ la canzone che l’artista ha dedicato alla sua mamma Michela, scomparsa durante la pandemia. Musica di Adriana Spuria, testo di Gae Capitano che ha curato anche l’arrangiamento e ha suonato piano e strings programming. Paolo Paolini ha suonato le chitarre, Adriana Spuria la chitarra acustica. Mix di  Lorenzo Coriglione, mastering di Claudio Giussani. Prodotto da La Fabbrikaproduzioni e registrato presso LaFabbrikamusiclab.

Adriana Spuria: «Voglio dedicare questo mio obiettivo raggiunto a mia madre, per ripagarla di tutti gli sforzi che ha fatto per sostenermi durante la sua presenza ma anche ora in sua assenza, perché ha sempre creduto nelle mia musica, e a mio padre che nella sua assenza mi ha dato una grossa mano come se fosse sempre con me. Voglio dedicare questo traguardo anche al mio maestro Daisaku Ikeda che mi ha permesso col suo insegnamento di guardare sempre alla costruzione di valore, a prescindere da come si comportano gli altri».

Veroamore

E’ una descrizione delle verità dell’amore insieme con la sua celebrazione romantica nel senso più letterario del termine. Musica (e voce) di Adriana Spuria, testo di Luca Viviani e Adriana Spuria L’arrangiamento è di Gae Capitano che ha suonato tutto. Registrato presso LaFabbrikamusiclab, mix di Antonio Polidoro, mastering di Claudio Giussani.

Restless

Il brano racconta come la difficoltà di essere fedeli a se stessi e ai propri desideri più profondi possa sfociare nella ricerca di emozioni al limite. Musica e testo di Adriana Spuria, arrangiato da Lorenzo Coriglione e Gae Capitano, registrato al Futura studio recording. Hanno suonato Lorenzo Coriglione al piano, strings programming,  keyboards programming e basso elettrico; Adriana Spuria chitarra acustica e voce; Umberto Ferro chitarra elettrica; Vincenzo Arisco batteria; Gae Capitano strings programming e keyboards programming. Mix di Lorenzo Coriglione, mastering di Claudio Giussani.

Vuci amica

E’ una canzone in dialetto siciliano, una cura contro la lamentela, contro la sfiducia. E’un invito a seguire la voce interiore che ci è amica. La canzone è stata registrata in studio in presa diretta chitarra acustica e voce. Musica (voce) e testo di Adriana Spuria come rielaborazione di una poesia dialettale della poetessa/pittrice siracusana Enza Giuffrida. Registrato al Futura studio recording, mix di Lorenzo Coriglione, mastering di Claudio Giussani.

I fiori del male

Atmosfere fumose e deliri di un io narcisista intento, attraverso continui giochi di seduzione, ad esorcizzare la paura dei sentimenti e dell’abbandono, vengono descritte con forza poetica nella frase “E’ un filo d’Arianna il tuo ego sensuale, ti libera dai labirinti del cuore”.  “Baudelaire allude nei fiori del male al fascino erotico delle paure” rivela nel finale che il titolo del brano cita consapevolmente il capolavoro dell’autore francese. Musica (e voce) ndi Adriana Spuria e testo di Gae Capitano che ha curato anche l’arrangiamento oltre ad aver suonato tutto. Mix di Gae Capitano mastering di Claudio Giussani .Registrato presso LaFabbrikamusiclab.

December

Dopo “Restless” è  il secondo brano in inglese contenuto nell’album e può  essere considerato un’ode all’inverno in forma canzone. “L’inverno è troppo breve e il caldo ci perseguita, nella mia mente c’è dicembre” è la traduzione in italiano dell’incipit della traccia, un brano che lamenta del disastro climatico come sofferenza intima ed è un susseguirsi di immagini invernali che richiamano alla natura e ai colori di dicembre. Cantante, autrice e compositrice del brano è Adriana Spuria. Hanno suonato Matteo Blundo al violino, Daniele Marturano al piano, Adriana Spuria alla chitarra acustica, Lorenzo Coriglione al basso elettrico. Il brano è stato prodotto da LaFabbrikaproduzioni e  registrato al Futura studio di Siracusa (voce  chitarra e basso) e al Trilogymusiclab (violino e piano). Il mix è stato realizzato da Lorenzo Coriglione e il mastering da Claudio Giussani.

I fiori del male remix

E’ lo stesso brano ma per come era stato concepito all’inizio ovvero la versione italiana di “Restless”. Questa versione del brano è stata arrangiata da Lorenzo Coriglione e da Gae Capitano, registrata al Futura studio recording di Siracusa. Hanno suonato Lorenzo Coriglione piano, strings programming, keyboards programming e basso elettrico, Adriana Spuria chitarra acustica, Umberto Ferro chitarra elettrica, Vincenzo Arisco batteria, Gae Capitano strings programming e keyboards programming.

Il modo di dire le cose di Adriana Spuria

L’immagine di copertina del singolo “December”

Siracusana, la cantante, autrice e compositrice Adriana Spuria comincia a cantare e a scrivere canzoni all’età di 17 anni mentre con varie formazioni suona in giro per l’Italia cover di vari generi spaziando dal jazz al folk, dal blues al rock, dal funk al pop. Negli Anni 90 lavora sia come autrice melodista che come vocalist per progetti house e dance, contemporaneamente la sua attività live si svolge in giro tra Milano, Bologna e Roma con show case acustici, chitarra e voce, dove prevalentemente suona i suoi brani di allora, in inglese con un sound ed una costruzione lontani dalla melodia italiana di allora.

Nel 1997 partecipa e vince una borsa di studio indetta dalla Siae per accedere al corso compositori del Cet, la scuola di musica fondata da Mogol. Qui apprende una serie di parametri che caratterizzano il pop italiano di quegli anni e comincia a scrivere canzoni con testi in italiano. Sempre nel 1997 firma un contratto di edizioni con la Kromaki Music di Radio Montecarlo e 105 e continua la sua attività live  in giro per l’italia. Nel 2005 decide di aprire un suo marchio di autoproduzione LaFabbrika nome derivato dal progetto acustico La Fabbrica dei Sogni che prende il nome da un  brano di sua composizione in esso contenuto e da qui nasce l’avventura di essere la produttrice di se stessa. L’ep inedito di 5 brani in acustico ed in lingua inglese non uscirà mai e l’artista deciderà di rinviare il progetto ad un momento futuro. Adriana decide così di riportare alla luce la canzone italiana del pop raffinato degli Anni 70 del periodo d’oro di Mina e comincia a muoversi in quella direzione, contaminandola con un tocco di indie e di british pop.

Da questa ricerca nasce “Il mio modo di dirti le cose”, l’album che nel 2011 viene prodotto da LaFabbrika e distribuito online da Pirames. In esso sono contenuti il singolo “Una donna”,che insieme al suo video è tra i migliori 30 video indie autoprodotti nei due maggiori premi nazionali, il PVI della discografia ufficiale ed il PIVI del Mei  e rimane nella indie music like del Mei al 5 posto per 6 settimane. Da segnalare pure il singolo “Non credo” il cui video riscuote tanto successo, arrivando al terzo posto nelle hit mondiali di Youtube a tre giorni dalla pubblicazione.

Il 2018 ha visto l’uscita di “Senti (Joy)”, singolo che ha aperto i cantieri al nuovo album, un brano pop fresco ed estivo  da ballare e con una  melodia che attinge a diversi mondi musicali. Con questo brano l’artista è stata ospite al Caffe’ di Rai Uno facendo vedere nel video la bellezza della sua città, Siracusa, portandola cosi’ nel primo canale della tivu.

L’8 marzo  2020, una settimana prima del lockdown, è uscito  il brano “L’attimo sospeso” riscuotendo un plauso totale da parte di critica e pubblico sia per il brano che per il video. Il 16 ottobre dello stesso anno ha pubblicato “Vero amore”, seguito il 26 novembre 2021 da “Restless”, il 16 giugno 2022 da “Fragile”, il 13 gennaio 2023 da “I fiori del male” e il 3 marzo 2023 da “December”.



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