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La candelora d’oro a Fabrizio Pulvirenti, il medico di Emergency guarito dall’Ebola

Sugnu Sicilianu Il sindaco di Catania Enzo Bianco, nella corte di Palazzo degli elefanti gremita di autorità e di persone comuni, ha consegnato la candelora d'oro, la massima onoreficenza della città, al catanese Fabrizio Pulvirenti, medico di "Emergency" che ha contratto l'Ebola in Sierra Leone ed è guarito

«Quando si dà tutto per una causa si dice che si dà il proprio sangue e colpisce molto il fatto che i malati di Ebola saranno curati con il sangue del dottor Pulvirenti, ricco di anticorpi efficaci contro il virus secondo un principio simile a quello dei vaccini». Con queste parole il sindaco di Catania Enzo Bianco, nella corte di Palazzo degli elefanti gremita di autorità e di persone comuni, ha consegnato la candelora d’oro, la massima onoreficenza della città, al catanese Fabrizio Pulvirenti, medico di “Emergency” che ha contratto l’Ebola in Sierra Leone ed è guarito.

«Ringrazio il sindaco Bianco e la città di Catania – ha detto Pulvirenti – per questa alta onoreficenza che condivido idealmente con tutti gli altri volontari. La Sierra Leone è un Paese meraviglioso, dalla natura lussureggiante, ma, dopo la guerra civile, il suo sistema sanitario era troppo fragile per reggere all’uragano Ebola. È stato grazie a Emergency e alle altre associazioni di volontariato che siamo riusciti a salvare qualche persona in più. È la forza del volontariato. Attenzione però a non scambiare volontariato con volontarismo: in queste cose l’improvvisazione è rischiosissima e invito chi vuole prestare la propria opera a non compiere gesti sconsiderati e rivolgersi a organizzazioni rodate. Io ho intenzione di tornare laggiù, appena starò meglio».

Anche l’arcivescovo di Catania, monsignore Salvatore Gristina, ha ricordato come i catanesi avessero pregato Sant’Agata per la salute del dottor Pulvirentio, «e dunque all’intercessione della Patrona possiamo ascrivere la guarigione del dottore e gioiamo con i suoi familiari, soprattutto con la mamma qui presente che gli ha dato il dono della vita e ha trepidato per lui».

Prima della cerimonia di premiazione il Sindaco e l’Arcivescovo avevano acceso la lampada votiva in onore di Sant’Agata. Subito dopo il corteo storico municipale del mazziere, dei tamburinai, dei trombettieri e dei valletti in alta uniforme di gala settecentesca, si è riversato nella piazza del Duomo dove è avvenuto il tradizionale omaggio floreale dei Vigili del fuoco alla statua della Patrona posta sulla facciata della Cattedrale.

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