Teatro e opera È finalmente arrivata l’intesa tra la Slc Cgil e il Teatro Stabile di Catania dopo l’incontro tenutosi giovedì scorso con Lina Scalisi e Laura Sicignano, vice presidente e direttrice del Teatro Stabile di Catania, a seguito di una precisa istanza avanzata con energia dal sindacato. Gianluca Patanè e Luigi Tabita: «Si potranno finalmente sostenere gli artisti del nostro territorio, oggi sempre più in difficoltà»
Un bando di produzione per gli artisti catanesi e un ciclo di letture accessibili tramite web. È finalmente arrivata l’intesa tra la Slc Cgil e il Teatro Stabile di Catania dopo l’incontro tenutosi giovedì scorso con Lina Scalisi e Laura Sicignano, vice presidente e direttrice del Teatro Stabile di Catania, a seguito di una precisa istanza avanzata con energia dal sindacato. Con una lettera ufficiale firmata anche da Carlo Saggio, presidente del Teatro, l’Ente ha risposto ufficialmente alle richieste Gianluca Patanè e Luigi Tabita, rispettivamente segretario generale e responsabile dipartimento artiste e artisti della Slc Cgil di Catania, ossia i dirigenti sindacali che avevano richiesto il confronto nei giorni scorsi e che oggi si dichiarano “soddisfatti”.
Nella lettera sono state formalmente accolte due delle tre proposte sottoposte dalla SLC Cgil all’attenzione del Teatro. Spiegano Patanè e Tabita: «Sarà pubblicato un bando di produzione destinato alle compagnie del territorio e un ciclo di letture online che coinvolgeranno attivamente un gran numero di artisti. Siamo molto contenti che quello che ieri solo sembrava impossibile si possa invece realizzare; si potranno finalmente sostenere gli artisti del nostro territorio, oggi sempre più in difficoltà».
I lavori inizieranno già questa settimana con le letture, mentre il bando di produzione verrà pubblicato a breve. «Siamo sempre più convinti – concludono i due dirigenti della Slc catanese – che solo attraverso un lavoro sinergico tra la dirigenza e le parti sociali si possano ottenere buoni risultati, puntando la giusta attenzione verso i lavoratori, che sono l’anima del Teatro. Un teatro, come lo Stabile, che ci piace ricordare, appartiene a tutta la comunità».
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